Mentre corro via dalla biblioteca, le parole di Alexandra risuonano nella mia mente come un eco doloroso. Mi sento come se avessero sventrato la mia dignità, esponendo la mia vulnerabilità di fronte a tutti. Le lacrime mi bruciano agli occhi mentre continuo a correre, cercando di sfuggire al peso schiacciante di quelle parole. Mi chiedo come sia possibile che una persona possa essere così sprezzante e arrogante, giudicando gli altri in base al loro status sociale anziché alla loro essenza umana. La rabbia e la tristezza si intrecciano nel mio petto, formando un groviglio di emozioni contrastanti. Mi chiedo se riuscirò mai a scrollarmi di dosso quel senso di inadeguatezza e a dimostrare a tutti, inclusa Alexandra, di valere molto di più di ciò che il mio conto in banca possa suggerire. Mentre cerco di mettere ordine nei miei pensieri, sento improvvisamente una presa sul braccio. Mi giro e vedo Damien di fronte a me, con uno sguardo preoccupato e interrogativo.

«Justin, cosa è successo? Perché sei scappato via dalla biblioteca in quel modo?» chiede lui, la sua voce è piena di preoccupazione.

Cerco di evitare l'argomento, sentendomi sopraffatto dalle emozioni, ma Damien continua a insistere.

«Non posso ignorare che qualcosa ti turba. Parlami, per favore»

Tento di cambiare discorso, ma lui, sempre più interessato alla mia situazione, non si arrende.

«Damien, non è qualcosa di cui tu debba preoccuparti. È solo... è complicato» rispondo, cercando di trovare le parole giuste senza rivelare troppo.

Damien si avvicina leggermente, posando una mano sulla mia spalla.

«Lo so che non è colpa mia, ma voglio aiutarti. Non voglio vederti soffrire da solo»

Il suo tocco mi fa sentire un brivido lungo la schiena, e so che devo inventarmi qualcosa all'istante per non farlo preoccupare troppo.

«Non è niente di importante, Damien» gli dico, evitando il suo sguardo.

Lui si allontana leggermente, guardandomi con un'aria perplessa. Sento il peso della verità sulle mie spalle, ma so che non posso dirgli che la sorella mi ha trattato in quel modo.

«È complicato, Damien. Non posso dirti nient'altro, ma ti prego, non preoccuparti per me»

La sua espressione si addolcisce, e posa la mano sul mio viso, cercando il mio sguardo.

«Ti preoccupi di me, ma io mi preoccupo di te. Non voglio vederti soffrire da solo, Justin»

Mi sento commosso dalla sua premura, e mi rendo conto che il suo affetto è più profondo di quanto avessi immaginato. Non sono abituato a ricevere tanta attenzione e dolcezza, e la sincerità di Damien mi tocca profondamente.

«Damien, per favore... non dire queste cose. Mi metti in imbarazzo» balbetto, cercando di nascondere il rossore sulle guance.

Il sorriso di Damien è tenero, gli occhi colmi di affetto.

«Scusami se ti metto in imbarazzo, ma è la verità. Voglio che tu sappia quanto sei speciale per me. Non c'è nessun altro al mondo che mi faccia sentire come tu fai, Justin»

Le sue parole mi toccano profondamente, risvegliando emozioni che non ho mai provato prima. Mi sento vulnerabile, ma al tempo stesso al sicuro accanto a Damien. Non sono abituato a essere il centro dell'attenzione di qualcuno in quel modo, ma in questo momento non vorrei essere da nessun'altra parte se non accanto a lui.

«Damien, non so cosa dire. Non ho mai avuto qualcuno che mi dicesse queste cose» mormoro, cercando di contenere l'emozione che mi travolge.

«Allora lascia che sia io a dirtelo. Sei straordinario, Justin. Meriti tutto l'amore e l'affetto del mondo, e io voglio dartelo tutto»

Mi sento come se fluttuassi su una nuvola. Ogni parola gentile di Damien mi avvolge in un calore rassicurante, come se finalmente avessi trovato un rifugio sicuro. La dolcezza con cui mi tratta mi fa sentire amato e accettato, come se non ci fosse niente al mondo che possa turbare questo momento di pura felicità. Poi, all'improvviso, sento qualcuno venire verso di noi. Jeremy si avvicina con un sorriso affabile, ma Damien non sembra disposto a concedergli molto spazio.

«Justin, posso parlarti un attimo?» chiede Jeremy con un'aria misteriosa, cercando di farmi allontanare da lui.

Damien mi guarda con sospetto, e io cerco di trovare le parole giuste per gestire la situazione. D'un tratto, la campanella suona, annunciando la fine dell'intervallo, e gli studenti iniziano a riversarsi nei corridoi. Mentre tento di rispondere a Jeremy, mi ritrovo disperso tra la folla che diventa sempre più densa. Damien e Jeremy si perdono tra le figure in movimento, e le loro voci si confondono con il brusio generale. Cerco di muovermi attraverso la folla, ma la confusione e l'agitazione dell'intervallo rendono difficile distinguere chiaramente le voci e i volti che mi circondano. Mi sento momentaneamente smarrito in mezzo a quella moltitudine di studenti, mentre la presenza di Damien e Jeremy sfuma tra i tanti volti delle persone che si affollano intorno a me. Mi chiedo cosa avesse da dirmi Jeremy e soprattutto cosa ne pensi Damien di questa situazione.