Capitolo 31: MVP
«Yukari... YUKARI!»
Yukari aprì gli occhi di scatto, trovando Haruka che la guardava con un sorrisetto.
«Hai dormito bene? Sembrava proprio di sì, ieri sera...»
«Haruka!» Yukari si nascose sotto il cuscino.
«Oh, andiamo! Non capita tutti i giorni di addormentarsi sulla spalla del capitano!»
«Non... non è successo niente!»
«Certo, certo. Per questo sei tutta rossa.»
Yukari lanciò il cuscino all'amica, ma non poté trattenere un sorriso. La verità era che aveva dormito benissimo, e il ricordo della notte precedente le scaldava ancora il cuore.
«Piuttosto,» disse Haruka mentre si preparavano per l'allenamento, «hai pensato alla festa di Akira?»
Yukari si fermò mentre si legava i capelli. «Non credo sia il momento di pensare a feste. La Wakutani non è un avversario facile.»
«Lo so, ma...»
«E poi...» Yukari esitò. «Non sono sicura che a tutti farebbe piacere andarci.»
«Con 'tutti' intendi una persona in particolare?»
«Haruka!»
«Il capitano era piuttosto teso quando è arrivato quel messaggio...»
────────── ✧ ──────────
🏐🏐🏐
────────── ✧ ──────────
[Messaggio da Akira]
"In bocca al lupo per oggi! Non vedo l'ora di vedervi in azione. PS: Ho sentito che la Wakutani ha un nuovo schema d'attacco..."
«Oh?» Haruka sbirciò il messaggio. «Informazioni dall'interno?»
«Akira conosce il loro alzatore,» spiegò Yukari. «È un amico di sua sorella.»
«Dovremmo dirlo a...»
«Saito.»
Si voltarono entrambe. Shirabu era nel corridoio, già in uniforme da allenamento.
«Capitano!» Yukari cercò di ignorare il modo in cui il suo cuore accelerò nel vederlo. «Stavo... stavo proprio venendo a cercarti. Ho delle informazioni sulla Wakutani.»
Shirabu annuì, ma i suoi occhi si soffermarono un momento sul telefono di Yukari.
«Ne parliamo durante l'allenamento. Tendo sta già scaldando la squadra.»
«BUONGIORNO YUKARI-CHAN!» la voce di Tendo risuonò dal fondo del corridoio. «HAI DORMITO BENE IERI SERA?»
Shirabu si irrigidì impercettibilmente.«TENDO!»
«Trentacinquemila servizi.»
Haruka trattenne una risata mentre si avviavano verso la palestra.
«Oggi sarà una giornata interessante,» sussurrò. Yukari non poteva che essere d'accordo.
────────── ✧ ──────────
🏐🏐🏐
────────── ✧ ──────────
L'allenamento mattutino fu intenso, ma breve. Shirabu non voleva stancare troppo la squadra prima della finale.
«La Wakutani è nota per la sua resistenza,» spiegò mentre studiavano le informazioni fornite da Akira. «Il loro nuovo schema prevede attacchi continui per stancare gli avversari.»
«Come il loro famoso 'tempo zero',» aggiunse Yukari. «Ma ora lo usano come diversivo.»
Shirabu la guardò con un misto di sorpresa e... qualcos'altro. «Esatto.»
«Ohoho~» cantilenò Tendo. «Il nostro duo è perfettamente sinc...»
«Quarantamila servizi.»
«Ma Capitano!»
Dopo l'allenamento, mentre si preparavano per tornare ai dormitori a riposare prima della partita, Mai si avvicinò a Yukari.
«Akira verrà a vederti giocare,» disse casualmente.
«A vedere la squadra. Probabilmente a vedere Haruka,» corresse Yukari.
«Certo, certo. E il nostro capitano sembra molto interessato a questa cosa.»
«Mai...»
«Si è irrigidito ogni volta che qualcuno ha menzionato il suo nome.»
Prima che Yukari potesse rispondere, Shirabu le si avvicinò.«Saito.»
«Sì?»
Un momento di esitazione. «Ottimo lavoro oggi. E... ieri sera...»
«CAPITANO!» Goshiki irruppe nella conversazione. «A che ora dobbiamo essere in palestra per la finale?»
Shirabu sospirò. «Due ore prima dell'inizio. Alle 13:30.»
Mentre tornavano ai dormitori, Yukari sentì il telefono vibrare ancora.
[Messaggio da Akira]
"Ho portato uno striscione per fare il tifo! Non potevo non supportare la mia partner di tennis preferita 😊"
Davanti a lei, le spalle di Shirabu si tesero impercettibilmente. La finale si avvicinava, e non era l'unica cosa che creava tensione nell'aria.
────────── ✧ ──────────
🏐🏐🏐
────────── ✧ ──────────
La palestra stava iniziando a riempirsi quando Yukari notò Akira sugli spalti. Non era solo: aveva portato alcuni membri del club di tennis, tutti con uno striscione per Shiratorizawa. Ma i suoi occhi... i suoi occhi erano fissi su Haruka, che stava sistemando le bottiglie d'acqua. Un sorriso le increspò le labbra mentre osservava la scena. Era così ovvio ora.
I messaggi, le domande apparentemente casuali, persino la festa... tutto aveva più senso.
Shirabu stava controllando la rete quando Yukari gli si avvicinò.«Capitano?»
«Mm?»
«Non credo di aver mai visto questa sfumatura di rosso su Haruka,» disse con un tono leggero, indicando con un cenno del capo la loro compagna di squadra, che aveva appena notato Akira e stava cercando di nascondersi dietro il carrello dei palloni.
Shirabu seguì il suo sguardo. Un momento di silenzio, poi...
«Oh.»
«Già.»
Un altro momento di silenzio, ma questa volta era diverso. Più leggero.
«Quindi...» iniziò Shirabu, e c'era qualcosa nella sua voce, un'esitazione che raramente mostrava.
«Quindi?»
«La festa dopo la partita...»
«YUKARI-CHAN!» la voce di Tendo interruppe il momento. «Il riscaldamento sta per iniziare!»
Shirabu sospirò. «Dopo,» disse semplicemente.
Yukari annuì, tornando dalla squadra con un piccolo sorriso. La tensione che aveva sentito nelle ultime ore sembrava essersi dissolta, lasciando posto solo all'emozione per la partita imminente.
«Tutto bene?» chiese Mai.
«Sì,» rispose Yukari, guardando Haruka che cercava di non fissare troppo gli spalti. «Tutto perfetto.»
────────── ✧ ──────────
🏐🏐🏐
────────── ✧ ──────────
«Signore e signori, benvenuti alla finale del primo torneo prefetturale di pallavolo mista! Qui Keisuke insieme a Yora.»
«Una cornice di pubblico davvero straordinaria oggi, Keisuke-san. Vedo le squadre regolari sia della Shiratorizawa che della Wakutani, e... oh! Persino i ragazzi dell'Aoba Johsai sono venuti!»
«Ho sentito che Oikawa Tooru ha insistito per vedere personalmente questa finale. D'altronde, la Shiratorizawa ha mostrato un gioco completamente nuovo in questo torneo.»
Sugli spalti, Ushijima sedeva stoicamente accanto a Semi.
«Non pensavo che Satori potesse diventare ancora più imprevedibile,» commentò Semi.
«Mm. Ha trovato nuovi modi per essere forte.»
Poco più in là, i genitori di Yukari osservavano orgogliosi la figlia durante il riscaldamento.
«Non l'ho mai vista così determinata,» sussurrò sua madre.
«Le squadre stanno completando il riscaldamento,» riprese Keisuke. «La Wakutani schiera la sua formazione migliore, con il capitano Nakashima in prima linea.»
«E la Shiratorizawa risponde con una formazione che ormai conosciamo bene: Tendo, Shirabu e Saito in prima linea. Il trio che ha rivoluzionato il gioco in questo torneo.»
Oikawa, dagli spalti, si sporse leggermente. «Interessante, Shirabu-chan...»
«La tensione è palpabile,» continuò Yora. «Questa non è solo una finale: è la dimostrazione di come il volley misto possa...»
«SHIRATORIZAWA!» il grido dei tifosi interruppe il commento.
«ANDIAMO!» la voce di Goshiki superò quella di tutti.
Le squadre si allinearono.
«Saito sembra particolarmente concentrata oggi,» notò Keisuke. «Un bel cambiamento rispetto all'inizio del torneo, quando...»
«Quando aveva ancora paura del muro,» completò Yora. «Ma guardate i suoi occhi ora. E non possiamo non notare la sintonia che si è creata con Shirabu e Tendo.»
Yukari inspirò profondamente, sentendo lo sguardo di centinaia di persone. Ma non aveva paura. Non più. Non con Tendo che le faceva l'occhiolino dalla sua posizione e Shirabu che la guardava con quella silenziosa fiducia.
«Capitani al centro per il sorteggio!»
Shirabu si avvicinò alla rete, incrociando lo sguardo di Nakashima.
«Che vinca il migliore,» disse il capitano della Wakutani.
Shirabu annuì. «Che vinca il migliore.»
L'arbitro fischiò. La finale stava per iniziare.
────────── ✧ ──────────
🏐🏐🏐
────────── ✧ ──────────
«Primo servizio, Shiratorizawa!»
Mai si posizionò sulla linea di servizio. La palla volò oltre la rete con precisione chirurgica.
«Ricezione pulita della Wakutani,» commentò Keisuke. «Ma... oh! Tendo è già in movimento!»
«Un punto immediato per la Shiratorizawa!»
Il gioco proseguì serrato. La Wakutani mostrava perché era arrivata in finale, rispondendo colpo su colpo.
«15-14 per la Shiratorizawa,» annunciò Yora. «Ma la vera sorpresa è come stanno gestendo il gioco. Guardate Saito e Shirabu...»
I due giocatori si muovevano in perfetta sincronia, confondendo la difesa avversaria.
«La Wakutani sta cercando di utilizzare il loro famoso tempo zero, ma...»
«Ma Tendo-san sembra leggerli come un libro aperto!» completò Yora.
23-21.
«Saito al servizio.»
Yukari respirò profondamente. Sentì lo sguardo di Shirabu su di lei.
«Mostragli,» disse semplicemente il capitano.
Il fischio dell'arbitro risuonò nel palazzetto. Successivamente, si sentì Yukari che colpiva la palla.
«ACE! 24-21!»
«Un ultimo punto,» mormorò Shirabu.
La Wakutani ricevette il servizio successivo, ma...
«TENDO-SAN!» urlò Yukari, vedendo il movimento.
«Lascia fare a me~»
Un tocco, un'alzata di Shirabu, e...
«LA SHIRATORIZAWA VINCE IL PRIMO SET! 25-21!»
Sugli spalti, Oikawa si sporse in avanti. «Questo potrebbe diventare interessante...»
────────── ✧ ──────────
🏐🏐🏐
────────── ✧ ──────────
«Un minuto di pausa!»
Mentre la squadra si riuniva per bere, Yukari notò Goshiki che camminava avanti e indietro nervosamente.«Goshiki-kun?»
«Ah! Yukari-senpai!» Si fermò di colpo. «Io... pensi che dovrei...? Nel secondo set...»
«Il nostro asso è preoccupato?» chiese con un sorriso gentile.
Gli occhi di Goshiki si illuminarono al termine 'asso'. «Io... SONO L'ASSO!»
«Esatto,» annuì Yukari. «E hai lavorato duramente per questo. Tendo-san e Shirabu-san si fidano di te. Io mi fido di te.»
«YUKARI-SENPAI!» Gli occhi di Goshiki si riempirono di lacrime di determinazione. «NON VI DELUDERÒ!»
«Lo sappiamo,» intervenne Shirabu, avvicinandosi con le bottiglie d'acqua. «Ma abbassa la voce.»
«Scusa capitano!» sussurrò Goshiki, ma il suo viso brillava di rinnovata energia.
«Il nostro kouhai è tornato in forma~» cantilenò Tendo, passando un braccio attorno alle spalle di Goshiki.
«Tendo-san! Vedrai, schiaccerò così forte che...»
«YEAH! Questo è lo spirito!»
Shirabu sospirò, ma c'era un accenno di sorriso sul suo volto. Si voltò verso Yukari.
«Bei riflessi prima, con quel tempo zero.»
«Ho un buon capitano,» rispose lei con un piccolo sorriso.
«Le squadre in campo!» chiamò l'arbitro.
«Andiamo a vincere questo set,» disse Shirabu, e il suo tono non ammetteva repliche.
«SÌ!» rispose la squadra all'unisono.
────────── ✧ ──────────
🏐🏐🏐
────────── ✧ ──────────
Il sudore scivolava lungo il viso di Goshiki mentre si preparava al servizio.
23-23.
Ogni respiro nella palestra sembrava amplificato, ogni movimento cruciale. La palla lasciò le sue mani, danzando nell'aria per un istante prima che il suo palmo la colpisse con precisione chirurgica. Attraversò la rete come un proiettile, costringendo il libero della Wakutani a un tuffo disperato.
«Ricezione imperfetta!»
Il pallone tornò nel loro campo, alto, quasi al rallentatore. Gli occhi di Yukari si spalancarono, leggendo la traiettoria perfetta. Le sue mani si mossero d'istinto, trovando quella posizione che ormai conosceva così bene.
«GOSHIKI!»
L'alzata era perfetta, proprio come l'avevano provata centinaia di volte. Il giovane asso si mosse come una freccia, i suoi occhi fissi sulla palla. Il muro triplo della Wakutani si alzò davanti a lui come una fortezza invalicabile.
Ma Goshiki non aveva paura. Non più.
«SONO L'ASSO!»
La sua mano colpì la palla nel punto esatto, con una potenza che fece tremare l'aria. Il muro, per quanto perfetto, non poté nulla. La palla toccò il terreno con un suono che riecheggiò in tutta la palestra.
24-23.
Goshiki atterrò, il petto che si alzava e abbassava rapidamente, gli occhi che brillavano di determinazione pura. Tendo urlò qualcosa, Mai stava saltando, ma fu lo sguardo di Shirabu a catturare l'attenzione di tutti.
Il capitano annuì una volta, un gesto minimo che conteneva un mondo di orgoglio.
Un punto.
Mancava solo un punto.
La Shiratorizawa si preparò al servizio. La tensione era palpabile, elettrica.
24-23.
Un punto per la gloria o per la sopravvivenza.
Il servizio partì, potente e mirato, ma la squadra avversaria fu rapida e brava nel ricevere.
Il contrattacco era in arrivo.
«Tendo!» la voce di Shirabu tagliò l'aria.
Il centrale sorrise, le sue lunghe braccia già in posizione. «Lasciate fare a me!~»Il tocco fu leggero, preciso.
«PERFETTA!» urlò qualcuno dagli spalti.
La palla si alzò in una parabola ideale. Il tempo sembrò rallentare. Yukari sentì ogni muscolo del suo corpo prepararsi, ogni nervo vibrare.
Gli occhi di Shirabu incrociarono i suoi per una frazione di secondo.
'Fidati del tuo istinto.'
La difesa della Wakutani si preparò all'alzata, il muro pronto a saltare. Ma Yukari aveva visto qualcosa. Un piccolo spazio, quasi invisibile. Lo stesso tipo di spazio che Shirabu le aveva insegnato a cercare durante quegli allenamenti infiniti.
Saltò.
Non per alzare.
Per attaccare.
Le sue dita sfiorarono la palla nel modo giusto, con quella rotazione particolare che avevano provato così tante volte. Il pallone disegnò una traiettoria impossibile, scivolando nello spazio vuoto tra il muro e la difesa.
Per un istante, il mondo si fermò.
La palla toccò il pavimento.
25-23.
Fine.
Il fischio dell'arbitro squarciò il silenzio come un fulmine.
Per un momento, nessuno si mosse.
Come se il tempo si fosse cristallizzato in quell'istante perfetto, sospeso tra il sogno e la realtà. Gli occhi di tutti erano fissi sul punto dove la palla aveva toccato il pavimento.
Fu Tendo a rompere l'incantesimo.«ABBIAMO VINTO!»
Il grido fece esplodere la palestra in un boato assordante. I tifosi si alzarono in piedi come un'unica onda, il rumore degli applausi e delle grida che rimbombava contro le pareti.
Goshiki crollò sulle ginocchia, le lacrime che già scorrevano sul suo viso.
«Ce l'abbiamo fatta... CE L'ABBIAMO FATTA!»
Mai e Haruka si abbracciarono, piangendo e ridendo allo stesso tempo. Tendo stava correndo in cerchio, le braccia alzate al cielo.
Sugli spalti, la scena era altrettanto emotiva. La squadra maschile della Shiratorizawa era in piedi, Ushijima che annuiva con un raro sorriso sul volto. Semi stava urlando qualcosa a Tendo. Persino Oikawa, seduto con la squadra dell'Aoba, sembrava impressionato.
I genitori di Yukari si abbracciavano, sua madre che piangeva apertamente mentre suo padre cercava di mantenere la compostezza, fallendo miseramente.I membri del club di tennis, guidati da Akira, agitavano il loro striscione con tale entusiasmo da rischiare di strapparlo.
«SHIRATORIZAWA! SHIRATORIZAWA!» il coro si alzò sempre più forte.
Le lacrime iniziarono a scorrere sul viso di Yukari, offuscandole la vista. Aveva vinto. Avevano vinto.
Si voltò, cercando istintivamente una persona. Shirabu era lì, immobile, gli occhi spalancati che la fissavano con un'intensità che le tolse il respiro.
In quel momento, tutto il rumore sembrò svanire. Il boato della folla, le grida di gioia, i singhiozzi dei compagni... tutto divenne un lontano sussurro.
Yukari sentì il suo cuore battere forte nel petto. Le lacrime continuavano a scendere, ma il suo sguardo era fisso su di lui. Su Shirabu. Su Kenjiro.
Non fu una decisione consapevole. Non ci fu un momento di esitazione. Il suo corpo si mosse da solo, guidato da qualcosa di più profondo della ragione.
«Kenjiro! Abbiamo vinto!»
Il nome gli sfuggì dalle labbra come una preghiera, come una promessa. Lo vide spalancare gli occhi, sorpreso dal suono del suo nome pronunciato dalla sua voce. Corse verso di lui e lo abbracciò.
La palestra trattenne il respiro collettivamente. I commentatori balbettarono nei loro microfoni. Da qualche parte, si sentì Tendo urlare «FINALMENTE!» mentre Mai probabilmente stava già immortalando il momento.
Ma loro esistevano in un universo a parte. Per un istante, Shirabu rimase immobile, rigido dalla sorpresa. Poi, lentamente, le sue braccia si chiusero intorno a lei. La stretta era ferma, sicura, come se avesse aspettato questo momento da sempre.
«Ce l'hai fatta,» sussurrò, e la sua voce era roca di emozione. «Ce l'abbiamo fatta.»
«Kenjiro,» sussurrò di nuovo lei, il viso nascosto contro la sua spalla, e lo sentì stringerla più forte. Non importava che l'intera palestra li stesse guardando. Non importava che i commentatori stessero descrivendo la scena con voci commosse. Non importava nemmeno che Tendo stesse probabilmente preparando battute per i prossimi mille anni. In quel momento, esistevano solo loro due.
Il capitano e la sua schiacciatrice; Kenjiro e Yukari.
E quando finalmente si separarono, i loro sguardi si incontrarono, e nei loro occhi c'era una promessa che andava ben oltre quella vittoria.
Il silenzio calò nella palestra quando il direttore del torneo si avvicinò al podio. Le luci sembravano più brillanti ora, illuminando le due squadre allineate ordinatamente sul campo.
«Per la premiazione del primo torneo prefetturale di pallavolo mista,» la voce risuonò chiara attraverso gli altoparlanti, «chiamo sul podio la Wakutani High School, seconda classificata.»
La squadra avanzò con dignità. Nakashima guidava il gruppo, il sudore ancora visibile sulla fronte ma la testa alta. Uno ad uno, ricevettero le loro medaglie d'argento.
«Una squadra che ha mostrato un gioco eccezionale,» commentò Keisuke. «Il loro tempo zero rimarrà nella storia di questo torneo.»
Quando tutti ebbero ricevuto le loro medaglie, Nakashima si avvicinò a Shirabu. I due capitani si guardarono per un momento, poi si strinsero la mano.
«È stata una bella partita,» disse Nakashima.
«Lo è stata,» rispose Shirabu, e c'era rispetto sincero nella sua voce.
«Ed ora,» riprese il direttore, «chiamo la squadra vincitrice del torneo: Shiratorizawa Academy!»
Il boato della folla fu assordante. La squadra avanzò, Shirabu in testa. Uno ad uno, ricevettero le loro medaglie d'oro.
Mai, che si asciugò velocemente una lacrima.
Haruka, che sorrideva radiosa.
Goshiki, che cercava disperatamente di non piangere (fallendo).
Tendo, che fece un piccolo inchino teatrale.
Yukari, che quando si chinò per ricevere la medaglia, incrociò lo sguardo di Shirabu e arrossì leggermente.
Infine, il capitano.
«A Shirabu Kenjiro, capitano della Shiratorizawa, consegno il trofeo del primo torneo misto prefetturale.»
Shirabu avanzò. Le luci sembravano concentrarsi su di lui mentre alzava il trofeo sopra la testa.
«SHIRATORIZAWA! SHIRATORIZAWA!»
Il coro si alzò spontaneo.
Tendo saltò addosso a Shirabu, quasi facendogli cadere il trofeo. Goshiki si unì all'abbraccio, seguito dal resto della squadra. Al centro di quel gruppo festante, gli occhi di Kenjiro cercarono quelli di Yukari. Non c'era bisogno di parole.
«E ora,» la voce del direttore interruppe i festeggiamenti, «procederemo con l'assegnazione dei premi individuali tra le due squadre finaliste.»
«Prima di procedere con i premi individuali,» annunciò il commentatore Keisuke, «vorrei sottolineare come questi riconoscimenti siano stati assegnati considerando tutte le partite del torneo, non solo la finale di oggi.»
Un mormorio di anticipazione attraversò la palestra.
«Il premio come Miglior Libero del torneo,» la voce del direttore risuonò chiara, «va a Mizuno Haruka della Shiratorizawa!»
Gli applausi esplosero mentre Haruka, con gli occhi spalancati per la sorpresa, avanzava per ricevere il premio. Le sue mani tremavano leggermente.
«Una difesa impeccabile,» commentò Yora. «E quei salvataggi impossibili nella semifinale...»
Dagli spalti, si sentì un «BRAVA HARUKA!» entusiasta.
La ragazza arrossì violentemente riconoscendo la voce di Akira, provocando qualche risata affettuosa.
«Il premio per il miglior attaccante va a Nakashima Takeru della Wakutani!»
Il capitano della Wakutani ricevette il premio con un inchino rispettoso, mentre la sua squadra applaudiva con orgoglio.
«Ed ora,» proseguì il direttore, «il premio come Miglior Alzatore del torneo va a... Shirabu Kenjiro della Shiratorizawa!»
Tendo spinse leggermente il capitano in avanti, sorridendo. «Vai, vai~»
Mentre Shirabu avanzava, Yukari non poté fare a meno di sorridere. Quante ore avevano passato in palestra? Quanti allenamenti extra? Quante volte l'aveva visto perfezionare ogni minimo dettaglio?
Dalla panchina, Washijo-sensei annuì con approvazione, un gesto che non sfuggì a nessuno.
«E infine,» il direttore fece una pausa drammatica, «il premio come MVP del torneo, il giocatore che ha mostrato la crescita più significativa e l'impatto più importante... va a Saito Yukari della Shiratorizawa!»
Il silenzio.
Poi il caos.
Yukari aveva vinto il premio come Most Valuable Player!
«Cosa?» sussurrò Yukari, immobile.
«VAI YUKARI-CHAN!» urlò Tendo, spingendola delicatamente in avanti.
La folla esplose in applausi. I suoi genitori sugli spalti si abbracciarono, piangendo. La squadra femminile della Shiratorizawa stava saltando e urlando.
Mentre avanzava verso il podio, le gambe tremanti, incrociò lo sguardo di Shirabu. E nel suo sorriso, piccolo, ma orgoglioso, vide riflessi tutti i momenti che li avevano portati fin lì.
«Saito-san,» il direttore le porse il premio, «accetteresti di rispondere a qualche domanda?»
Un microfono apparve davanti a Yukari, le luci della palestra sembravano improvvisamente più intense.
«Saito-san,» iniziò il commentatore Keisuke, «come descriveresti questa esperienza nel primo torneo misto?»
Yukari strinse il premio tra le mani, cercando di controllare il tremore nella sua voce.«È stato... diverso da qualsiasi cosa abbia mai fatto,» sorrise.
«All'inizio pensavo che la parte più difficile sarebbe stata adattarsi al gioco maschile, ma in realtà...» lanciò uno sguardo divertito a Tendo, «la vera sfida è stata sopravvivere agli allenamenti con certi senpai fin troppo entusiasti.»
Le risate riempirono la palestra.
«E questo ci porta alla domanda che tutti si fanno,» intervenne Yora. «Come hai fatto a trovare una connessione così potente con Shirabu-san, soprattutto considerando il tuo infortunio dell'anno scorso che ti ha tenuta lontana dalla rete?»
Il sorriso di Yukari si addolcì, anche se una scintilla divertita le brillava negli occhi.
«Oh, questa è divertente. All'inizio ci odiavamo.»
Un mormorio sorpreso attraversò la folla.
«Beh, pensavamo di odiarci,» continuò. «Io ero la schiacciatrice testarda che si ostinava ad attaccare come prima dell'infortunio, lui era il capitano insopportabile che vedeva tutti i miei difetti.»
Si interruppe, ridendo leggermente. «Non gli ho rivolto la parola per una settimana intera dopo che mi disse che stavo 'sprecando le sue alzate'.»
Le risate del pubblico si unirono alla sua, e persino Shirabu abbozzò un sorriso. Il suo tono,però, divenne più serio.
«Ma la verità è che stavo combattendo contro me stessa. Volevo essere la stessa Yukari di prima dell'incidente, quando invece dovevo accettare di essere cambiata, di dover trovare un nuovo modo di attaccare. E Kenjiro...» si interruppe, realizzando di averlo chiamato per nome davanti a tutti, ma continuò, «lui l'aveva capito subito. Vedeva oltre quella rete che avevo costruito intorno a me stessa.»
«È ironico,» proseguì con un sorriso dolce, «come a volte dobbiamo guardare oltre la rete per trovare ciò di cui abbiamo davvero bisogno. Le sue alzate... erano diverse da qualsiasi cosa avessi provato prima. Non si adattavano al mio vecchio stile, ma mi hanno aiutato a trovarne uno nuovo. Uno migliore.»
Si voltò verso la squadra.
«Washijo-sensei ci ha letteralmente distrutti con gli allenamenti,» qualche risata nervosa dalla panchina, «ma ogni salto, ogni caduta, ogni alzata sbagliata... tutto è stato fondamentale. E poi...» i suoi occhi si posarono su ogni compagno, «ho trovato una seconda famiglia.»
«Haruka, che mi ha sempre sostenuto quando avevo paura di saltare di nuovo. Mai, la mia roccia dentro e fuori dal campo. Goshiki-kun, il nostro prezioso asso che mi ha insegnato che a volte devi solo saltare e fidarti...»
Si interruppe quando arrivò a Tendo, gli occhi che si riempivano di lacrime.
«E Tendo-senpai... il miglior senpai che potessi desiderare. Mi hai fatto ridere quando volevo piangere, mi hai spinto quando volevo fermarmi. Mi mancherà non poter partecipare a un altro torneo misto con te.»
Le lacrime iniziarono a scendere, ma il suo sorriso era radioso.
«Ma basta con i sentimentalismi. Volete sapere quale sarà il mio prossimo obiettivo?» La sua voce si rafforzò, riempiendo la palestra. «Una volta che tornerò ad allenarmi con la squadra femminile... noi vinceremo e andremo ai Nazionali!»
Il pubblico esplose in applausi. Tendo stava apertamente piangendo, Goshiki singhiozzava, e persino Washijo-sensei sembrava dover battere le palpebre più del solito. E Shirabu... Shirabu la guardava con quell'espressione che riservava solo a lei. Quell'espressione che diceva più di mille parole.
Le interviste erano finite, i premi consegnati, ma nessuno sembrava voler lasciare la palestra. C'era qualcosa di magico nell'aria, come se tutti volessero far durare quel momento il più a lungo possibile.
«FOTO DI GRUPPO!» urlò Mai, già con la macchina fotografica in mano.
La squadra si radunò, il trofeo al centro. Tendo insistette per mettersi dietro a tutti.
«Perché sono il più alto~», mentre Goshiki venne spinto in prima fila insieme a Yukari e Shirabu.
«Più vicini!» ordinò Mai. «Shirabu-san, potresti...»
Prima che potesse finire la frase, Tendo spinse leggermente il capitano verso Yukari. I due arrossirono, ma rimasero uno accanto all'altra.
«CHEESE!»Il flash scattò proprio mentre Tendo faceva le corna dietro la testa di Shirabu.
«TENDO-SAN!»
Mentre la squadra discuteva sulla necessità di rifare la foto, Tendo batté le mani per attirare l'attenzione.«Ehi ehi~ Non dimentichiamoci della festa a casa di Akira-kun!»
Shirabu si irrigidì impercettibilmente.
«Oh giusto!» esclamò Haruka, arrossendo leggermente al pensiero.
«Tendo-san, domani abbiamo scuola,» tentò Shirabu, ma il suo tono era meno convinto del solito.
«Dettagli, dettagli~ E poi,» Tendo sorrise maliziosamente, «non possiamo deludere il nostro fan, vero Yukari-chan?»
Yukari lanciò uno sguardo incerto verso Shirabu, che stava studiando intensamente il pavimento.«Beh...» iniziò lei.
«ANDIAMO!» esclamò Goshiki. «Dobbiamo celebrare la nostra vittoria!»
Mentre il gruppo iniziava a discutere animatamente dei dettagli, Yukari si ritrovò vicino a Shirabu.
«Kenjiro?»
«Mm?»
«Verrai anche tu, vero?»
Lui la guardò, un mix di emozioni negli occhi. «Pensi sia una buona idea?»
«Sì,» rispose lei con un piccolo sorriso. «Dopotutto, non sarebbe una vera celebrazione senza il nostro capitano...senza di te.»
Prima che potesse rispondere, furono interrotti da Tendo.
«Andiamo piccioncini~ La festa ci aspetta!»
«TENDO-SAN!»
Le risate riempirono la palestra, mentre il gruppo si preparava per continuare i festeggiamenti altrove.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro