"Ho imparato che non posso esigere l'amore di nessuno.

Posso solo dar loro buone ragioni per apprezzarmi

ed aspettare che la vita faccia il resto."

William Shakespeare

Avevo sempre creduto che i romanzi d'amore fossero stati scritti da autori che sentivano il bisogno di raccontare, al mondo intero, la bellissima storia che avevano vissuto o forse, più semplicemente, avevano sognato. Ogni volta che le mie mani sfioravano un romanzo rosa mi chiedevo come sarebbe andata a finire considerando che non sempre un libro finisce come ti aspetteresti. E invece, ogni singola volta è sempre uguale. Il cattivo ragazzo, con dei seri problemi di egocentrismo e puro orgoglio negativo che scorre nel suo DNA, si innamora perdutamente della brava ragazza con un passato difficile. Per magia ogni singolo problema viene risolto e fissero felici e contenti bla, bla, bla.

Posso dire che l'autore della celebre frase "E vissero felici e contenti" è un gran racconta frottole? Andiamo.. avete mai letto cosa succede dopo questo enorme cliché? Vi rispondo io, non lo sapete. Nessuno vi racconta cosa succede dopo quella dichiarazione d'amore e sopratutto nessuno vi racconta che in realtà dietro a tutti quei cuoricini, cioccolato e fiori c'è nascosta una verità spaventosa che non potrà mai far nascere qualcosa tra il bad boy e a brava ragazza. Come lo so? Semplice, la vita mi ha portato al limite più e più volte.

Sono arrivata ad un passo dalla morte perché mi ero fidata del ragazzo che, per pura magia, incontrando gli occhi verdi della ragazza innocente, si era preso una cotta e celava dietro a quella maschera un'oscura e cruda verità. Mi aveva aggredito, e il ragazzo di cui da sempre ero innamorata, aveva cercato di raggiungermi pensando che tutto il dolore e le cattiverie che negli ultimi cinque anni avevo passato si fossero perse nel dimenticatoio e che, sempre per una qualche strana magia, lo avrei perdonato. Non era andata così.

Non potevo più fidarmi di nessuno. Come avrei potuto se la persona a cui volevo più bene non c'era più? La mia mamma mi aveva abbandonata dopo che, ogni singolo giorno sotto le lenzuola appena rimboccate, mi aveva dato un bacio sulla fronte e poi mi aveva sussurrato che non mi avrebbe lasciata mai.

Ricordo il suo viso prima di quel terribile giorno. Gli occhi verdi smeraldo luccicavano grazie al mascara e alla matita nera intorno ad essi, le labbra sottili ricoperte di un leggero strato di rossetto rosso, i capelli biondi lasciati morbidi come onde, lungo le sue spalle, e la pelle candida, con qualche sfumatura di rosso causata dai complimenti che papà gli aveva sussurrato all'orecchio. Quello sarebbe stato il tipo di amore che avrei voluto vivere un giorno. Quel tipo di amore che poteva superare ogni ostacolo, ogni lontananza.

Mai più avrei pensato che solo il giorno dopo l'avrei rivista con le labbra pallide con nessuna presenza di rossetto se non per una piccola striscia rossa che le partiva dal naso fino al mento, i capelli arruffati e pieni di terra e la sua pelle priva di colore se non per le occhiaie che le circondavano gli occhi chiusi.

Sapevo che non avrei più rivisto quegli occhi.

Non avrei ma più sentito quella voce soave mentre mi cantava la ninna nanna.

Le sue braccia, ricoperte di una crema al gusto pesca, non mi avrebbero più stretto a se.

Non avrebbe mai onorato la sua promessa di non abbandonarmi, lasciandomi sola ad affrontare un mondo troppo grande per la ragazzina ingenua che sono. Sarebbe dovuta essere qui. A dirmi cosa fare.

Invece sono sola ad affrontare questa storia e ora, dopo un passato pieno di domande, è giunto il momento di affrontarle e trovare le risposte. Si deve solo capire di chi potersi fidare per arrivare al nostro obiettivo, non lasciandoci attrarre dal gatto e la volpe che ci porterebbe sulla cattiva strada..

In fin dei conti ci sono più lati di ogni storia... sta a te a capire quale lato seguire.