Double date
"Blythe, dobbiamo parlare!" Dichiarò Anna, sedendosi davanti a lui in biblioteca.
"Shirley-Cuthbert, qual buon vento ti porta a precipitarti qui con tanta serietà?" Domandò lui, con un sorrisetto in faccia.
"Dobbiamo uscire insieme." Spiegò lei, facendo sgranare gli occhi del ragazzo, corrugare la fronte e spalancare la bocca.
Era sotto shock.
Non solo la sua cotta storica gli stava chiedendo di uscire, non solo era bellissima nel farlo, ma non stava nemmeno dormendo!
"Che faccia...meglio se preciso: Charlie è innamorato perso di Diana e lei ha una cotta per lui da quando la conosco, ma sono troppo timido per stare vicini o nella stessa stanza.
Noi siamo i loro migliori amici e abbiamo il dovere di fare qualcosa! Li hai visti stamattina mentre battibeccavamo? Io propongo di fare un'uscita a quattro. Gli facciamo credere di essere le nostre spalle, mentre noi saremo le loro! Si metteranno insieme, vivranno una vita fantastica, si sposeranno, saremo damigella d'onore e testimone, poi avranno dei bambini bellissimi che ci chiameranno zia Anna e zio Gil e come secondi nomi avranno i nostri perché Diana e Charlie ci saranno grati a vita di averli fatti mettere insieme! Ci stai? Ho messo in conto che io e te facciamo schifo quando dobbiamo andare d'accordo, ma non voglio rinunciare ai miei nipoti!" Spiegò Anna, shockando ancora di più il povero ricciolo.
"Sono un po' confuso...ma ok...anche io cerco di aiutare da un po' Charlie a trovare il coraggio di invitarla al ballo." Disse lui.
"Lo so, mi parli più del solito non a lezione e venite sempre in coppia quando c'è Diana." Disse lei.
"Perspicace." Le sorrise lui.
"Qualcuno deve esserlo. Quindi, dove andiamo di bello?" Domandò lei.
"Sabato sera, pizza e film?" Propose lui.
"Classico, mi piace, ma Diana è celiaca." Commentò la rossa.
"Indiano? Ce ne uno buono, ma dovremmo andare in macchina." Suggerì il ricciolo.
"Adoro le spezie! A che ora passate a prenderci?" Chiese lei.
"Sette? Dobbiamo mangiare presto per andare al cinema. Credo che ci sia Darkest Minds." Disse il ragazzo.
"Cavolo...mi devo portare i trucchi. Va be, vada per quel film, anche se Jane ha detto che fa piangere per il romanticismo struggente...però non ti lamentare quando ci chiuderemo in bagno per sistemarci." Lo avvertì la rossa
"Potrei aspettarti tutta la vita, bellezza." Le ammiccò lui, facendole alzare gli occhi al cielo.
"Tu non dire frasettine del genere, o ci scoprono subito. Cosa gli diciamo? Che storia ci inventiamo?" Domandò lei poi.
"Per cosa?" Chiese lui confuso.
"Per giustificare l'uscita. Uno dei due deve pur averlo chiesto prima o poi." Disse lei.
"Ok...ci siamo incontrati lungo il sentiero che porta alle fattorie, abbiamo avuto una piacevole chiacchierata e sono finito con l'accompagnarti a Green Gables, dove ti ho detto di questo nuovo ristorante indiano e ti ho chiesto se volessi venirci con me. Tu hai accettato, chiedendo se avessi potuto portare anche Diana, allora ho aggiunto Charlie ed è diventata un'uscita a quattro." Propose lui.
"Molto verosimile, complimenti...direi che siamo aposto: sabato, alle sette, indiano e film romantico, ma anche d'azione. Jeans o vestito?" Riepilogò la ragazza, concludendo con una domanda.
"Vestito, quello giallo con i fiori rossi." Precisò Gilbert, guadagnandosi un'occhiataccia da Anna.
"Ti sta molto bene, fidati, se no non me lo ricorderei. E consiglia a Diana di mettere la gonna nera con il top azzurro, come al falò dell'anno scorso: Charlie ha fissato la foto di lei così per una settimana." Spiegò il ragazzo.
"Siete inquietanti, lo sai?" Commentò lei.
"Come se tu fossi una santa." Replicò lui.
"Non mi ricordo quale sia la maglietta che ti sta meglio." Disse lei.
"Davvero?" La sfido lui.
"Ok, so che è quella nera, con le maniche a tre quarti con i jeans e la giacca di pelle nera, ma solo perché una mia amica è stracotta di te e ha le tue foto in camera. Ti assicuro che è un caso perso. Parla costantemente di te! Ormai so più cose su di te che sulla fotosintesi clorofilliana!" Si lamentò Anna.
"Interessante, cosa sai di me, Anna Shirley-Cuthbert?" Domandò lui divertito.
"Non lo vuoi sapere...mi sento una stalker dopo aver parlato con lei...dovresti stare attento ai tuoi segreti." Disse lei seriamente, facendo preoccupare Gilbert.
"Stai bleffando." Tentò lui.
"Vorrei tanto...ma lei ha orecchie d'appertutto! Vado a dirle del nostro piano, prima che decida come vendicarsi su di me." Rispose lei, alzandosi e uscendo senza neanche salutare.
Quel sabato Anna si lavò e asciugò i capelli, legandoli in una crocchia alta, un po' scomposta, poi andò verso il suo armadio e indosso il vestito giallo con stampato dei fiorellini rossi, mise la giacca di Jeans e delle francesine col tacco, nere e traforate.
Si guardò allo specchio e ridacchiò, ricordandosi del commento di Gilbert, notando che il vestito le stesse veramente bene.
Sì truccò un po', mettendo la matita interna, il mascara e il lipgloss un po' scuro.
Guardò il cellulare e notò che fossero quasi le sette, quindi scese in cucina, dove fu accolta da una Marilla e un Mattew piacevolmente sorpresi.
"Sei bellissima, Anna." Le disse la donna.
"Ho esagerato?" Chiese lei preoccupata.
"Per niente, a Gilbert usciranno gli occhi dalle orbite." Replicò lei.
"Non era quella l'intenzione, ma grazie." Sorrise la rossa.
"Bonsoir! Perché Anna è bella?" Esclamò Jerry, facendo il suo ingresso.
"Grazie mille, ti voglio bene anch'io." Sbuffò la ragazza.
"Scusa, non intendevo che di solito sei brutta...ma stasera sei attraente." Cercò di spiegarsi lui.
"Ha un appuntamento." Interruppe Mattew, con l'accenno di un sorriso.
"In realtà è un piano per far mettere insieme Diana e Charlie, ma per farlo devo uscire anche con Gilbert e visto che Diana deve credere che facciamo sul serio...eccomi qui!" Spiegò lei, poco prima si sentirono dei battiti sulla porta.
"Vado io, non fate commenti o saluti. Non rendiamolo strano, per favore. Non è la mia prima uscita." Esclamò la ragazza, prima di urlare baciare le guance dei tre.
"Vi voglio bene, ci vediamo stasera!" Aggiunse aprendo la porta.
Gilbert era sul patio, nei suoi jeans e maglietta nera, quella che faceva impazzire Ruby.
"Wow...per fortuna che pensavo di essermi impegnato troppo. Sei uno schianto, davvero!" Disse lui, assorto nello scrutarla.
"Sei un adulatore, Gilbert Blythe. Andiamo." Replicò lei, arrossendo appena e spingendolo piano verso la macchina.
Lui le aprì la portiera davanti e lei si accomodò sul sellino del passeggero.
"Complimenti Anna! Sei da paura!" Commentò Charlie dal sedile posteriore.
"Grazie, credo di aver esagerato un po'." Ammise lei.
"No, per niente." Ribattè il ricciolo con un sorriso sghembo.
"Secondo me il vestito giallo è perfetto." Aggiunse Charlie, ben a conoscenza di quanto a Gilbert piacesse quando lei lo indossava.
"Bene, ora andiamo a prendere Diana?" Propose lei, allacciandosi la cintura con un ghigno.
"Certo." Ricambiò il ricciolo complice, partendo.
La macchina correva sulla strada, mentre la musica di Bowie riempiva l'abitacolo.
"Gilbert, non uccidermi, ma posso cambiare musica? Capisco Bowie tanto quanto Kandinsky." Chiese Anna.
"Anche se mi delude molto questa tua lacuna e la regola sarebbe che chi guida decide, fai pure, ma mi rifiuto di ascoltare bend per ragazzine tipo gli onedirection." Concesse lui, facendola sorridere.
"Tranquillo, non sono quel tipo." Disse lei, collegando il telefono all'auto e facendo partire le canzoni degli Imagine Dragons.
"Che cosa?! Sono anni che ti chiedo di lasciarmi scegliere la musica e lei ti convince al primo colpo?! Non vale, amico! Non vale proprio!" Si lamentò Charlie, oltraggiato.
"Taci Sloan." Lo ammonì lui, prima che Anna scoppiasse a ridere.
Vedere la ragazza sorridere, fece comparire un sorrisetto anche sul volto del ricciolo, che stava parcheggiando davanti al cancello della villa di Diana.
"Scendi a citofonare." Gli ordinò Gilbert.
"Perché non Anna? È la sua migliore amica." Chiese lui a disagio.
"Scendi." Ripetè la ragazza.
Il ragazzo sbuffò e aprì la portiera.
"Come credi che andrà?" Chiese Anna.
"Sara tutto perfetto. Stiamo andando alla grande e quei due si baceranno prima del film. Vuoi sederti vicino a Diana o mi siedo io vicino a Charlie?" Chiese lui.
"Mi metto io vicino a Diana, avrà bisogno del mio sostegno morale." Rispose lei ridacchiando.
"Però non mi ignorare o ci beccano." Le ricordò lui.
"Tranquillo Blythe, non ti abbandonerei mai nella tua solitudine." Lo prese in giro la ragazza.
"Ci conto, Shirley-Cuthbert." Esclamò lui, prendendole la mano e portandosela alle labbra per lasciare un lieve bacio, mentre lei si girava e rideva per non fargli notare il rossore.
"Ehy piccioncini! Pronti per la serata?" Chiese Diana, salendo in macchina splendida come sempre.
"Prontissimi. Spero che vi piaccia il cibo indiano." Rispose Gilbert.
"Non mi dispiacciono le spezie." Sorrise piano Charlie.
Il gruppo ripartì, così come le canzoni degli Imagine Dragons.
"È la playlist di Anna?" Chiese Diana confusa.
"Si, dice di non capire Bowie, ma imparerà prima o poi." Esclamò il ricciolo.
"Intanto mi hai passato il potere." Disse la rossa soddisfatta, guardando il ragazzo, che ridacchiava.
"Io preferisco i Chainsmokers."Commentò Diana, seguita da mormorii di approvazione da parte di Charlie.
"Mia macchina, mie regole. Rassegnatevi." Replicò Gilbert, facendo ridere Anna e sbuffare i due dietro.
Il viaggio proseguì tranquillo, riempito dalla musica e le voci delle ragazze che canticchiavano sulle note delle loro canzoni preferite, facendo sorridere i ragazzi innamorati.
"Quanto manca? Ho fame!" Chiese poi Anna.
"Non molto, siamo quasi arrivati" le sorrise il ragazzo, mettendole una mano sul ginocchio.
Anna la prese e iniziò a giocare con le dita di lui, sotto lo sguardo attento di Diana, che non poteva trattenersi dal fangirlare.
"Finalmente shirbert è realtà!" Squittì lei piano, facendo sorridere anche Charlie per il suo entusiasmo.
"Stanno bene insieme, vero?" Sussurrò lui, avvicinandosi all'orecchio di Diana perché lo sentisse.
Lei annuì, poi si girò verso di lui ad arrossirono entrambi ritraendosi una volta notata la vicinanza dei loro visi.
A Diana Charlie piaceva da tempo immemore, sempre lì con la sua aria gentile e un po' sconsiderato durante i giochi.
A pensarci bene, non l'aveva mai visto senza almeno un livido o un taglio da quando aveva iniziato a camminare a quando erano andati alle medie.
Aveva una capacità di finire nei guai pari solo a quella di Anna.
Forse per questo ne era così attratta e Gilbert era attratto da lei...in qualche modo avevano dei caratteri compatibili.
Lei e il ricciolo tendevano a salvarli e sistemare i problemi, ammaliati però dallo spirito intrepido delle anime libere che erano la rossa e il castano.
Loro erano così entusiasti, carismatici, svegli e duttili, mentre Gilbert e Diana erano più cauti, attenti ai particolari e forse più seri.
Non si sarebbero mai buttati in qualche avventura se non per aiutare quelli due cavalli matti o dopo aver fatto una lunga riflessione ponderata.
Ma era giusto così: i quattro si erano trovati, creando un'equilibrio perfetto.
"Sono felice che usciamo tutti insieme." Dichiarò infine la corvina, ricevendo un gran sorriso da Anna.
"E io sono felice di comunicarvi che siamo arrivati." Esclamò Gilbert, svoltando in una strada privata e proseguendo fino a un parcheggio.
I quattro scesero dal veicolo e la rossa raggiunse subito il ricciolo, con cui si avviò verso la porta del ristorante.
"Blythe per quattro." Disse il ragazzo alla cameriera.
"Hai anche prenotato?" Chiese la ragazza sorpresa.
"Certo che si, appena Charlie ha accettato di venire con noi." Rispose lui, allacciando un braccio attorno alla vita di lei.
"Non farmi abituare troppo bene, potresti pentirtene." Ridacchiò lei, quasi dimenticandosi che fosse un finto appuntamento.
"Mi piace trattarti come una principessa, quindi puoi anche abituarti." Le Disse stringendola a se e facendola ridere.
"Ragazzi! Volete raggiungere il tavolo o no?" Li richiamò Diana divertita.
I due arrossirono leggermente e seguirono gli amici e la cameriera tra i tavoli, fino al loro.
"Questo posto è bellissimo e l'atmosfera mi piace da matti! Come lo conoscevate?" Esclamò Diana, ammirando gli interni.
"Bash è venuto qui con Mary per la loro serata speciale e quindi ho pensato che andasse bene." Spiegò Gilbert.
"Così evitiamo anche il problema celiachia." Aggiunse Charlie con un sorriso, sorprendendo la corvina.
"Come lo sai?" Chiese lei in un sussurro.
"L'ho solo notato. Sono un buon osservatore." Sviò lui, arrossendo leggermente, come lei che aveva le labbra stirate in un sorriso timido.
"Allora? Che prendiamo?" Interruppe l'imbarazzo Anna, aprendo il menù.
"Io vado sul pollo, qui è supermorbido!" Rispose il ricciolo entusiasta.
"In effetti sembra buono...però ci sono le polpette di pesce..." riflettè ad alta voce la ragazza.
"Perché non prendi il pesce e poi mi fai provare un po' del tuo e io un po' del mio?" Propose lui.
"Davvero? Sarebbe superbo!" Esclamò lei.
"Certo." Le sorrise lui, facendola contenta.
"Io vorrei la grigliata con le salse d'oriente." Disse Diana.
"È per due, la prendo con te." Disse Charlie, facendo comparire un sorrisetto sul viso della corvina.
"Perfetto" mormorò lei.
"Perfetto" ripetè lui, incastrando i loro sguardi.
Anna a quella vista si emozionò e prese la mano di Gilbert, scuotendola per scaricare l'agitazione e attirare la sua attenzione, non che ce ne fosse bisogno, dato che già li guardava con un sorrisetto in volto.
"Allora, avete deciso cosa ordinare?" Chiese la cameriera, avvicinandosi al tavolo e volgendo un sorrisone a Gilbert, che non passò inosservato ad Anna.
"Si, intanto inizi a segnare l'acqua. Una liscia e una frizzante." Le Disse con finta dolcezza la ragazza dai capelli rossi, avvicinandosi al suo finto ragazzo, che la guardava confuso.
"Certo. Poi?" Continuò la ragazza, guardando la ragazza.
"Io prendo il menù pollo e lei quello pesce uno, ma potreste mettere le patate al posto dei legumi nel suo?" Ordinò il ragazzo, curandosi che non arrivasse il contorno che ad Anna non piaceva molto.
"Certo..." Mormorò la ragazza un po' demoralizzata, voltandosi poi verso Diana e Charlie.
"Noi prendiamo la grigliata con le salse d'Oriente e del pane senza glutine." Disse Charlie, lanciando un sorriso complice alla ragazza.
La cameriera segnò tutto, sorrise e si allontanò.
La rossa tornò alla sua posizione originale, ancora infastidita dal comportamento della giovane lavoratrice.
"Tutto bene Anna?" Le chiese cautamente Diana, che aveva notato i particolari della scena.
"Certo" Rispose lei brusca.
"Sicura? Se vuoi cambiare qualcosa possiamo sempre richiamarla." Disse Gilbert preoccupato.
"Ci mancasse altro! Quella ancora un po' non segnava neanche il mio ordine." Sbuffò la rossa infastidita, facendo trattenere una risata a Diana e Charlie.
"A me una volta è successo." Raccontò il castano.
"Cosa? Davvero? Ma che razza di oche giulive!" Esclamò Anna indignata.
"È l'effetto Gilbert." Commentò Diana.
"Non vi capisco." Affermò il giovane appena citato.
"Sul serio? Quella ti divorava con gli occhi come se non fossi nemmeno presente. Se faceva ancora un po' la civetta avrebbe iniziato a cinguettare." Disse Anna, sorprendendo il ragazzo.
"Che c'è Shirley-Cuthbert? Sei gelosa?" Domandò avvicinandosi a lei.
"Nei tuoi sogni, Blythe. Mi fa solo arrabbiare essere così deliberatamente ignorata." Spiegò lei.
"Farò finta di crederti." Sussurrò lui, lasciandole un bacio sulla guancia, prima di ricomporsi al suo posto con un sorrisetto, mentre Anna era arrossita visibilmente.
Grazie a Diana e Charlie, ricominciarono a chiacchierare e presto arrivò anche il cibo.
I quattro passarono una bellissima serata, flirtando di tanto in tanto tra coppiette e con Anna e Diana che maledicevano le cameriere, fin troppo ospitali anche con Charlie.
"Devo andare in bagno." Disse piano Diana all'amica, poco dopo che avevano portato via i piatti.
"Anche io...vai prima tu, poi mi dai il cambio." Rispose Anna.
"Cosa state farfugliando?" Chiese Gilbert.
"Niente, torno subito." Disse la corvina alzandosi.
"Di solito voi ragazze non andate sempre in bagno insieme?" Domandò ridacchiando Charlie.
"Non stasera." Rispose seriamente la rossa, in attesa dell'amica.
"Solo io mi sento come un gioco conteso da due bambini?" Chiese Gilbert all'amico, che scosse la testa divertito.
"Idioti..." Borbottò Anna, infastidita, mentre il ricciolo le prese una mano e baciò come aveva fatto in macchina un oretta prima.
"Eccomi, vai pure." Disse Diana, raggiungendo il tavolo e sedendosi al suo posto.
"Se viene a chiedere il dolce, dille di lasciare il menù e tornare quando ci siamo tutti." La avvertì Anna, alzandosi e andando in bagno.
"Non vi facevo così gelose." Commentò Charlie confuso.
"Oh, ma sta zitto! È una questione di principio."Sbuffò Diana, imbronciandosi.
Gilbert ridacchiò, solo felice che Anna nutrisse un po' di gelosia per lui.
"Eddai, Di, credi davvero che lasceremmo una serata con voi due per delle sconosciute?" Chiese il castano, sorridendo alla corvina.
"Vi conviene di no, ma comunque è una questione di principio ora! Se vedi due ragazzi e due ragazze, non ti metti a fare gli occhi dolci: è abbastanza ovvio che siano occupati, no?" Spiegò lei irritata, con un tono che non ammetteva repliche.
"Comunque siete adorabili da gelose." Commentò il ragazzo, con dei versi di approvazione da parte del ricciolo.
"Volete ordinare il dolce?" Chiese la cameriera, avvicinandosi.
"Si, può lasciarci i menù e tornare quando c'è anche la mia ragazza?" Domandò Gilbert con un sorriso smagliante, che cancellò la delusione della cameriera per la scoperta appena fatta.
La sconosciuta lasciò i menù e se ne andò proprio mentre Anna tornava.
"Lo sapevo che avrebbe approfittato della mia assenza! Quant'è sfacciata!" Esclamò la rossa, sedendosi accanto a Gilbert.
"Tranquilla, ho distrutto gentilmente le sue speranze ed ecco il menù. Che dolce vuoi?" Le disse il ragazzo, porgendole quella specie di libretto con le pietanze ordinabili.
Anna gli sorrise e iniziò a leggere le possibilità.
"Mi ispira la crema catalana: adoro rompere lo zucchero sopra."Dichiarò lei ridacchiando.
"Io voglio la macedonia esotica con il gelato alla vaniglia." Asserì Diana.
"Io tiramisù, è da un sacco che non lo mangio." Disse Gilbert, seguiti da Charlie che aggiunse un "idem".
"Avete deciso?" Domandò la cameriera che invece puntava al castano.
Ma erano serie?
"Si: una crema catalana, due tiramisù e una macedonia esotica con gelato senza glutine se c'è, altrimenti solo frutta, va bene Di?" Ordinò il ragazzo puntato, che si volse alla corvina per avere la conferma.
"Perfetto." Gli sorrise lei, incatenando le loro braccia, gesto che provocò una veloce smorfia sul viso della cameriera, prima che tornasse sconfitta al lavoro.
"Così si fa, Diana" le battè il cinque Anna.
"Voi siete pazze." Commentò Gilbert, scoppiando a ridere con Charlie, seguiti poi dalle ragazze.
Quando gli fu servito il dessert, le ragazze iniziarono a mangiarlo soddisfatte.
"Questo è il dolce della vittoria." Asserì la rossa, facendo ridere tutti di nuovo.
"Posso provarne un po'?" Chiese Gilbert poi.
"Ok..." accettò lei incerta, avvicinandogli la coppetta di creta.
Lui non ne prese una cucchiaiata troppo grande e lei si rilassò, ritraenendolo subito dopo.
"Gelosa anche del cibo?" Domandò lui divertito.
"Saranno anche civettuole, ma questa crema è ottima." Ammise lei, facendo scaturire le risatine degli altri.
"Vero." Confermò il ragazzo.
"Mi spiace ammetterlo, ma anche la macedonia è buona..." Sbuffò Diana.
"Il tiramisù non è un gran che...quello del picnic di primavera era meglio." Commentò Charlie deluso.
"Grazie mille." Sorrise Diana soddisfatta.
"L'avevi fatto tu?" Domandò lui sorpreso.
"Si e io ho fatto rotelline alle mele, che grazie a Gilbert, Moody, Steven, Jerry, Billy e Cole sono durate circa venti minuti..." Disse Anna.
"Erano buonissime! Le fai per il mio compleanno?" Chiese lui speranzoso.
"Non sono una pasticceria: mi hai già chiesto di fare la torta alle due creme pasticcere, gli scones e le mini cheescake. Vuoi diventare un baule?" Replicò lei.
"No, ma sei brava a cucinare e visto che tutti portano qualcosa voglio approfittarne." Spiegò lui.
"Scegli una sola cosa e la faccio, al massimo posso passare le ricette agli altri." Disse la rossa.
"Uhm...scelgo la torta. L'anno prossimo gli scones, quello dopo le girelle alle mele e quello dopo ancora le cheesecake." Elencò lui, facendo ridere Diana e Charlie.
"Anna passione pasticciera." Commentò il castano, ridendo di più e facendo ridere anche i due litiganti.
"Segnatelo, che se no mi dimentico." Lo avvertì la rossa.
"Sicuro." Esclamò il ragazzo, con un gran sorriso.
"Bene, andiamo a pagare? Di questo passo ci perdiamo il film." Propose Charlie, alzandosi insieme a Gilbert.
"Aspettateci!" Esclamò Anna, che stava ricomponendo le cose nella borsa.
"Tranquilla, paghiamo noi, è un appuntamento, ricordi?" Le disse Gilbert.
"Lo so, ma mi mette a disagio far pagare gli altri per me e c'è anche il biglietto del cinema." Disse lei.
"Che ne dici se io offro la cena e tu offri il cinema e i popcorn?" Propose lui.
Lei ci pensò un attimo, non convinta, ma poi annuì...era una regola non scritta e comunque Gilbert aveva trovato un accordo perché sapeva che lei era indipendente, quindi questo la tranquillizzava.
Non stava pesando su di lui, era una semplice cortesia....e poi aveva messo il vestito giallo.
"Anna, potevamo scroccare una serata gratis! è uno dei pochi vantaggi di essere donna non pagare...un po' come il modo di ringraziarci per avere il ciclo una volta al mese e dover soffrire come cani per creare piccoli cloni di quegli idioti che dobbiamo sopportare per anni e anni!" La biasimò Diana, facendola ridacchiare.
"Sai che sono a disagio quando gli altri pagano per me o si occupano di qualcosa al posto mio. Sono madre e padre di me stessa e mi fa impazzire dover dipendere dagli altri." Disse la ragazza.
"Ok...andiamo, prima che qualche altra cameriera li avvicini." La incitò la corvina, spingendola piano.
Raggiunsero i due proprio mentre questi riponevano il portafogli e ringraziavano il direttore.
"Grazie mille! Buona serata!" Aggiunsero le ragazze, sfalsate.
Gilbert e Charlie si avvicinarono alle rispettive ragazze e si diressero tutti verso la macchina, dove occuparono gli stessi posti di prima.
"E ora Darkest minds! È da un sacco che aspetto di vederlo! Dal trailer sembra molto romantico, ma anche pieno di azione. Poi hanno i super poteri! I super poteri!" Esclamò Anna, una volta allacciata la cintura.
"Josie, Tilly e Jane sono andate a vederlo e hanno detto che fa piangere tantissimo." Aggiunse Diana.
"Loro hanno pianto anche guardando Mamma mia...però potrebbe essere vero." Constatò la rossa.
"Secondo me la fate peggio di quello che è, non può essere così struggente." Intervenne Charlie.
"Vero, infondo parla di ragazzi con super poteri in un mondo in cui è scoppiata una epidemia uccidi-bambini." Aggiunse Gilbert, rendendosi conto del carico drammatici del film solo quando ebbe finito la frase.
"Sarà una strage..." sospirò Diana, facendo ridacchiare gli altri.
Il gruppo raggiunse presto il cinema e le ragazze presero i biglietti, mentre i ragazzi fecero la coda per i popcorn.
Anna e Diana li raggiunsero, dandogli i biglietti, e comprarono due popcorn piccoli, perché infondo avevano appena cenato!
Soddisfatti degli acquisti, presero quatto posti centrali, sedendosi come avevano stabilito Anna e Gilbert al loro incontro: il ricciolo, la rossa, Diana e Charlie.
Spoiler sul film, saltate se non volete sapere.
Il film cominciò e già alle prime scene Anna iniziò ad incupirsi, quindi Gilbert le prese la mano per confortarla e lei si appoggiò al ragazzo.
La storia continuò, scorrevole e drammatica, ma anche con deliziose scene romantiche tra i protagonisti, che fecero sorridere teneramente i quattro giovani.
Solo nelle scene di azione Anna si allontanava dal ricciolo, troppo agitata per riuscire a stare ferma e quando la coppia protagonista fu presa dall'organizzazione nemica-amica, alla rossa e alla corvina si spezzò il cuore e si lanciarono sguardi disperati...ma la giovane fu comunque ricattata e alle ragazze iniziò a venire il magone, mentre Gilbert e Charlie cercavano di capire che sarebbe successo.
La giovane ragazza entrò nella stanza del suo amato e lo abbracciò, mentre lui iniziava a raccontarle una storia, una bellissima, in una realtà diversa dalla loro.
La rossa guardò supplicante Gilbert, che ancora cercava di decriptare le conseguenze, ma che comunque la abbraccio, intravedendo il luccichio negli occhi di lei.
Poi il peggio successe: la ragazza cancellò la memoria del suo amato, liberando le lacrime di Anna, che le rigarono le guance, mentre si stringeva a Gilbert, anch'egli delusissimo per la piega che aveva preso la storia.
Lui non sapeva davvero che avrebbe fatto se si fosse dimenticato di Anna e una volta tornato a casa gli avessero parlato di questa magnifica, incredibile, testarda, intelligente, sveglia e travolgente ragazza che lui amava più di chiunque altro al mondo, ma che non poteva ricordare.
Poi il film finì, spezzando completamente il cuore di Anna e Diana, che ormai piangevano come bambine sulle magliette di Gilbert e Charlie.
"Cosa?! Non può finire così! È troppo ingiusto!" Si lamentò la rossa.
"Che cavolo di film è? Questa è crudeltà contro il pubblico..." la seguì a ruota Diana, stretta a Charlie.
"Eddai ragazze, anch'io ci sono rimasto di merda, ma almeno significa che ci sarà un seguito e lo andremo a vedere sicuramente." Cercò di consolarle Gilbert.
"Si! Tra due anni! Avremmo dovuto vedere un vecchio film...che pessima idea! Dovevo informarmi meglio sul perché facesse piangere." Sbuffò la rossa, asciugandosi le lacrime furiosamente.
Fine spoiler
"Oh, andiamo, è stata una magnifica serata, non fatevela rovinare dal film....esiste comunque il libro se volete sapere che succede mentre aspettiamo il film dopo."aggiunse Charlie, mentre Gilbert aveva fermato le mani di Anna e aveva iniziato ad asciugarle le lacrime più dolcemente, visto che lei si stava segnando il viso con le dita.
"Maledetti scrittori di saghe! Giuro che se cancellano la produzione come con Percy Jackson non risponderò delle mie azioni!" Dichiarò aggressivamente Diana, sorprendendo il castano, non abituato al lato fangirl di lei.
"Veramente! Potrei fare una strage se capitasse." Concordò la rossa.
"Ragazze, calmatevi un po', state diventando preoccupanti...sicuramente andrà tutto a posto, solo Romeo e Giulietta finisce in tragedia." Disse Gilbert in tono positivo.
Le due migliori amiche si guardarono complici e esclamarono insieme:"Titanic"
"Così però giocate facile..." borbottò Charlie, facendole ridacchiare per il modo infantile.
Diana gli bacio la guancia e lui tornò a sorridere.
"Bene, dopo questa incredibile delusione...fanculo Hollywood...sarà meglio tornare a casa, ormai sono dieci a mezzanotte." Propose Anna, alzandosi e prendendo le sue cose.
"Concordo, non voglio inimicarmi il signor Barry, ne tanto meno il signor Cuthbert." Disse il ricciolo, facendo sorridere gli amici.
I quattro si diressero all'uscita e andarono alla macchina di Gilbert, che accompagnò a casa prima Diana, scortata fino al cancello da Charlie, a cui aveva lasciato un veloce bacio sulle labbra prima di correre dentro.
Secondariamente, Gilbert portò a casa Charlie, piuttosto assente e sognante, che a stento li salutò.
Infine il ricciolo guidò fino a Green Gables, arrivando a mezzanotte e dieci.
"Ci siamo riusciti! Per quanto veloce, si sono baciati e hanno flirtato...avremo dei nipoti Diarlie!" Esclamò Anna elettrizzata, facendo ridere Gilbert.
"Già, è anche stata una serata bellissima. Dovremmo replicare." Disse lui, con quel suo sorriso da mozzare il fiato...quello quieto e intenerito, con gli occhi indagatori.
"Già, dovremmo..."concordò lei.
"A meno che tu non ricomincerai ad odiarmi domani." Aggiunse lui.
"Non ti odio, ma non posso mostrare neanche apprezzamento...per quanto sia assurdo, pare esserci un diritto di proprietà su di te, sempre da quella mia amica. Per questo non posso esserti amica, anche se saremmo una bella squadra.
Poi sai, Cole convinto che tu abbia una cotta per me non aiuta molto nel cercare di convincerla a farmi parlare con te.
È un po' come con la cameriera: non è per sentimenti come la gelosia, ma per una questione di principio. Lei è innamorata pazza di te e la ucciderei se ci vedesse complici come stasera. Le voglio bene e non sarà certo un ragazzo a farmi litigare con lei, anche se le persone non sono oggetti e comunque un giorno ti metterai con qualcuna...o qualcuno, voglio dire, potresti essere gay, in quel caso sarebbero Cole e Jerry a essere nei guai." Raccontò la ragazza, perdendosi un po' nel finale.
"Ti assicuro che sono etero, potrei anche provartelo, ma più o meno capisco la questione Ruby..." Disse lui.
"Aspetta! Sai che è lei?!" Scattò la rossa, interrompendo le sue stesse risate.
"Certo, non sono così cieco. So da anni di piacerle, ma non ho mai provato nulla di forte per lei. È una bella ragazza, dolce, ma troppo sensibile per me. Se avessi visto il film con lei a quest'ora starei affogando nel cinema." Ammise lui.
"Perché non le hai mai parlato se lo sai?" Domandò lei.
"Perché parlarne con me non la farà andare oltre e comunque io prima o poi mi metterò con qualcuna! Ho avuto delle ragazze nella mia vita e lei non era tra queste! Anna, se non ci fosse Ruby, tu usciresti con me? Onestamente." Chiese infine lui, facendola immobilizzare.
Anna sarebbe uscita volontariamente con Gilbert? Probabilmente si...quel ragazzo era magico e doveva ammettere che non aveva un appuntamento così bello da tempo e l'avrebbe voluto replicare mille volte.
Ma c'era Ruby.
"Si, ma lei c'è." Rispose lei, con un sorriso affranto.
Gilbert scese dall'auto e andò ad aprirle lo sportello, ma non la lasciò uscire, fermandosi davanti ad esso.
"Spostati, che stai facendo?" Chiese confusa, con un mezzo sorriso, spingendo gentilmente il petto del ragazzo, ma lui non rispose.
Le prese delicatamente i polsi e si sporse, baciandola.
Anna rimase interdetta da quel gesto, ma poi iniziò a ricambiare le spinte dolci e il gioco di labbra, allacciando le braccia attorno al collo di lui, mentre le mani di Gilbert le cinsero il fianco e la schiena.
"Se vuoi parlarne con lei, va bene...ma non fermare questa cosa tra noi due, per favore." La supplicò lui, quando si staccarono per respirare.
Anna gli diede un altro lungo e dolce bacio bacio, mentre annuiva piano.
"Sarei una folle a fermarla." Ammise lei con un sorriso.
Gilbert la baciò ancora, al settimo cielo, sussurrando tra un contatto e l'altro cose dolci come "amo questo vestito" o "sei bellissima stasera"
"Non sapevo ci tenessi tanto all'aspetto esteriore." Ridacchiò lei, staccandosi un po' e mordendosi il labbro.
"Anna Shirley-Cuthbert, se iniziassi a elencare tutto quello che mi piace di te, ti assicuro che rimarremmo qui fino a domani mattina perchè sei quel tipo di ragazza talmente fantastica anche quando è arrabbiata, che vorrei baciarti perfino quando mi colpisci...e tendi a farlo spesso." Dichiarò lui, facendola scoppiare a ridere.
"Sei un maledettamente ammaliante adulatore, Gilbert Blythe." Asserì Anna.
"Devo! Se no come farei ad attirare l'attenzione della ragazza più testarda, intelligente, dolce, eccentrica e sublime di Avonlea? Sei un osso duro, sai?" Chiese lui, guadagnandosi un altro bacio dalla rossa.
"Beh, hai vinto sulla mia testardaggine, devi andarne fiero." Disse lei.
"Lo sono molto...quindi, ti va passare un tempo indeterminato della tua vita litigando con le cameriere civettuole per me?" Domandò con voce rauca sulla pelle del suo collo, mentre le lasciava baci di tanto in tanto.
"Mmhh...si, però sappi che non voglio una relazione a distanza quando andrai alla Columbia: odio l'idea che potresti tradirmi , quindi ti mollerò di sicuro prima." Lo avvisò lei.
"Come sai della Columbia?" Domandò il ragazzo.
"I nostri documenti per l'università erano vicini e ho dato una sbirciatina, non potevo resistere..." Ammise Anna.
"Bene, ti riconquisterò al mio ritorno, ne sono certo." Affermò baciandola, mentre lei sorrideva sulle sue labbra.
"Ora liberami dalla tua piacevole stretta, ho dei genitori adottivi che staranno iniziando a pensare male." Esclamò la rossa dopo un ultimo contatto.
Lui si allontanò con un gran sorriso, permettendole di scendere, poi chiuse la portiera e la accompagnò al patio di Green Gables.
"Ci vediamo a scuola, Blythe." Lo salutò con un veloce bacio a stampo.
"A presto, mia bellissima Shirley-Cuthbert." Ricambiò lui, guardandola entrare in casa con un sorrisetto.
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