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Capitolo 50

«Cinque minuti solo per me?» chiese lui sorridente e a un soffio dal mio orecchio.

In un altro momento probabilmente mi sarei soffermata sul modo in cui la sua voce suonava accompagnata dal rumore poco distante. Invece sentii solo il viso prendere fuoco abbastanza all'improvviso da farmi ricredere su tutto ciò di cui avessi parlato con Lydia poche sere prima.

Cazzate! Non è decisamente roba mia. Non voglio farlo. Non sono capace. È tutto più grande di me, ok?! Pensai imbarazzata.

Eppure finsi di ragionare su altro. Alzai la testa verso un ramo facendo spudoratanente finta di non pentirmi di star lasciando il collo scoperto.

«Qui perfino il legno è strano. Lo vedi il modo in cui ci sbatte sopra la luce?» provai a cambiare discorso trovando però davvero interessante l'illusione di un qualche strano filo di nebbia presente intorno alla corteccia dell'albero. La luce si comportava davvero in modi particolari, esattamente come il legno e come qualunque altra cosa a Ingr.


Una risatina sommessa uscì dalle sue labbra minacciando di sciogliermi come ghiaccio al sole. Prese un lento respiro nell'incavo del mio collo e dovetti reprimere un brivido. Forse anche il mio odore a lui ricordava casa.
Mi sentii come se il falò fosse lì per cuocere me.

«Avanti. Solo un bacio» insistette.

«Liam... da qui ci vedono tutti.» Feci per spingerlo via ma dopo gli eventi di quella notte non fui sicura di volergli mettere le mani addosso. Fui consapevole che a lui non desse nessun fastidio eppure sentii che fosse sbagliato.

«Potrei dartene uno io e offrire a tutti uno spettacolo più interessante allora. E poi... non sono stati proprio loro a dirti di lasciarti andare un po'?» Sorrise.

L'idea che potesse farlo lui a modo suo bastò a farmi desiderare di essere invisibile. Mi chiesi come facessero i lupi a tenerci tanto d'occhio.

Guardate altrove. Io sono una persona noiosa! Pensai.

Poi mi venne un'idea.

«No, va bene. Fermo...» Gli sorrisi a mia volta.

«Uno e mi lasci andare?» domandai.

Lui annuì.

«Ok...» Sussurrai alzandomi sulle punte per avvicinarmi forse anche troppo piano tra l'altro.

Sfiorai a pena l'angolo delle sue labbra incurvato in un sorriso. Fu quasi più un bacetto sulla guancia: non esattamente ciò che lui aveva chiesto quindi.

Fece per replicare ma qualcosa lo interruppe.
Un colpo di tosse dal suono strano e poco umano alle sue spalle ci fece sobblazare entrambi.

Un enorme lupo dal pelo folto e rossiccio ci si avvicinò ancora di qualche passo. Pensai addirittura ci avesse scambiati per intrusi considerato lo scarso numero di lupi in età adolescenziale.

Dopo pochi secondi questo però decise di ritrasformarsi proprio davanti a noi. Non esitai nel voltare subito la testa e chiudere gli occhi... Prima che potessi pentirmi di averli.

Per favore, ditemi che è uno scherzo! Pensai come se non fossi già stata abbastanza in imbarazzo.

Quando sentii la mano di Liam sulla spalla decisi istantaneamente che la sua vita fosse finita. Poi però intuii che fosse solo il suo modo di attirare la mia attenzione. Riaprii quindi cautamente gli occhi e lui annuì, facendomi capire di poter guardare.

Il lupo (ormai uomo) aveva indossato un paio di pantaloni e una camicia. E non si rivelò essere niente meno che "Sar". Alfa di un intero branco e se ne andava in giro a quattro zampe come un cane: difficile da credere. Più o meno come che avesse rivelato il suo nome a Liam.

«Prima sera eh?» E nonostante il rumore di fondo riuscii a parlare normalmente. Quanto era bassa la sua voce?

Annuimmo entrambi nonostante io ancora sentissi di voler sparire.

«Vi avverto, per quanto ci proviate, qui non riuscirete a restare in disparte.» Ci sorrise.

Liam fece per rispondergli ma lui sparì subito per andare a prendere chissà cosa dall'interno di un vecchio tronco. Quando tornò da noi non fece altro che porgerci un jackalope.

Mi resi conto di non averne quasi mai visti in giro. Diedi per scontato fossero animali schivi. Non riuscì ad avere neanche una minima idea di come li chiamassero loro. Eppure, vedere il corpo morto del coniglio cornuto mi dispiacque.

«In genere lo dividono le giovani coppie.» disse.

E cosa dovremmo farci con questo noi? Mi domandai.

Liam ringraziò ma l'alfa dovette notare più la confusione sul mio volto perché...

«È una prelibatezza qui.» spiegò.

Mi pietrificai all'idea.

«Crudo?» Quell'unica titubante parola saltò fuori dalla mia bocca prima che potessi fermarla.

Lui sorrise.

«Già.» Confermò allontanadosi subito dopo.

Finì per lasciarci nuovamente sotto gli occhi indiscreti del resto del branco. Eravamo delle new entry piuttosto vecchie ormai, non degli alieni, per quanto ancora saremmo dovuti essere la loro principale fonte di gossip?

Lanciai uno sguardo nervoso a Liam notando fosse nella stessa condizione.

Avanti! È solo un coniglio morto. Ne ho ucciso uno io stessa prima di arrivare a Ingr. Pensai cercando perlomeno di smettere di compatire quella bestiola.

Guardandolo ancora però cambiai del tutto idea. Perfino Liam faticò a tenerlo tra le mani.

D'altro canto... i lupi non smisero mai di osservarci forse aspettando proprio che rifiutassimo quel dono.

Mi resi conto che non fosse un regalo né tantomeno un test. Trovai impossibile che a loro interessasse cosa avremmo deciso di fare con quell'animale. Loro volevano solo che gli dessimo un motivo per odiarci: uno diverso dal non essere Ingr. Magari che gli dimostrassimo di non apprezzare le loro tradizioni. Magari che ci mostrassimo disgustati.

«Lo faccio solo se lo fai tu.» Pronunciai tutto d'un fiato.

Lui mi guardò sorridendo intenerito, ricordandosi però subito dopo cosa ancora tenesse in mano.

Fece passare lo sguardo insicuro dall'animale a me. Poi, posandolo sulla radice di un albero poco distante prese i due lembi di pelle brutalmente strappati da chissà quale arma. Allargò la ferita insanguinata strattonandoli con un po' più di forza e fui tentata di girarmi per non guardare.

Non avevo paura. Né mi faceva schifo il sangue. Era il doverlo mangiare a disgustarmi.

Forse, più che il coniglio insanguinato però, mi preoccupò l'idea di poter incrociare lo sguardo di qualche membro del nostro "pubblico". E poi, se lui poteva rivelarsi in grado di aprirlo con le sue stesse mani, allora io avrei potuto benissimo guardare senza problemi. Solo dopo averlo pensato notai quanto improvvisamente fosse impallidito.

Ci sedemmo entrambi ai piedi dell'albero e io sostenni titubantemente il suo sguardo quando sollevò l'animale portandolo più vicino al viso.
L'odore non dovette essere dei migliori perché tossì, allontanandolo alla svelta.

«Merda, non posso...» disse evidentemente sul punto di sentirsi male.

«Ok, io proporrei di lasciarlo qui e magari sperare che non si accorgano che non l'abbiamo toccato.» Cercai di andargli in contro.

Lui alzò lo sguardo facendolo scorrere su tutta la radura. E quindi anche sui lupi che ci guardavano.

«Dici?» chiese.

Mi girai tenendo lo sguardo basso in modo da guardarli solo con la coda dell'occhio. Ci fosse stata almeno una sola delle anziane intenta a farsi gli affari suoi! Parlare, ridere, ballare, giocare tra loro: tutte attività da fare senza però perderci mai di vista.

«Be'... forse.» Mi corressi.

Lo vidi a pena quando prese nuovamente la creatura e si portò velocemente la sua ferita alla bocca. Capii al volo quale fosse stata la sua idea. Lo strappo di un cerotto: rapido e incruento.

Fui abbastanza sicura di essere riuscita a restare impassibile per quasi tutto il tempo ma proprio in quel momento sentii una smorfia di disgusto minacciarmi di comparire sul mio viso.

Liam masticò a fatica mandando il boccone giù di forza. Non faticai a capire perché stesse tenendo gli occhi serrati. Ebbe un conato di vomito che trattenne a stento, facendomi sobbalzare. Portò poi il polso alle labbra pulendo via il sangue con il dorso della mano.
Boccheggiò cercando probabilmente il modo di scacciare quel sapore.

E così, seppur esitando, feci per prendere il roditore. Fu lui a bloccarmi.

«Non farlo. Fidati.» Tossì cercando ancora di ripulirsi.

Lasciai nuovamente la carcassa sulla radice, anche se incerta. Gli sguardi delle anziane signore non terminarono lì. Anzi, si concentrarono su di me. Per un po' cercai di ignorarle. Di sistemarmi solo di fianco a lui con la schiena appoggiata al tronco.

«Forse alla fine non è stata la migliore delle idee.» Si forzò una risata nel tentativo di strapparne una a me.

Riuscii solo ad accennargli un mezzo sorriso eppure, fu palese che lui stesse molto peggio di me a giudicare dalla sua brutta cera. Quel dannato animaletto doveva avergli fatto davvero schifo.

La donna dai lunghi capelli castani ci si avvicinò nuovamente.

«Ragazzi, non è per essere insistenti ma è un regalo... dovreste accettarlo.» consigliò con quel suo fare gentile. Che le vecchiette avessero messo pressione anche a lei per colpa nostra?

Guardai nuovamente la creatura.

Regalo... certo.

Pensai, però, che lei ci credesse per davvero. Non sembrò star mentendo.

«Lo so. Voglio dire, lo sappiamo. Ma non so se sia una buona idea.» Provai a sorriderle.

Lei sembrò trattenere una risata.

«Non c'era per niente bisogno di fare come avete provato prima. Per abituarsi al sapore è meglio assaggiare la carne da trasformati.» spiegò come se fosse la cosa più naturale al mondo.

Non fece in tempo a continuare però che un bambino le corse in contro portandola con sé chissà dove. Io e Liam ci consultammo.

«Vuoi-» Fece per chiedermelo, ma lo interruppi subito con la mia risposta.

«Non ne ho idea.»

Lo stupore dipinto sulla sua faccia mi lasciò pensare che si fosse aspettato solo un categorico "No". Proprio come sarebbe stato opportuno secondo il tacito accordo nato tra noi e gli altri dopo la nostra prima volta. Perfino Raff non aveva più provato a ritrasformarsi e lui faceva dell'essere un lupo il suo più grande orgoglio.

Più tempo era passato dalla mia prima trasformazione però, e più la seconda aveva preso a sembrarmi inevitabile. Che avessi semplicemente una pessima memoria?

Le serate di luna piena poi ci rendevano sempre tutti nervosi ma l'unico vero problema era sempre stato un altro: ovvero che fossi sempre stata io l'unica a notarlo.

(Mi trovate su instagram con diversi meme sulla storia e tik tok: @kuma272_wattpad)

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