Capitolo 37: Yukata
07:13 - Chat di gruppo "Festival Queens 👑"
[Haruka]: RAGAZZEEEEE
[Haruka]: Ho trovato 17 negozi di yukata nel raggio di 2km dal centro commerciale.
[Haruka]: E altri 5 che vendono accessori tradizionali.
[Haruka]: E uno specializzato solo in obi.
[Haruka]: E...
[Yukari]: Haruka, sono le sette del mattino...
[Tendo]: Oh~ Qualcuno ha detto SHOPPING? 👀
[Yukari]: Tendo-san, questo è un gruppo femminile.
[Tendo]: Ma io sono il vostro consulente fashion ufficiale!
[Tendo]: Non potete negare il mio occhio per lo stile~
[Haruka]: TENDO-SENPAI SÌ
[Haruka]: Ci serve un occhio maschile!
[Yukari]: ...perché ho già il presentimento che questa giornata sarà un disastro?
────────── ✧ ──────────
🏐🏐🏐
────────── ✧ ──────────
09:30 - Centro Commerciale di Sendai
Il sole splendeva alto quando Yukari arrivò al punto d'incontro, trovando Haruka che saltellava sul posto con in mano una mappa del centro commerciale completamente ricoperta di cerchi rossi e frecce.
«Ho pianificato tutto!» esclamò agitando la mappa. «Iniziamo dal secondo piano, poi scendiamo al primo, poi usciamo per il vicolo dei negozi tradizionali, poi...»
«Haruka, respira,» suggerì Yukari, ma non riuscì a trattenere un sorriso.
«Oh~ Vedo che siamo puntuali!»Yukari si voltò di scatto.
Tendo era apparso apparentemente dal nulla, indossando... erano quelli degli occhiali da sole con strass?
«Tendo-san, come...?»
«Un consulente fashion non rivela mai i suoi segreti~»
Prima che Yukari potesse protestare, altre ragazze della squadra iniziarono ad arrivare. In pochi minuti, il loro gruppo era cresciuto a otto persone.
«Prima tappa!» annunciò Haruka, trascinandoli verso le scale mobili.
Il primo negozio era uno di quelli moderni, con yukata dai colori vivaci esposti in vetrina. Non appena entrarono, Tendo si materializzò accanto a una delle commesse.
«Questi sono tutti sbagliati,» dichiarò con tono drammatico. «Il taglio, il tessuto... tutto sbagliato!»
La commessa sbatté le palpebre, confusa.
«Tendo-san,» sibilò Yukari, «non siamo qui da nemmeno un minuto...»
«Oh, guardate chi c'è!» La voce allegra di Mai risuonò dall'ingresso del negozio. «Scusate il ritardo, mia sorella aveva occupato il bagno per ore.»
Yukari si sentì immediatamente più rilassata. Mai aveva sempre avuto questo effetto calmante sul gruppo, anche se...
«Mai-chan!» Tendo si materializzò accanto alla nuova arrivata. «Dimmi che sei d'accordo con me. Questi yukata sono un insulto alla tradizione!»
Mai studiò i vestiti esposti con aria pensierosa. «Beh, i colori sono un po' troppo...»
«FLUORESCENTI!» completò Tendo con un gesto teatrale. «Come possono pensare che qualcuno voglia sembrare un evidenziatore ambulante?»
Le ragazze scoppiarono a ridere, attirando l'attenzione irritata della commessa.
«Forse,» suggerì Mai diplomaticamente, «potremmo provare quel negozio tradizionale di cui parlava Haruka?»
«PRIMA,» interruppe Haruka con gli occhi che brillavano, «dobbiamo assolutamente fare delle prove qui. Guardate questo!»
Si precipitò verso un yukata verde acido con stampe di gatti geometrici. «È così...»
«Accecante?» suggerì Yukari.
«PERFETTO!» esclamò Haruka. «Tendo-senpai, devi assolutamente provarlo!»
«Oh no,» Mai nascose una risata dietro la mano.
«Oh sì.»
Dieci minuti dopo, Tendo sfilava per il negozio in un yukata che avrebbe fatto impallidire un semaforo, con un ventaglio apparso dal nulla e un'espressione di pura teatralità sul volto.
«Vorrei sottolineare,» commentò Mai mentre il gruppo si contorceva dalle risate, «che questo è solo il primo negozio.»
«E ne mancano altri sedici!» ricordò allegramente Haruka.
Yukari sentì il telefono vibrare.
[Kenjiro]: "Tendo non risponde ai messaggi. Devo preoccuparmi?"
[Yukari]: "...meglio non chiedere."
«Questo è un no categorico per il verde acido,» decretò Mai mentre uscivano dal primo negozio. «Anche se Tendo-san lo ha reso... memorabile.»
«Il prossimo!» Haruka consultò la sua mappa come un generale in guerra. «È... oh! È quello nuovo al terzo piano! Quello con i pattern moderni!»
L'ascensore si riempì di ragazze eccitate e un Tendo che ancora non aveva smesso di agitare il suo ventaglio. Nel riflesso delle porte metalliche, Yukari notò che qualcuna si stava ancora asciugando le lacrime dal ridere.
Il secondo negozio era completamente diverso dal primo. Minimal, elegante, con yukata dalle linee pulite e colori più sobri.
«Questo è più...» iniziò Yukari, ma si interruppe vedendo l'espressione di Tendo.
«Noioso!» proclamò lui. «Dove sono i dettagli? La passione? Il DRAMMA?»
Mai si avvicinò a un yukata blu scuro con sottili linee argentate. «Non so, questo è piuttosto elegante.»
«Mai-senpai ha ragione,» concordò una delle ragazze più giovani. «È sofisticato.»
«Yukari!» chiamò Haruka. «Questo devi provarlo tu!»
Prima che potesse protestare, Yukari si trovò spinta verso i camerini con un yukata color indaco tra le braccia. Il tessuto era morbido, quasi setoso.
«E mentre aspettiamo,» la voce di Tendo risuonò pericolosamente allegra, «ho trovato questi accessori...»
«Tendo-san,» la voce di Mai aveva un tono di avvertimento divertito, «quella è una parrucca da geisha.»
«E quindi?»
Yukari, nel camerino, sentì il caos scoppiare fuori.
Qualcuno rideva, qualcun altro protestava, e poteva giurare di aver sentito il rumore di qualcosa che cadeva. Quando uscì, trovò Tendo che cercava di convincere Mai a indossare una parrucca elaboratissima, mentre Haruka saltellava intorno a loro scattando foto con il telefono.
«Oh!» Mai fu la prima a notarla. «Yukari-san, questo è...»
«Troppo serio!» decretò Tendo, dimenticandosi della parrucca. «Sembri pronta per un funerale!»
«Non essere drammatico,» sospirò Mai. «Ma forse...»
«Forse non è ancora quello giusto,» completò dolcemente Haruka. «Ma non preoccuparti! Ne abbiamo altri quindici da vedere!»
[Kenjiro]: "Tendo ha appena postato una storia su Instagram con una parrucca da geisha".
[Yukari]: "Ti prego, non chiedere".
────────── ✧ ──────────
🏐🏐🏐
────────── ✧ ──────────
«Questo è il terzo negozio che bocciamo,» sospirò una delle ragazze più giovani mentre uscivano dal locale.
«Non disperare, Yumi-chan!» Tendo aveva ancora tracce di glitter tra i capelli dopo il suo "incidente" con gli accessori. «La perfezione richiede dedizione!»
Mai consultò l'orologio. «Sono quasi le undici. Haruka, qual è il prossimo sulla lista?»
Haruka aprì la mappa ormai stropicciata. «C'è questo piccolo posto giù per la strada laterale. Non è nel centro commerciale, ma la mia vicina dice che...»
«Oh!» l'interruppe Tendo. «So quale negozio! Quello della vecchietta che racconta sempre storie?»
«Lo conosci?» chiese Yukari, sorpresa.
«Naturalmente~» Tendo fece un gesto vago con la mano. «Una vera regina della moda deve conoscere TUTTI i negozi.»
Il gruppo si incamminò fuori dal centro commerciale, con Tendo che guidava la strada come un improbabile tour leader. Il vicolo era stretto e ombreggiato, con piccoli negozi tradizionali allineati su entrambi i lati.
«Eccolo!» Haruka indicò una vetrina antica, ma curata. Il cartello in legno recitava "Kimono Hanako" in caratteri eleganti.
Una campanella tintinnò quando entrarono. L'interno era completamente diverso dai negozi moderni: scaffali di legno scuro fino al soffitto, yukata ordinatamente piegati e disposti per colore, e un profumo leggero di incenso nell'aria.
«Ah, quanti ospiti!»
Un'anziana signora emerse da dietro un paravento decorato. Aveva i capelli grigi raccolti in uno chignon impeccabile e indossava un kimono sobrio, ma elegante.
«Tendo-kun, è un piacere rivederti.»
«Hanako-baasan!» Tendo si inchinò teatralmente. «Ho portato delle amiche che hanno disperatamente bisogno del suo gusto raffinato.»
L'anziana rise dietro la manica del kimono. «Vedo, vedo... Oh!» Il suo sguardo si posò su Yukari. «Tu, cara. Vieni qui un momento.»
Mai e Haruka si scambiarono uno sguardo mentre Yukari, leggermente confusa, si avvicinava alla signora.
«Sì, sì...» mormorò Hanako, studiandola attentamente. «Ho proprio quello che fa per te. È rimasto nel retro per mesi, aspettando la persona giusta.»
Hanako-san scomparve nel retro del negozio, lasciando il gruppo in attesa. Il silenzio era diverso da quello degli altri negozi - più rispettoso, quasi reverenziale.
«Tendo-san,» sussurrò Mai, «come hai scoperto questo posto?»
«Una regina non rivela mai...»
«Ha aiutato sua nonna a traslocare l'anno scorso,» lo interruppe Haruka con un sorrisetto.
«HARUKA-CHAN! I miei segreti!»
Il loro battibecco fu interrotto dal ritorno di Hanako-san. Tra le braccia portava qualcosa avvolto in carta di riso.«Questo,» disse mentre iniziava a scartarlo con movimenti misurati, «è rimasto qui in attesa. Il blu della notte profonda, come l'oceano prima dell'alba.»
Il tessuto si rivelò gradualmente: un blu così intenso che sembrava catturare la luce. Pattern di onde si rincorrevano sul bordo inferiore, trasformandosi delicatamente in fiori di ciliegio che fluttuavano verso l'alto. Mai trattenne il respiro. Tendo, per una volta, era senza parole.
«I fiori,» continuò Hanako-san mentre dispiegava completamente il yukata, «sono dipinti a mano. Ogni petalo racconta una storia diversa.»
«È... è bellissimo,» sussurrò Yukari.
«Provalo,» sorrise l'anziana signora. «Il camerino è dietro il paravento rosso.»
Yukari prese lo yukata con mani tremanti. Il tessuto era fresco al tatto, come acqua tra le dita. Nel camerino, ogni movimento per indossarlo sembrava un rituale. Il blu profondo contro la sua pelle creava un contrasto che le mozzava il respiro. I fiori di ciliegio sembravano danzare ad ogni suo movimento.
«Yukari?» la voce di Mai era gentile. «Va tutto bene?»
«Sì, io...» Quando uscì da dietro il paravento, il silenzio calò nel negozio.
«Oh,» mormorò Haruka.
«OH,» fece eco Tendo, per una volta senza traccia di teatralità nella voce.
Hanako-san sorrise, un sorriso che le raggiunse gli occhi. «Aspettava te.»
In quel momento, il campanello della porta tintinnò.
«Scusi, cercavo...»
La voce di Shirabu si spense a metà frase. Era fermo sulla soglia, una mano ancora sulla porta, gli occhi fissi su Yukari. Tendo aprì la bocca, probabilmente per fare uno dei suoi commenti, ma Mai gli diede una rapida gomitata nelle costole.
Il silenzio nel negozio era elettrico. Yukari sentì il calore salirle alle guance, ma non riuscì a distogliere lo sguardo. Shirabu sembrava... diverso. C'era qualcosa nei suoi occhi, un'intensità che non aveva mai visto prima.
«Ara ara,» mormorò Hanako-san con un sorriso conoscitore, «sembra che il destino oggi sia particolarmente generoso.»
«Io...» Shirabu si schiarì la gola, cercando di recuperare la sua solita compostezza. «Tendo-san non rispondeva ai messaggi, e...»
«E hai pensato di cercarmi in OGNI negozio di yukata della città?» canticchiò Tendo, guadagnandosi un'altra gomitata da Mai.
«Kenjiro,» la voce di Yukari era poco più di un sussurro, ma nel silenzio del negozio sembrò risuonare. «Cosa... cosa ne pensi?»
Lui fece un passo avanti, poi un altro. La luce filtrata dalle vecchie finestre creava giochi d'ombra sul pavimento in legno.«È...» si fermò, cercando le parole giuste. «È perfetto.»
Hanako-san si mosse silenziosamente verso il retro del negozio, facendo un cenno discreto alle altre.
«Oh!» esclamò Tendo fin troppo teatralmente. «Hanako-baasan, doveva mostrarmi quel... quella cosa! Nel retro! Vero Mai-chan?»
«Certamente,» annuì Mai con un piccolo sorriso. «Haruka, vieni anche tu?»
«Ma io volevo...» Mai e Tendo praticamente trascinarono Haruka dietro il paravento, seguendo Hanako-san.
Il silenzio che seguì era diverso da quello di prima. Più intimo, come se il resto del mondo si fosse momentaneamente dissolto. Yukari si mosse leggermente, e i fiori di ciliegio sul tessuto sembrarono danzare. Shirabu seguì il movimento con lo sguardo, come ipnotizzato.
«Non...» iniziò lui, poi si fermò, come se stesse cercando le parole giuste. «Non dovevi essere tu a cercare me, oggi?»
Un sorriso leggero increspò le labbra di Yukari. «Tendo-san si è auto-invitato come consulente fashion.»
«Ovviamente.»
Da dietro il paravento si sentì un sussurro fin troppo udibile di Tendo («Stanno parlando? Perché stanno PARLANDO?») seguito da quello che sembrava il suono di qualcuno che veniva zittito con la forza.
Shirabu fece un altro passo avanti. Era abbastanza vicino ora che Yukari poteva vedere i dettagli del suo viso, il modo in cui la luce giocava nei suoi occhi.
«Il blu,» disse lui piano, quasi parlando a se stesso. «Ti dona.»
Yukari sentì il cuore accelerare. C'era qualcosa di diverso in questo momento, qualcosa di fragile e prezioso.
«Kenjiro...»Il suono del suo nome sembrò rompere qualcosa in lui. Alzò una mano, esitando per un momento prima di sfiorare leggermente il tessuto sulla sua spalla, proprio dove un fiore di ciliegio stava danzando.
«Mi ricorda...» sussurrò, «quella sera fuori dalla palestra. Quando il cielo era così blu che sembrava infinito.»
Da dietro il paravento si sentì un singhiozzo soffocato (probabilmente Haruka) e un «Shhhh!» urgente (sicuramente Mai).
Il momento venne interrotto da un tonfo dietro il paravento, seguito da un «Tendo-san!» sussurrato con urgenza.
L'imbarazzo colorò le guance di entrambi, facendoli tornare bruscamente alla realtà. Shirabu ritirò la mano come se il tessuto l'avesse scottato.
«Io...» iniziò lui, chiaramente cercando di recuperare la sua solita compostezza.
Ma Yukari, con il cuore che ancora le batteva forte nel petto e un improvviso lampo di coraggio (o forse follia), lo interruppe: «Verrai con me alla casa stregata.»
«Cosa?» Shirabu sbatté le palpebre, colto completamente alla sprovvista.
«Al festival,» continuò lei, un sorriso che le danzava sulle labbra. «Voglio vedere come il tuo famoso ragionamento tecnico affronta i fantasmi.»
Da dietro il paravento si sentì una risata strozzata (sicuramente Tendo) e quello che sembrava il suono di qualcuno che cercava di soffocare una risata con entrambe le mani (probabilmente Mai).
«I fantasmi non esistono,» rispose automaticamente Shirabu, ma c'era qualcosa nel suo tono... nervosismo?
«Oh?» Yukari inclinò leggermente la testa, facendo danzare i fiori sul tessuto. «Quindi non avrai problemi a dimostrarmelo, giusto?»
Le guance di Shirabu si tinsero di un rosa ancora più acceso. «Io... questo è...»
«A meno che tu non abbia paura,» lo provocò lei gentilmente.
«Non ho paura,» protestò Shirabu, ma la sua voce tradiva una leggera incertezza. «È solo che... è una perdita di tempo dal punto di vista logico.»
«Mmh,» mormorò Yukari, godendosi quel raro momento in cui il sempre composto Shirabu Kenjiro sembrava quasi... agitato. «Quindi mi stai dicendo che il grande alzatore della Shiratorizawa ha paura di qualche fantasma finto?»
Da dietro il paravento si sentì un chiaro «Ooooooh!» di Tendo, seguito immediatamente da quello che sembrava il suono di qualcuno che veniva colpito con un ventaglio.
Le sopracciglia di Shirabu si corrugarono in quella sua tipica espressione determinata che Yukari aveva imparato a conoscere così bene durante gli allenamenti.«D'accordo.,» disse lui, incrociando le braccia. «Ci verrò. E ti dimostrerò scientificamente che ogni singolo "fenomeno paranormale" ha una spiegazione perfettamente razionale.»
«Perfetto,» sorrise Yukari, sentendosi stranamente vittoriosa. «Mi aspetto un'analisi dettagliata di ogni rumore sospetto.»
«Avrò con me un blocco note.»
«E se urlassi?»
«Non urlerò.»
«Ne sei sicuro?»Il rossore sulle guance di Shirabu si intensificò.
«Assolutamente.»
«SPOSATEVI!» urlò Tendo da dietro il paravento, seguito immediatamente dal suono di almeno tre persone che cercavano di zittirlo contemporaneamente.
Il momento si ruppe come una bolla di sapone. Yukari e Shirabu si voltarono contemporaneamente verso il paravento, da dove ora proveniva quello che sembrava un combattimento a bassa voce.
«Tendo-san!» la voce soffocata di Mai.
«La mia BOCCA!» Tendo, drammatico come sempre.
«Te la sei cercata!» Haruka, che sembrava quasi aver dimenticato di sussurrare.
«Shhhh!» L'inconfondibile voce di Hanako-san. «State spaventando i miei kimono.»
Shirabu si passò una mano sul viso, come se stesse cercando di cancellare sia l'imbarazzo che il rossore. «Io... dovrei andare. Gli allenamenti...»
«Oh, giusto!» esclamò Yukari, ricordandosi improvvisamente che era ancora in yukata. «Devo... devo cambiarmi.»
«E io devo...» Shirabu fece un vago gesto verso la porta, poi si fermò. La guardò ancora una volta, come se volesse dire qualcosa, poi scosse leggermente la testa. «Ti... ti sta davvero bene.»
Prima che Yukari potesse rispondere, lui si voltò e uscì dal negozio quasi di corsa, il campanello che tintinnava selvaggiamente dietro di lui.
Non appena la porta si chiuse, il paravento quasi cadde per la forza con cui Tendo emerse da dietro di esso.
«QUESTO,» proclamò con gli occhi che brillavano, «è stato il momento più romanticamente imbarazzante a cui abbia mai assistito. E ho visto Wakatoshi-kun cercare di spiegare la fotosintesi a una ragazza che gli aveva chiesto di uscire.»
Mai emerse dal paravento con più grazia, anche se i suoi occhi brillavano di divertimento trattenuto. «Tendo-san, non dovresti...»
«LA CASA STREGATA!» la interruppe Tendo, praticamente danzando intorno a Yukari. «È PERFETTO! Lui che cerca di spiegare razionalmente i fantasmi mentre probabilmente morirà di paura! È...»
«Tendo-san,» lo avvertì Mai, ma stava sorridendo.
Haruka sbucò fuori con i capelli leggermente spettinati dalla precedente lotta. «Non posso credere che tu l'abbia sfidato così! Era così rosso! E quando hai detto quella cosa sul ragionamento tecnico...»
«Ragazze,» la voce calma di Hanako-san le fece tutte sussultare. L'anziana signora sorrideva con aria conoscitrice. «Forse dovremmo permettere alla giovane signorina di cambiarsi, prima di discutere delle sue... strategie di corteggiamento.»
Yukari sentì il viso andare a fuoco. «Non stavo...!»
«Oh, ma certo che no,» annuì saggiamente Hanako-san, ma i suoi occhi scintillavano. «E io non ho assolutamente visto il giovane Shirabu-kun passare davanti al mio negozio tre volte prima di decidersi ad entrare.»
Tendo emise un suono che era a metà tra un rantolo e una risata. «TRE VOLTE?»
«Vado a cambiarmi!» dichiarò Yukari, precipitandosi dietro il paravento prima che il suo viso potesse diventare ancora più rosso.
Mentre si cambiava, sentiva le risatine e i sussurri delle sue amiche, la voce teatrale di Tendo che già pianificava scenari per la casa stregata, e il dolce tintinnio della risata di Hanako-san.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro