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39.

Nicole e Sophe stanno andando in negozio, visto che hanno già la certezza che Sophie salirà sul palco e verrà incoronata reginetta dovrà essere bellissima, a lei non importera che avrà il titolo solo per un imbroglio, aspetta questo momento sin da quando era piccola, e non vuole sprecare questa occasione.

Le nuvole che prima Nicole ha visto in lontananza ora si stanno avvicinando, hanno coperto il lieve sole e il cielo è tutto grigio.

Per ora non dovrebbe piovere, hanno tutto il tempo di scegliere il vestito, andare a casa per finire di prepararsi e andare al ballo, poi nel caso dovesse iniziare a piovere non sarà un problema, tanto staranno al chiuso e festeggeranno fino alla mattina, e per domani avrà sicuramente spesso di piovere.

Stanno entrando in negozio, si circondano vestiti di ogni genere, Sophie vuole provarli tutti, non ha la più pallida idea di cosa voglia, ma Nicole l'ha portata dalla commessa, visto che il primo vestito che ha preso è 3 volte più grande di quanto dovrebbe essere e per trovare la taglia giusta hanno girato mezzo negozio, ma senza risultati.

<<Salve, buonasera. Io e la mia amica le vorremmo chiedere se avesse una M di quel vestito>> dice Nicole indicando il vestito che Sophie ha appeso per non far rovinare.

<<Certamente, controllo subito e torno da te>> dice la commessa. Da me? Si chiede Nicole, poi si volta e vede che Sophie è sparita.

Sicuramente si sarà buttata a capo fitto in qualche vestito, il negozio è talmente grande che può essere nei camerini, in qualche armadio, buttata dentro qualche vestito sfuso, ovunque.

Mentre Nicole si volta di qua e di là per cercarla prende il telefono che ha nella borsa e la chiama. Il telefono di Sophie squilla nella borsa di Nicole, che si da la mano in fronte e fa un sospiro mentre le torna in mente che glielo aveva dato quando stava vedendo di che taglia fosse quel vestito, Nicole lo aveva messo nella sua borsa e si è completamente dimenticata di restituirglielo.

<<Mi spiace, l'ultimo capo è stato venduto qualche minuto fa, le ultime taglie rimaste sono tutte più grandi >> dice la commessa che ha appena chiesto alla sua collega, è stata davvero veloce, in questo negozio sono tutti molto efficienti.

<<La ringrazio>>

<<Se ti dovesse servire qualcos altro mi trovi da queste parti, altrimenti chiedi alle mie colleghe>>

Ormai Nicole non la sta ascoltando più, deve ritrovare Sophie, il tempo passa e di lei non vede traccia, prega almeno che abbia trovato il vestito giusto in modo da tornare il prima possibile a casa, ma niente.

Ad un certo punto vede il vestito che a Sophie piace tanto, non vede la testa della ragazza che lo indossa ma è sicura che sia lei, sicuramente la ragazza che lo aveva comprato qualche minuto fa è lei, Nicole è  pronta a tornare a casa, si avvicina a lei. La ragazza si volta.

<<Tu?! >> dice Nicole con aria confusa.

<<Ma che sorpresa>> dice Olivia con molta ironia nella sua frase priva di emozione

<<Che ci fai qui?>>

<<La stessa cosa che stai facendo tu suppongo>> dice Olivia.

Nicole non riesce a rispondere, da lontano vede una figura conosciuta fin troppo bene avvicinarsi con passo felino, come se volesse saltare addosso alla sua preda, è arrabbiata pronta ad azzannarla.

Olivia si volta sentendo la sua voce già urlare da lontano, Nicole ha paura che possano iniziare a fare a botte e che possano mettere a soqquadro l'intero negozio.

<<Cosa ci fai con il mio vestito?! >> urla Sophie.

Nicole legge la rabbia nei suoi occhi, ha fatto girare tutte le persone che sono nel nostro stesso reparto ma sembra non dargli nessuna importanza.

<<Vuoi dire con il mio vestito>> precisa Olivia.

Ora per Nicole è tutto chiaro, lo era già dall'inizio ma preferiva non averne la conferma, è stata Olivia a prendere l'ultima taglia del vestito che ha fatto incantare Sophie.

Evidentemente le ha viste da lontano mentre cercavano la taglia giusta e ha ben pensato di precederle. Nicole deve fare qualcosa, sa che Sophie non riuscirà a trattenersi ancora a lungo dal massacrarla e sa anche di non poter riuscire a portarla via di lì con le buone. Pensa Nicole, pensa.

Non le viene in mente nessuna buona idea se non iniziare a scavare una buca dalla quale ripararsi dalla furia di Sophie.

<<Ridammelo immediatamente, l'ho visto prima io>> dice Sophie.

Sa che con la risposta di Olivia a questa affermazione scoppierà il caos, vede la commessa con cui ha parlato prima, sta sistemando un capo qualche centrimetro dietro Sophie, sta guardando tutta la scena, come se volesse intervenire e dire le solite cavolate che dicono tutti:" calme ragazze, calme. Vedrete che si risolverà tutto."

Ma Nicole sa bene che non si risolverà niente, ci vorrebbe un miracolo. La sua migliore amica vuole quel vestito, è l'unico che ha attirato la sua attenzione fin da subito e Olivia non glielo lascierá per nessun motivo.

<<No>>risponde seccamente Olivia.

<<Ok ragazze proviamo a calmarmi adess....>> cerca di dire la commessa, non riesce neanche a finire la frase che Sophie è già pronta a iniziare a fare chissà cosa.

Probabilmente si metterà ad urlare e a fare qualche scenata. Alle sue spalle ci sono due ragazze, le vede dallo specchio vicino a Olivia che le riflette, quel negozio è pieno di specchi oltre che di vestiti, stanno parlucchiando fra di loro e le giardano, si godono lo spettacolo invece di intervenire.

<<Sophie calmati, ok? È tutto apposto vieni a casa mia, mia madre ha tanti bellissimi abiti che ha usato nel corso della sua adolescenza alla quale è andata a molti balli. Vedrai che ci sarà sicuramente qualcosa che ti piace>> dice Dylan

<<Dylan! >> esclama Nicole.

Non può credere ai suoi occhi. È un miracolo. Dylan è arrivato giusto in tempo e le ha messo le mani sulle spalle, l'ha fatta tornare in sé e forse il suo cervello ha avuto un minimo di buon senso e ha ragionato che fare una scenata non servirebbe a niente.

Dylan prende Sophie per una mano e la trascina fuori dal negozio e Nicole li segue a testa bassa, vergognandosi di quello che è appena successo, li guardano tutti e Nicole quando passa vicino a qualche commessa abbassa la testa in segno di scuse. Olivia ha proprio una faccia soddisfatta.

Quei suoi occhi neri brillano e vogliono trasmettere qualcosa, sembra che vogliano dire:"non è finita qua, non sai cosa ti aspetta".
Oh no. Lei non sapeva cosa l'aspetta.

Fuori dal negozio Dylan non dice una parola per un bel pezzo di strada. Nessuno dice niente. Ma Nicole e Dylan si sono capiti, non è il caso di discutere ora dell'accaduto, si occuperanno un'altra volta degli attacchi d'ira di Sophie, ora bisogna sperare che le piaccia qualche vestito della mamma di Dylan.

Arrivano davanti una grande statua di pietra. Questa raffigura un delfino che sputa acqua dalla bocca, acqua che finisce nel grande stagno sotto di essa. Le loro strade qui si dividono. Inizia a piovere e Nicole va a destra, Dylan e Sophie a sinistra. Sophiame stringe a sé la giacca di Dylan che gli ha appena dato per ripararsi dalla pioggia.

Nicole non ha neanche un cappellino, non si aspettavabche piovesse così presto, corre più in fretta che può  la pioggia si sta facendo così fitta che quasi non vede più la strada, l'unico pensiero positivo in quel momento è che avrá ancora diverse ore per lavarsi e piastrarsi i capelli e fare tutte le cose per essere anche un minimo decente per andare al ballo.

Sopraffatta dai suoi pensieri si rende conto di essere sul lato sbagliato della strada, fra qualche metro troverà davanti a un incrocio e non vuole attraversare lì, fa per attraversare. Non ricorda bene quel momento. Ricorda solo due fari di una macchina in mezzo alla fitta pioggia e il suono assordante di un clacson.

Una macchina arriva a pochi centimetri da lei, l'ha sfiorata. Per fortuna è riuscita a fermarsi in tempo altrimenti alla velocità a cui andava in questo momento Nicole proprio che non riuscirebbe né a dire né a pensare tutto questo. È una Ford nera, l'ultimo modello nuova di zecca e la pioggia sembra la stia toccando per la prima volta.

Nicole è quasi sicura che abbordo di quella macchina ci fosse una donna, ha intravisto gli occhiali da sole femminili, ma cosa ci fa con degli occhiali da sole con tutta quella pioggia? Ora capisce perché non l'ha vista. Riesce a continuare per la sua strada schivandola. Nicole rimane lì per terra, da sola, non è ferita fisicamente ma psicologicamente...

Le fa male la testa, non riesce a vedere più niente, tutt'intorno a lei c'è solo pioggia, nessuno che può aiutarla almeno ad alzarsi e ad allontanarsi dalla strada per evitare che arrivi qualche altra macchina e che finisca il lavoro della precedente.

È seduta, il suo viso, i suoi vestiti, i suoi capelli sono completamente zuppi, la sua vista si annebbia probabilmente per la forte botta che la fa finire a terra e per la forte pioggia. Si culla a terra, anche se non l'ha uccisa quella macchina ora lo farà la pioggia o qualche altro veicolo, rimane lì distesa, i suoi occhi si stanno chiudendo...

<<Nicole! >>
Sente una voce urlare, è lontana, probabilmente si sta avvicinando, corre verso di lei perché la sente sempre più vicina
<<no Nicole, nooo!! Ti prego>> il suo cervello non sostiene più tutto quello e sviene, ma prima sente due dolci mani avvolgersi su di lei, l'odore le sembra familiare ma non riesce a capire chi sia.

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