Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

6 - LUGLIO

RITIRO ESTIVO – SCUOLA SHINZEN TOKYO – TERZO ANNO DI LICEO


E' passato esattamente un anno. Dodici mesi, cinquantadue settimane, trecentosessantacinque giorni. Non ci provo neanche a calcolare i minuti e i secondi, ma insomma, il concetto si è capito, no?

Come una anno fa, anche adesso siamo al ritiro estivo a Tokyo, con le migliori squadre di pallavolo della città, in preparazione delle selezioni per il torneo nazionale.

Anche quest'anno il Karasuno è stato invitato, e la squadra è tutta qui, esattamente come l'estate scorsa. Certo, manca una buona fetta di giocatori, quelli del terzo anno.

Ma è come se Daichi, Suga, Ashai e Kiyoko siano ancora qui, in mezzo a noi, ci sembra di sentire i loro consigli e le loro battute quando siamo in campo o in spogliatoio, e non mi stupirei di vederli spuntare durante il barbecue di fine ritiro. Perché sono sicuro che i coach l'hanno organizzato per noi anche quest'anno.

Come sempre ce la stiamo mettendo tutta. La squadra è cresciuta, ed Ennoshita è un ottimo capitano. Tanaka è un vero senpai, sempre pronto ad aiutarci e guidarci. E' diventato davvero saggio, tranne quando si trova in compagni di Nishinoya. Ogni tanto si isola con il suo cellulare, lo guarda imbambolato e scrive tantissimo. Lui crede che sia un segreto, ma lo abbiamo capito tutti che scambia messaggi con Shimizu-san. Beh, capito... in realtà ce lo ha detto Yachi. Si sono anche visti qualche volta, sono andati al tempio insieme e sono usciti per il festival di Tanabata.

Noya rimane sempre il miglior libero in circolazione. Anche se si percepisce che la sua testa è altrove. Si capisce che vuole fare esperienze diverse, che vuole conoscere tante cose, parla sempre dell'importanza di vivere a vita fino in fondo, di vedere il mondo, fare nuove esperienze, provare nuove emozioni. Io in realtà non lo capisco. Cosa c'è di più emozionante della pallavolo? Mah...

Quanto agli altri primini, credo di poter dire che in Tadashi-kun ho trovato un vero amico, forse il migliore che ho. E' un ragazzo buono e generoso, molto intelligente e maturo. Noi due ci capiamo al volo, ed è facile essergli amico. Capisco perché Yachi si è presa un cotta per lui. E capisco anche perché Tsukishima gli voglia tanto bene. Ecco. Tsukishima. No, lui non è cambiato per niente.

E' vero, il suo approccio alla pallavolo è molto diverso rispetto al primo anno. Non pensa più che sia "solo un club scolastico" e ce la mette tutta per migliorare, e infatti diventa ogni giorno più bravo. Ma dal punto di vista umano... beh, è sempre lo stesso spocchioso, altissimo muro di ghiaccio.

Fortunatamente, Stronzoshima dedica tutto il suo tempo libero al capitano del Nekoma. Loro due si scrivono spessissimo, e quasi tutti i fine settimana lui va a trovarlo a Tokyo. E' davvero incredibile come in poco tempo sia nata tra loro un'amicizia così profonda, che sembrerebbe nascondere qualcosa di più. Poco male, qualunque cosa sia, l'importante è che Spocchioshima per un po' si tolga dai piedi.

Quanto a me... la mia cotta per Kenma, così come è arrivata, mi è rapidamente passata. Ho capito quasi subito che dentro quel ragazzo innamorato dei videogiochi batteva un cuore... innamorato dei videogiochi! Niente da fare, per Kenma non esiste niente per cui valga la pena fare fatica, e nessuna persona che possa emozionarlo più della conquista di un livello di gioco. Resta un amico impareggiabile, che mi è stato molto vicino l'anno scorso quando, per colpa mia, abbiamo dovuto abbandonare la nostra corsa ai nazionali.

Sì, lo so. Non è colpa mia. Non è colpa di nessuno. Una squadra vince, una squadra perde. E noi abbiamo perso. Punto. Quante volte me lo ha ripetuto Tobio.

Tobio...

Ecco, quella no, non è mai passata. La mia cotta, intendo. Quella per Kageyama. Sempre che si possa definire cotta. La considero più che altro un'attrazione divina, una scossa elettrica, una forza sovrannaturale che mi attrae tra le sue braccia. A partire da quel bacio.

E' stato esattamente un anno fa. Dodici mesi, cinquantadue settimane, trecentosessantacinque giorni, minuti e secondi incalcolati. Proprio qui, in questa scuola, in questa stanza.

Dopo l'ennesima sconfitta e l'ennesimo giro di campo in tuffi come penitenza, si era accorto che ero sgattaiolato fuori dalla palestra, e aveva capito che non ero diretto al bagno, come avevo detto al coach.

Avevo trovato uno sgabuzzino e mi ero rinchiuso lì dentro per piangere. Sì per piangere, perché? L'asso di una squadra fortissima non può forse piangere, qualche volta? E comunque non doveva saperlo nessuno, fatto sta che Kags è entrato come una furia, ha iniziato a insultarmi, e ad avvicinarsi, a insultarmi e ad avvicinarsi e poi era talmente vicino alla mia faccia che, tra un "idiota" e un "buono a nulla", le sue labbra si sono appoggiate alle mie e mi ha baciato.

Lui dice che sono stato io a baciarlo, ma sono sicuro che quando mancavano gli ultimi due millimetri per toccarci lui abbia allungato le labbra, quindi tecnicamente è lui che ha baciato me!

E meno male!

Non ho mai sentito il mio cuore battere più velocemente, non ho mai sentito la mia testa girare di più. Se non mi avesse retto con le braccia sarei caduto per terra direttamente lì, ai suoi piedi.

Un attimo prima mi insultava, e un attimo dopo la sua bocca era attaccata alla mia, e le sue mani stringevano la mia maglietta, all'altezza dei fianchi, non so se per sorreggere me o per tenere in equilibrio se stesso.

Il dubbio mi è venuto perché sono certo di averlo sentito tremare. All'inizio pensavo di essere io, che fossero i brividi che sentivo lungo la schiena a scuotermi tutto il corpo. Ma poi mi sono accorto che anche lui tremava. Teneva gli occhi chiusi, la fronte era imperlata di sudore, la pelle del suo viso era più pallida del solito. Io invece ho tenuto gli occhi aperti, non come all'inizio, quando chiudevo le palpebre prima di schiacciare. Volevo vedere tutto, assaporare tutto, non perdermi alcun dettaglio di quel momento incredibile e insperato, per poterlo scolpire nella mia memoria. E infatti ricordo tutti i dettagli, non dimenticherò mai niente di quel momento.

Quando ho sentito la sua lingua calda appoggiarsi sulla mie labbra, l'unica cosa che ho potuto fare è stata accoglierla e assaggiare il suo sapore, giocarci con la mia, e sentire quale effetto faceva all'interno della mia bocca.

Ma perché nessuno me lo aveva detto che baciare era così bello? Perchè da bambino abbiamo l'impressione che faccia schifo e l'unica cosa che ci viene da dire al pensiero di scambiarsi la saliva è BLEAH?

Tutte cazzate! Baciare è bellissimo. Baciare Kageyama è bellissimo. Toccarlo e farsi toccare da lui è addirittura meraviglioso.

Per ore, per tutto il giorno mi è mancato il respiro, non riuscivo a calmare il cuore, e non capivo più niente.

Ho tenuto di aver contratto una qualche malattia, magari mortale, ma poi la mamma al telefono mi ha rassicurato. Ha detto che quando si tiene tanto a qualcosa o a qualcuno, tipo uno sport, o una ragazza, è normale essere emozionati, e con l'emozione il cuore batte più forte. Se poi ci si mettono il caldo e gli sforzi per l'allenamento, allora è ancora più normale.

Poi la mamma mi ha fatto un sacco di domande sulla nuova manager. Voleva sapere tutto su Yachi: se è carina, se andiamo d'accordo, quando potrà conoscerla, e cose così. Non avevo capito a cosa fosse dovuta tutta questa curiosità.

Ma adesso, dopo un anno – dodici mesi, cinquantadue settimane, trecentosessantacinque giorni, tot minuti e tot secondi – che sto con Kageyama, l'ho capito. E anche la mamma lo ha capito, che non è Yachi la mia ragazza, e non era per lei che batteva il mio cuore.


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro