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Capitolo 10

"Perché io non ci riesco?" dissi io, osservandomi il mio petto inutilmente.

Anch'io volevo una spada, ma non per inserirmi nella battaglia, ma più che altro per poter togliere questa mia gelosia che mi aveva preso in tutto il corpo.

"Eclipse, potresti dammi una mano!" era Luke, dalla tonalità di voce mi sembrava in difficoltà.

Il mio sguardo, da perso nel vuoto più assoluto in cui si trovava, si agganciò su Luke e a ciò che stava facendo: era alle prese con un mostro e anche lui, un po' come Carlotta, aveva estratto la sua spada dal petto.

Era una spada magnifica, una lama con una curvatura ondulata, quasi simile ad una fiamma. Questa volta la lama non era sottile come quella di Carlotta, ovver come un fioretto, ma sembrava più una spada vera e propria, dalla fatica che faceva Luke, sembbrava perfino abbastanza pesante. Manico color rosso fuoco e gemma color giallo.

Era in seria difficoltà, sembrava quasi che il mostro avesse avuto il sopravvento su di lui. Era in ginocchio e oramai utilizzava la spada più che altro per difendersi, infatti man mano che il mostro attaccava con le sue odiose fruste con quell'odore sgradevole, Luke intercettava la frusta piuttosto velocemente e la scansava.

"AAAAAAAAAHHH!!!" urlai io.

Mi stavo lanciando contro quel coso, con solo una spranga dal color bianco in mano.

Lo colpì abbastanza violentemente  e diedi il tempo a Luke di preparare, finalmente il suo attacco, quello che doveva ucciderlo immediatamente: saltò in aria e conficcò la sua lama sulla "testa" di quel coso. Proprio quando la lama si conficcò dentro il corpo di quel mostro, dalla sua ferita uscì una vera e propria vampata di fuoco e fiamme e gli occhi di Luke divennero rossi fuoco lucente, proprio come la spada.

Ero esterefatto, incantato era, forse la parola giusta, prima con Carlotta mi sembrava un sogno, ma adesso capì che era la pura verità. Una verità davvero bella, ognuno poteva avere un'arma con cui difendersi.

"Ma vuoi veramente dirmi che io qui sono l'unico senza un'arma?" dissi tra me e me con un tono abbastanza ironico, con un sorrisetto sulla faccia.

Mi girai intorno, in cerca di qualcuno come me, in vera e propria difficoltà nell'evocare i propri poteri, ma niente, oramai tutti avevano una propria spada.

C'erano colori da tutte le parti, l'ambiente circostante era diventato davvero meraviglioso. Potevo notare spade di ogni tipo, dagli spadoni, ai fioretti, tipo Carlotta, fino a finire con le spade normali tipo quella di Luke. Ogni aveva un manico con un colore diverso e ognuno, a seconda di quel manico aveva gli occhi dello stesso colore.

"Tsk.. Perché io non riesco... Perché..." dissi tra me e me.

Mi buttai in ginocchio, iniziai ad osservarli perfino la mano, se per caso dava qualche segno di vita, ma niente, non dava proprio un bel niente.

Tutto si fece oscuro e tenebroso in un brevissimo istante, come un battito di ciglia. Riaprì gli occhi e notai davanti a me un paesaggio molto diverso rispetto a quello della scuola, insieme a tutti quei mostri e a tutti quei ragazzi che lottavano con tutte le loro forze per difendersi, tutti con quelle spade fantastiche.

"Dove sono finito? Dove sono tutti gli altri?!" dissi io, continuando a girarmi.

Non si trovava niente, mi sembrava di essere all'interno di un universo: ero circondato da delle stelle, pianeti e altre cose strane.

"Dove mi trovo!?" gridai io, sempre più forte.

Tremavo dalla paura, all'interno di quel luogo estremamente chiuso. Ebbene si, mi sentivo chiuso, come intrappolato all'interno di quel... Posto.

"Eclipse..."

Qualcuno mi stava chiamando. Una voce rauca, sinista, ma allo stesso tempo piuttosto stanca.

"Chi sei, dove mi trovo?!?" gridai io, girandomi in ogni direzione.

Mi stavo agitando sempre di più, iniziavo ad avere sempre più paura.

"Tu sei all'interno di te stesso... " disse la voce con molte difficoltà a parlare.

Iniziai a ringhiare un po' a casaccio, un po' in tutte le direzioni e venni avvolto in una nebbia nera, com'è nero il colore di una vedova nera. Una nebbia cupa, oscura e piuttosto pesante.

"Cosa diavolo...? Argh".

La nebbia mi aveva intrappolato, non riuscivo piu a muovere un dito. Ero fermo, in piedi come un salame appeso. Ero totalmente vulnerabile a qualsiasi attacco."Eclipse".

Era la voce che avevo sentito poco prima. Sembrava si stesse avvicinando a me, con passo calmo, dopotutto, non potevo andare da nessuna parte.

"Cosa mi hai...?"

Dissi io, ma mi fermai. Mi fermai perché iniziai a vedere una figura in lontananza, un'ombra con una spada sulla sua mano. Un'ombra umanoide, più grande rispetto a un normale essere umano, ma aveva due braccia e due gambe.

"Eclipse.. Io sono il demone della prima Luna, il demone che si trova dentro di me".

Disse quell'essere. Più si avvicinava, più capivo che non era umano, infatti sembrava avesse delle strane placche sul corpo.

Rimasi in silenzio, volevo vedere la struttura che si stava avvicinando a me.

Oramai era a pochi metri me e rimasi senza parole: aveva due occhi di un colore blu brillante ed era completamente bianco con dei segni qua e là di giallo, senza contare che era completamente nudo, con delle placche che lo rivestivano, che gli facevano da armatura. Sulla sua spalla destra, notai immediatamente una mezza luna, sempre di un colore giallo.

Alzò la mano, sulla quale si trovava una spada nera come il carbone e iniziò ad indicarmi.

"Tu ora, diverrai me... Tu diverrai il nuovo demone della Prima Luna!!"

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