LUCE NEL BUIO
Cammino a lungo nel parco, cercando di dare un senso a ciò che è appena successo. Il freddo della notte mi si insinua nelle ossa, ma è il gelo nel mio cuore a farmi tremare di più. Le parole di Damien risuonano ancora nelle mie orecchie: "Non c'è nessuno al mondo che sia più importante per me di te". Ma come posso credergli, sapendo che è legato a un'altra persona?
Mi siedo su una panchina, avvolgendomi nel mio cappotto. Guardo il cielo notturno, punteggiato di stelle che brillano come diamanti incastonati nel velluto nero. È come se l'universo stesse assistendo alla mia sofferenza, un osservatore silenzioso e impassibile.
«Cosa dovrei fare? Come posso continuare a vivere con questo peso nel cuore?» Le mie parole sono appena un sussurro, quasi impercettibili nel mormorio del vento che attraversa i rami degli alberi del parco.
Non ho risposte. La mia mente è un groviglio di emozioni contrastanti: amore, dolore, senso di colpa, speranza, disperazione. È come se un tornado avesse attraversato la mia vita, strappando via tutto ciò che conoscevo e lasciandomi solo, spaesato e fragile.
Un suono lieve, come il fruscio di foglie secche sotto i piedi, mi fa sobbalzare. Mi volto, guardando con attenzione l'oscurità che avvolge il parco. Un'ombra si muove tra gli alberi, avvicinandosi lentamente. Un brivido di paura mi attraversa la schiena. Chi è?
L'ombra si avvicina e, con un sussulto di sollievo, riconosco la figura di Jeremy.
«Jeremy, cosa ci fai qui?» chiedo con la voce ancora tremante.
«Ti ho visto da lontano, Justin» dice lui, avvicinandosi con passo lento. Il suo viso, solitamente pieno di vita, è pallido e preoccupato.
«C'è qualcosa che non va?»
«Non è niente. Solo un po' di confusione» Cerco di sorridere, ma è un sorriso debole, quasi patetico.
«Non mi prendere in giro, Justin. Ti conosco. So che c'è qualcosa che ti turba» Si siede accanto a me sulla panchina di legno, il suo sguardo è pieno di preoccupazione. I suoi occhi, come due stelle luminose, brillano nell'oscurità che avvolge il parco.
«Dimmi cosa è successo»
Sospiro, le parole mi si bloccano in gola. Non so da dove iniziare, come spiegare il groviglio di emozioni che mi attanaglia. Il parco, con i suoi colori tenui e i suoi profumi delicati, sembra riflettere il mio stato d'animo.
«Ho visto te e Damien insieme prima» dice Jeremy, con voce bassa.
«Ho visto come vi siete guardati, come vi siete toccati. Ho capito che c'è qualcosa tra voi» Le sue parole, come un'onda, mi travolgono.
«Non è così semplice, Jeremy. Non lo è affatto» Le mie parole sono un grido silenzioso, un lamento che solo il vento può ascoltare.
«Lo so, Justin. So che Damien è legato a un'altra persona. Ma io... io sono qui per te. Sono qui per ascoltarti, per sostenerti, per aiutarti a superare questo momento difficile» La sua voce è un'onda di conforto, un abbraccio caldo che mi avvolge.
«Ma non c'è niente da superare, Jeremy. Non c'è niente che tu possa fare»
«Non è vero, Justin. Io posso aspettarti. Posso farlo finché non sarai pronto. Finché non avrai capito cosa vuoi davvero. Non importa quanto tempo ci vorrà, io sarò qui, con te, ad aspettare che il tuo cuore trovi la sua pace» Jeremy mi guarda negli occhi, il suo sguardo è pieno di un'intensità che mi riscalda il cuore per un attimo.
«Non so cosa fare, Jeremy. Sono confuso e non so se posso aprire il mio cuore a qualcun altro, considerando che c'è già qualcuno che è entrato dentro di me in modo così insistente» Le mie parole sono un fiume in piena, un torrente di dubbi che mi travolge.
«Non devi avere tutte le risposte subito, Justin. Non devi forzare le cose. Prenditi il tuo tempo. Io sarò qui per te, sempre. La cosa più importante è che tu sia felice, che tu possa finalmente trovare la serenità che meriti. E se questo significa aspettare, allora aspetterò, con tutto il mio cuore» Le sue parole mi avvolgono come una coperta calda. Sento un brivido di gratitudine e conforto.
«Grazie, Jeremy. La tua pazienza mi fa sentire meno solo» ammetto, sentendo un piccolo raggio di luce attraversare la nebbia dei miei pensieri.
Mi appoggio alla sua spalla, sentendo il suo calore, il suo sostegno. Le sue parole sono come un balsamo per la mia anima ferita. Forse, solo forse, c'è ancora un barlume di speranza per me. Forse, solo forse, posso ancora trovare la felicità, anche se non è con Damien. Il parco, con la sua bellezza silenziosa, sembra sussurrare una promessa di speranza.
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