43.
17 DICEMBRE
Nicole si volta e fissa il ragazzo da capo a piedi, non può credere che lui sia lì. Non può credere che tutto ciò sia successo veramente.
Ora è certa di trovarsi in un’orribile film, spera solo che la situazione in qualche modo possa ribaltarsi e che il finale possa essere dei migliori.
<<Axel! >> esclama la ragazza con voce morente.
Vorrebbe dire qualcosa di sensato ma il respiro le si blocca in gola e prima che possa far ripartire le sue corde vocali Axel si volta e inizia a correre in mezzo alla strada accecato dalla gelosia e dalla rabbia, il suo cuore si è frantumato in mille pezzi.
No. No. Non doveva andare così, pensa Nicole. Fa per raggiungerlo ma non riesce a fare neanche un passo perché la figura dietro di lei, di cui per un attimo si è completamente dimenticata sopraffatta dal casino che si è andato a creare, la prende per un braccio e la stringe senza farle male.
La blocca.
<<Devo andare a parlare con lui>> dice Nicole. <<ora>>
<<Ci vado io>> contrabbatte Jace.
<<Si ma... >> cerca di obiettare Nicole.
<<È mio fratello, lascia che ci parli io. Ti prometto che farò il possibile per risolvere la faccenda>> la interrompe Jace.
<<Vengo con te>> afferma Nicole.
Non è sicura di quello che ha appena detto, se si presenteranno insieme da Axel le cose andranno meglio o le peggioreranno solo? Inoltre chi meglio di Jace vuole fare chiarezza su quello che è appena successo, è suo fratello e farà di tutto per cercare di ricomporre il legame forse spezzato con Axel.
<<No>> dice seccamente Jace.
<<Dobbiamo fare una chiacchierata tra soli fratelli>>.
Il telefono di Nicole vibra e lei sbuffando lo tira fuori dalla tasca del giubbotto. Legge ad alta voce il messaggio di Sophie: NICOLE DOVE SEI?
<<È Sophie, devo andare a risolvere la questione di Olivia>> fa una breve pausa e alza gli occhi al cielo <<va bene, parlaci tu, ti prego risolvi le cose>>
<<Ci penso io>> dice Jace stampandole un bacio sulla fronte.
Posa le mani sui suoi soffici capelli che sono ancora un po umidi. Stacca le labbra con rammarico, vorrebbe far durare quel bacio più a lungo, ma hanno tempo.
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<<Axel ti prego ascoltami, non è come credi>> dice Jace e nel frattempo pensa che avrebbe potuto dire una frase un po' più sensata non qualcosa del genere, la solita frase che dicono tutti.
Ma durante il tragitto non aveva minimamente pensato a cosa fare o dire, era stato impegnato a pensare ai mille posti in cui poteva essere Axel, poi gli era venuto in mente il vecchio albero sotto al quale andava quando da piccoli litigavano da piccoli.
Non aveva dubbi che fosse lì, è molto legato al suo passato specialmente perché sente tremendamente la mancanza dei suoi genitori e quel dolore ormai fa parte di lui.
<<Ah no?! Non è come credo? E come dovrebbe essere scusa? A me è sembrato tutto chiaro>> dice Axel ad alta voce, ha un tono arrabbiato ma dal suo viso si capisce che ha appena finito di piangere. E è stato un lungo pianto.
Dai suoi occhi Jace, che è suo fratello e lo conosce ormai da 18 anni capisce che tiene a stento le lacrime e che sicuramente dietro quel viso arrabbiato c'è un ragazzo addolorato e sofferente che si sente tradito.
<<Lascia che ti spieghi>> dice Jace mettendogli una mano sulla spalla.
<<Sapevi quanto mi piace Nicole! >> sbotta Axel scostando brutalmente la mano del fratello <<lo sapevi! Sapevi quanto l'amo e sapevi che avrei dato tutto perché lei ricambiasse i miei sentimenti. Eppure tu hai programmato tutto alle mie spalle. Scommetto che sei stato tu a riuscire a farmi andare via in modo da non avere ostacoli. Perché è solo questo che sono io giusto? Un ostacolo. Inoltre penso anche che tu non abbia fatto nulla per cercare di farmi tornare!>>
<<Si hai ragione. Sapevo quanto l'ami, ma non sai quanto l'amo io!>> dice Jace abbassando lo sguardo per qualche secondo, poi lo rialza e lo fissa dritto negli occhi. <<ma non ho programmato nulla, non ho mai cercato di farti andare via, anzi sono anche andato dalla vecchia signora-avvocato che era amica dei nostri genitori, ho cercato di farti tornare in tutti i modi>> dice in tono calmo.
Jace cerca di sembrare forte non vuole fargli vedere che è rimasto ferito perché l'ha accusato di aver complottato contro di lui per rubargli la ragazza. Lo crede davvero così crudele? Prima che Axel possa obiettare Jace riprende fiato e continua a parlare. <<Ascoltami>> dice con decisione. In realtà nella sua testa c'è una confusione assurda. Non sa cosa dire se non la prima cosa che gli viene in mente <<non so da dove iniziare>>. È la verità.
È complicato fargli capire come lui e Nicole si sono innamorati, che è stato uno sguardo, un colpo di fulmine. E che probabilmente se non si fossero incontrati quel giorno quando Nicole è andata a casa sua per riportargli il giubbotto i loro cuori non avrebbero avuto pace finché non si sarebbe ritrovati, probabilmente si sarebbero cercati per tanto tempo e forse non si sarebbero mai rivisti. O forse le parole giuste sono proprio queste.
<<Esatto, non lo sai. Non lo sai neanche tu>> dice Axel prima che Jace possa trovare la frase giusta. <<Sei sempre il solito, sei uno stronzo, anche 10 anni fa, quando io ero alle elementari mi piaceva tanto una ragazza e tu ci hai provato con lei, anche se non ti piaceva, ma solo perché volevi rubarmela. Pensavo che le cose tra noi potessero cambiare. Che forse potesse essere Nicole a cambiarle, avremmo potuto vivere come una famiglia felice, io potevo essere felice>> dice Axel tutto ad un fiato. Ripensa alla morte dei genitori, quanto si sente triste da quel maledetto giorno. Deglutisce <<poi alla fine è stata Nicole a cambiarle, certo. Ha cambiato tutto in positivo. Per te.>> Jace non può credere alle sue orecchie, ora suo fratello ha tirato fuori una storia successa 10 anni prima. Di nuovo non sa cosa dire e aspetta che sia Axel a parlare di nuovo<<Non so come abbia fatto a non accorgermene prima. Siete stati due infami. Anche Nicole è stata un'infame! >> conclude Axel.
Jace non può sopportare che suo fratello, colui che dice di amarla tanto, dia dell'infame al suo girasole.
<<Stai esagerando! Lascia fuori Nicole, o perlomeno se devi tirarla in mezzo non insultarla. Ti prego cerca di capirmi>> dice Jace, se potesse si rimangerebbe l'ultima frase.
Quella sera ha troppe emozioni dentro di lui e non riesce a dire neanche una cosa giusta. È felice perché suo fratello è finalmente tornato, è felice perché ha baciato la ragazza che lo ha stregato e lei ha ricambiato.
Ma è arrabbiato perché non può stare con lei e perché Axel si sta comportando come un ragazzino e prova un certo disgusto verso se stesso, che è stato una delusione enorme per il fratello.
<<Capirti? Con quale faccia vieni a dirmi di capirti? Tu devi capire me e il mio comportamento. Tu! >> Axel si accovaccia per terra e Jace invece che è rimasto immobile per tutto il tempo segue il movimento del fratello con gli occhi. <<Hai baciato la ragazza che amo da 2 anni quasi! >>
<<Me ne rendo conto, infatti hai ragione>> cerca di adottare un'altra strategia, magari se prima gli darà ragione poi magari riuscirà a farsi ascoltare rigirando il discorso. <<Credimi, non volevo. Non era mia intenzione ferirti>>
<<No certo, non è mai tua intenzione ferirmi>> dice Axel, poi si alza e fa qualche passo per andarsene.
<<Dove vai? Torniamo a casa insieme>> gli dice Jace, lui si ferma e prende un bel respiro.
<<No>> risponde. Deglutisce <<non torno a casa>>
<<E dove credi di andare? >> chiede Jace.
<<D'ovunque non ci siate tu o Nicole>> dice Axel voltandosi per dare un'ultima occhiata di disprezzo al fratello.
Sta per incamminarsi verso una meta sconosciuta ancora anche a lui, quando la voce di Jace lo ferma di nuovo.
<<Aspetta! Prima devi sapere che sta succedendo>> dice Jace in tono serio. Axel è indispettito non può credere alle sue orecchie. Veramente il fratello sta cercando di fargli perdere tempo in quel modo? Ora è addirittura arrivato a raccontargli i fatti accaduti mentre lui non c'era per avere una conversazione?
<<E dimmi, cosa potrà mai star succedendo? Ora vuoi cercare qualche scusa per giustificare il bacio tra te e Nicole? Io sono tornato dopo mesi, dalla scuola dei miei sogni, la scuola che amo, per la ragazza che amo, ho rinunciato a tutto solo per lei e quando torno la vedo baciare mio fratello. Davvero, complimenti>> dice Axel, poi con le mani fa un piccolo applauso per rendere di più effetto quello che ha detto.
Tutt'intorno a loro oltre il suono della natura, i versi degli animali e il cielo che tuona, non si sente nulla se non il rumore delle mani di Axel che vanno a sbattere l'una a l'altra.
<<Davvero siete stati degli ottimi amici, e tu un ottimo fratello. Mi dispiace fratello ma non ci sono scusanti.>> dice Axel voltandosi per avviarsi di nuovo verso una meta sconosciuta.
<<Axel torna indietro!>> esclama Jace. La sua non è una scusa, forse.
Non voleva che la loro conversazione prendesse questa piega. Questa volta Axel non si volta e non si ferma neanche, prosegue per la sua strada.
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