Capitolo scritto da HungryHeart_

"Respira" urlavano i polmoni.
La testa vorticava.
Sudavo freddo.
Tremavo, impercettibilmente fuori e fortemente dentro.
Non riuscivo a tenere gli occhi aperti. E mentre il mondo mi dava un nuovo scossone mi rannicchiavo su me stessa. Inerme ed indifesa.

Come poteva essere ? Cosa stava succedendo ?

Nell'arco di un'ora i miei propositi dei meravigliosi venticinque erano andati in fumo e io impotente assistevo. Ma assistevo a cosa? Non sapevo di cosa stavamo parlando.

Avevo solo un profumo a ricordarmi questo incubo.
Gelsomino.
Un'ombra immensa e l'oscurità.

Trascorse un tempo indefinito in cui la realtà si confuse con i pensieri. A riportarmi nel suolo terrestre fu uno schiaffo ed urla sconcertate. Avevo forse dato spettacolo? Amina terrorizzata continuava a chiamare il mio nome, come un mantra.

-Sara, Sara, Sara.

Quel nome tanto odiato, secco e privo di sentimenti. Un po' come ero cresciuta io. Un padre assente e una madre morta. Che altro nome poteva affibbiarmi Giorgio? Mio padre non era mai stato mio padre era sempre stato Giorgio. L'uomo cattivo da piccola. L'uomo ignorante da adulata.

Amina cominciò a scuotermi fortemente e velocemente finché con le poche forze rimaste riuscii a fermarla. Mi portò in bagno, mi lavò la faccia delicatamente. Stava in silenzio Amina, aveva imparato a capirmi con il tempo. Sapeva che questi episodi capitavano raramente. Sapeva come combatterli. Sapeva pure che potevano essere scatenati solo da una persona o da avvenimenti che mi colpivano particolarmente.

Non chiese Amina, mi lasciò al bagno da sola, mentre con molta probabilità annunciava agli invitati che la festa era conclusa.

Avevo imparato, con il tempo, che solo poche persone scelte, potevano capirmi e che non era da tutti starmi accanto. E forse era anche per questo che nella mia vita avevo solo Amina.

Andai in camera, mi spogliai e mi misi sotto le coperte.
Respirai.
Aprì il biglietto.

"Marco, trentatre anni, ingegnere, figlia a carico. Moglie morta. Madre morta."

"Paolo, settantasette anni, nonno a tempo pieno, padre di Marco, nonno di Aurora, dolori ossei sospetti"

"Sara, venticinque anni, aspirante architetto, infelice ed indesiderata"

Tic tac, tic tac, il tempo scorre dolce Sara.

Cosa mi collegava a queste persone ?

E perché io sembravo l'unico tassello fuori posto ?

SBAM!!  Mitica Serena!
Signori, io sono senza parole, letteralmente. 

A voi la penna, fatevi sotto ;)