Capitolo 51
-Che storia è mai questa?!- si alza in piedi Elle, mentre Tara separa la figlia dalla mia amica. -Sei lesbica?-
-Pansessuale.- la corregge Rose, -Non che sia affar tuo.-
-Tara, Craig, voi lo sapevate?!-
-Ovvio che lo sapevamo e speravamo vivamente che questa ragazzina capisse qual è il suo posto.- ringhia la donna dai lunghi capelli biondi, fulminando con gli occhi Mary. -Non parlarle in questo modo! Sono certa che Gemma Styles cambierebbe idea sul fatto di lavorare con voi due se sapesse come trattate la sua modella più giovane.- afferma Rose, mettendosi davanti a Mary per proteggerla dai suoi genitori. Scendo i pochi scalini che portano all' altare e raggiungo le ragazze, seguito da uno scettico Niall. -Da quanto va avanti?-
-Qualche mese.- risponde al cugino, poi mi guarda. -Scusa, Louis.-
-Per cosa? Per avermi evitato un matrimonio che non volevo nemmeno?- chiedo sarcastico e la stringo a me per farle capire che è tutto ok.
-Scusate?- si fa avanti il prete, -Quindi... non vi sposate più?-
-Certo che no!-
-Rose!- la richiama il padre. La bionda scuote la testa, -No, papà, basta. Ripudiami pure. Preferisco non avere un padre piuttosto che averne uno che mi odia! Io amo questa ragazza, è lei l' amore della mia vita, non Louis.-
-Magari Louis la pensa diversamente.- la sfida Elle, mostrandomi il cellulare.
No!
-Niall, il telefono!- faccio segno al mio amico, dato che si trova più vicino a lei rispetto a me, e le ruba in un secondo il cellulare dalle mani. -Schifoso ladruncolo, ridammelo!- si allunga verso di lui, che tiene la mano in alto col il telefono. No, non può riuscire nel darlo a me in quella posizione.
-Liam!- urla l' irlandese e lo lancia al bruno. Liam lo prende al volo, ma viene quasi subito bloccato da Craig. -Zayn, lancio lungo!- avverte il suo ragazzo e il telefono vola un' altra volta. -Louis, tuo!- finalmente arriva tra le mie mani e, più in fretta che posso, cancello la mail.
Sì!
-Mocciosi ficcanaso, come avete osato?!- strilla Elle, fissando furiosa i miei amici.
-E tu come osi essere una tale madre?-
Le nostre teste si girano verso l' entrata dalla quale arriva Evelyn, trasandata e col fiatone. -È finita, Elle. Ho già mandato la domanda di adozione allo Stato della California e presto, non appena si renderanno conto di che razza di persona tu sia con me e Louis a testimoniare, le mie sorelle andranno in custodia a me e a mio marito.- sorride trionfante e cammina, fino ad arrivare a un passo da lei.
L' orgoglio cresce sfavillante nel mio cuore.
Bravissima, mamma.
-Tu, ragazzina ingrata, come ti sei permessa?-
-Fossi in te approfitterei di questi mesi per chiedere scusa a tutte loro.- ghigna Eve e viene al mio fianco, baciandomi una guancia. -Suppongo che non sei sposato, vero?-
-Ho avuto un piccolo aiuto.-
-Fatemi capire bene.- s' intromette di nuovo il parroco, guardandoci confuso. -Stavo per ufficializzare un matrimonio forzato?-
-Bingo, padre.- annuisce Liam, -Tutta opera di queste tre serpi.-
Il prete guarda deluso e sconcertato gli O'Donnell e poi parla frastornato a Elle: -Se l' avessi saputo, la mia risposta sarebbe stata un secco "no"!-
-Proprio per questo non gliel' ho detto, padre.- fa ovvia mia nonna, fuori di sé come non l' ho mai vista. -Louis.- i suoi occhi dorati sullo scuro cercano me e all' improvviso torna pacifica: -Pensa bene a quello che stai per fare. Non conta niente di tutto quello che hai fatto fino a oggi? Che ne sarà del Queens, di Londra, della tua carriera?!-
Le sue parole mi colpiscono tanto e mi portano a riflettere. Mi fanno ricordare i miei momenti migliori e peggiori al college, le grandi risate avute con Niall e Lacy, il mio impegno in ogni esame e test e la caparbietà di andare in Inghilterra... tutte cose che mi hanno reso quello che sono adesso.
Cose che, però, non fanno parte del vero me.
Guardo Eve, mia madre, che mi sorride e annuisce. Stringo tra le dita le mani di Mary e Niall, che mi danno sostegno e, per la prima volta in vent' anni, alzo la testa in segno di sfida nei confronti di Elle. Ora so che non sono più solo in questa guerra.
Non ho più paura di te.
-È questo il punto, Elle: conta tutto. Conta l' impegno e la passione che ho avuto negli studi, studi che nonostante ciò erano sbagliati per me, perché ho ottenuto risultati grandiosi anche senza di te. Ma questa è la mia vita, non la tua.- mi si inumidiscono gli occhi e mi viene spontaneo sorridere, -Io non ci volevo neanche andare al Queens, volevo fare Lettere! Ringrazio di esserci andato solo perché ho conosciuto questi amici, che so che me li porterò dietro per tutta la vita. Ho quasi ventuno anni ormai, tu non mi servi più. Sono un adulto, non puoi comandarmi. Faccio quel che voglio e sono chi sono. Una volta finito il college, io voglio studiare altro, voglio fare lo scrittore e insegnare! È il mio sogno, la mia vera passione e tu non puoi farci niente, Elle.-
Non potrai più fare nulla.
Elle prende aria dal naso, le pulsa la vena sul collo e stringe con forza i pugni. È infuriata, incazzata come una iena, si vede a vista d' occhio. Le trema il labbro e le brillano gli occhi. -Ma che cosa ti hanno fatto?- sussurra e si rivolge a Evelyn: -Che gli hai fatto?!- urla, -Ero a tanto così dall' avere il figlio perfetto!-
-No, tu volevi soltanto una tua copia sputata!- l' aggredisce la figlia, serrando la mascella.
Elle è disorientata, fa un verso di furia che le esce dalla gola e i suoi occhi puntano Rose come una tigre. -È tutta colpa tua, questa è tutta colpa tua!- cammina a passo svelto verso di lei, allontanando bruscamente Mary e spingendo Rose a terra. Sbatte la testa e la pancia contro gli scalini dell' altare e geme di dolore.
Rose, no!
Vado verso di lei e l' aiuto ad alzarsi... ma lei urla. Sgrano gli occhi quando vedo del sangue uscirle dal ventre.
Oh, no... no, no, no!
-Rose!- strilla orripilata Tara, con Zayn e Liam che la seguono e mi aiutano a mettere sdraiata Rose. -Che cazzo le hai fatto?!- sbotta Craig a Elle, ma lei scappa dalla porta di servizio prima che lui possa metterle le mani addosso.
Me ne occuperò io stesso dopo di quella strega, adesso devo solo pensare a Rose.
-Ah, fa male!- grida, tenendosi con una mano il ventre e con l' altra la mia manica. L' abito bianco si dipinge sempre di più di rosso e lei perde man mano i sensi. -No, no, no, Rose! Rose, resta sveglia!- le schiaffeggio piano la guancia e Niall le tira su la testa, tamponandole la lieve ferita. -Un' ambulanza! Serve un' ambulanza!- richiedo e Zayn esegue subito, prendendo il telefono.
Resisti, Rose.
Cammino avanti e indietro per il corridoio dell' ospedale, slacciandomi i gemelli che mi sono stati regalati da Harry e allentando il nodo del papillon.
Rose è sotto i ferri da più di due ore e ancora non sappiamo nulla. Mary sta piangendo con Tara sulle sedie e Craig sta scrivendo un messaggio a non so bene chi, probabilmente sta cercando Elle. Niall, Zayn e Liam sono andati a prendere del caffè per tutti, ma io non me la sento di bere nulla. Le amiche di Rose, invece, sono fuori a fumare e a parlare tra di loro.
Evelyn mi prende per le spalle e ferma la mia marcia. -Lou, respira. Devi cercare di calmarti, tesoro.-
-Come faccio?-
-Pensa a qualcos' altro, qualsiasi cosa.-
-Non riesco! O penso alle vite di Rose e Troy in pericolo o penso a quanto io voglia ammazzare tua madre!- parlo a raffica e sento le vertigini invadermi la testa. -Ok, ok, scusa...- riprendo fiato, -Perché Bailey non è con te?-
-Una volta che siamo tornate è fuggita dall' aeroporto per andare da Styles. Non so per cosa, ho capito solamente che c'è stato un problema.-
Nel frattempo, i ragazzi ci raggiungono con i bicchierini di plastica.
-Louis?-
Guardo Tara che mi fa cenno di avvicinarmi. Mi fa sedere vicino a Mary e ci guarda con occhi diversi. -So che ce l' avete con me e Craig, ne avete tutto il diritto. Posso solo dirvi quanto mi dispiace, l' ultima cosa che volevo era che Rose finisse qui. È la mia bambina, io la amo e volevo che stesse con la persona giusta. Tu sembravi così perfetto per lei, Louis, sei gentile, educato... ma questo l' ha condotta solamente alla tristezza. Temevo di perderla per qualsiasi cosa, anche per un compagno della vita sbagliato, proprio com' è successo con suo fratello.-
Come?
-Suo fratello?- mi toglie le parole di bocca Mary, -Rose aveva un fratello?-
-Non ve l' ha mai detto?- corruga la fronte, poi la rilassa. -No, certo che no, è un argomento così delicato per lei. Si chiamava Sean. Erano inseparabili quando lei era piccola, praticamente migliori amici, nonostante l' enorme differenza di età. Solo che Sean si innamorò di una tossico dipendente, andavano a scuola insieme prima che lei cadesse in quel tunnel senza uscita. Sean iniziò con piccole dosi e aumentò settimana dopo settimana. Mollò persino l' università e un giorno il suo compagno di stanza lo trovò morto. Il mio bambino, avvelenato da quell' amore che io non ho insistito nel proibire... Non potevo lasciare che Rose facesse le stesse scelte sbagliate per amore. Però tu, Mary, tu mi sembri una brava ragazza. Puoi avere cura di mia figlia senza ferirla gravemente?-
Dio, Rose...
Be', questo spiega tante cose.
Mary prende le mani di Tara tra le sue e annuisce. -Ha la mia parola.-
-Siete i famigliari di Rose Catherine O'Donnell?- chiede un' infermiera e ci conduce verso un ascensore ai nostri cenni d' assenso. Rimaniamo in silenzio per tutto il tempo, troppo spaventati e in ansia.
Quando le porte si aprono, un urlo di dolore femminile ci accoglie.
Rose!
Esco dall' ascensore, seguito da tutti gli altri, e arriviamo alla stanza dalla quale derivano le grida. A bloccarci, però, c' è il chirurgo pediatrico e quello che riconosco essere il dottor Chang. -Louis? Mary, Niall, ancora voi?-
-Li conosce?- chiede l' altro medico.
-Sì, operai circa un mese fa la loro amica. Che ci fate qui?-
-Rose O'Donnell, è la mia fidanzata. Cioè ex fidanzata, dovevamo sposarci, ma...-
-È la mia ragazza.- mi interrompe Mary.
Chang ci guarda a turno e poi fissa il resto del gruppo. -Quindi era vestita da sposa perché doveva sposare...?-
-Me.- confermo.
-Meglio se non chiedo, giusto?-
-No, infatti.-
-Come sta Rose?- domanda Craig, facendo cadere il discorso. Il dottor Chang guarda principalmente i genitori: -La botta subita al cranio era lieve, nulla di grave, lo svenimento è stato dovuto alla mancanza di zuccheri e alla gran perdita di sangue. In riassunto, sta bene, è solo sotto shock.-
-Sotto shock?- arcua un sopracciglio Zayn.
-E il bambino?- porgo la domanda che mi fa più paura, c' era seriamente troppo sangue sul suo vestito. Chang deglutisce e si morde le labbra. -Dottor Stevenson.- chiama in causa il collega, la mascherina abbassata e gli occhi lucidi. Sento ancora le urla di Rose che perforano le mura. Mi sento raggelare.
Fa che non sia...
-Purtroppo la caduta ha condotto a un parto prematuro e il bambino, non essendo nemmeno al sesto mese...- lascia cadere il discorso e mi fissa, -Mi dispiace... non ce l' ha fatta.-
-No...- sospiro e tremo, quasi cado a terra da quanto mi tremano le gambe.
-Oddio, no...- si lascia scappare un singhiozzo Mary e, senza il permesso dei medici, entra nella stanza. La seguo a ruota e il mio cuore va in frantumi.
Rose, in camice con flebo e un braccialetto di carta, è piegata in due sul letto e strilla tra le lacrime. Mary si sdraia al suo fianco e la stringe a sé. -Il mio bambino! Mio figlio, no!- si dispera, il viso rosso e bagnato dalle lacrime. La sua pancia non è più gonfia come prima.
Troy... piccolo mio.
Una parte di me è appena morta. Non riesco a parlare, a malapena respiro.
Dolore. Tristezza. Rabbia.
È stata lei... lei, Elle, ha ucciso mio figlio.
Io l' ammazzo.
Arrabbiato come non lo sono mai stato, esco dalla stanza per prendere un po' d' aria. Giuro che la faccio fuori, questa me la paga cara...
-Mio Dio, Louis, guarda.- mi richiama la voce di Liam e seguo il suo sguardo, verso la tv a fine corridoio dove trasmettono il telegiornale.
-È stata rapinata, questa mattina, la Styles Bank. Sedici ostaggi, due bambini, quattro bancari e le cassiere. I rapinatori hanno derubato tutti e svuotato le casse, prima di sparare e uccidere un avvocato, tre banchieri e una cassiera. Harry Styles, il proprietario della Styles Bank e della Styles Lives & Co., è giunto sul posto subito dopo la polizia per assicurarsi della salute delle vittime e delle condizioni della sua banca, licenziando poi il neo direttore. Purtroppo le identità dei rapinatori, tra cui il loro capo che ha dato ordini nel corso della rapina, sono ancora ignote. Styles, per calmare gli animi, ha confermato di partecipare a un' intervista per questo weekend.-
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