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The One Where a Breakup Destroys the Theatre Club

[Nella quale il Club di Teatro si separa come Par e Dorothy]

Quando quella mattina Dana si era svegliata (il braccio del suo attuale ragazzo che la cingeva, rendendolo complesso respirare) era sicura di tre cose.
Uno; la relazione romantica del suo fidato amico Par era sicuramente migliore della sua.
Due; la sua vita romantica, famigliare e lavorativa era complessa (per modo di dire) ma aveva gli amici più uniti, e quindi non era veramente un problema.
Tre; il Teatro era la sua passione (la stessa passione che condivideva con i suoi amici e che gli aveva spinto a creare uno spettacolo teatrale).

Dana respirò contenta, aprendo la porta del teatro. Rimase basita quando si ritrovò urla infuriate a darle il benvenuto, e non il gruppo che scherzava mentre aspettava per ogni partecipante.

- Cosa sta succedendo?

Chiese Dana, panico nella sua voce, ad Amelia. Che se ne stava seduta negl'ultimi posti del teatro ripassando per un esame. Amelia era una delle poche che andava ancora all'Università; dopo essersi diplomata in Letteratura aveva deciso di passare alla Bio-Chimica. Per Dana l'idea era assurda, lei odiava i banchi di scuola (spesso marinava insieme ad un coetaneo: Allen, il quale, secondo i genitori di Dana, era una "cattiva influenza". Che poi tanto male non era, perché era grazie a lui che aveva imparato a sistemare un motore e, successivamente, a diventare meccanico).

- Dorothy e Paracelsus si sono lasciati.

Disse sbuffando Amelia, era l'unica che chiamava per intero nome Par. Probabilmente pensava che soltanto così si poteva comunicare.

- COSA?

L'urlo di Dana interruppe il litigio che stava accadendo nella sala, gli sguardi di tutti (a parte Amelia e Dorothy, che stava piangendo sommessamente nella braccia di Lottie) caddero su di Dana.

- VI SIETE LASCIATI?!

Diversi sbuffi risuonarono nel Teatro, mentre altro occorrevano alle sue parole:

- Esattamente! Dorothy se lo merita, è Par quello che ha ragione! È per quello che Dorothy dovrebbe andarsene!

Esclamò Rachel. Sembrava essere scoppiato un litigio, e Rachel era accorsa all'aiuto del suo migliore amico Par. Molto credevano che Rachel vedesse Par in luci molto più romantiche (chissà cosa ne pensava Richie Jackson, il suo ragazzo), ma Par aveva occhi soltanto per Dorothy. O almeno, così la pensava Dana prima di quel fatidico giorno.

- Nessuno qui uscirà da nessun gruppo, Rachel.

Ammonì la sorella gemella di Rachel, Lisa. Le due gemelle Holloway stavano crescendo il fratello minore dopo che i genitori erano entrati in coma, ed ora Lisa faceva da tatuatrice mentre finiva l'Università e Rachel lavorava come botanica per un esperimento scientifico (Dana non aveva ben capito cosa faceva l'amica, ma sapeva che così ricava abbastanza soldi da poter mantenere i tre). Oltre a ciò, i Holloway erano estremamente legati a Par e avrebbe fatto di tutto per ripagare un vecchio debito.

- Lisa, io vado. Vuoi che ti accompagno?

Chiese in un sussurro Amelia ed immediatamente l'espressione di Lisa si ammorbidì.

- Arrivo subito.

Sorridendo dolcemente, uscirono per andare chissà dove. Magari per un appuntamento. Erano mesi che le due si ballavano (o corteggiavano, per quanto ne sapeva Dana) intorno, senza avere il coraggio di fare la prima mossa.

- Ora che lo zucchero è uscito, possiamo parlare di cose serie,

Iniziò Lottie, alzandosi in piedi. Dorothy era stata passata a Rose Jackson, che le stava sussurrando qualche canzone cercando di calmarla. Dana sperò soltanto che non era Justin Bieber, tutto tranne Giustino Biberon.

- Per esempio, come l'intero progetto è di Par, come il loro appartamento. Dorothy potrebbe andarsene da una di voi, essendo che siete lì a coccolarla.

Sbraitò Rachel, fiamme negl'occhi.

- Allora è questo il motivo! Molto più chiaro ora.

Al commento di Dana, tutti si girarono a fissarla infastiditi.

- NON È VERO, E LO SAI!

- Per favore, non-

Par venne interrotto dalla porta chi si apriva nuovamente. Entrò Ivel, che sembrava essere già a conoscenza della situazione perché ignoro tutti per andare nel backstage. Ignorando pure quando Dorothy gli urlò contro:

- T-tu! P-Par mi h-ha tradito con t-te...

La sua voce venne soffocata dalle lacrime e dai gentili sussurro di Rose e Lottie. Rachel, nel frattempo si girò verso Par.

- Tu l'hai tradita, Par, tradita.

Per Rachel tradire la fiducia di qualcuno era gravissimo. Sopratutto in fatto di relazioni amorose, lei che non era mai riuscita a distogliere lo sguardo da Par. E chi poteva biasimarla, il povero che eliminare lo stress andava in palestra (diciamo solo che passava più tempo in palestra che a casa).

- Allora, Rachel, finalmente vedi il tuo errore.

Sputò Lottie, ma ciò fu invano. Appena pronunciate le parole Rachel si girò verso la maggiore e, con fare minaccioso, le disse;

- Avrà avuto i suoi motivi, non che tu abbia abbastanza cervello per farti i cazzi tuoi, Walters.

Un'altra informazione da sapere su Rachel, era che era convinta con le sue idee, e se qualcuno si parava davanti gli avrebbe combattuti (o forse era soltanto perché le piaceva lottare).

- Cosa cazzo sta accadendo qui.

Una voce rimbombò nel teatro. Tutti si bloccarono, pietrificati. Era arrivata la Direttrice del Teatro; Melanie Sparks.

La donna era una leggenda (ma nessuno sapeva il suo vero cognome, conoscendo soltanto il suo nome d'arte), estremamente giovane ma già aveva il controllo di moltissime società per il globo, eppure la sua vita imprenditoriale non si basava sul teatro o qualsiasi cosa di artistico. Aveva comprato i teatri per ricordare i suoi genitori, due famosi attori che le lasciarono in eredità una quantità di soldi inimmaginabile.
Per farla breve; Melanie Sparks era una delle donne più ricche e potenti sul pianeta e quando si presentava lei, accadeva la fine del mondo.

- Un piccolo malinteso, signora Sparks.

- Malinteso, Par?! Nessuno malinteso! Dorothy è una stronz...

- Non m'importa cosa sta accadendo fra di voi, ciò che m'importa è che questo weekend siete pronti per recitare il vostro spettacolo.

La voce risoluta di Melanie riuscì a silenziare tutte le voci contrastanti nella sala. Con un sospiro Melanie tornò nel suo studio/segreteria, chiudendosi con un tonfo la porta dietro di se.
La combriccola si guardò, avevano tutti lavorato duramente sullo spettacolo e vederlo rovinato per un litigio sarebbe stato ridicolo. Ognuno risoluto, si misero a provare la prima scena.

———

Dana chiuse gli occhi e si appoggiò al muro del bagno.
Il nervosismo stava crepitando su ognuno di loro (sopratutto Melanie che sperava di poter vendere più biglietti nelle serata successive), ma secondo Dana il nervosismo non era dato solamente dallo spettacolo imminente (si poteva già sentire il chiacchiericcio del pubblico).
Infatti, la situazione tra Par e Dorothy era degenerata. Al punto che Dorothy si era trasferita da Rose e Lottie (che condividevano l'appartamento), e giravano voci che Par saltasse lavoro e usciva di casa solamente per affari inerenti allo spettacolo. Rose e Lottie erano diventate più difensive nei riguardi di Dorothy (la donna le aveva probabilmente raccontato l'intera vicenda, che Par si rifiutava di spettegolare), mentre Rachel era diventata più passiva.

- Gli attori della Scena Uno si ritrovino agli ingressi del palcoscenico.

Disse la voce di Helin.
Dana prese un tremante respiro, si alzò, controllò nello specchio il suo trucco e uscì dal bagno. Era ora.

———

Tutti gli spettacoli erano filati lisci, nessun intoppo o errore clamoroso. Certo nella prima tutti si erano dimenticati di portare un effetto di scena nelle quinte, ma oltre a ciò erano riusciti a mostrare l'effetto di scena come appartenente alle scene successive.
Quella sera, però, era stata l'ultima a Milano. Melanie, infatti, era riuscita (forse in maniere non esattamente legali) a lasciarli presentare il loro spettacolo in altre città, tra cui Londra (erano fortunati a conoscere una persona ricca che stravedeva per loro). Per festeggiare Helin, Lottie e Ivel avevano trascinato il gruppo (e Melanie) alla loro discoteca preferita.

Dana aveva bevuto, probabilmente. Non che se lo ricordava, tutto era confuso.
Riusciva ad intravedere Par e Ivel che si baciavano senza cerimonie in mezzo alla stanza, sorrise e si girò in tempo per intravedere la figura di Dorothy (capelli marroni, lisci e fluenti) che scappava fuori dalla discoteca.
Preoccupata cercò di camminare verso la porta. Il peso di Dana la sorprese e si ritrovò a barcollare per qualche passo.
Quando uscì, però, trovò l'aria fresca e pungente tranquillante e, per un momento, si dimenticò perché fosse uscita.

- D-Dana? C-che ci f-fai qui?

Lacrime bagnavano le guance di Dorothy, il che, secondo Dana, era un vero peccato. Un viso tanto bello non si meritava così tante lacrime e tristezza.

- Sono venuta per aiutarti.

- Aiut-aiutarmi? Come puoi a-aiutarmi se neanche riesci a camminare correttamente!

Controbatte Dorothy, rabbia invadendo il suo corpo.

- Calma, Fiammina. Potrei avere anche bevuta un bicchiere o due...

- O cinque.

- Ma so quanto possa essere difficile lasciarsi con qualcuno, conosco il dolore e lo procrastino, rimandandolo per un futuro che non voglio affrontare. 

- E la tua vita disastrosa cosa c'entra con la m-mia?

Il tremore nella sua voce era tornato.

- Non. Piangere.

Dorothy guardò Dana, che iniziò a giocare con i suoi capelli rosa.

- Ascoltami. Può non essere semplice, ma, e mi devi credere sulla parola, tutto migliorerà. Faremo altri spettacoli, smetterai di guardare Titanic mentre mangi gelato alla vaniglia...

- Cos-?

- Ti seguo su Instagram e le tue storie sono sempre su gelato e Jack... Dov'ero? Ah, si: magari tu troverai qualcun altro che amerai, magari fra vent'anni saremo a Natale a casa di Amelia e Lisa e saremo... felici delle scelte che abbiamo fatto.

Dorothy le sorrise gentilmente, un silenzioso grazie che aveva paura di proferire.

- Non ti preoccupare.

E con quelle parole Dorothy ritornò nella discoteca, con passo più leggero di quando era uscita.
Dana sorrise, persa nei suoi pensieri, rivolgendo il suo sguardo al cielo.

- Magari riuscirò anch'io a sistemare qualcosa.

———

Le mattine successive Dana si risvegliò da sola in letto. Si alzava un silenzio e si preparava una veloce colazione.
Sempre in silenzio e in solitudine.

Dana odiava quel silenzio. Mise musica come sottofondo e faceva lunghe chiamate con Rachel, Allen e, sorprendentemente, Dorothy. Le chiamate con quest'ultima erano le più lunghe, riuscivano a parlare di tutto quello che con Rachel, Rose e Lottie non osavano dire.

Quando dovettero partire per Roma, le due prenotarono la camera d'albergo insieme e da allora Dorothy visse insieme a Dana.

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