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The partygirl - 1

Ideato da DadaNin e co-scritto con la stessa.
Ormai facciamo comunella😏♥️






Anna era in piedi davanti all'armadio mentre fissava i due vestiti appesi davanti a lei come se potessero rivelarle le verità ancestrali della vita.
Non era normale per una ragazza come lei, non si era mai fatta problemi a scegliere un vestito, che fosse per un'occasione importante o per andare a scuola.
Certo amava essere in ordine e quanto meno vestita decentemente ma non aveva mai avuto dubbi come quel giorno.
Li osservò ancora e accarezzò con la punta delle dita il tessuto del suo preferito.

Lo aveva comprato il settembre prima durante un'uscita con le ragazze, Josie esclusa ovviamente, e l'aveva subito colpita.
Arrivava a metà coscia, aveva le maniche corte ed era di un bellissimo blu notte con dei ricami bianchi che le ricordavano un cielo stellato.

Era diventato inconsapevolmente il suo preferito dopo che aveva sentito Gilbert dire a Charlie che era bellissima con indosso esso.

Anna scosse velocemente la testa osservando l'altro indumento.

Era altrettanto bello, lineare e classico, ma contemporaneamente era provocante ed azzardato, fatto di stoffa ossidiana, più corto e decisamente attillato.
La facevano impazzire, però, le maniche lunghe e una scollatura a barca, mostrante a malapena le clavicole. Il modo in cui la vestiva la faceva sentire forte e imbarazzata contemporaneamente, bloccandola un po'.

Lo aveva preso qualche giorno prima, mentre accompagnava Diana ad acquistare il suo vestito per il suo diciottesimo compleanno.
Fu la corvina stessa a notarlo e la obbligò a provarlo, per poi comprarlo.
Quando il giorno dopo la sua migliore amica aveva raccontato a Ruby del vestito, la bionda era impazzita e l'aveva quasi obbligata a metterlo quella sera per la festa.

Le sue amiche volevano che rischiasse, che si lasciasse un po' andare...ma come poteva?
Non voleva che succedessero cose di cui si sarebbe pentita e lasciarsi andare significava anche quello.
Certo,sarebbe potuto accadere qualcosa di assolutamente meraviglioso, strabiliante, sorprendente, glorioso, da togliere il fiato...ma di solito guadagnava solo delusioni e scottature sconfortanti.

Si riscosse dai complessi pensieri e riportò l'attenzione sugli abiti, prendendo quello blu.
Diede le spalle all'armadio e appoggiò con cura il vestito sul letto per potersi spogliare agilmente dal pigiama.
Fortunatamente si era già truccata e pettinata, altrimenti Jerry e suo fratello maggiore, Jill, l'avrebbero uccisa.
Si sfilò la maglia rubata mesi prima a Cole e lo sguardo le cade sulla foto appesa al muro.

Lo scatto risaliva a capodanno e mostrava Anna e i suoi amici tutti insieme.
L'occhio della rossa si soffermò inevitabilmente sulla figura di Gilbert Blythe, che sorride mentre stringeva il suo migliore amico col braccio destro e cingeva il fianco della stessa Anna col sinistro.

Stupido Cole che l'aveva obbligata a mettersi li.

Osservò attentamente la figura del ricciolo, mentre rivangava cosa era accaduto quella mattina.

Ruby si era precipitata in classe con gli occhi lucidi per le prossime lacrime, per poi rivelare ad Anna e Diana che aveva sentito una conversazione tra il ricciolo e il suo migliore amico.
Gilbert aveva confidato a Charlie che c'era questa ragazza che, presto o tardi, l'avrebbe fatto uscire di testa.
La bionda non sapeva chi fosse la ragazza in questione, ma era consapevole che il ricciolo era interessato a una giovane che, con ogni probabilità, non era lei.
Anna alle parole dell'amica aveva contratto la mascella e trattenuto i commenti, ma dentro di lei era scoppiato il putiferio.

Chi poteva essere così interessante da far impazzire Gilbert Blythe? Insomma, per far impazzire qualcuno la strada è lunga.

La rossa non riusciva a decifrare bene cosa quella mattina fosse scattato in lei, ma vi aveva rimuginato a lungo, non emettendo fiato per l'intero arco della giornata e quando l'aitante ragazzo le si era avvicinato per accertarsi che fosse tutto a posto, lei gli aveva riservato un'occhiata omicida, capace di spaventare persino Diana.

Osservo di nuovo il ragazzo nella foto e tornò all'armadio per prendere il vestito nero.

Gilbert impazziva per una ragazza?

Lei avrebbe fatto impazzire chiunque.

Gilbert, intanto, spostava pigramente lo sguardo in giro per la stanza.
Aveva visto quasi tutti i suoi amici e riconosciuto le ragazze intorno alla festeggiata, ma di lei nessuna traccia.

Prese un sorso di birra mentre si girò verso l'entrata speranzoso e pensò a quello che era accaduto quel giorno in pausa pranzo.

Perché Anna gli aveva riservato quell'occhiataccia?
Che lui ricordasse, non aveva fatto nulla di male ed era sicuro che Billy non avrebbe rivelato a nessuno delle minacce che gli aveva fatto, anche perché sarebbe significato ammettere la sconfitta patetica subita.
Non riusciva proprio a figurare cosa potesse essere successo.

Sospirò per l'ennesima volta in quella giornata e osservo la bevanda contenuta nella sua bottiglia che stringeva nella mano, finché non fu distratto da delle grida.

Diana era appena corsa ad abbracciare qualcuno, purtroppo coperto da Jerry e Jill Beinard.
Normalmente avrebbe distolto lo sguardo e si sarebbe tuffato nei suoi pensieri senza preoccuparsi troppo, ma la speranza era l'ultima a morire, quindi continuò ad osservare la scena.
"Quando ti sei liberata del cappotto raggiungici al bancone che stavamo aspettando solo te! Ricorda che il primo giro alla squad lo offre Rubs" Esclamò la corvina prima mandare un bacio all'aria e di sparire.
Jerry, finalmente, di spostò e il ricciolo poté ammirare Anna, ora davanti a lui in tutta la sua bellezza.

Aveva i capelli raccolti in una morbida treccia che le si adagiava sulla spalla destra, con qualche ciocca che le incorniciava il viso e aveva un trucco abbastanza leggero.
Ella era coperta dal suo cappotto nero, ma poteva vedere le gambe nude e le scarpe alte. Sapeva che quelle parigine erano in assoluto le sue scarpe col tacco preferite e che se poteva evitare le décolleté classiche, quelle erano sicuramente la sua prima scelta.
Continuò ad osservarla mentre Jerry le disse qualcosa che la fece ridere dolcemente.
Lei scosse la testa divertita e slacciò il cappotto, scoprendo la sua figura divina.
Gilbert si siede dritto di scatto, spaventando Moody accanto a lui, mentre Anna si voltava di spalle per consegnare l'indumento ai due fratelli.
Il ricciolo trattene il fiato.
Non poté trattenersi dallo scrutare l'immagine della rossa, studiandone ogni dettaglio.
Gilbert era un gentiluomo, generalmente non si fermava ad osservare certe parti di una ragazza così apertamente, ma era anche un ragazzo e quella era Anna, la giovane che sin da quando i loro sguardi si erano incrociati, aveva popolato i suoi pensieri e albergato nel suo cuore.

Quella sera il vestito che indossava la fasciava come una seconda pelle, mettendo in risalto perfettamente ogni sua curva, pur sempre senza essere volgare su di lei.

Lo sguardo di Gilbert indugio sul fondoschiena della rossa e degluti a vuoto prima che la ragazza si girasse.
Il ricciolo alzò le maniche della maglia che indossava e la guardò dirigersi all'angolo del salone che era stato adibito a bar.

Se Anna voleva ucciderlo, in quel modo ci sarebbe sicuramente riuscita.

La rossa sentì uno sguardo bruciare sulla sua figura, mentre si dirigeva dalle sue amiche.
Resistette, però, alla voglia di girarsi per vedere a chi appartenesse, guastandosi con un sorriso malandrino le espressioni allibite dei coetanei che superava agilmente.

Una volta davanti alle ragazze, la maggior parte di loro la guardarono con gli occhi sgranati, mentre Ruby, che doveva aver già bevuto qualcosa, intervenne con un commento ingenuo e azzardato sulla sua figura.
"Sei una bomba sexy Anna! Visto! È provocante ma per nulla volgare Josie!" Aveva esclamato la bionda, proseguendo con un rimprovero velato, che non se le si addiceva e che la rossa decise di ignorare.
"Non stavate aspettando me per iniziare?"Domandò, allora, ridacchiando.
"Dovevamo distrarla da Gilbert" affermò allusivamente Jane con tono di scuse.
La ragazza sorrise falsamente prima di girarsi verso la festeggiata.
"Sei di una bellezza celestialmente folgorante Diana, sorprendentemente più del solito!"si complimenti, volgendole un gran sorriso.
Le due si strinsero, mentre la corvina Ricambiò con un dolce:"anche tu sei bellissima amica mia!"
Quando si separarono, Tillie mise loro in mano due bicchierini.
Anna guardò il suo con occhio critico e ne annusò il contenuto, sorridendo poi alle amiche quando riconobbe l'aroma.
"Bailys?" Chiese divertita, consapevole che fosse il liquore preferito di Diana.
"Ci sono già pronti gli shottini di Jägermeister rossa" aggiunse Jane ridendo.
Il gruppo di amiche brindò ai diciotto anni della adorabile corvina con grande solennità e divertimento, prima sorseggiare il liquore e chiacchierare tutte insieme.
Scherzavano tranquillamente e con gran trasporto, seppur la rossa non riuscì ad ignorare a lungo la sensazione di bruciore che, era sicura al cento per cento, non era dovuta all'alcol in corpo, dato che l'aveva accompagnata fin dal suo ingresso alla festa.
Decise quindi di spostarsi, ritrovandosi tra Ruby e il tavolo, e potendo finalmente vedere la gente che la circondava.

Osservò con minuziosa attenzione ogni individuo nella stanza, finché il suo sguardo non si posò su una figura a lei ben nota.
Gilbert Blythe, in tutta la sua aitante iattanza, era poco distante da lei, seduto con i suoi amici.

Purtroppo il suo cervello non riuscì a trattenersi dal domandarsi come potesse essere così bello anche indossando dei semplici jeans blu scuri e una maglia petrolio, attillata e accollata, con le maniche alzate, forse per il caldo, forse per lasciar notare le vene delle braccia muscolose.
Continuò a studiare figura del ricciolo, sbirciando nella sua direzione e mordendosi il labbro inferiore, consapevole che anche gli occhi di lui erano dediti a osservare una di loro.
Notare il suo sorriso quasi ebete la fece trasalire, riesumando le emozioni che quella mattina le avevano riempito la mente e il petto.

Svuotò avidamente il bicchierino del suo amato Jägermeister, senza la minima esitazione.
"Hey Anna, vacci piano!" Le disse Tillie ridacchiando.
"Devo lasciarmi andare? E lasciamoci andare" Replicò lei con finta allegria, che tentava di coprire il rancore e la determinazione.
La ragazza afferrò la mano di Diana e la trascinò con se in mezzo alla pista da ballo.

Anna non smetteva di ballare e Gilbert non smetteva di osservarla.

Continuò a studiare le sue movenze come rapito, troppo concentrato sul corpo sinuoso di lei anche per respirare.

La vide ballare prima con Diana e tutte le sue amiche, poi con Jerry e infine con il ragazzo del bar, che aveva scoperto essere il fratello maggiore del francese.

Non si mosse dal tavolo dove era seduto, ma era ben consapevole della quantità di alcool in circolo nel suo corpo: dopo la birra, Charlie aveva provato a distrarlo da Anna piantandogli in mano due bicchieri, uno dietro l'altro, di Jack e cola pieni fino all'orlo.
Inutile dire che non servì a nulla, se non a far collidere il suo sguardo su di lei con ulteriore attenzione.
Il ricciolo era anche abbastanza sicuro che la rossa stessa non fosse così lucida, soprattutto per i suoi movimenti che si facevano man mano più sciolti e sfacciati in proporzione ai bicchieri bevuti.

Egli stava ancora osservando i movimenti della rossa quando un bicchiere pieno gli fu posizionato esattamente davanti agli occhi.

Osservò la figura che aveva interrotto il suo spettacolo preferito, trovandosi davanti una Ruby coi boccoli biondi selvaggiamente liberi sulle spalle e un vestito rosa antico che rispettava il suo lato innocente, seppur più provocante rispetto ai soliti outfit.
"Ruby? Cosa ti porta da queste parti?" Chiese educatamente, tentando di non mostrarsi infastidito.
"Ho preparato questo drink per Anna, sai è il suo preferito. Però credo che lei sia a posto così mentre tu mi sembri un po' sottotono sta sera. Non ti sei mosso di qui"affermò lei con un sorriso malizioso e senza nemmeno la parvenza della solita timidezza.
Gilbert, sentendo le sue parole e la tranquillità con cui le ha pronunciate, capì che nemmeno la ragazza era totalmente in sé e si chiese se vi fosse ancora qualcuno sobrio presente in quella casa.
Lasciò il suo cervello assimilare le parole della ragazza per qualche secondo e spostò lo sguardo di scatto.
I suoi occhi allarmati vagarono per tutta la sala con una certa urgenza e si spalancano, così come fa la bocca, appena dopo aver individuato la figura di Anna.
Non poté credere a quello che gli si mostrava davanti: la sua rossa era avvinghiata a un ragazzo, che lui personalmente non conosceva, e ballava come se nulla fosse.
Nemmeno con Jerry, che per lei era come un fratello, si era lasciata così andare.

Si alzò di scatto e contrasse la mascella, corrugando il viso in una smorfia infastidita, prima di riportare la sua attenzione su Ruby.

Afferrò il bicchiere senza troppe cerimonie e ne deglutì il contenuto.
Vodka lemon, gli era sempre piaciuta.
Svuotò il bicchiere in pochi secondi e si voltò verso la bionda.
"Ti va di ballare Gil?" Domandò lei con un sorriso angelico, seppur la sfacciataggine.

Il ragazzo si appuntò mentalmente di dire alle ragazze che Ruby tendeva a essere fin troppo irrequieta con in circolo un po' di alcool, mentre le prese la mano e di diresse sulla pista da ballo.

Anna si divertiva?

Bene. Si sarebbe divertito anche lui.

La rossa non stava davvero pensando a cosa stesse facendo.
Si stava lasciando andare come poche volte nella vita, quasi come se ne volesse dimenticare.

Malgrado ciò aveva un peso sul petto che non le era gravato per tutta la serata.

Sentiva un malessere costante che le provocava un gran disagio...un po' come la sensazione di ghiaccio nelle vene.
Però faceva fin troppo caldo in quella stanza e l'alcool non poteva che aumentare il tepore del suo corpo.

Anna si muoveva senza prestare attenzione a nulla, ignorando su quale canzone stesse ballando, ma soprattutto con chi lo stesse facendo.
Si girò di spalle continuando a muoversi, ma non passarono pochi minuti che si bloccò di scatto.
Rimase immobile al centro della pista da ballo, desiderosa di avere la forza di girarsi e ignorare la scena che le si presentava davanti, che l'aveva colpita come una stilettata crudele...ma era come pietrificata.

Gilbert Blythe stava ballando con Ruby Gillis.

Il gelo nelle vene di Anna raggiunse in cuore e gli occhi le si appannarono per un secondo.

Perché si sentiva così male?

Perché lui stava ballando con lei?

Non l'aveva degnata di uno sguardo per tutta la sera, neanche per un mero errore il suo sguardo era caduto su di lei.

Lo sapeva, in fondo non aveva nemmeno avuto l'accortezza di andare a salutarla dopo che aveva fatto il suo ingresso.

Anna non aveva mai provato quello sconforto, eppure non le era mai importato se lui la notasse o meno... giusto?

Per u'instante sfruttò la lucidità che le aveva dato il dolore e cercò nella sua mente per scovare ogni particolare su cui non si era mai soffermata prima.
Ricordò come aveva scelto senza esitazione il vestito giallo per la festa di fine estate, consapevole che Gilbert pensava le stesse bene.
O come quando aveva smesso di sopprimere la sua risata perchè lui le aveva detto che quando rideva illuminava ogni cosa.
Erano momenti a cui non aveva mai fatto caso, ma che, notandoli, la travolsero e fecero ammattire.

Rinsavì e si riconcentrò sulla coppia davanti a lei.

Ruby si stava strusciando sul ricciolo, che accennava un sorriso e la teneva perché non cadesse.

Strinse i pugni e raggelò sentendo delle mani avvolgerle la vita.
Quando si voltò non riconobbe chi la stringeva, perché egli non aveva alcun tratto familiare.

Cosa stava facendo? Ballava con uno sconosciuto e si lasciava mettere le mani addosso!
Fu disgustata e delusa da se stessa.

Si divincolò dalla presa del ragazzo e si diresse a passo spedito verso Diana, che stava ridendo amabilmente con Josie.

La corvina di fece seria quando osservò il volto sconvolto dell'amica e le mise una mano sulla spalla.
"È tutto ok Anna?" Domandò preoccupata.
"Tutto perfetto!"Rispose la rossa in un tono troppo stridulo, che le si addiceva poco.
Le altre due ragazze si lanciarono un'occhiata eloquente e Josie prese le parole.
"Ci penso io a tirarti su di morale Shirley!"Affermò la bionda, uscendo di scena per andare in cucina.
Al suo ritorno teneva tra le mani tre bicchieri di plastica e ne consegnò uno ad Anna, colmo di liquido scuro.
"Coca cola speciale per ridarti energie." Dichiarò soddisfatta la bionda, sfoggiando un ghigno furbo.

La rossa lo prese con diffidenza, senza berlo, e riportò lo sguardo su Ruby e Gilbert.
Immagazzinò l'immagine delle loro figure che ballavano a qualche magro centimetro di distanza, lui col volto chino verso la bionda.

Purtroppo non notò lo sguardo di aiuto che il ragazzo lanciava a chiunque gli stesse intorno, un dettaglio, però, che fu fortuitamente captato da Diana, la quale non perse tempo e sussurrò all'orecchio del suo ragazzo, da poco avvicinatosi alle tre, di salvare il suo migliore amico in qualche modo.

Anna riportò lo l'attenzione su Josie e Diana e bevve l'innocua cola dal retrogusto strano.
"Buona!" affermò prima di finirla e appoggiare il bicchiere sul tavolo.

Le due si guardarono abbilite per la fluidità e la voracità con cui aveva finito il drink.

La corvina prese poi la bottiglia di Baylis ancora chiusa e la stappò.
Sapeva che fosse rischioso e che Anna aveva bevuto più di lei, ma non volle darvi troppo peso perché se la sua anima affine aveva bisogno di una bella sbronza per scordare un ragazzo, lei non si sarebbe certamente tirata indietro. Travisò il liquore nel suo bicchiere e poi mischiò il resto con il punch.
Prese un grosso sorso prima di passare la bevanda corretta alla rossa.
Anna finì anche quella bevanda senza troppe cerimonie e ne prese anche altri due bicchieri, adorante il sapore dolce e forte che aveva .
Andarono avanti così per un po', coinvolgendo anche Josie, e dopo aver finito tutta la bevanda si buttarono in pista.

Quando Gilbert aveva cominciato a ballare con Ruby non gli era passato neanche per l'anticamera del cervello che la ragazza potesse cominciare a strusciarsi addosso a lui.

Indietreggiò piano, deciso a mettere fine a quella situazione malsana che lo stava consumando lentamente.
Qualunque ragazzo avrebbe tratto piacere dalle avance della dolce biondina, ma non Gilbert Blythe, che si sentiva rivoltare lo stomaco al solo pensiero che la ragazza avvinghiata a lui non fosse Anna.

Era questa la triste verità: Anna Shirley Cuthbert lo aveva praticamente castrato.

Continuò a tentare di districarsi dalla situazione scomoda con la bionda, nella speranza che la tortura finisse, ma Ruby perseguiva nel trattenerlo, mentre la malizia aumentava nei suoi occhi.

Come poteva una creatura ingenua e pura come Ruby Gillis ridursi a quello stato?

Gilbert cominciò a sudare freddo e a sentirsi come un'animale in trappola, soffocato da una bimba capricciosa.

Voleva andare da Anna.

Era l'unico pensiero coerente in quel momento.

Vide avvicinarsi tre figure salvifiche dietro la ragazza e sospirò di sollievo quando riconobbe Jerry, Jill e Jane.
"Rubs! Ti ho cercata dappertutto! Andiamo" la biasimò la castana, afferrando l'amica per un braccio e cominciando a tirarla verso la parte opposta della sala, guadagnandosi uno sguardo confuso.
Non essendo, però, nella facoltà di opporre resistenza, Ruby la seguì senza staccare gli occhi mesti dalla figura del ricciolo, almeno finché non fu sparita tra la folla.
"Grazie ragazzi!" Esclamò velocemente Gilbert con ovvio sollievo diretto ai due fratelli davanti a lui.
I due, però, non gli risposero e continuarono a fissare con gli occhi sgranati e le labbra socchiuse un punto alle spalle del ricciolo. "Ragazzi?" tentò di richiamare la loro attenzione vanamente.
Compresi che fosse inutile, decide di voltarsi e l'immagine che si ritrovò davanti lo lasciò senza parole.

Quella non era Anna.
Non la sua Anna almeno.

Eppure quei capelli rossi e la risata capace di illuminare qualsiasi cosa non potevano che appartenere a lei.

La osservò ballare, incastrata tra Diana e Josie, che ridevano spensierate insieme a lei.
Le tre si muovevano come se nessuno le stesse guardando, malgrado si fosse formato un cerchio intorno a loro.

Gilbert deglutì a vuoto, continuando a osservare la sua rossa, che lo aveva sorpreso di nuovo.

Non solo era estremamente intelligente, indipendente, bella e caparbia, ma ora sapeva anche lei fosse capace di divine movenze sensuali, che sapeva gli avrebbero fatto perdere il lume della ragione.

La osservò portare un braccio intorno al collo di Diana e l'altro vicino alla vita di Josie, poi Anna si inumidí le labbra con la punta della lingua e il suo viso si contrasse in uno sguardo da combinaguai.
Disarmante.

La canzone si disperse nell'aria, mettendo fine alle danze e facendo abbracciare le tre amiche.

Ma le note seguenti che giunsero alle orecchie dei presenti avrebbero lasciato veramente di stucco il povero Gilbert.

Perché Skin, una delle canzoni preferite di Anna, iniziava a echeggiare nella stanza proprio in quel momento?

Quando sentì la musica, Anna spalancò la bocca e gli oceani azzurri per entusiasmo. "Diana è Skin!" Affermò saltellando allegramente.
La corvina le afferrò il braccio, sorrise maliziosamente e la avvicinò per sussurrarle all'orecchio: "È tutta per te. Fallo impazzire"
La rossa la osservò confusa per qualche secondo, ma poi Diana fece cenno di girarsi a destra.
Ella seguì le sue indicazioni, facendo vagare lo sguardo fino a che i suoi occhi si posarono sulla figura di Gilbert.
La rossa sorrise a sua volta maliziosamente e  si allontanò.

Rimasta sola al centro del cerchio creatosi in precedenza, rivangò il ricordo della canzone e si allineò al suo ritmo, iniziando con piccoli passi cauti.

Le sue labbra si stesero in un sorriso spontaneo.

Lui stava guardando lei e solo lei.

Lo osservava a sua volta, mentre iniziava a muoversi a ritmo della musica, sempre letalmente lentamente, ma più sensuale.

Gilbert, però, non notò subito quel dettaglio, troppo assorto a contemplare la ragazza.

La vide girarsi per fare alcuni passi verso Charlie e sussurrargli qualcosa all'orecchio.
Lo vede ridere per poi afferrare la rossa per i fianchi e metterla accovacciata sul tavolo.
Anna si alzò in piedi e fece collidere nuovamente i loro occhi per qualche secondo, prima di sfuggirgli con un sorrisetto e portarsi una mano all'elastico che manteneva i suoi capelli mescolati nella treccia.
Sciolse l'acconciatura con uno scatto e la sciolse lentamente, mentre continuava a muoversi.
Iniziò a giocare coi capelli, che assecondavano i movimenti suadenti del corpo.
I suoi occhi tornarono a legarsi a quelli di Gilbert per qualche istante fugace, che si stava mordendo il labbro per irrompere con qualche atto impulsivo, come farla scendere dal tavolo e baciarla lì davanti a tutti.

Stava ballando per lui.

Ed era clamorosamente seducente nel farlo!

Ancora rapito da lei, gli sfuggì un sussurro rassegnato dalle labbra: "Sono impazzito".

Si sentiva gli occhi pieni di lei, così travolgente da essere l'unica nella stanza oltre a lui.

Con l'iniziò del ritornello, Anna si scatenò, aumentando la velocità dei movimenti e saltellando o sbracciandosi in base alle parole. Aveva gli occhi chiusi, si sentiva libera, spensierata e bene per la sensazione degli occhi Gilbert che la bruciavano meravigliosamente.

Lui fece inconsciamente qualche passo verso di lei, come un pirata rapito dal canto della sirena più affascinante.

Al calmarsi delle note, la rossa aprì gli occhi, ritrovandoselo più vicino.

Sorrise maliziosamente e fece passare le dita tra i capelli rossi, scombinandoli selvaggiamente, mentre il suo corpo si fletteva, scuotendosi come attraversato dalle onde.
Di tanto in tanto si voltava su se stessa o si accarezzava il collo e il viso, fino ad alzare la mano al cielo, che poi ricadeva lungo il busto.

Ogni suo sguardo, ogni movimento, ogni respiro era una dolce provocazione a Gilbert e lo sapevano entrambi.

Il corvino riprese a mordersi il labbro, facendo scivolare lo sguardo lungo la figura di Anna, soffermandosi sulle gambe nude, asciutte e pallide, abbastanza vicine da poterle afferrare per caricarsela in spalla e via.

I loro occhi si incatenarono di nuovo, ma stavolta lei decise di non farsi rincorrere, bensì di sfidarlo con i suoi sguardi più intensi.

Il ricciolo, dal canto suo, credette che non avrebbe mai più potuto guardare altro che non fosse gli occhi color oceano della rossa, a volte di un azzurro brillante, altre di un grigio tempestoso.

La canzone sciamò piano e Anna rallentò i movimenti fino ad esaurirli e rimanere a fissare il ragazzo nei profondissimi occhi cioccolato.

Era lei ad aver voluto farlo impazzire lui, ma qualcosa le diceva che fosse appena avvenuto il contrario.

L'inconfutabilmente affascinante Gilbert Blythe si mordeva il labbro inferiore, senza nascondere la radicata e disperata voglia di lei nel suo sguardo, perché Anna era bella come la visione celestiale dell'inferno, come il giudizio universale di Michelangelo.

Lei fu distratta da Diana, che in interruppe avvicinandosi cautamente.
"Anna sei felice?" Aveva domandato la corvina.
La rossa spalancò le braccia e una risata cristallina le nacque dritta dal cuore.
"È la mia canzone preferita! Io sono estasiata!" Urlò facendo un paio di giri su se stessa.
Purtroppo la sua gioia fu effimera, perché poggiò un piede in fallo, uno strillo le sfuggì dalle labbra, strinse le palpebre e aspettò l'impatto col pavimento, che non avenne mai.

Confusa, ella aprì gli occhi solo quando si sentì muovere.

Gilbert Blythe l'aveva presa letteralmente al volo.

Il perché la stesse portando fuori, però, non le era chiaro.

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