Capitolo 28
-Ahia! Vaffanculo!-
-Buongiorno, Lacy.- la saluto non appena arrivo in cucina e lei si passa la mano sotto l' acqua fredda del lavabo. -Buongiorno un cazzo. Dio, quella teiera di merda, mi sono bruciata!-
-Ti avevo detto che facevo io il caffè stamattina.- borbotto assonnato, sedendomi al tavolo e strofinando gli occhi con le mani. Lacy porta la teiera bollente e colpevole sul tavolo, accompagnandola con delle tazzine e dei biscotti. -Non hai dormito quasi per niente, perciò mi sono alzata prima.-
-Ti faccio Santa.-
-Santa Lacy non esiste.-
-Sicura?- alzo un sopracciglio e dò la massima attenzione al mio caffè pur di non ustionarmi. Dopo la chiacchierata tra me e Jasper, mia sorella mi ha accompagnato a letto per farmi riposare almeno qualche ora e se n'è andata non appena ho chiuso gli occhi. Oggi sarà una giornata molto stressante, ne sono certo: dovrò affrontare Alden nella "sfida delle dodici palle" e poi tentare di evitare Harry... il che mi sembra una cosa degna di Mission Impossible.
-Ho sentito delle voci dopo che sono andata a dormire. Parlavi con Evelyn?- si siede di fronte a me la mia amica e sorseggia il suo operato con lentezza. -No, con Jasper.-
-Chi?-
-Il marito di Harry.-
Sgrana gli occhi e sputa il caffè nella tazzina, urlando dal dolore. -Merda! Brucia, brucia, brucia!- talmente si alza velocemente che fa ribaltare la sedia e apre il frigo in cerca di acqua, ma non la trova ed è così costretta a prenderla da una delle confezioni di plastica che teniamo in uno degli sportelli sotto i cassetti delle posate.
Se non fosse per stanotte, riderei. E tanto.
Lacy beve dei lunghi sorsi a collo e se ci fosse qui Mary gliene direbbe di tutti i colori, però preferisco lasciarla stare e godermi lo spettacolo. Dopo circa un minuto, smette di bere e respira con l' affanno. -Mr. Money ha una Mrs. Money?!-
-Ho sentito delle imprecazioni, si è svegliata Lacy?- ci raggiunge Niall, i capelli biondi tutti arruffati come un bambino e le guance rosse. Perché ho l' improvvisa voglia di strizzargliele?
-Ti sei svegliato, vedo.-
-Genio, hai tu la sveglia questo mese.- mi ricorda il mio amico e allunga la mano per prendere la teiera... peccato che poi la ritira subito e lancia un urlo poco maschile. -Gesù Cristo maledetto! Attentato! Attentato alla mia vita!-
-Lacy, che hai fatto?- ed ecco anche Mary, la quale si becca un' occhiataccia dalla sorella. -Perché guardate sempre me quando qualcuno si fa male?!-
-Non qualcuno, solo Niall.- spiego io, indicando l' irlandese che si sta mettendo del ghiaccio sulla mano. -Confermo. Ammettilo, lo hai fatto apposta.- l' accusa il cugino, mostrandole le mano ferita. Lacy rimane scioccata: -Oh, certo, come no. Guarda che mi sono bruciata anch'io, idiota!-
-Smettetela!- strilla Mary, strizzando gli occhi e facendoci sobbalzare. -È un po' presto per i vostri litigi, sono ancora in fase zombie, quindi vi pregherei di chiudere il becco! Louis, tu domattina ci svegli e te lo ricordi. Lacy, tu non farai mai più il caffè. E ora forza, muovetevi! Fate colazione e poi dritti al college. Io mi vesto, prendo una cosa al volo e vado a lavorare, chiaro? Se sento di nuovo degli strilli vi metto in castigo, a tutti e tre!- ci avverte risoluto, andando poi a chiudersi nel bagno.
Wow... mi sono perso qualcosa?
Io e i ragazzi ci guardiamo tra di noi in silenzio, mentre sentiamo lo scroscio della doccia e ci sediamo a tavola senza emettere fiato. -Sarà anche la più piccola tra di noi, ma fa una paura...- apre bocca Niall, mangiando un biscotto alla crema. Lacy annuisce. -E pensare che sono io la maggiore.- borbotta, dandomi poi uno schiaffetto sulla mano. -No! Buono tu. I biscotti sono per voi, lasciami i cupcakes.- si lamenta, mordendo il mio oramai ex dolcetto.
-Come vuoi. Quindi, ehm... Lacy, che farai con Nate?- provo ad aprire un discorso qualunque, però mi accorgo troppo tardi del mio stupido errore. Infatti, Lacy fulmina il cugino con i suoi occhi pieni di cieli in tempesta. -Gliel' hai detto?-
Niall fa un verso dolorante, gesticolando ed evitando lo sguardo di lei, prima di dire con voce acuta: -Potrebbe essermi scappato...-
-Potrebbe scapparci il morto.- sibila con tono basso, furiosa, ma io mi allungo verso di lei. -Non prendertela con lui, non fa niente. Solo che... tu vuoi davvero prendere in considerazione l' idea di sposarlo? Insomma, state insieme da pochi mesi.- mi invento la prima scusa che mi viene in mente, perché no, forse è meglio se non le dico adesso del suo fidanzato e di suo fratello... i quali sono stati ricattati da Mr. Occhi di Ferro.
Dio, che faccio? Parlo con lui o no?
-Non lo so, Lou. Io lo amo, lui ama me, ma il matrimonio? Adesso? Sono troppo presa dal college e forse non è neanche lui la persona giusta. Dovrei aspettare, forse. Sono così confusa.- spiega pensierosa e poggia la guancia sulla mano.
Oh, Lacy, sapessi quanto lo sono io.
-Ok, è tardi.- ci richiama all' ordine Niall, -Vestiamoci, cartelle e andiamo.- ordina in stile generale e si ingozza con tre biscotti, prima di correre via. Io e Lacy lo imitiamo, mentre Mary esce dal bagno. Più in fretta che posso, mi metto i primi vestiti che mi capitano sotto mano e una tuta di ricambio, dato che oggi ho palestra, poi finalmente esco di casa con Lacy e Niall che salgono sulla mia auto. -Ehi, Louis? Come sei messo col tuo libro?- Niall si allaccia la cintura del sedile del passeggero e arcua un sopracciglio nella mia direzione. Faccio spallucce. -Bene, l' ho finito da poco. Trentadue capitoli e quattrocentotrentasette pagine.-
-Ah... io so allacciarmi le scarpe.- annuisce fiero, facendomi ridere. -Ma se adesso porti quelle con lo strappo.-
-So allacciarmi le scarpe, ti ho detto!-
-Io sono Groot.- spunta la testa di Lacy in mezzo a noi due e sorride da scema. -Steve Rogers.- le porge la mano Niall. Alzo gli occhi al cielo, che nerd!
Non sopravviverò mai a questi due.
Metto in moto la mia piccola e parto verso il Queens. Fisso con attenzione la strada davanti a me, cambio marcia e metto le frecce, ignorando l' ennesima discussione stupida dei cugini. -Lou? Quando mi farai guidare la tua macchina?-
Come?!
-Ah! Nel duemila e credici, Lacy.-
-Oh, andiamo! Solo un giretto.-
-Neanche se mi pagate.-
-Prima o poi sarai costretto a prestarcela, nel caso in cui tu finisca nei guai o abbia bisogno che uno di noi vada da qualche parte per te.- mi fa notare Niall, poggiando il braccio fuori dal finestrino. Glielo chiudo dal mio posto, dato che questo coglione non l' ha capito che siamo a fine Ottobre. -Se mai accadrà, guiderà solo Mary.-
-Mary non ha neanche la patente!- protesta la mia amica, fissandomi stupita. Ghigno divertito. -Per questo lascerei la mia bimba solo nelle sue mani. Non so come abbiate fatto, voi due, ad avere la patente e non lo voglio sapere; la sola idea mi spaventa!-
-Abbi un po' più di fiducia, Cristo! Senti, la festa di Halloween del Queens l' abbiamo più che altro fatta noi, dato che gli altri erano degli scansafatiche perditempo. Se domani sera ti diverti, e ce lo dovrai dire, ce la lasci guidare. Un giro a testa per tutto il quartiere del dormitorio. Ci stai?- Niall mi porge la mano, con Lacy che sorride speranzosa e il mento praticamente appoggiato sulla sua spalla. Faccio un verso rassegnato e accetto: -D'accordo, ci sto.-
-Wow! Grazie, cuginetto!- esulta la castana e lo bacia sulla guancia. -Non vedo l' ora che sia domani! Porterò anche Nate, spero che il mio costume gli piaccia.-
-Cos' hai scelto?- le chiedo e parcheggio. Scendo e apro il bagagliaio dove ho messo le nostre cartelle. -Spider-Woman versione porno. Con tanto di top e minigonna.-
-Allora sì, gli piacerà!- ridacchia Niall, prendendo in risposta un pugno sulla spalla da Lacy. -Sei un pervertito.-
-Ha parlato la pornostar. Comunque, io ho invitato Bailey, ma lei ha detto che non può per via di un appuntamento di lavoro con Styles. Tu ne sai qualcosa, Louis?-
È come se mi arrivasse un pugno dritto allo stomaco al solo sentire il suo nome e ripenso alla povera anima di Andy. Mi ci vuole un po' per tornare a respirare normalmente, ma alla fine rispondo: -Eh, sì. Harry si deve incontrare col nuovo direttore della sua banca e penso che avrà bisogno di Bailey. Però vi vedete stasera, giusto? Non avete un appuntamento?-
-Certo, ma più tempo passo con lei, più ho chances di conquistarla.- fa una voce che tenta di sembrare maliziosa e muove le sopracciglia in modo allusivo, nel frattempo che camminiamo indisturbati in mezzo agli altri studenti per arrivare ai nostri armadietti. Lacy gli dà una botta ai fianchi coi propri. -Certo che tu quando ti innamori...!-
-Che posso farci se sono un uomo romantico?-
-Uomo? Tu? Cos' è, una nuova barzelletta?-
Sbuffo a pieni polmoni e li ignoro, consapevole di non poter dire o fare nulla per farli smettere di attaccarsi a vicenda, e sorrido senza accorgermene non appena vedo Amber. È poggiata al muro e sta ridendo di gusto con Keira. Tiene stretto al petto un libro di Philip Roth e si morde il labbro come una scolaretta timida.
Dio, questa ragazza sarà la mia morte.
Mi sa proprio che, tra Amber e Harry, sono bisessuale. E ne ho la conferma non appena lei mi vede, sorride e mi saluta. Ricambio il saluto e vorrei andarle a parlare, ma non voglio rischiare di fare tardi. Quando torno a guardare davanti a me, vedo Harry che mi guarda male. Sta ignorando bellatamente un professore che gli sta parlando e incenerisce con lo sguardo Amber, troppo presa dalla conversazione con la sua amica.
Che c'è, Styles, eh? Vuoi bullizzare anche lei? Vuoi portare anche lei alla follia?
Stringo i pugni con tutto me stesso e mi impedisco di correre verso di lui per rifilargli un cazzotto. Non immaginavo di possedere così tanta rabbia nei suoi confronti, non mi sarei mai aspettato di provare così tanto disgusto, dopo stanotte, al solo vederlo.
Mi allontano dai ragazzi con una scusa e vado direttamente in palestra, nello spogliatoio maschile. Mi metto a una panchina qualunque e comincio a spogliarmi. Metto la tuta, bella comoda e leggera, e chiudo i miei effetti personali in uno degli armadietti con lucchetto. Non ce l' ho fatta, non ce la faccio in questo momento a parlargli e ad affrontarlo. Non mi è piaciuto affatto il modo in cui ha guardato Amber.
-In anticipo, Tomlinson?-
Mi volto con schiena e testa, Alden è sulla soglia della porta e mi fissa. Appoggiato col fianco e le braccia serrate al petto, fa un piccolo sorrisetto. -Non vieni più a fare boxe? Mi sono piaciute quelle poche volte in cui ti ho steso.-
-Stronzate, Stockfelt. Abbiamo sempre finito in parità.- gli ricordo e tiro su la zip della felpa. Mi arriva un messaggio proprio poco prima che metta il telefono nell' armadietto. È Lacy.
"Stai bene? Non abbiamo finito di parlare di Mrs. Money".
"Sto bene, tranquilla. Ne riparliamo a casa, semmai. Non dirlo a Niall, ti prego. Forse non dovevo neanche dirlo a te. Nessuno sa che è sposato".
"Ricevuto. Ti voglio bene".
"Anch'io, Cupcake!".
"Stronzo!".
Rido al solo immaginarmi la sua faccia e porto di nuovo la mia attenzione su Alden, il quale adesso sta va venendo verso di me. -Sì, sì, come vuoi. Senti... io non ho nulla contro di te, lo sai, vero? Ma se c'è una cosa che non sopporto sono i ficcanasi.- parla quasi tra sé e sé, chiudendo velocemente, subito dopo, il mio armadietto e facendomi saltare sul posto per il colpo. -Fatti gli affari tuoi, Tomlinson.- mi ringhia contro, vicinissimo al mio viso e mostrandomi i denti come un animale. -Mi hai allontanato da Hanson, poi dalla Talles e da McFly... se per colpa tua non riesco più a scopare, stai pur certo che prenderai tu il posto di quelle ragazze.- mi minaccia, squadrandomi come fossi un dolce e dando un pugno agli armadietti. -Calmati!- lo sgrido e lo guardo negli occhi, -Io voglio solo proteggere le mie amiche da te. Non sei una brava persona e so che sei ancora in fissa con Lacy.-
Fa una pernacchia nel mal tentativo di celare una risata. -Dipende da cosa intendi per "in fissa". Se intendi una relazione, mai più, fratello. Ma se intendi una sveltina...-
-Lasciala stare, capito?-
-Oh, e chi la salverà da me? Tu?- domanda retorico in modo derisorio, sorridendo da bastardo.
Brutto stronzo del cazzo...
-Se sarà necessario, sì.- lo avverto, ma lui non fa una piega. -Se lo dici tu.- sghignazza e mi dà le spalle per andarsene. -Alden?- lo richiamo, -Perché tu e Keira vi siete picchiati, ieri?-
-Lo ribadisco, ha dato lei il primo pugno. Però, lo confesso, il litigio l' ho cominciato io.-
-Perché?-
Fa una smorfia. -Mi ha rubato la mia felpa blu, l' unica decente che avessi. Anche se lei dice che non è vero.- si allontana e va a prepararsi. Ingoio a vuoto e prendo dei respiri profondi, sedendomi per qualche secondo vicino alla mia roba.
Felpa blu. Perché mi ricorda qualcosa?
Felpa blu.
Merda, mi sento così improvvisamente stanco... ho ancora sonno, questa sera mi sa che andrò a letto prima.
Gli altri ragazzi arrivano non molto dopo e si preparano anche loro. Il coach ci raggiunge e ci porta nel giardino dove inizieremo il gioco e dove troviamo anche le ragazze. Estraendo a sorte dal suo cappello i nostri nomi, finisco in coppia con Alden. Palla azzurra.
Ti pareva...
Il coach fischia e il gioco inizia. Corro ovunque, cerca in qualsiasi luogo quella maledetta palla e finalmente, a un certo punto, la vedo: sotto a una siepe del giardino sul retro. Cammino a passo svelto e la prendo, prima di venir investito da un corpo che mi fa cadere a terra.
Cazzo, che botta!
Prova a rialzarmi, ma mi accorgo di vedere tutto sfocato. Sì, devo proprio dormire. Torno in piedi e vado dietro ad Alden, con la palla azzurra stretta in una mano. Gli vado addosso e lo faccio cadere a terra. Un po' per la sua minaccia, un po' per la mia rabbia contro Mr. Occhi di Ferro. Iniziamo così a tentare di bloccarci l' un l' altro a terra, dato che la palla è rotolata lontana da noi. Provo a bloccargli le gambe e gli salgo in grembo, lui però geme dal dolore: -Ah! No, levati!- mi urla contro e io mi sposto subito. Si porta le mani all' addome e suda, grugnendo sottovoce.
Aggrotto la fronte. Non capisco, non gli ho toccato la pancia. Solleva di poco la maglietta e intravedo un livido. Mmh, strano. Un livido così di solito avviene per una ginocchiata o per... una gomitata...
Rimango di sasso.
Felpa blu. Gomitata allo stomaco.
Il mio aggressore!
-Eri tu!- mi alzo in piedi e gli punto il dito contro, incazzato. -Sei stato tu ad aggredirmi!-
-Ma di che cazzo stai parlando?- mi guarda con espressione confusa, ancora dolorante a terra. Sto per maledirlo in cinque lingue diverse, ma il coach ci richiama col fischietto. Riduco gli occhi in due fessure, -Non finisce qui.- lo avverto e prendo la palla, correndo via. Col fiatone, vinco la nostra sfida e posso finalmente andare a cambiarmi.
È assurdo, perché Alden mi ha aggredito? Come faceva ad avere i capelli di Grace? Mmh, qualcosa non mi torna. Dovrò fare delle indagini su di lui, persino Keira mi ha detto di non conoscerlo così bene.
Fatta una doccia veloce, cammino verso il mio armadietto per la prossima ora, se non fosse per una mano che mi prende e mi rinchiude con sé dentro un' aula a caso. E io so già di chi si tratta. -Fammi uscire, Harry.-
-Che ti prende? Prima eri tutto dolce e voglioso di coccole e adesso mi eviti?- dice, confuso e furioso, sovrastandomi con la sua altezza. Mi fa indietreggiare di poco, però non perdo il contatto tra i nostri occhi. -Cos' ho fatto, stavolta?-
-Tuo marito è venuto a farmi visita, stanotte.- taglio corto e serro la mascella. La mia frase lo fa allontanare abbastanza da permettermi di respirare, il che è un bene: non lo voglio così vicino a me. Nella mia testa, ho ancora l' immagine di lui che ride di fronte allo stupro di Andy coi suoi amici.
Chi sei veramente?
-Jasper? Ja... Jasper è venuto da te?-
-Hai per caso altri mariti della quale non mi hai parlato?-
-Cristo, Louis, non scherzare!- sbraita e si passa le mani tra i capelli, nervoso. -Cosa ti ha detto?-
-Tutto.- dico glaciale e studio attentamente ogni sua reazione, così da poter capire chi tra i due coniugi mi abbia mentito. -Tutto quanto. I tuoi ricatti, il tuo gioco malsano coi ragazzi, il tuo bullismo... tutto.- ogni mia parola esce fuori lentamente e mi fa quasi male vedere quanto esse lo stiano distruggendo.
-Gesù.- sospira e gli occhi gli si fanno rossi. -No... merda, merda, merda, merda!- urla fuori di sé e dà un calcio alla sedia della cattedra, facendomi spaventare. -Non è giusto! Non è giusto, porca puttana. Dovevo dirtelo io coi miei tempi, cazzo!- strepita a tutto spiano, creando l' eco nell' aula e dando un pugno alla cattedra, lasciando il segno e facendosi le nocche sbucciate e rosse.
Oddio!
Mi allontano, perché non penso che stargli vicino quando è in queste condizioni sia una buona idea. -Dovrei essere io quello arrabbiato, Harry, non tu. Perché non mi hai mai detto niente?-
Si poggia al legno e mi dà la schiena, sfinito e sudato. -Perché sapevo che non avresti capito.-
Che cosa?!
-Come posso capire un omicidio?!-
-Non l' ho ucciso io, si è tolto la vita!- ribatte, tornando faccia a faccia con me. -Ma è come se l' avessi fatto! Io ti ho detto di Grace, tu perché non mi hai detto di Andy?- non appena finisco di dire questa frase, realizzo la realtà dei fatti.
Oh, mio Dio.
-Perché sapevi che lo avrei scoperto.- soffio la risposta da me e lui guarda da tutt' altra parte, facendomi capire che sì, ci ho preso alla grande. -Tu hai accettato quello che avevo fatto a Grace solo perché così io fossi in debito con te e accettassi quello che tu hai fatto a Andy, non è così?-
I suoi occhi finiscono sulle sue scarpe, si morde il labbro e sorride in modo fasullo. -Alla fine non siamo così diversi, eh?-
Oh, Dio... questo pensiero non mi piace per niente. Scuoto la testa. -No, ti sbagli. Io non ho mai torturato Grace, non sono mai stato il suo bullo, non l' ho mai messa in ridicolo davanti a tutta la mia scuola. Io ero ubriaco, la tua scusa qual'è?-
Annuisce, accettando il fatto che ho ragione. -Ok, all' inizio sono rimasto traumatizzato dal fatto di Grace, ma poi mi sono ricordato di Andy e ho lasciato perdere. Perché tu non puoi fare lo stesso?-
-Perché io non sono un bugiardo, a differenza tua! Stavi anche per ricattarmi, come posso dimenticare pure questo?!-
-Pensa al fatto che mi ami!-
-Non lo so neanche più se ti amo!- mi scappa e realizzo solo ora quello che mi ha fatto ammettere.
Dannazione.
-Quindi mi ami?- sussurra, il tono è colmo di speranza e gli smeraldi nei suoi occhi brillano. Tiro su col naso e mi abbraccio da solo, la testa dolorante e il cuore furioso. -Non lo so. Non te lo so dire. Perché, ora come ora, non so neanche come capire se tu ami me per davvero.- mi mordo il labbro e stringo gli occhi. Dio, fa così male.
-Io ti amo veramente.-
-Dimostramelo.- lo sfido, -Dimostrami cosa provi per me. Niente appuntamenti, fiori, cioccolatini, non voglio quella merda da romantici. Voglio sincerità e fatti. Fammi capire chi è Harry Styles, fammi vedere che l' uomo che mi ha amato con tutte le sue forze non è lo stesso che ha fatto morire una persona innocente. Fino ad allora... sta' lontano da me.- sono serio come non lo sono mai stato, anche perché sono stanco di giocare. Dopo quello che è successo mesi fa, non voglio più essere preso in giro da lui. Vado a passo spedito verso l' uscita e metto una mano sulla maniglia. -Ti riavrò, Louis.- lo sento dire e mi fermo, -Anima e corpo, ti riavrò con me, Mr. Tomlinson. Perché tu torni sempre da me. Come io torno sempre da te.-
Mi scappa un sorrisetto derisorio. -Mi hai perso tante volte, puoi perdermi sempre. Questo non ti spaventa?- non aspetto che lui apra bocca, troppo a terra con l' umore e stanco di lottare, ed esco. Prima di chiudermi la porta alle spalle, però, sento la sua risposta: -Più di ogni altra cosa al mondo.-
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro