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10- Vendetta


Conto fino a dieci prima di seguire Tom in salotto rimanendo a debita distanza e cercando di non ridere troppo sguaiatamente.

Ho il cuore che batte a mille e mi chiedo come faccia a rimanere così calmo Tom mentre gli da il piatto e posa la lattina sul tavolino accanto. -Vanno bene? In ogni caso non te li cambio- gli dice Tom ritornando al suo posto accanto a quello che mi pare si chiami Carlo. O forse Claudio. Oh, ma chissene frega.

Trattengo il fiato e spero che nessuno lo blocchi mentre si porta alla bocca la fetta di pizza, con tanto di sorpresa da parte mia.

Dà il primo morso e aspetto una reazione. Ma Ste si limita a masticare. -Buona- commenta con la bocca piena. 

Corrugo la fronte perplessa e sto quasi per andare a controllare che non abbia combinato una cavolata, rovinando la mia vendetta, quando da un secondo morso. 

Inizia a masticare sempre più lentamente per poi sgranare gli occhi lucidi. 

-CAZZO!- urla lasciando giù il piatto e prendendo la coca cola sotto gli occhi di tutti. I miei occhi si incontrano velocemente con quelli di Tom e lui mi fa l'occhiolino. 

Cerco di non ridere mentre, tenendo la bocca aperta e imprecando, cerca di aprire la lattina di coca-cola. Si sente un clic e un secondo dopo uno spruzzo marroncino colpisce la faccia di Stefano e gli sporca tutti i vestiti. 

Inizio a ridere come una scema guardando come la coca-cola gli ha ridotto la maglietta. Ha lo sguardo decisamente furente e solo per qualche attimo mi pento di quello che ho fatto. 

Poi mi ricordo che ha mangiato le mie patatine. Se lo merita. Sia il peperoncino sotto il formaggio della pizza che la Coca-cola ovunque. 

-Tom!- urla andando verso il ragazzo ma si blocca quando vede che lui sta guardando verso di me. 

 Oh merda. Oh merda merda merda. 

I suoi occhi si assottigliano e inizio a indietreggiare, decisamente impaurita dalla sua reazione. 

-Era solo del peperoncino e della coca!- provo a giustificarmi, la voce tremante. -Tu non dovevi mangiare le mie patatine!-

Stefano si ferma ed è anche peggio. Tutti sembrano trattenere il fiato nella stanza e quando inizia a correre verso di me è talmente veloce che non riesco nemmeno a reagire. 

Mi sento sollevare in aria come se non avessi peso e caccio un urlo, iniziando a scalciare e colpire la sua schiena, decisamente muscolosa. 

Alzo lo sguardo e attraverso la coltre di capelli intravedo i suoi amici guardarmi con gli occhi sgranati mentre smettono di ridere, probabilmente per il mio scherzo. 

Sento che mi sta togliendo le cuffie e il cellulare e ora inizio a temere veramente la sua reazione. 

-Lasciami andare- urlo, anche se non è poi così male stare lassù. Soprattutto sentire i suoi muscoli così vicini e non riesco a impedirmi di pensare a quella notte in discoteca. 

-Sei una stronza. E sai cosa faccio a chi fa cose del genere?- inizia a chiedermi, il tono tra il divertito e l'arrabbiato. 

-Le rimetti a terra e eviti di mangiare le loro patatine? Soprattutto se sono al formaggio e c'è su il loro nome?- ribatto indignata e provando a scalciare. 

Stringe ancora di più la presa e inizio a sentirmi sobbalzare. Guardo in basso e vedo dei gradini, poi mi giro e vedo un muro di pietra, o almeno lo sembra. 

-Dove mi stai portando?- chiedo allarmata. -Ste, sono seria, lasciami!-

-Te lo puoi scordare. Ora me la paghi!-

-A dir la verità siamo pari.- urlo, stringendo i pugni attorno alla sua maglia in cerca di qualcosa di stabile. So che non mi lascerà cadere ma è decisamente orribile non sapere dove stiamo andando. Anche se inizio ad avere un'idea e non mi piace per niente la risposta. 

-Dai Ste, era solo uno scherzo!- sento la voce di Tommy dalla cima delle scale. 

-Vaffanculo Tommy!- ribatte Stefano e so che se non fosse impegnato a tenermi gli mostrerebbe anche il dito medio. 

Finalmente si ferma e realizzo che avevo ragione, mi ha portato dove temevo. 

L'aria è leggermente più calda e il rumore ritmico, come delle onde, sarebbe rilassante se non fossi in spalla al mio quasi-fratellastro e non temessi per la mia incolumità. 

-No, ti prego- inizio a biascicare aggrappandomi alla sua spalla e qualsiasi altra cosa che trovo. -Non so nuotare. Ti prego no -

-E' bassa. Tocchi-

-Sono un metro e sessanta, non sono alta!- mi lamento, anche se so che è inutile. 

-Questo è per la coca- urla prima di lanciarmi. 

Mi solleva allontanandomi dalla sua schiena e non riesco a impedirmi di urlare mentre mi lancia. Sento il vuoto sotto di me e mi sembra di volare per un'eternità di tempo. 

Merda.

Hola readers!
Finalmente un altro capitolo 🙌. Scusate se ci ho messo tanto ma ero impegnata con lo studio e tra una cosa e l'altra non riuscivo a finire il capitolo.
Però ci sono riuscita!
Cosa ve ne pare? Riusciranno Stefano ed Anna ad andare d'accordo prima o poi? 😉
Buona domenica a tutti😘





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