Capitolo 21
Accendo il fuoco in fretta e aggiungo il sale alle pannocchie, mentre condisco con alcune salse le ali di pollo. Ovviamente, prima di cucinare, mi sono tolto tutti i colori dalle mani. Ringraziando il cielo, almeno lì non ho segni di lotta.
Sento i passi di Harry e lo vedo scendere dalle scale. Si è messo una camicia rossa scura con le maniche lunghe arrotolate ai gomiti e ha aperto i primi due bottoni, dalla quale posso vedere un accenno dei suoi pettorali e una piccola croce dorata. I pantaloni, come le scarpe, sono nere e fatti di seta. Si sta tamponando i capelli bagnati, portandoli in una cresta all' indietro ed è bellissimo.
Mi si stringe il cuore a sapere che questa meraviglia d' uomo non mi appartiene e non lo farà mai.
-Ti ho aspettato sotto la doccia per quasi mezz' ora, che stavi facendo?- corruga le belle sopracciglia scure e annusa profondamente la cena, sorridendo felice. -Ah, capisco... stavi cucinando per tuo marito, cara mogliettina?- mi sfotte, mettendosi le mani dietro la schiena e facendo il giro del tavolo per venire da me. Ridacchio quando poggia le sue labbra sul mio collo e metto la verdura nel lavandino. -Be', dato che mio "marito" è uno sfaticato di prima categoria...-
-Ehi!- mi rimprovera, dandomi un pizzicotto sul fianco che mi fa solo ridere per il solletico. -... ho pensato di prepararti qualcosa.-
-Non hai nemmeno fatto la doccia o tolto i vestiti, posso prestarti qualcosa di mio.-
-Non ho voglia di farmi una doccia, adesso, me la farò a casa... e non intendo lavare questi vestiti. Voglio che il loro bianco resti colorato.- mi giro tra le sue braccia e mi bacia con calore sulle labbra sporche. Mi sorride con malizia: -Lascia almeno che ti lavi le gambe...- mormora seducente, spegnendo il fuoco e tirandomi gentilmente verso il bagno con le mani. Una volta arrivati, prende una sedia dal tavolo in cucina e mi ci fa sedere.
Lo guardo scettico, ma anche ammirato. Cos' ha intenzione di fare, adesso?
Riempie una grande bacinella celeste d' acqua calda e me l' avvicina ai piedi. Mi afferra con delicatezza i polpacci, uno alla volta, e mi fa annegare i talloni, la pianta del piede e le dita.
Oh!
Stringo forte il sotto della sedia tra le dita. Dio, che sensazione stupenda e rilassante...
Mi tira ancor più su i pantaloncini già corti di loro e si alza le maniche. Prende una spugnetta gialla dalla doccia e la bagna, passandola poi con erotismo sulle mie gambe e inginocchiandosi di fronte a me.
Oh... Dio, sì.
Mi lava con cura, bagnandomi le cosce, le ginocchia, i polpacci, le caviglie... ogni passata di spugna è una carezza rinfrescante e purificatrice. Me la passa sul dietro delle cosce, facendomi inarcare la schiena e prendere un respiro profondo. È bellissimo. Mi solletica dietro il ginocchio, facendomi saltare la gamba. La spugna mi stuzzica lo stinco con acqua, subito seguita dalla lingua furba di Harry che mi assaggia la pelle.
Mmh... la vorrei anche da un' altra parte, quella lingua.
Ho il cuore in palpitazione.
-Adoro vederti così a causa mia...- ringhia basso, eccitato, provocandomi un calore infernale all' inguine.
Oh, cazzo... mi è venuto duro.
Come può della semplice acqua farmi emozionare così tanto?
La mano destra, con spugna, mi lava amorevole la gamba sinistra, mentre la mano sinistra massaggia con decisione i muscoli dell' altra. Gemo, è fantastico.
-Harry...- soffio fuori, aggrappandomi alle sue spalle e stringendole con le dita. Ancora... ti prego, ancora.
-Oh, Mr. Tomlinson... starei fra le tue gambe per tutta la vita.- si alza con lentezza dalle ginocchia e lascia la spugna nella bacinella. Le mani bagnate sono arrivate al mio ventre e me lo massaggiano, facendomi gemere forte. Boccheggio.
Cristo, Styles.
-Ti prego, permettimi di esaudire questo mio desiderio, farò qualunque cosa.- la voce rocamente perversa, quasi mi bacia per quanto le nostre bocche sono vicine, come due calamite. Le mani stringono possessive la mia carne, le dita si muovono in cerchio e la testa mi vortica in un universo piacevolmente sessuale e colmo di Harry... il mio Harry.
Voglio avvicinare ancora di più la faccia alla sua, voglio allontanarlo... un miscuglio di colori e Harry mi fa impazzire, coi denti che mordono la tenera carne rosa del suo labbro e quelle maledette fossette, adorabili quanto mortali, cercano di richiamarmi a loro per farsi toccare.
Desiderio...
-Il mio secondo desiderio...- mi esce senza riguardo, spostando gli occhi su ogni parte del viso di questo Dio del sesso, sceso in Terra solo per farmi suo. -Sì?- sussurra, tremando di goduria e senza smettere di guardarmi le labbra. Evidentemente, anche lui si è ricordato i nostri tre desideri a testa. Il secondo dei miei chiedeva che lui, mai e in nessuna occasione, mi facesse qualcosa di sessualmente avventato.
Fino ad ora.
-Infrangilo.- lo supplico adorante, prendendogli il volto fra le mani e lui obbedisce, aggredendomi le labbra con le proprie con fare animale, profondo, infinito e colorato. Mi prende a sua volta il viso e mi posiziona la testa a suo piacimento per baciarmi meglio.
Dimentico ogni cazzo di problema quando Harry Styles mi bacia. La mia vita, il mio passato, chi sono veramente. Tutto a fanculo. Perché niente di tutto questo è Harry.
Niente di tutto questo casino è il mio drammatico, misterioso, oscuro Mr. Occhi di Ferro.
Il mio problema irrisolvibile. Il mio dilemma costante.
Per nulla al mondo slegherei il nodo che mi lega a lui.
Le mie mani si intrecciano ai suoi capelli, spingo la sua testa ancora di più contro la mia, faccio giocare le nostre lingue e il suo sapore selvaggio è peggio di una cazzo di droga, dell' alcol o del fumo. Gli metterei volentieri le gambe dietro la schiena, ma non voglio bagnarlo, per quanto la cosa mi tenti. Perciò mi limito a baciarlo, più e più volte. Un bacio, due, tre...
Sento che deve essere così, sento che deve continuare.
Ora e per sempre Harry.
Ci allontaniamo solo per poter riprendere fiato e sto per assalirlo ancora, se non fosse per le sue mani che mi tengono ferme le spalle, bagnandomi la camicia. Apro gli occhi e la sua espressione scioccata mista all' incazzatura che vedo crescere piano piano in lui mi gela totalmente. -Cosa cazzo ti è successo?!- mi sbraita in faccia, spaventandomi e facendomi corrugare la fronte. Di che parla?
-Che intendi?-
-Come che intendo?! Non prendermi per il culo, Louis, chi ti ha pestato?!- si alza in piedi e resta impotente davanti alla mia figura. Pestato? Ma che... oh oh.
Le sue mani bagnate mi hanno toccato la faccia. L' acqua ha tolto il trucco. Harry ha visto le ferite.
Faccio con velocità due più due e non ci metto molto neanche a capire cosa succederà ora: Harry mi ammazzerà.
-Louis? Cosa. È. Successo?!- scandisce bene le parole e incrocia le braccia al petto. È furioso, è tremendamente furioso. E adesso come ne esco?
-Eh... parlè?- sorrido sarcastico, ma non ci metto molto a darmi dell' idiota perché no, la tattica di distrazione di Niall non funziona per un cazzo. Tempo tre secondi che finisco sotto sopra sulla spalla di Mr. Occhi di Ferro, che mi porta verso il salone. -Harry! Mettimi giù, dannazione! Dovresti proprio togliertelo, questo vizio! Cristo, lasciami andare!- protesto, provando a spingere via le sue braccia che mi tengono strette la vita, ma è tutto inutile perché finisco seduto sul divano e le mie gambe bagnate gocciolano sul pavimento.
-Devo mettere sotto sorveglianza casa tua?- non capisco bene se è una minaccia o una domanda retorica, sta di fatto che gli rispondo lo stesso: -Non pensarci nemmeno!-
Si passa le mani tra i capelli e si lecca le labbra secche. Quasi riesco a leggere tutte le imprecazioni che gli passano per la testa. -Non mi dire che sei stato coinvolto in una rissa! O addirittura che sei stato tu a cominciarla! Oh, Louis, te lo giuro, ti prenderei a sculacciate fino a domattina!-
Il mio viso diventa di piombo e brucia come il fuoco, accompagnato da uno stimolo eccitante al mio cazzo, che punta dritto verso di lui.
Merda, ma che...?
Davvero mi hanno colpito così tanto, le sue parole?
-Ma... sei arrossito?-
No, cazzo, se n'è accorto!
Stringo il bordo del divano con le dita e me ne frego se rischio di bagnarlo, tanto ho già bagnato il pavimento. Il suo pavimento, adesso.
-Ah... quindi... l' idea di farti sculacciare da me ti eccita...- un ghigno malefico, diabolico, tentatore e sexy prevale sul suo volto adorabile quanto maledetto e si scrocchia le nocche, una ad una: -Ti va di provare?-
Pro... provare?
Un silenzio tombale regna nel mio cervello, perché sono certo di aver capitolo male. Mi sale la bile dal nervoso, fa sul serio? Oddio, non so se è meglio adesso che vuole schiaffeggiarmi il culo o prima, quando era pronto a farmi una lavata di capo che sarebbe durata chissà quanto tempo.
-Non eri arrabbiato?-
-A quello ci pensiamo dopo. Non distrarmi.-
Porca troia, Mr. Occhi di Ferro ha appena dato un ordine. E probabilmente so già come andrà a finire: io scopato e lui soddisfatto. Come sempre.
Si siede dall' altra parte del divano rispetto a me e mi fa segno sulle sue ginocchia. -Venga qui, Mr. Tomlinson. Sarà un' esperienza nuova per entrambi.- quel suo sorrisetto insolente mi mette i brividi.
Che cavolo faccio, ora?! Deglutisco. Ok, calma e sangue freddo.
Mi alzo con titubanza e vado verso di lui a passi incerti. Tremo da capo a piedi nel poggiare pancia e stomaco sulle sue gambe, mentre le mie sono sdraiate sul divano. Mi poggio sugli avambracci e mi sollevo, tenendo stretto un cuscino. Le sue mani, apparentemente amorevoli, mi accarezzano il corpo sporco di vernice secca e mi fanno il solletico. Mi abbassa con cura i pantaloncini e io mi irrigidisco, l' adrenalina è prepotente in me.
Merda, ho paura... ma sono anche eccitato.
È normale?
Va bene, giuro che discuterò con lui un giorno, se vorrà usare una frusta. Ma questo lo posso fare. Almeno... credo.
-Ti avverto in anticipo che non ho mai sculacciato nessuno. Dimmelo se ti faccio male.- la sua voce è chiara, vuole che ne capisca ogni parola. -Se cambi idea, di' solo "no". Ok?-
Annuisco. Sono pronto.
Mi accarezza gentile una natica, coperta dall' unico paio di mutande che mi ha dato al nostro ultimo appuntamento, e in un attimo... mi colpisce forte.
Ahi!
Sobbalzo e gemo sorpreso. È stato inaspettato. Mi sono spaventato più per la sorpresa che per la botta, è stato veloce.
Prendo un respiro profondo per calmarmi, ma la butto subito fuori perché mi rifila una seconda sculacciata. Sibilo di dolore; cazzo, quanto brucia.
-Tutto bene?-
-Sì.- sussurro, affannato e accaldato. È una sensazione strana... e la mia erezione è ancora lì, che spinge contro i suoi pantaloni. Un attimo, questo... questo mi piace?
La terza sculacciata mi fa quasi andare più avanti col busto, però l' altra mano di Harry me lo impedisce, tenendomi per il braccio sinistro, quello interno rispetto a lui.
Un' altra botta, prendo l' aria di colpo. Dio, è come... i preliminari. Non mi basta. Struscio il cotone contenente il mio membro contro la sua coscia coperta per avere più sollievo, ma è solo una tortura.
Non mi basti.
-Devo dire che mi sto divertendo.- ammette e posso sentire un sorriso nella sua voce erotica ed eccitata. Quinta sculacciata, un nuovo gemito mi sfugge dalle labbra e mi tremano le gambe dall' emozione.
Per favore...
Di più, di più, sempre di più!
-Harry.- mugugno alla sesta botta che mi arriva e questo lo fa agire: mi prende e mi mette sul divano, mi abbassa le mutande, mi costringe a quattro zampe e sugli avambracci. Non mi finisce di togliere nemmeno il resto dei vestiti per prendermi e le mie caviglie sono legate con i pantaloncini e l' intimo. La sua mano sinistra si poggia pesantemente vicino alla mia testa, il braccio destro mi circonda la vita per tenermi stretto a lui ed entra in me con irruenza, in un secondo, facendomi gemere in modo strozzato un insulto poco carino.
La gentilezza l' abbiamo lasciata a casa, eh, Styles?
I suoi colpi sono subito forti, ma lenti, decisi e vogliosi. Mi spezzano il respiro, mi fanno tremare tutto il mio interno e sudo come non mai. Stringo il cuscino con uno dei miei pugni e serro gli occhi, la sua presenza riverbera in tutto il mio corpo. Piego la testa in avanti, il collo e il viso bagnati di sudore.
Cazzo... non smettere!
Mi spinge sempre più in alto del settimo cielo, mi manda fuori di testa e i suoi morsi sulla mia schiena mi fanno solo impazzire. -Oddio! Sì!- grugnisco a fatica, portando una delle mani a stringerlo in qualsiasi punto: schiena, coscia, culo... ovunque.
Fa sempre più caldo, mi manca sempre più aria, è sempre più duro e insistente. Tenace, selvaggio e sensuale. Mr. Occhi di Ferro.
Mio.
Urlo il mio piacere e il mio sperma va a sporcare il divano. Lui non ci mette molto a seguirmi: -Cazzo, Louis! Così! Oh!- diventa di pietra e rilascia il suo seme nel mio essere, lasciandosi poi cadere su di me, facendo finire entrambi sdraiati a pancia in giù.
Oddio... magnifico.
-Harry... non respiro.- apro bocca dopo un po' e lui si mette seduto, permettendomi di girarmi supino. Apro la bocca più che posso, accogliendo tutto l' ossigeno che più mi aggrada. Allungo il collo e mi ci passo una mano, asciugandomelo. Mi allungo, mi stiracchio e me ne frego di essere sopra i cuscini del divano che io stesso ho bagnato.
Dio, è stato strepitoso.
Di certo, sto meglio.
Harry si porta i capelli all' indietro e usa anche lui le mani per togliersi di dosso il sudore. Mi sorride con aria soddisfatta.
L' avevo detto, io.
-Sei ancora nei guai, lo sai?-
-Pensavo che sculacciarmi fosse un modo per punirmi.- aggrotto la fronte, offrendogli la mia miglior smorfia dispiaciuta, però con lui non attacca.
-Errore, Mr. Tomlinson: sculacciarti è stata solo un' esperienza del tutto erotica e nuova.-
Possibile che non ne esca mai vincitore?
Vedendo la mia faccia, si addolcisce: -D'accordo, per stavolta chiudo un' occhio. Ma questa è già la seconda volta, considerando anche quello stronzo che ti ha aggredito in quel pub. Fai un altro strike, Louis, e sei fuori.-
Sgrano di poco gli occhi. Merda.
-Che significa?-
-Significa che prenderò seri provvedimenti, con o senza il tuo permesso.- il suo tono non ammette repliche e intuisco che non è il caso di farlo arrabbiare ulteriormente. Faccio cenno di aver capito e mi mordo il labbro.
Già, finirò davvero all' inferno alla fine di questa storia. Sempre se finirà. E sempre se non ci sono già, all' inferno. Oppure, sono in paradiso e non me ne sono accorto? Fermi tutti, quando sono morto?!
-Vado a finire di preparare la cena.- tento di mettermi in piedi, ma finisco solo seduto a causa della sua mano che mi trattiene. -Prima ci facciamo una doccia insieme... così ti curo queste ferite.- passa con delicatezza un dito su uno dei miei lividi e mi offre un sorriso bellissimo.
Rabbrividisco di piacere. Sì, decisamente all' inferno. L' attraente, invitante, bollente inferno di Mr. Occhi di Ferro.
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