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Parte seconda, Capitolo III

La disposizione dei mobili, con alcune piccole differenze dovute alla struttura della casa, era pressoché la stessa. Ricordo che mi misi a letto e in pochi minuti mi addormentai profondamente. Ero così stanco, stavo mettendo a posto i pezzi della vita di qualcun altro, qualcuno che non conoscevo neppure ma del quale sapevo molte cose. Era una situazione così strana, così inverosimile da essere eccitante.

Nel cuore della notte alcuni rumori mi destarono dal sonno.
"La signora si è svegliata presto" pensai. Eppure non poteva essere, guardando l'orologio notai che le lancette segnavano le 3:40 del mattino. Riuscivo a sentire chiaramente dei rumori di passi, precisamente di piedi nudi, ma ero troppo stanco per controllare, non era neanche casa mia in fondo. Forse la signora non riusciva a dormire e così aveva deciso di prepararsi una camomilla.
Mi girai sul fianco e avevo quasi ripreso sonno quando, lentamente, udii la porta della mia camera aprirsi. Sentii dei passi, piedi nudi che facevano scricchiolare il parquet, ma non mi voltai e continuai a fingere il sonno. Un piccolo colpo di tosse tradì l'intruso, e la riconobbi: era la signora Sienna. Quell'errore sembrò spaventarla e per qualche istante si gelò, rimase immobile. Poi riprese a camminare, sentii le lenzuola scivolare sulla mia pelle e il suo corpo entrare nel letto, proprio alle mie spalle.
Il cuore prese a battermi più forte, poi la sua mano strinse la mia.
"So che è sveglio, dottore" disse la donna.
"Allora perché tutta questa cautela?" risposi io.
"Perché mi piace il silenzio, specialmente di notte"
Non risposi, la donna continuava a stringermi mano.
"Posso dormire con lei, dottore?" chiese con voce da bambina.
"Se le fa piacere" dissi, un po' imbarazzato.
Sentii il suo viso schiacciarsi contro la mia schiena, le sue braccia cingermi i fianchi e le sue gambe avvinghiarsi dolcemente alle mie.
"Le dispiace dormire così?" domandò timidamente.
Risposi che non c'era alcun problema.
Non ero più abituato a dormire in compagnia di una donna, in un momento ritrovai un ricordo sepolto nella giovinezza e riaffiorarono le sensazioni, un odore diverso sul cuscino, capelli lunghi sulle lenzuola al mattino come trofei di guerra, un altro respiro nel silenzio della notte. La dolcezza mi aveva raggiunto nel buio.

La signora Sienna si addormentò delicata come un uccellino, stringendo la mia mano, e senza rendermene conto il sonno raggiunse anche me.
Più tardi però, fui destato ancora. La stretta della donna si era fatta più forte e la sua mano non stringeva più la mia, massaggiava dolcemente il mio petto, il suo palmo mi scaldava il cuore.
Mossi la testa e la donna capì che ero sveglio. Sentii le sue dita sul collo e il suo indice posarsi sulle mie labbra chiuse. Mi invitava al silenzio.
La sua mano scese lentamente sul mio collo, poi di nuovo sul petto e infine si fermò sull'ombelico. Sentii il palmo ruotare verso il basso e le sue dita posarsi sul mio membro.
Rimasi sorpreso, ma non stupefatto. Non mi mossi.
Iniziò a massaggiarmi deliziosamente e il mio corpo le diede una risposta positiva. Poco dopo la sua mano entrò a contatto con la mia pelle e capii che se poco prima la donna  stava massaggiando il mio petto era perchè voleva scaldarsi le mani.
Strinse forte il mio sesso continuando a stimolarlo sotto le lenzuola, la sua bocca si avvicinò al mio orecchio e disse: "Dimmi che mi ami, che vuoi me soltanto e che non mi tradirai mai".
Chiusi gli occhi, il sonno, l'imbarazzo, la sua mano, ero così confuso.
"Ti amo, amo te soltanto, non ti tradirò mai" dissi sicuro.
Sentii il suo viso caldo sulla schiena, forse stava piangendo. Continuò a muovere la mano finché non giunse a compimento del suo scopo. Mi abbracciò forte e con un filo di voce sussurrò: "Mi protegga, solo per questa notte".
Non risposi, ma il mio silenzio valeva come un sì.
Quella donna non aveva mai smesso di amare suo marito, cercava in me un sostituto momentaneo, qualcuno che la facesse sentire amata, qualcuno da premiare solo per il fatto di essere lì con lei.
Capii, quella notte, che più si è importanti e più si è sostituibili, perchè solo chi riempie grandi spazi può lasciare grandi vuoti da colmare.

Quando mi svegliai al mattino ero solo nel letto, il sole era già alto da qualche ora e un odore di uova in padella aleggiava nella stanza. Le coperte erano stranamente in ordine, forse avevo sognato tutto.

Mi alzai e la signora stava preparando la colazione, era truccata e vestita.
"Ben alzato, dottore" disse sorridendo. "Dormito bene?"
Ero un po' confuso.
"Si, grazie, anche se ho fatto uno strano sogno" risposi.
"Oh mi dispiace, sa? Forse la cena era troppo pesante, capita a volte" disse, tornando con lo sguardo sui fornelli.
"Già, capita" risposi perplesso e ancora scombussolato dalla strana nottata.

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