1 - Chris
<<Chris>>
Una voce lontana arriva alle mie orecchie. Qualcuno sta urlando il mio nome per la centesima volta forse, ma i miei occhi non ne vogliono sapere di aprirsi.
<<Dai Chris>>
Di nuovo la stessa voce, questa volta è molto più vicina, la sento rimbombare nelle orecchie. E' fastidiosa e sono costretto a nascondere la testa sotto al cuscino per non sentirla.
<<Hei amico, non fare il coglione. Alzati che dobbiamo andare a scuola>> una mano inizia a scuotermi cercando di svegliarmi, ma il mio corpo non reagisce e tanto meno il mio cervello.
"Stai zitto" cerco di rispondere, ma la mia bocca non riesce nemmeno ad aprirsi e tutto ciò che esce sono dei mugugni.
<<Ok, ti do due minuti per alzare il tuo culo dal mio letto altrimenti ti prendo a calci nel culo>>
Le palpebre iniziano a sollevarsi lentamente, cercando di abituarsi alla luce, mentre la figura di William inizia a focalizzarsi davanti a me.
<<Sbrigati>> mi lancia qualcosa addosso, forse una maglietta e se ne va nell'altra stanza.
Mi tiro su a sedere, appoggiando la schiena alla testiera del letto. Mi guardo intorno cercando di recuperare le immagini di questa notte, ma per il momento nella mia testa c'è solo una gran casino, esattamente come in questa stanza.
Montagne di vestiti sono sparsi sul pavimento, quasi come se fossero un enorme tappeto, mentre sul muro ci sono i residui di quelli che dovevano essere addobbi per la festa. Dei palloncini sgonfi giacciono sul pavimento; strano perché non mi ricordo di averli comprati e tanto meno appesi durante i preparativi ieri pomeriggio.
Lancio un'occhiata alla finestra dalla quale filtra la luce del sole, ma subito sono costretto a portarmi una mano davanti agli occhi per ripararmi, brutta mossa.
Di nuovo faccio vagare lo sguardo nella stanza, alla ricerca di qualcosa che mi ricordi la notte trascorsa, ma non appena i miei occhi intercettano le lattine di birra sparse sul davanzale impreco. Buttate lì tra i mozziconi di sigarette e altra schifo, alcune sono anche finite per terra rovesciando il contenuto sul pavimento in legno e creando una grande chiazza appiccicosa. Merda tutto questo casino tocca a me pulirlo.
Mi passo una mano nei capelli, approfittandone anche per sfregarmi gli occhi. Che giornata di merda, voglio tornare a dormire e svegliarmi fra una decina di ore, magari quando è già stato tutto pulito.
Mi ributto sul letto, lasciandomi cadere sul materasso e chiudo gli occhi, solo due minuti mi riprometto, ho bisogno che la mia testa smetta di girare prima di potermi alzare.
Neanche il tempo di sdraiarmi che qualcosa sotto alla mia schiena mi dà incredibilmente fastidio. Porto una mano a livello delle scapole, tastando sotto di esse, per poi estrarre un reggiseno. Lo stringo tra l'indice e il pollice portandomelo davanti al viso per poterlo vedere meglio; è nero, in pizzo, ma non ho idea di chi possa essere. Probabilmente di qualche ragazza con cui sono finito a letto ieri sera, anche se al momento non mi ricordo nemmeno il suo viso, o i suoi capelli e tanto meno le sue tette. Questa volta ho bevuto più del solito, merda.
Lascio perdere tutto questo gran casino per il momento e cerco di alzarmi, altrimenti William questa volta mi prende sul serio a calci, ma appena i miei piedi poggiano sul pavimento freddo, sono costretto a risedermi. Le gambe non mi reggono e la testa gira troppo.
Chiudo gli occhi e respiro lentamente. Devo solo raggiungere il bagno, entrare in doccia e poi l'acqua farà il suo effetto e tutto tornerà come prima. Posso farcela.
Di nuovo mi alzo, mi aggrappo al comodino accanto al letto per qualche secondo, fino a che le mie gambe si stabilizzano, cerco di superare un paio di bottiglie ma quando un contenitore di vetro si trova esattamente davanti al mio piedi non riesco a evitare di dargli un calcio facendolo slittare contro il muro e facendolo finire in mille pezzi. Perfetto, altra roba da pulire.
Quando finalmente riesco a raggiungere la doccia, dal piano di sotto sento William urlarmi qualcosa, ma lo scroscio dell'acqua che picchietta sul fondo in ceramica non mi permette di capire cosa stia dicendo.
Dovrei sbrigarmi, fare una doccia veloce e raggiungere il mio amico, ma mi prendo il mio tempo. William sarà sicuramente furioso perché ci sto mettendo troppo, ma adesso voglio solo rilassarmi sotto al getto della doccia, lasciare che l'acqua mi scivoli addosso cancellando tutti i problemi e lo schifo di stanotte. Voglio che mi colpisca in faccia, risvegliandomi dal mio stato di trance e facendomi passare la sbronza.
Quando scendo le scale, William è già accanto alla porta con le chiavi in mano e la tracolla sulla spalla. La sua faccia non promette niente di buono, lo capisco dalle sopracciglia aggrottate e l'espressione omicida sul suo volto. Ma insomma, sono il suo migliore amico e questa scena si ripete ogni settimana, dovrebbe essere abituato ormai. Gli rifilo una pacca sulla spalla e lo supero aprendo la porta e uscendo.
<<Sbrigati>> gli urlo sedendomi sul sedile passeggero della sua auto, mentre lui si ferma per chiudere la porta a chiave.
<<Giuro che la prossima volta ti lascio a piedi>> sbotta, mettendo in moto la macchina.
<<Eddai, lo sai com'è>>
<<Sì, so che ogni volta che facciamo una festa tu ti ubriachi fino a stare male e poi tocca a me pulire tutta la tua merda>>
<<Giuro che oggi pomeriggio pulisco io>> sorrido. Di solito il mio sorriso con le ragazze funziona sempre, magari addolcirà anche il mio amico.
Lui sbuffa, ma non risponde mentre continua a guidare intento per le strade trafficate.
<<A proposito della festa>> mi giro verso di lui <<che è successo esattamente?>>
Lui mi lancia un'occhiata <<Quello che succede sempre. Ti sei ubriacato e ti sei scopato una.>>
<<Sì, ma chi era? Ho trovato un reggiseno nel letto prima, ma non riesco davvero a ricordarmi di chi possa essere>>
<<Una biondina, non so come si chiami, ma credo frequenti il primo anno>>
Cerco di pensare a tutte le bionde che conosco, o che per lo meno io abbia visto ieri sera e che ritenga scopabili, ma nella mia testa compare un'immagine. Una ragazza dai capelli rossi che parla con me mentre siamo seduti su un divano. Eva.
Ma Eva non è bionda e William mi ha detto che la ragazza di questa notte lo era. Inoltre che io ricordi con Eva ci ho solo parlato. Cosa c'entra lei?
William mi osserva e notando la mia espressione accigliata continua: <<Vi ho visti mentre pomiciavate su un divano, poi tu l'hai trascinata su per le scale e poi immagino tu sappia cosa sia successo>> solleva un paio di volte le sopracciglia ammiccando.
<<In realtà non mi ricordo niente>>
<<Brutta cosa>>
William trova parcheggio davanti alla scuola e compie un paio di manovre per poter posizionare l'auto all'interno delle strisce bianche.
E prima di scendere dalla macchina continua: <<A meno che questa non si sia montata la testa per essere venuta a letto con te e diventi una specie di stalker non vedo dove sia il problema se tu non ti ricordi la sua faccia>>
Rido, mentre apro la portiera e scendo per poi affiancarlo.
<<Tu ne sai qualcosa, eh amico?>> gli rifilo una pacca sulla spalla
<<Sta zitto>> sbotta.
C'è stato un periodo in cui una delle amiche della sua ragazza si era innamorata di lui ed era diventata una piccola stalker psicopatica, lo seguiva ovunque e continuava a mandargli messaggi. Credo stesse per impazzire.
Sto per ribattere, ma lui non è più al mio fianco. Mi guardo intorno cercando la sua figura nel cortile tra le tantissime persone che attendono il suono della campanella e quando lo vedo scuoto la testa ridendo. William si sta dirigendo verso il gruppo di Noora, la sua ragazza. Non appena arriva alle sue spalle, la solleva facendola girare per poi lasciarle un bacio sulle labbra.
Sarebbe una scena carina, se solo tutte queste smancerie non mi facessero schifo. A volte cerco di immaginarmi al posto di William, ma poi arrivo alla conclusione che io non riuscirei mai a fare un cambiamento drastico come il suo. Era come me prima, feste, alcool, ragazze, mentre ora è diventato il cagnolino di Noora, le è sempre affianco. Noora chiama, William corre.
Ma a me piace la mia vita, mi piace divertirmi e non pensare a niente e non ho intenzione di rinunciare a tutto per una ragazza, quando posso averne più di una nella stessa notte. Mi sta bene così, io non chiedo niente a loro e loro non chiedono niente a me. Scopiamo e poi ognuno per la sua strada, nessuna preoccupazione inutile.
E mentre la mia testa viene assalita da pensieri inutili, raggiungo il mio amico.
<<Hey Chris>> Vilde mi saluta con un abbraccio <<Fantastica la festa di ieri>>
<<Sì ha ragione>> Chris, una ragazza bassina e un po' in carne, con il mio stesso nome mi batte il cinque.
Sana e Noora si limitano a salutarmi con un cenno della mano per poi ritornare a parlare tra di loro.
Ma Eva non mi saluta. Eva mi ignora completamente, tenendo i suoi occhi puntati sullo schermo del cellullare senza alzarli nemmeno per un secondo.
<<Hey tu>> le do una leggera spallata in modo da far concentrare la sua attenzione su di me e le sorrido, ma lei non ricambia. Si limita ad alzare un sopracciglio, lanciandomi un'occhiataccia di fuoco per poi salutare le amiche e andarsene.
Resto un attimo interdetto davanti alla scena.
Non ho idea del perché abbia reagito così, non siamo grandi amici, ma non abbiamo nemmeno un brutto rapporto. Parliamo spesso e per quel poco che io mi ricordi anche ieri alla festa lo abbiamo fatto.
Lancio un'occhiata interrogativa alle sue amiche, che complici di Eva stavano assistendo alla scena, ma nessuna di loro sembra volermi rispondere. Si lanciano degli sguardi e fanno spallucce.
Guardo William, il mio ultimo salvatore, forse lui ha la risposta a tutte le mie domande, e soprattutto magari sa per quale motivo Eva si sia comportata così nei miei confronti, ma lui alza le mani facendomi capire che non ne sa niente, poi lascia un bacio sulle labbra a Noora e una pacca sulla spalla a me e se ne va.
<<Ok, che cazzo sta succedendo?>> mi rivolgo di nuovo alle ragazze, indicando con il pollice la direzione in cui ho visto Eva dirigersi.
Sbuffi e parole sussurrate risuonano nell'aria, qualcuno tossicchia e poi con aria imbarazzata se ne vanno tutte e quattro in classe, lasciandomi solo in mezzo al cortile con un vuoto nella testa.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro