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55. (Parte 4)

Nicole e Jace fianco a fianco vanno a sedersi su una panchina. Il cielo è blu, non c'è neanche una nuvola, ogni tanto una lieve brezza di vento li travolge in modo da rinfrescare l'aria.

<<Quindi? Hai qualche nuova idea?>> gli chiede Nicole per la centesima volta dopo averglielo chiesto per tutte le volte precedenti <<oggi non mi ha neanche chiamata>> aggiunge. Una lacrima solitaria le attraversa il viso ma prima che possa cadere Nicole l'asciuga, poi stringe le spalle e tiene lo sguardo basso.

<<Niente lacrime il giorno del tuo compleanno>> le dice dolcemente Jace scostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Per qualche secondo rimangono in silenzio, poi Jace mette la sua mano sopra quella della ragazza e la stringe forte
<<Auguri>> dice sorridendo. Sa che anche se non vuole quella parola la fa stare bene.

È logico. È il giorno del suo diciottesimo compleanno e i genitori sono in giro per il mondo a fare gli affari loro, l'amico più vicino a lei non l'ha neanche chiamata e il ragazzo che ama non può darle un vero conforto in un momento come questo.

Ha dovuto usare la scusa di Axel per farla venire al parco con lui, altrimenti non lo avrebbe fatto per suo rispetto. Ogni momento si rende conto di quanto sono diversi. Lei così timida e carina, ma con una potenza immensa dentro, non si fa mettere i piedi in testa e se qualcuno la provoca ripetute volte lei non se ne sta zitta e buona.

Lui invece è cattivo fuori, tutto vestito di nero, con sguardo maligno e sorriso sinistro, sembra un bad boy, ma tiene a lei tremendamente, non le farà mai del male. Mai. Non desidera altro che renderla felice e vedere che sta bene e in salute.

<<Me lo hai già detto altre 3 volte oggi>> dice Nicole sorridendo. Come Jace ha immaginato quella parola la fa sorridere nonostante non sia la prima volta che la sente dalla stessa persona. Guarda attentamente il suo sorriso. Le labbra morbide che si allargano per scoprire i denti bianchi, le fossette ai lati del viso e la tremenda voglia di vivere che trasmette. Vorrebbe stringerla fra le sue braccia e farla sua. Ma in un certo senso lei è già sua, non è sua perché è un oggetto, ma è sua perché loro si appartengono.

<<Meriti che ti venga detto auguri ogni volta che serve per farti spuntare quel fantastico sorriso. Ora però fai 18 anni, sei legalmente maggiorenne, potrai prendere la patente.>> dice con fierezza continuando a osservare lo splendido sorriso sul viso di Nicole. È rimasto lì ma non sembra un sorriso stampato come nelle bambole di porcellana. No. È un sorriso vero, fantastico. <<Ti accompagnerò io a prendere la patente>> aggiunge.

<<Che cosa?!>> esclama Nicole con voce stridula <<non voglio andare a sbattere a un palo il primo giorno di guida>>. Scoppia in una risata lieve.

<<Io sono un ottimo guidatore! >> esclama Jace come se si fosse offeso. Sa che Nicole sta solo scherzando e per questo sta al gioco.
<<Cosa vorresti per il tuo compleanno? >> tutto quello che chiedi sarà un ordine. Vorrebbe aggiungere ma gli sembra troppo da film romantico perciò evita. Le darà quello che desidera.

<<Vorrei che le cose non fossero così complicate>> dice Nicole sapendo che neanche Jace, per quanto vuole assecondarla riuscirà a fare questo miracolo. Jace si rammarica all'idea che il suo girasole abbia chiesto l'unica cosa che lui non potrà darle. Prima che lui possa rispondere Nicole aggiunge:<<vorrei poter stare con te>>. Quelle parole le pronuncia come se le stesse assaporando. È quello che vogliono entrambi.

Jace si sente completo ora. Nicole prima d'ora non ha mai dimostrato affetto verso di lui anche se è evidente che c'è. Non ha mai detto nulla di sdolcinato e non gli ha mai confessato i suoi veri sentimenti. Cosa che invece lui ha fatto prima di baciarla quando l'ha rincorsa sotto la pioggia.

<<Anche io, girasole>> dice Jace. Sul viso di Nicole si accende come una scintilla e si gira a guardarlo come fosse la prima volta che sente quella parola.

<<Non te l'ho mai chiesto, perché mi chiami girasole?>> chiede incuriosita. Jace non pensa molto alla risposta, le parole gli escono dal cuore.

<<Perché sei una ragazza molto allegra che mette gioia, e quando sei felice sembra che tu ti apra come un girasole. La mattina quando le persone ti vedono e tu sorridi sembra di avere davanti un girasole. Tu per me sei un girasole. Il mio girasole. Sei la persona che mi da la voglia di andare avanti che mi da la forza di sorridere. Sei dolce, sei... Sei tante cose>> dice.

Si avvicina a lei, non vuole baciarla perché sa che lei si tirerebbe indietro per rispetto di Axel ma vuole sentire il suo fiato caldo sulla bocca, il suo profumo al limone.

Quel profumo da frescura e addosso a Nicole sta benissimo. Prima che possa scansarsi sposta le labbra sulla sua guancia e le dà un bacio delicato. Nicole le sente a malapena.

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