Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

6.

Capitolo scritto da @Ghost_Writer__

Il giovane dottore fissava lo schermo senza muovere un muscolo. Il microfono era acceso, ma lui non riusciva a proferire parola.

La scacchiera si offriva a un groviglio di possibili mosse, e ognuna di esse poteva rappresentare un passo verso la soluzione oppure un nuovo filamento aggiunto alla tela di ragno che imprigionava la ragazza.

Il problema fondamentale delle tecniche sperimentali è l'impossibilità di determinare un percorso certo da seguire, l'incertezza delle conseguenze, perché ogni soggetto è differente, e una regola che nasce dall'induzione richiede una casistica, numeri, statistiche, un passato.

Nelle sue mani era stato invece consegnata una speranza, costruita su una manciata di esperienze e sulla fiducia degli investitori. Una fiducia principalmente legata al blasone del suo mentore, il pioniere della battaglia contro l'irreversibile, il medico dei miracoli, colui che, nonostante l'inesorabile avanzare dell'età, aveva radunato le più importanti risorse tecnologiche disponibili per costruire un ponte di comunicazione da tutti ritenuto impensabile. Un ponte ora consegnato nelle mani di Andrea Torri, il suo brillante pupillo, che ora si malediceva per la sua incapacità di iniziare la seduta, di trovare le parole giuste per scavare ancora nella cortina invisibile che lo divideva dalla paziente.

Peccato che il medico dei miracoli, il settantasettenne Paolo Wilhelm, neurologo di fama mondiale, avesse deciso di smettere definitivamente il camice per dedicarsi alla famiglia, una famiglia segnata dalle assenze, dal dolore, che riusciva a sorridere solo grazie alla meraviglia della vita sbocciata da pochi anni, quella bimba che rappresentava tutto il mondo per un nonno il cui destino era segnato dalla malattia.

Un crudele gioco del destino. Che con lui aveva giocato due volte.

Se non fosse stato totalmente assorbito dalla sua missione privata, se solo avesse avuto la forza e le possibilità di seguire il caso in prima persona, non avrebbe gettato sulle spalle di Andrea la responsabilità di rimediare alla colpa impronunciabile di quel figlio che ora, da qualche parte, rinnegando il suo nome, scappando perfino dalla sua adorata Aurora, si consumava nella rabbia e nel rimorso, sfuggendo alla giustizia ma nel contempo anche a tutti coloro che lo amavano.

Ma come poteva, un uomo anziano che aveva lottato per tutta la vita, affrontare da solo tutta questa oscurità? Era già tanto quello che aveva garantito alla ragazza. Una possibilità, dove ogni possibilità assomigliava a una ingenua utopia. Il suo allievo migliore. Le risorse più avanzate. E naturalmente la propria esperienza, depositata in ogni conversazione telefonica con Andrea, che sentiva quasi quotidianamente.

Il giovane dottore ricordava bene le parole di Wilhelm, quando la ragazza era arrivata da lui:

- Marco ha fatto una cosa. Una cosa orribile. Andrea, voglio che sia tu a condurre le sedute, nessuno conosce il T.E.F.L.A.R. meglio di te. La ragazza è nelle tue mani. La mia coscienza è nelle tue mani. Io non posso, comprenderai... non posso...

E da allora, quindici sedute e nessun cambiamento, ma chi poteva prevedere lo svolgersi di un percorso medico così complesso?

Certo, aver ritenuto opportuno affidarsi alla migliore amica della paziente per provare a sbloccare la situazione, paradossalmente poteva essere uno dei motivi alla base dell'imbarazzato silenzio di Andrea di fronte al macchinario che sembrava fissarlo interrogativo.

Fu lei a rompere il silenzio.

- Dottore, come posso scegliere le parole giuste da dire?

- Ogni parola può essere quella giusta, Amina, non deve trattenersi, lo storico ci dice che tutti i tentativi sono corretti, e che possono funzionare.

- Si ma come sappiamo cosa lei recepisce? Come traduce la nostra voce, gli indizi che le inviamo?

- Non lo sappiamo. Ma il T.E.F.L.A.R. li fa arrivare nella maniera più diretta ed efficace che la medicina odierna conosca. Il resto lo deve fare lei, seguendo il percorso che noi tracciamo. Si ricordi che queste sedute non sono gli unici messaggi che Sara ha ricevuto da quando è qui. Ogni voce che l'ha accompagnata, ogni commento, ogni suono, perfino i profumi, possono essere entrati a far parte del suo mondo. Siamo qui per riportarla indietro.

Amina aveva gli occhi lucidi, ma non pianse.

- Ok, allora voglio iniziare io.

- Come desidera – disse Andrea quasi sollevato – solo si ricordi di evitare ogni riferimento diretto alla condizione di Sara. Le faccia pensare di essere padrona del suo destino, deve percepire di non essere intrappolata, deve pensare che sta costruendo il mosaico che la riporterà da noi – chiuse il microfono – e quindi, qualunque cosa abbiano detto i medici mentre la visitavano prima dell'inizio delle sedute, né io né lei dobbiamo farle capire di essere in stato di coma irreversibile.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro