11 - Tuffo a tradimento
Attendo impaziente il momento in cui entrerò in acqua, bagnandomi dalla punta dei piedi a quella dei capelli ma almeno lo ringrazio di avermi tolto le cuffie e il cellulare.
E poi succede.
Vengo avvolta dall'acqua, abbastanza fredda, e mi costringo a chiudere occhi e bocca. L'aria inizia a mancarmi e invece di respirare inizio a soffiare.
Completamente disorientata sento i piedi toccare il fondo e mi do una spinta per tornare in superficie.
Apro la bocca prendendo aria e mi tolgo i capelli dagli occhi. -Io ti uccido Stefano!- tuono, cercando di avvicinarmi al bordo della piscina dove si sono radunati tutti i suoi amici. Hanno tutti un'espressione stupefatta e divertita.
Sento i vestiti appiccicarsi alla pelle e improvvisamente realizzo che se prima indossavo una maglietta extralarge ora quella è completamente attaccata alla mia pelle.
-Tu sei un uomo morto- gli urlo contro appoggiando le mani al bordo. L'unica soddisfazione è vederlo con i capelli e la maglietta bagnati di coca cola. -Sappi che mi vendicherò quando meno te l'aspetti-
Lui alza le sopracciglia e si abbassa, togliendosi le scarpe e buttandole verso la parete con le pietre e le due sdraio sistemate lì.
Poi si toglie la maglia, rimanendo con i suoi fantastici addominali in vista.
Sento le guance iniziare a bruciare e l'acqua che mi circonda è decisamente fantastica in questo momento: è fresca.
Inizia a slacciarsi i pantaloni e distolgo lo sguardo, imbarazzata. -Io ho voglia di farmi un tuffo-
-Oh, questa è un'ottima idea- concorda il ragazzo con i ricciolini e due incredibili occhi verdi. Non riesco a fare a meno di osservare, obbligandomi a fissare qualche volta anche altre cose, i ragazzi mentre si tolgono le scarpe e i vestiti, lasciando i cellulari sul tavolino in fondo.
Il ragazzo con gli occhi verdi ha diversi tatuaggi per tutto il corpo e se non fossi così in imbarazzo andrei anche a vederli più da vicino.
-Ragazze? Voi non vi buttate?-
Carly sospira e alla fine si toglie li stivaletti e il maglioncino rimanendo con un reggiseno in pizzo nero decisamente sexy. Si gira, dando le spalle agli altri, quando si toglie i jeans rimando in intimo, al contrario dell'altra ragazza, Giusy, che tiene su una canottiera.
Sono l'unica con ancora i vestiti addosso. Incredibile, non credevo che avrei mai detto o pensato una cosa del genere!
Il primo a tuffarsi è Stefano che prende la rincorsa e si tuffa a bomba inondandomi con l'acqua e accecandomi momentaneamente. -Ma che cavolo!-
Torna in superficie scuotendo la testa come un cane e si passa le mani sul volto, pulendolo dalla coca. -Tutto bene, sorellina?-
Gli alzo entrambi i diti medi scatenando la sua ilarità.
-Giu', prima di buttarti prendi la palla?- domanda alla ragazza con i capelli tagliati corti corti e gli occhi nocciola.
Per un momento vorrei che Ludo fosse qui con me. In ogni caso sarà la prima cosa che gli racconterò appena mi sarò asciugata.
-Sei un coglione! Passa qui- urla quello che ormai ho capito essere Tom rivolto a occhi verdi.
Si aggiunge anche l'altro ragazzo, quello con le spalle più grosse e i capelli rasati a zero che è rimasto tutto il tempo insieme alla rossa. Ha un fisico, anche lui, da modello ma è più marcato rispetto agli altri. Sembra un mix tra un pugile e un modello.
Sento un urletto e quando mi giro vedo che il riccio si è caricato sulle spalle Giusy e ora la ragazza sta tenendo la palla sollevata.
-Ah, e così vuoi la battaglia. Carly, vieni qui- dice Tom abbassandosi e facendo salire la ragazza. Noto che si è legata i lunghi capelli in uno chignon disordinato e invidio anche quello. I miei sembrano sempre mosci mentre il suo è dannatamente perfetto, spettinato al punto giusto e che le da un'aspetto anche più sexy.
E' un miracolo che nessuno, ovvero Stefano, le sia ancora saltato addosso.
Sento qualcuno afferrarmi per la vita e caccio un urlo per la sorpresa. -Cazzo! Vuoi farmi morire di infarto!- sbotto maledicendo ancora di più il mio fratellastro.
-Salta su- ribatte abbassandosi in acqua.
Dopo un secondo di esitazione in cui penso a tutti i possibili finali, e nessuno va a finire bene per la sottoscritta, decido di ignorare tutto e provare a divertirmi un po'. Salgo sulle spalle di Stefano e quando si risolleva per poco non perdo l'equilibrio. Le sue mani mi stringono le gambe e inizia a camminare nell'acqua che diventa più profonda man mano andiamo verso il centro.
-Tieni, prendi- urla Carly lanciandomi la palla.
Mi sporgo leggermente e, vista la mia fantastica coordinazione, non solo non la prendo ma casco pure in acqua.
Tossendo riemergo ridendo e recupero la palla, alzandola come se fosse un trofeo.
-Passa- dice Giusy e faccio per lanciarla quando scorgo un movimento alla mia destra. Con una velocità che non mi aspetterei mai vengo placcata da Stefano e faccio appena in tempo a chiudere la bocca prima di essere trascinata a fondo, il suo braccio attorno alla mia vita.
D'istinto cerco di aggrapparmi anche alla sua gamba e con la gamba urto qualcosa che mi manda le guance a fuoco, arrossendo anche sott'acqua.
Mi allontano di scatto, bisognosa di ossigeno appena le immagini di quello che è successo quella sera tornano a mente. Poi mi ricordo che mi ha dato della cagna e non ho più tanta voglia di scherzare e giocare con loro.
Quando anche Stefano riemerge, stringendo la palla al petto, mi guarda perplesso. -Ehi Anna, tutto bene?-
Annuisco e cerco di allontanare leggermente la maglietta dalla pelle sentendo l'acqua accarezzarmi con una sensazione decisamente piacevole e calmante.
Li osservo mentre ridono e scherzo e mi chiedo da quanto tempo si conoscano per essere così sciolti e rilassati.
Stanno iniziando a formarsi le piaghe sulle dita quando Carly si avvicina, nuotando e camminando a tratti. I capelli formano una specie di aureola, ora che sono sciolti. Come se non bastasse la luce dei lucernari, che sono più o meno all'altezza del giardino, gli danno un colore ancora più acceso e bello. E invidiabile.
-Ehi!- mi saluta rimanendo a mollo.
In fondo si sta così bene in acqua. -Ehi-
-Ho visto che ti sei un po' allontanata. Tutto bene?-
Sorrido muovendo le braccia e staccando i piedi dal pavimento. -Si. Volevo solo stare un po' a mollo.-
-Uh, ti capisco. Anche per me la prima volta è stato traumatico. Incontrarli tutti assieme è... eccitante e stressante- dice, in qualche modo riuscendo a capire cose che nemmeno io avevo capito fino a quel momento. -Cioè! Dai, sono dei modelli e il più piccolo di loro ha diciotto anni!-
-Chi è?-
-Ah, Tom. Li ha appena fatti praticamente. Ste ne ha diciannove, anche se va per i venti, e lo stesso anche Edo, il riccio. Mentre Gabri ne ha già venti- mi spiega con calma.
-Te, quanti anni hai?-
-Diciassette. Credo che abbiamo la stessa età, se Ste mi ha detto giusto-
Annuisco anche se nella mia testa mi chiedo quando Stefano gli abbia parlato di me. -Da quanto li conosci?-
-Vediamo... Io e Ste siamo amici dalle elementari, potrei considerarlo il mio migliore amico. Siamo stati insieme un paio di mesi anche, ma abbiamo capito che tra era troppo strano- fa una smorfia e scoppio a ridere. In effetti quei due sarebbero una coppia perfetta, chissà perché non ha funzionato. E poi ora capisco perché Ste non le sia saltato addosso -Ora lui è il mio migliore amico, e basta. Ed è decisamente iperprotettivo, è come il fratello maggiore che ho sempre voluto. Poi.. Tom e Edo li conosco più o meno da tre anni, quando ero in seconda. E Gabriele invece...credo più o meno lo stesso tempo. Mentre Giusy la conosco da circa due mesi-
-Wow!-
-Già... E' un miracolo che non abbia ucciso ancora nessuno di loro!-
-Ehi, guarda che ti abbiamo sentito!- urla Ste girandosi divertito.
-Ricordati che sono io che ti devo accompagnare a casa- aggiunge Edoardo con un sorriso che gli fa spuntare due bellissime fossette.
Carlotta scoppia a ridere e si riavvicina a loro, scherzando.
Io resto ancora qualche minuto, osservando Stefano con la bava alla bocca e decidendo di uscire quando inizio a sentire la fame. E poi devo studiare.
Maledetto tedesco e maledetta interrogazione!
-Anna! Vai già via!- esclama Tom attirando su di me l'attenzione di tutti. Grande, proprio quello che volevo evitare.
Cerco di sistemarmi i capelli dietro la schiena e mi siedo sul bordo. -Si, devo studiare-
Tom aggrotta la fronte, avvicinandosi. -Cosa?-
-Deautsch- gli dico facendolo diventare ancora più perplesso. -Tedesco.-
-Fai il linguistico?-
Annuisco ancora ed esco completamente sentendo i vestiti diventare dieci volte più pesanti e attaccati alla pelle. Inizio a gocciolare e guardando la chiazza a terra decido che non è il caso di andare in giro così per la casa.
-Ste- chiamo, mettendo un attimo da parte il fatto che sono ancora arrabbiata con lui per quello che mi ha detto fuori dal locale.
I suoi occhi diventano improvvisamente di un argento liquido e il suo sorriso si fa più ampio. -Si?-
-Ci sono degli asciugamani?-
Mi indica la parte opposta alle scale dove vedo degli armadietti in legno. Borbotto un grazie che dubito seriamente riesca a sentire.
Girandomi mi rendo conto che è abbastanza appartato come angolino e c'è un muro che mi protegge dagli sguardi dei ragazzi in piscina.
Inizio a sfilarmi la maglietta bagnata e la butto a terra, tremando leggermente e facendo il più svelto possibile per coprirmi con l'asciugamano.
Per fortuna che ho i pantaloni della tuta e non i jeans. Faccio cadere anche quelli a terra e prendo l'asciugamano più ampio che trovo in modo da avvolgermelo attorno alla vita. Poi mi tampono i capelli e mi giro.
Oh shit!
Ma è una persecuzione!
Hola readers
Cosa ve ne pare per il momento?
Spero di riuscire a pubblicare un altro capitolo durante le vacanze di Natale, in caso mi farò perdonare mandando gattini pucciosi a tutti😁😁
Alla prossima
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