Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

15.

<<Sophie! Sophie che ti succede? >> urla Nicole.
Il resto della classe inizia a raggrupparsi e forma un cerchio per vedere cosa stia accadendo, anche il professore di chimica lascia la cattedra e viene a dare un'occhiata.
<<Respira, respira>> continua Nicole <<con calma, si brava così>> dice dolcemente quando Sophie smette di tossire, ma dopo qualche secondo ricomincia e è presa dal panico.

<<Professore! Faccia qualcosa!>> urla Nicole.

Deve essere stata qualche sostanza a cui è allergica che le ha provocato quella reazione. Stanno studiando gli stati di aggregazione della materia ed i passaggi di stato, gli ingredienti sono gli stessi che hanno usato nella scorsa lezione: acqua, alcool etilico, sodio e sabbia.

E' impossibile che Sophie possa essere allergica a una di queste sostanze, probabilmente si è confusa e nell'intruglio ha versato anche qualcos'altro.

<<Portiamola in infermeria, voi rimanete buoni>> si rivolge alla classe il professore.

Sophie si appoggia alla sua amica finché non arriva in infermeria, la dottoressa la visita facendo stare tutti sulle spine. Con l'abbassalingua controlla la gola, le fa fare un lungo respiro per avere il tempo sufficiente di vedere se è infiammata prima che ricominci a tossire.

Usa anche altri attrezzi di cui Nicole non conosce il nome, da piccola voleva fare il medico, ora se ci fosse stata lei al posto della dottoressa della scuola le avrebbe fatto fare un aerosol, ma probabilmente sarebbe stato inutile.

Quando finisce si tolglie gli occhiali e dice:<<Non è niente di grave, ma deve andare in ospedale per fare ulteriori controlli, ho già chiamato l'ambulanza sarà qui fra qualche minuto>>

<<Sophie io ti accompagno>> dice Nicole stringendole la mano, il professore le mette una mano sulla spalla e scuote la testa. Cosa vuole dire? Che non la posso accompagnare? Si chiede Nicole.

<<No tu resta qui, devi finire le lezioni, mi dispiace non poterti riaccompagnare a casa>> Sophie e il prof si sono guardati, è stato lui a farle dire quelle cose, lei avrebbe voluto una compagnia.

Si preoccupa per lei, ma anche la seconda parte della sua frase è un problema, come sarebbe tornata a casa? E' una mezz'oretta a piedi e prendere l'autobus è fuori discussione, non sopporta le tante persone che spingono per entrarvi e l'aria pesante che si respira.

In lontananza si sente il suono della sirena dell'ambulanza che si faceva sempre più forte e quando Sophie è al sicuro, sdraiata con i medici intorno Nicole torna dentro.

Hanno fatto quell'esperimento diverse volte, gli ingredienti sono sempre gli stessi e anche i procedimenti, non riesce a capire cosa possa aver provocato quella reazione a Sophie.

Suona l'ultima campanella, Nicole aveva pensato di chiamare Axel per chiedergli se poteva riaccompagnarla a casa ma è stato un pensiero durato pochi secondi perchè subito dopo ci ha ripensato, si incammina guardando il cielo che si annerisce sempre di più, in questo periodo piove spesso e lei prega che le dia il tempo almeno di avvicinarsi a casa.

Non ha un ombrello con cui ripararsi e sta già iniziando a tuonare, la strada è quasi vuota, le persone si sono già riparate in casa. Si avvicina al collo la giacca e vi infila i capelli per evitare che continuassero a svolazzare e che il vento glieli mandasse davanti gli occhi dandole fastidio.

Un altro tuono le fa accellerare il passo. E' sempre attenta a tutto e molto sveglia, gira un pochino la testa e con la coda dell'occhio vede un ragazzo che la segue, sente dei passi dietro di lei e il ritmo è uguale al suo: se lei aumenta il passo lo fa anche il ragazzo dietro di lei.

Ha veramente paura, pensa di iniziare a correre ma poi ci ripensa, teme che chi la sta inseguendo sia più veloce e vedendo che lei si è accorta della sua presenza cercherebbe di fare al più presto qualsiasi cosa abbia in mente. Nicole ha guardato talmente tanti film horror che pensa sia un serial-killer, inizia a guardarsi intorno per vedere se ci sia qualcuno a cui chiedere aiuto. Niente, le strade sono vuote.

Allora cercó disperatamente qualcosa con cui combattere, un bastone o qualsiasi cosa che possa fare abbastanza male da indebolirlo e darle il tempo di rifugiarsi in qualche casa.

Un pensiero la devasta: se non fosse stata abbastanza veloce per prendere l'oggetto perderebbe l'occasione e anche l'effetto sorpresa, deve contare solo sulle sue forze. Volta l'angolo che la mattina era illuminato dal sole, ma ora è semplicemente un buco nero, i tuoni e il tempaccio non aiutano.

Le pupille basse checon la coda dell'occhio continuano a guardare la figura dietro di lei, ma rimane sorpresa dalla sfilza di ragazzi che invece trova davanti a lei.

Per poco non va a sbattere contro uno di loro. Può provare a sfuggire da uno, ma non da 4, qualsiasi cosa vogliano da lei, la otterranno sicuramente.

Alle sue spalle sente un rumore di tacchi che si avvicina al ragazzo dietro di lei, una donna. Nicole pensa che le avrebbe dato una mano, ma quando la donna si toglie gli occhiali rimane solo un viso riempito di trucco, Olivia.

Avrebbe dovuto immaginarlo, doveva fare attenzione alle sue parole: ve la farò pagare. Era così ovvio che fosse stata lei a far sentire male Sophie, ha organizzato tutto nei minimi dettagli. Sapeva che lei non avrebbe preso l'autobus e l'unica strada per tornare a casa a piedi era quella. Cosa vuole farle? Picchiarla? Rapirla? Sa che è cattiva, ma non avrebbe mai immaginato che la sua mente malvagia e maligna potesse arrivare a tanto.

I 4 ragazzi iniziano a fare piccoli passi, e Nicole si ritrova, in un attimo, accerchiata.

<<Aspettate>> dice con tono sicuro Olivia.

<<Cosa vuoi farmi! >> la voce di Nicole suona impaurita.

Si muove di qualche millimetro. Osserva tutte le possibili via di fuga ma si rende conto che purtroppo non riuscirebbe mai a scappare.

Davanti a lei, ci sono 3 ragazzi: uno è il "tirapiedi" di Olivia, quello che gli ha scattato la foto quando era andata da Jace, lo aveva già riconosciuto fin da subito, ma non poteva credere che fosse davvero opera di Olivia, gli altri due non riesce a identificarli ma la loro maglietta a mezzamanica lasciava intravedere i muscoli delle braccia, Nicole sa che non riuscirà neanche a dargli un calcio, perché loro l'avrebbero immobilizzata appena avrebbe provato a contrattaccare.

Dietro di lei c'è il ragazzo che l'ha seguita e alla sua destra Olivia. Appena Nicole la guarda, lei maliziosamente riprende a parlare.

<Oh mia cara>> dice portandosi una mano alla bocca come se fosse dispiaciuta, la sta prendendo in giro.
<<Questa è una sorpresa! Ma che ti serva da lezione, non ti avvicinare più a Jace, l'ultima ragazza che l'ha fatto è finita... male>> Questa è pazza, si dice Nicole provando a distogliersi da tutti i brutti pensieri che la tormentano.

Nicole vuole potersi rifugiare in un piccolo angolino della sua mente, anche con il corpo, ma purtroppo non può evitare di immaginare quello che le potrebbe succedere. I 4 ragazzi avanzano piano piano finché non riescono a metterla con le spalle al muro, Olivia non si muove di un millimetro.

<<E se ci fossi tu al posto mio?>> urla Nicole cercando di prendere tempo. Spera che qualcuno passi di lì e le dia una mano, oppure spera di riuscire a convincere Olivia, a farla tornare a casa senza un graffio, con le sue parole.

<<Cosa vuoi dire?>> chiede Olivia.

<<Voglio dire>> dice Nicole, vede che i ragazzi si sono fermati di nuovo e cerca di portare avanti la sua recita.
<<Se fossi circondata da un gruppo di ragazzi che vogliono farti chissà cosa, con una ragazza che guarda mentre ti fanno del male e non interviene per fare niente, come ti sentiresti? Anche tu sei donna, dovresti sapere come ci si sente in queste situazioni... Sai anche tu che io non posso fare niente contro di loro perché non ho il loro stesso fisico, non ho le loro stesse abilità... >> Nicole ora sa come si sente un topolino minacciato, anche nei momenti più brutti non perde il suo umorismo.

<<Basta! Sta zitta >> la blocca Olivia e con la testa fa cenno ai ragazzi di proseguire.

Il piano di Nicole non ha funzionato, ha cercato di farla sentire in colpa, ma sembra non abbia emozioni, non può combatterli perché sono molto più forti di lei e tra l'altro anche in maggioranza e non ha vie di fuga, si sente spacciata.

I ragazzi continuano a muoversi lentamente per farle salire la paura, il semicerchio si sta stringendo e lei non riesce più neanche a pensare, si mette sulle punte e si attacca al muro il più possibile. Vorrebbe diventare piccola piccola, come una formica e sgattaiolare via.

Non l'avrebbero uccisa, ma forse l'avrebbero picchiata. E' sempre stata una ragazza dolce e gentile con tutti, altruista... Odia la violenza, specialmente quel tipo di violenza che stanno per fare a lei.

Un gruppo di uomini contro una sola donna, cosa può fare. Qualche anno prima ha partecipato a un'organizzazione che trattava questo argomento, le stanno molto a cuore argomenti come il bullismo e le violenze, vuole essere una di quelle persone che può fare la differenza, invece ora lei sta per essere una vittima.

<<Non impari mai eh>> dice una voce. Tutto si ferma. Olivia spalanca gli occhi e i ragazzi si fermano voltandosi a vedere da chi provenga la voce. Jace. O grazie al cielo, pensa Nicole.

Ciao ragazzi, ecco a voi un nuovo capitolo! Vi è mancato leggere questa storia? Scusate l'assenza ma la scuola mi sta portando via tanto tempo e purtroppo non riesco a gestire bene contemporaneamente sia liceo che che scrittura, mi scuso enormemente e vi prometto che mi farò perdonare 🌻

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro