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3 - APRILE

DIARIO SCOLASTICO – APRILE – Primo giorno di scuola *

Lo ammetto, non sono per niente bravo in matematica ma, onestamente: quante probabilità c'erano?

Quante cavolo di scuole superiori ci sono nella Prefettura di Miyagi? Dieci? Venti? Novanta?

Quanti club di pallavolo?

Ma porca di quella miseria!

Ero così felice! Ce l'avevo fatta, ero uscito dalle medie con l'unico, costante desiderio di iscrivermi al liceo Karasuno, dove avrei potuto diventare come il piccolo gigante. Anzi, diventare il nuovo Piccolo Gigante!

Avrei potuto coronare il mio sogno, diventare fortissimo e battere quello lì.

Al torneo delle scuole medie ero riuscito a mettere insieme una squadra: tre primini appena iscritti al club, due miei amici - Koji Sekimurai del club di calcio e Yukitara Izumu del club di basket, tanto i loro tornei erano finiti - e un capitano, cioè io.

Me lo sentivo, potevamo vincere tutte le partite, sconfiggere tutte le squadre, superare qualsiasi giocatore. Qualsiasi tranne quello. Il Re del campo, la persona più insopportabile e irritante che si possa incontrare, l'alzatore della Kitagawa Daiichi.

Per mesi ce l'ho avuta in testa, quella faccia. Quegli occhi diabolici, quella smorfia che sembrava fatta apposta per deridermi, quell'aria altezzosa. Per mesi ho avuto nelle orecchie quelle parole: "Cosa ci sei venuto a fare qui?"; "Che cosa hai fatto in questi tre anni?"; "Come puoi vincere se non riesci nemmeno a tenere a bada il tuo stomaco?"

Non è mica colpa mia se quando mi emoziono mi viene il mal di pancia e devo correre in bagno! Questo non gli dava il diritto di prendermi in giro.

Volevo avere la mia rivincita, riscattarmi da quei trentuno miseri minuti (trentuno!) della mia prima e unica partita di pallavolo. Set vinti, nessuno. Risultato, perdita schiacciante due a zero.

Il desiderio di sconfiggerlo è stato il mio carburante per alimentare la mia voglia di migliorare, di diventare sempre più forte, di dimostrare che potevo battermi, e vincere contro di lui.

Adesso, come posso raggiungere il mio obiettivo?

Quante probabilità c'erano? Tra tutte le scuole, tutti i club, tutti i ragazzi del primo anno delle superiori, tutti gli appassionati di pallavolo, quante dannate probabilità c'erano che il primo giorno di scuola, dopo aver compilato la domanda di iscrizione al club di pallavolo, ed essermi precipitato in palestra ben venticinque minuti prima dell'inizio dell'allenamento, convinto di essere il primo, io mi trovassi di fronte proprio lui, il Re del campo, Tobio Kageyama in persona!

Quella faccia. Quegli occhi. Quella smorfia. Quell'aria altezzosa.

Ed era pure arrivato prima di me!

Come potrò sconfiggerlo, se faremo parte della stessa squadra?

Il suo atteggiamento è sempre lo stesso. Ha cominciato a prendermi in giro, a dire che non sono cambiato per niente, che sono lo stesso buono a nulla della partita delle medie, che sono una schiappa! Io, una schiappa? In questo ultimo anno mi sono allenato moltissimo: con le ragazze, con le mamme del quartiere, con chiunque avesse voglia di farmi qualche alzata. Certo che sono migliorato, cosa crede quell'arrogante!

Eppure lui non ha alcuna paura di me, non si sente in nessun modo minacciato o messo in ombra dalla mia presenza. E' talmente sicuro della sua bravura e del suo talento da fare schifo!

I senpai, neanche a dirlo, lo conoscevano già. Il famoso palleggiatore Tobio Kageyama, con tutto il suo bagaglio di talento e abilità e quei centoottanta centimetri di muscoli e perfezione, che vuole entrare nella squadra di volley. Certamente un ottimo acquisto per il Karasuno, una vera fortuna!

Però il senpai pelato, Tanaka-san, si ricordava anche di me. E' vero, mi ha chiamato piccoletto, ma cosa vuol dire? E anche il senpai gentile, Sugawara-san, ha visto la nostra partita, ed è rimasto stupito dalla mia elevazione. Sì, ha proprio detto che il mio salto è stato "incredibile"!

Non c'è dubbio, questo e' il posto giusto per me.

Il Re dispotico, invece? Bravo come crede di essere, non poteva andarsene in una di quelle accademie altisonanti? Ce ne sono tante che offrono molte più possibilità per uno sportivo di alto livello. Perchè ha deciso di venire proprio nella mia scuola?

E' tutta colpa sua se abbiamo fatto arrabbiare il senpai capitano, Sawamura-san. Ci ha detto che non vuole avere problemi con la squadra e neppure con il Preside, dopo l'incidente con il parrucchino (è vero, non avrei dovuto parlarne, ma anche quello è tutta colpa di Kageyama!). Ci ha impedito di entrare in palestra, almeno fino a quando non riusciremo a dimostrare di andare d'accordo come compagni di squadra.

Ma come posso riuscirci? Kageyama non può andare d'accordo con nessuno, se fosse per lui non avrebbe nessun compagno, farebbe tutto da solo, oggi me lo ha ripetuto almeno un centinaio di volte! Non si può andare d'accordo con lui, e poi lui non mi considera neppure come giocatore.

Ci ero vicinissimo, ero a tanto così dal coronare il mio sogno, da iniziare seriamente degli allenamenti di volley, e invece, per colpa di quel prepotente egoista, devo limitarmi a guardare i sempai che si allenano, avvinghiato alle griglie esterne della finestra della palestra.

Per Kageyama la soluzione è sfidare i senpai a una partita di pallavolo. Se vinceremo noi, potremo allenarci. E' completamente pazzo! Come potremo mai vincere contro dei senpai grandi e grossi?

Se devo essere onesto, io so saltare, è vero, ma non ho nessuna esperienza, e poi il mio fisico è obiettivamente minuscolo rispetto ai loro.

Kageyama invece non ha nessun dubbio. E' sicuro di vincere. Contento lui. In fondo, è l'unico che ci rimette. Il capitano Sawamura-san ha stabilito che, se perderemo, lui non potrà fare l'alzatore nella squadra. Una punizione da niente, perchè vuol dire che potrà pur sempre entrare in squadra, anche se avrà un altro ruolo, ma tanto lui è bravissimo in qualsiasi cosa. Eppure, questa cosa lo ha mandato davvero fuori di testa. Ha cominciato a urlare, e a dire che l'alzatore è il vero regista di una squadra, quello che tocca il pallone più di tutti, che il suo è il ruolo più importante.

Lo conosco da poco, e l'ho visto già molte volte arrabbiato, ma non l'ho mai visto andare su tutte le furie così. Deve tenerci davvero tanto ad essere un alzatore.

Vabbè, a me non importa. Mi interessa solo riuscire a vincere questa partita, per poter entrare in palestra ed iniziare gli allenamenti. Sono disposto a tutto, anche ad assecondare un Re arrogante e prepotente, visto che a pallavolo è maledettamente bravo. Dopo questa partita, dopo che mi avrà fatto vincere, non voglio avere più niente a che fare con Kageyama, non gli parlerò più, e cercherò addirittura di evitare di farlo entrare nel mio campo visivo.

Per me lui non esiste.

Non è nessuno.

Ma allora, perché?

Perchè non riesco a togliermelo dalla testa? Perché non riesco a dormire, e quando chiudo le palpebre continuo a vedere il suo viso? I suoi occhi, la sua bocca. I capelli neri e lisci che gli cadono a ciuffi ordinati sulla fronte. Le sue dita lunghe e curatissime. L'angolo che fanno le sue braccia quando si prepara al servizio. Le sue caviglie affusolate che si tendono quando cerca l'equilibrio. Le cosce tornite. I pettorali...

E' il mio spirito di competizione che mi fa pensare a lui continuamente, ne sono sicuro. Cos'altro può essere?

Intanto lo rivedo domani mattina, appuntamento alle 5,30. E non vedo l'ora.

Perché finalmente potrò allenarmi, ovvio.

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* In Giappone l'anno scolastico inizia ad Aprile


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