Capitolo 27
Quella sera passai ore a truccarmi accanto a Lydia nel disperato tentativo di nascondere le borse onnipresenti sul mio viso. Alla fine non fu difficile farle sparire. Ma continuai a preoccuparmi che potessero notarsi.
Avevamo deciso di incontrarci tutti direttamente alla base di Ingr, ma quando arrivammo, fu difficile anche solo rimanere vicine in mezzo a tutto quel trambusto. I ragazzi ci passarono praticamente di fianco prima di rendersi conto che fossimo lì in mezzo.
«ANDIAMO?» Urlò Raff cercando di farsi sentire nonostante le voci degli altri e la musica proveniente dalla Sala Grande.
Annuimmo, e finalmente ci allontanammo da quel disastro. Trovai assurdo che la gente tanto tranquilla di Ingr potesse emozionarsi tanto per una festa eppure eccoli lì.
La prima sensazione che provai appena arrivata sulla sala fu il disagio. I lupi più vicini all'ingresso fecero passaparola affinché anche tutti gli altri sapessero della nostra presenza lì. Per tutta la foresta noi eravamo niente più che quattro randagi umani che ancora si opponevano al branco. E, come se già questo non bastasse a metterci in imbarazzo, trovammo, appoggiate alle colonne di pietra, coppie intente a dimostrarsi affetto fino alla nausea.
Cercai solo di non dare a vedere la leggera smorfia di disgusto che minacciò di diventare sempre più evidente sul mio viso.
Notai con sollievo che quasi ogni ragazza lì fosse scalza. Forse dopotutto erano state anche un po' le tendenze di Ingr a guidare Syrio e Virse. Lydia dovette sentirsi un pesce fuor d'acqua essendo una delle poche con le scarpe.
I ragazzi invece vennero subito rapiti dal buffet.
«Ci lasciano davvero mangiare anche di sera?» chiese Raff aggrottando le sopracciglia.
«L'aria di festa gli avrà dato alla testa! Che ti importa?» rispose Liam andando verso il tavolo quasi correndo.
In effetti, dal nostro arrivo in poi, l'idea del cenare aveva finito solo per sfumarsi in mezzo agli altri ricordi di casa. Forse proprio per questo, mi ritrovai fissare il paradisiaco punto della sala allestito solo da tavoli stracolmi di bevande e vassoi di cibo.
Continuare ad aspettare i ragazzi lì non fu poi troppo contemplabile. E, spinte forse proprio dallo sguardo dei lupi, io e Lydia andammo quasi subito a sederci a uno dei tavoli disposti tutto intorno al centro vuoto della sala. Mi chiesi quanta gente sarebbe servita per riempirli tutti. Poco dopo arrivarono anche Tia, Jack e Talia. E, dopo ancora, tornando da una breve conversazione con il tizio che stava al buffet, i ragazzi si sedettero sconsolati.
«Cosa c'è?» chiese Lydia preoccupata.
«Faranno loro i piatti e, sempre loro, decideranno a caso quale tavolo servire prima.» Sbuffò Liam.
Bastò solo uno sguardo con gli altri perché trattenessimo tutti una risata. L'unica che sembrò in grado di capire la loro "disgrazia" fu Talia dopo che ebbe notato il suo stufato preferito in bella vista su uno dei tavoli. E, dopo poco, Raff ne approfittò per chiederle di spostarsi in modo da poter stare entrambi vicino a chi volevano: lui vicino a Lydia e lei un po' più vicina allo stufato.
E lì Liam mi guardò, probabilmente consapevole di non poter fare lo stesso. Di noi in fondo non sapeva ancora nessuno... forse perché ancora non c'era nessun noi. Quasi faticai a evitare il suo sguardo. Quasi.
E quando dopo cena, gli altri si alzarono per ballare un lento appena partito, noi due e Jack restammo seduti.
Quell'unica sera, decisi che l'avrei passata in totale tranquillità. Nonostante in mezzo a tutta quella gran festa non sapessi bene neanche come comportarmi. Mi limitai a restare seduta, chiacchierare di vere e proprie cavolate e stupirmi ogni volta che partiva una canzone di qualche artista del nostro mondo. Ovviamente anche a guardare la gente esibirsi al centro della sala però.
Perfino l'alfa portò un numero, anche se non ne capii bene il significato. Si limitò semplicemente a mostrare degli strani oggetti, arrugginiti e dal dubbio scopo, al suo pubblico. Spiegò la storia di ognuno di loro; l'importanza che avessero quelle reliquie per tutto il branco, ma fece ciò stando sempre ben attento a non fare niente di spettacolare o particolarmente interessante.
Raff invece raccontò la storia dei lupi e della foresta del nostro paese, perdendosi spesso in battute e riferimenti a Ingr.
Lydia poi ballò, usando però sempre lui come partner. Fu esilarante vedere il terrore nei suoi occhi all'idea di aiutarla proprio in un semplice balletto. Fui sicura che non me l'avesse mai detto ma quella sera divenne ovvio che almeno lei avesse studiato danza per entrambi.
Liam si spostò al centro della Sala Grande in quel preciso momento cercando comicamente di sistemare una cravatta fatta d'immaginazione.
Alla fine aveva tenuto i vestiti presi apposta per la festa, aggiungerci una cravatta vera quindi sarebbe stato soltanto tragico ma, dopotutto, forse anche lui li doveva averli trovati interessanti.
Fermandosi tirò fuori dalla tasca un mazzo di carte che, sfuggendogli di mano, si sparse sul pavimento.
«Già, io l'ho sempre detto... Mai fare magia a stomaco vuoto!» disse giustificandosi e indicando il bouffet come se non ci fosse niente di speciale.
Dai tavoli arrivarono risatine divertite. Dopodiché, fu lui a iniziare a divertirsi ingannando gli occhi di tutti.
«Non sapevo fosse un mago.» ammisi a sua cugina.
«Be', vedere di cosa sono capaci i maghi di questo posto non può certo averlo incoraggiato a esibirsi... Ma se non sbaglio lui ha fatto più corsi di magia che tu audizioni.» Scherzò.
E nonostante l'argomento "audizioni" fosse ancora un tasto dolente, riuscii comunque ad accennare una risata per quella battuta. Anche se quasi mi pentii di averle detto che cantavo.
Al centro della Sala, suo cugino porse il mazzo all'alfa.
«Pesca una carta, poggiala da qualche parte e tienici la mano sopra. Ma ricorda di stare attento, sono fermamente convinto che ci siano dei ladri qui stasera.» disse arrogante e con il solito tono da presa in giro.
L'alfa obbedì e tenne la carta sotto la sua mano robusta ridacchiando sotto i baffi ramati come se fosse sicuro di un imminente fallimento... O forse intenerito dal tentativo.
«Perfetto. Ora... voglio raccontarvi una storia.» Esordì il ragazzo facendo scivolare le carte nell'aria passandole da una mano all'altra come se volesse passare il tempo.
«Originale...» scandì Raff dal nostro tavolo ricordandomi avesse fatto la stessa identica cosa e facendo ridacchiare tutto il pubblico.
Liam continuò, ancora più sicuro di sé. Non ne fui troppo sicura, ma ebbi la vaga sensazione che stesse andando tutto secondo un qualche suo piano. Mi chiesi cosa stesse combinando.
«Allora, c'erano una volta tre bei porcellini... Nah! Scherzo!» Disse osservando compiaciuto i sorrisi che lo circondarono.
«C'erano una volta tre cavalli...» E distribuì così tre carte sui tre tavoli più vicini a lui.
«Ma questi cavalli avevano anche tre padroni...» Posò altre tre carte sui tavoli.
«Tre padroni con tre case...» Aggiunse altre tre carte.
«Tre case con tre camini...» Ancora altre tre carte.
«Tre camini con tre fuochi ovviamente...» Altre tre carte finirono su quei tavoli anche se in modo più incerto.
«Ecco, ora... ehm...» tergiversò.
Lì fu evidente la confusione degli spettatori, eppure, io continuai ad avere quella sensazione. Quel qualcosa a suggerirmi che fosse tutto previsto.
«Penso di aver dimenticato come finiva...» confessò imbarazzato e dispiaciuto, facendo dividere la Sala tra risate e vari dubbi.
«Ehy, ragazzo... cosa vuoi che ci faccia con questa ora?» chiese l'alfa riferendosi alla carta ancora sotto la sua mano. O che almeno fu convinto di avere lì.
Liam si girò confuso.
«Oh... già...» disse sorpreso.
«Lascia stare. Potresti mescolare questo piccolo mazzo?» gli chiese porgendogli le carte che gli erano rimaste in mano.
L'alfa alzò la mano dal tavolo e prese il mazzo.
«Ohoh... pensavo di aver già detto che c'erano dei ladri!» Se la rise indicando il punto in cui avrebbe dovuto esserci la carta.
L'uomo restò confuso a osservare la tovaglia mentre la gente applaudiva.
«Ricordi qual'era la tua carta?» domandò zittendo le mani del suo pubblico.
«Sì... il sette di picche.« rivelò il lupo.
Liam guardò per un istante nella mia direzione, ma tanto di sfuggita che pensai di essermi sbagliata.
«Bene... ora mescola il mazzo e prendi la prima carta. Serve che tu mi dica solo il suo colore.» Gli disse.
«Nero.» Obbedí l'alfa guardando la carta.
«Perfetto... ho bisogno che ogni persona vestita di nero e seduta in una di queste tre file...» Indicò quelle dei tavoli su cui aveva lasciato i tre mucchietti di carte della storia.
«...Si alzino in piedi.» Finì.
Mi alzai insieme ad alcune altre persone e non potei evitare di lasciarmi sfuggire un sorriso incrociando quel suo sguardo divertito. Quanto doveva piacergli confondere la gente? E come aveva potuto non parlarne mai?
«Pescate una carta.» ordinò indicando i tavoli con le carte davanti a lui.
Così ci avvicinammo e obbedimmo.
«Ecco. Loro sono i ladri.» spiegò all'uomo che ormai faticava a stargli dietro.
Sono una ladra quindi? Pensai notando un suo sorrisetto lanciato nella mia direzione.
Solo quando vidi la carta che avevo in mano capii perché di quel sorriso.
L'asso di cuori. Molto carino. Non avrebbe potuto essere più chiaro come messaggio. Proprio l'asso di cuori. Mi venne spontaneo evitare il suo sguardo e guardare il pavimento. Lo trovai a metà strada tra l'imbarazzante e il colpo di genio.
Nessuno avrebbe mai potuto notare quella carta, eppure fui terribilmente poco a mio agio.
Dopo che tutti mostrammo all'alfa la carta che avevamo in mano, Liam s'imbronciò.
«Mh, io non mi fiderei... Ma ditemi, chi può ingannare un alfa, se non un altro alfa? Magari uno altrettanto furbo!» disse enfatizzando ogni parola.
Si avvicinò a me con un leggero sorriso.
Prese delicatamente la carta dalle mie mani e, dopo averci soffiato sopra e averlo scosso un po', l'asso di cuori si trasformò in un sette di picche.
Fu allora che si concesse di crogiolarsi negli applausi, totalmente meritati, del pubbluco. Non troppo diversamente da com'ero abituata a fare io stessa.
Accennò un inchino prima di raccattare le carte e tornare al tavolo.
Secondo voi che canzone era?🤔
Penso che un idea ve la sarete già fatta trovando citazioni e indizi sparsi un po' ovunque, no?🤐😂
(Mi trovate su instagram con diversi meme sulla storia: @kuma272_wattpad)
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