11.
8 OTTOBRE
<<Allora? Come ti è sembrata Nicole?>> chiede Axel a suo fratello, mentre prende una tazza, nel frattempo prende anche un coltello per tagliare il salame e inizia a farsi un panino.
<<È... carina>> risponde Jace scegliendo le parole con cura.
<<È molto più che carina>> puntualizza Axel.
Axel di solito a colazione beve solo un po' di latte ma questa mattina si è svegliato con una gran fame.
In verità ha anche sonno, la notte precedente non è riuscito a trovare una posizione comoda sul letto e l'idea di aver avuto Nicole Deveraux in casa gli faceva venire le farfalle nello stomaco. È un ragazzo particolare, i suoi gusti nel mangiare sono molto selettivi e il caffè ad esempio è una di quelle bevande che non gli piace. Un giorno aveva provato a prenderlo solo perché ne aveva un grande bisogno, ma ne era rimasto schifato.
Aveva già sentito parlare di Nicole ancor prima di averla incontrata, era il primo giorno di scuola e lui non conosceva nessuno, ma le voci su di lei correvano più del vento. Sa che ha perso suo cugino in un brutto incidente ma più di ogni altra cosa si è soffermato sulle voci della sua bellezza. I ragazzi della squadra di basket la chiamano "la barbie" , dicevano che è di una bellezza unica, e avevano ragione. Ma hanno dimenticato di dire anche quanto è gentile e unica la sua personalità. Axel in un primo momento non l'aveva riconosciuta, quando si erano scontrati, la ragazza corrispondeva alla descrizione. Possibile che mi fossi scontrato proprio con lei? Si era chiesto. Si. Ne aveva avuto la certezza quando lei gli aveva detto il suo nome.
Jace non ha mai raccontato ad Axel dell'incontro di sguardi che ha avuto con Nicole. Se glielo deve dire, questo è il momento giusto. Sta escogitando già il discorso nella sua mente quando nota il sorriso di Axel mentre parla di lei, è felice e innamorato.
Non se la sente più di spezzargli il cuore in quel modo. Non ci sono parole giuste per descrivere la situazione, può solo stare zitto e reprimere i suoi sentimenti.
Axel taglia un'altra fetta di salame facendo attenzione a non tagliarsi con la lama appuntita del coltello e da un morso al panino che ha appena finito di preparare. <<Cazzo il latte!>> esclama Axel accorgendosi di aver dimenticato il latte a bollire sul fuoco.
Prende i guanti per non bruciarsi e posa la pentola su tavolino, poi riversa tutto nella tazza. <<Ti è sembrata simpatica?>> chiede ancora eccitato perché suo fratello l'ha conosciuta.
<<Abbastanza>> risponde Jace. Cerca di parlare il più vagamente possibile.
Fra di loro c'è un momento di silenzio, Jace è lì in piedi davanti ad Axel che fa avidamente colazione, invece Jace non ha fame, lo stomaco gli si è chiuso e gli viene da vomitare al solo pensiero che entrambi si sono innamorati della stessa ragazza. Non vuole dividere Nicole con lui, la vuole tutta per sé, lei è la sua Nicole.
È egoista come pensiero, ma è la verità.
Jace però non vuole fare del male al fratellino di cui si è sempre preso cura, no. Non lo farà. Lascerà decidere a Nicole con chi dei due vuole stare.
<<Questo è il mio profumo?>> chiede Jace che ha notato già da un po' questo particolare odore.
<<Si>> risponde Axel.
<<Chi ti ha dato il permesso di prenderlo?>> chiede Jace scontroso, suo fratello non risponde e si rende conto di esser stato troppo aggressivo.
<<Sai che mi da fastidio quando tocchi le mie cose senza chiederlo>> dice Jace. Axel non risponde, sapeva già che gli avrebbe dato fastidio.
Jace ha comprato questo questo profumo qualche mese fa quando è andato in Francia, voleva acquistare qualcosa di particolare che non poteva trovare in America e che non fosse la solita calamita che tutti, di solito, tendono ad acquistare, perciò è andato nel primo negozio di profumi che ha trovato e la commessa gli ha consigliato "La Nuit de l'Homme", una fragranza creata con Cardamomo, Bergamotto, Cedro della Virginia, Lavanda, Vetiver e Carvi.
A Jace è piaciuto talmente tanto che ne ha acquistati tre.
Axel prima si è intrufolato in camera di suo fratello per mettere un po' di profumo sui vestiti, però si è lasciato prendere la mano dal buon odore e ne ha messo un po' troppo.
<<Io fra qualche anno mi vedo sposato con Nicole in una piccola casa di campagna>> dice Axel fantasticando sul suo futuro.
Nella nuova scuola non ha stretto un'amicizia forte con nessuno oltre Nicole, perciò suo fratello ora è il suo migliore amico, ha questa fantasia in testa già da un po' e ora l'ha finalmente detta a qualcuno.
<<Penso che a Nicole farebbe piacere abitare in una grande casa>> dice Jace, di solito è il sogno della maggior parte delle persone.
<<Come fai a saperlo?>> chiede Axel.
<<E a chi non piacerebbe?>> risponde Jace.
<<A me>> dice Axel. Ha vissuto in grandi case per tutta la sua vita, questa di New York i suoi genitori l'hanno comprata solo per venirci in vacanza, ma dopo la loro morte lui e Jace hanno deciso di venirci a vivere perennemente. Gli piacerebbe anche cambiare un po' e vivere in un appartamento o comunque sia in qualcosa di piccolo.
<<Come mai hai avuto questa fantasia su un ipotetico futuro tra te e Nicole?>> chiede Jace sottolineando la parola "ipotetico".
<<Sto iniziando a capire che è ora di iniziare a pensare al futuro>> risponde Axel.
Jace vede suo fratello ancora come un ragazzino fragile, anche se ha diciassette anni, perciò non lo è più. Non riesce proprio ad immaginarlo sposato con Nicole in una casa con i loro bambini, o meglio, Jace non vuole immaginarlo perché Nicole gli piace tremendamente.
Axel, invece, si sente un adulto da quando si è innamorato di Nicole, l'unica cosa che non va nel suo discorso è che sta dando per scontato che lui e Nicole si sposeranno, o e che perciò Nicole si innamorerà di lui.
<<Ma andiamo sei ancora un ragazzino>> gli fa notare Jace.
<<Come no, e tu il tutore responsabile>> dice Axel ironizzando sul fatto che Jace alcune volte sembra più irresponsabile di lui. Alla morte dei loro genitori, Jace, che era già maggiorenne, è diventato il tutore di Axel, ma, forse era meglio se il compito di tutore l'avesse svolto qualche zio ultraquarantenne.
<<Voglio andare all'università e fare tante cose>> dice Axel cominciando a raccontare tutto quello che vuole fare in futuro.
<<In pratica vuoi fare tutto quello che non ho fatto io>> dice Jace che dopo aver finito le superiori, è andato al college ma non si è laureato perché all'ultimo anno ha mollato.
<<Più o meno>> dice Axel. Da grande Axel vorrebbe laurearsi in qualcosa che possa dargli un buon lavoro, ma il suo più grande sogno è quello di continuare a coltivare la sua passione, ovvero la pittura.
Qualche mese fa ha inviato la sua iscrizione a una scuola di pittura a numero chiuso in Spagna, ma nessuno ha mai risposto all'email perciò Axel presume che lo abbiano rifiutato. Non ha mai frequentato scuole di pittura, il suo è un talento naturale. In pochi sanno di questa sua passione, si dice che quando una cosa la si fa con il cuore non serve vantarsene e Axel corcorda pienamente con questo.
Un giorno si è chiuso nella sua camera per ore e ha disegnato come vorrebbe che fosse il primo bacio tra lui e Nicole, la sua immaginazione ha influito molto con il disegno perchè si era ritratto più muscoloso e pieno di tatuaggi. Tiene il disegno custodito nel primo cassetto del comodino vicino al letto, è il primo dell'interminabile pila di disegni rilegati con un elastico e tenuti in una cartellina.

<<Diciamo che voglio essere l'uomo giusto per Nicole, vorrei piacerle e essere al suo livello>> dice Axel.
<<Al suo livello?>> chiede Jace, Axel non risponde perchè non sa bene come spiegare quello che intende e continua a mangiare il suo panino.
<<Comunque non esiste l'uomo giusto, esiste l'uomo di cui ci si innamora>> dice Jace, fra di loro c'è di nuovo qualche secondo di silenzio imbarazzante.
<<Da quanto la conosci?>> chiede Jace spezzando il silenzio.
<<Te l'ho detto. Una settimana. L'ho incontrata il primo giorno di scuola>> risponde Axel frustrato e sempre più convinto che il fratello non ascolti quando lui parla.
Jace già sapeva la risposta perché Axel gli ha parlato di Nicole talmente tante volte che sembra che sia stato lui stesso a vivere la sua esperienza. Jace si è meravigliato di non averla riconosciuta subito, Axel l'ha descritta così tante volte che lui non capisce come abbia fatto a non associarla alla ragazza che aveva incontrato lui.
<<Sono davvero convinto di essere innamorato, secondo te è il caso che glielo dica?>> chiede Axel
Jace fa un falso sorriso. No, cazzo. Se glielo dirà e lei ricambierà sarà tutto finito, non ci sarà speranza per lui e Nicole. Jace vuole la felicità di Axel, ma lo ha colto alla sprovvista.
<<Si>> risponde Jace, ma se ne pente subito. <<In fondo penso sia la ragazza giusta per te, sicuramente sarà meglio della precedente>> ridacchia Jace.
La precedente ragazza di Axel si chiamava Giulia e era veramente una stronza snob. Un giorno si era avvicinata troppo a Jace che aveva provato a respingerla gentilmente ma lei cercava in tutti i modi di baciarlo. Jace era seduto sulla comoda poltrona del salone appena è entrato Axel, Giulia si è buttata dalla parte opposta della stanza. Per quanto possa essere grande la casa di Axel e Jace, comunque sia non è la reggia di un principe perciò Axel ci ha messo pochi secondi a chiudere la porta ed ad andare nel salone, ovviamente Axel aveva visto abbastanza e sapeva bene che Giulia non era nei gusti di suo fratello, sapeva che era tutta opera di lei.
È stato ironico per Jace tirare fuori la storia della sua ex, somiglia un po' alla situazione in cui si trovano ora. In fondo fra di loro c'è pur sempre una ragazza, solo che la precedente non li ha divisi, ma Jace sa che per Nicole non andrà altrettanto bene.
<<Dai Giulia era antipatica ma non era così male>> dice Axel stringendo la tazza di latte caldo.
<<Ti sei dimenticato cosa ha fatto?>> gli rammenda Jace e Axel scuote la testa in segno di no.
Certo, è impossibile che se ne sia dimenticato, ci era stato talmente tanto male che si era rinchiuso in camera per giorni a piangere. Ma il dolore di quel momento era nulla in confronto al dolore che aveva provato dopo qualche mese alla morte dei suoi genitori.
<<Sai, so che ha perso il cugino, mi dispiace un sacco>> commenta Axel. <<Nicole intendo, non Giulia>> precisa.
<<Anche a me dispiace>> risponde Jace.
L'ultima cosa che ha bisogno di sentire Jace sono cose su Nicole, credeva di esser riuscito a cambiare argomento ma si sbagliava.
Gli si stringe il cuore al solo pensiero della ragazza fragile che ha preso in mano la rosa dei suoi genitori, la immagina ricolma di lacrime per la sua perdita.
Perché si sta dispiacendo per una persona che non conosce nemmeno? Lui non ha mai conosciuto suo cugino, non conosce bene neanche Nicole. Non capisce da dove vengano quelle riflessioni in lui. Da quando i loro occhi si sono incontrati si sente debole, il ragazzo che ne ha fatte di mille colori e che si prende gioco delle persone sembra essere solo un ricordo.
Eh già, non ci crederete mai, ma anche i ragazzi come lui possono provare amore vero.
Jace era un ragazzo a cui piaceva divertirsi, prendersi gioco delle ragazzine che gli andavano dietro, che sono veramente tante, perché diciamocelo, è davvero affascinante. Ma Nicole lo fa sentire diverso, lo fa sentire meno strafottente, è come se quei pochi minuti che hanno passato insieme l'avessero cambiato.
L'amore che prova per lei è disposto a tutto pur di averla, perché in fondo solo l'amore ti cambia, è disposto anche a diventare un santo, se servirà a farla cadere tra le sue braccia. Ma c'è un problema, cioè Axel. Non gli farà del male perciò il sentimento che si ingigantisce in lui deve restare lì, nel suo cuore.
<<Io vado a scuola, spero che tu e Nicole possiate diventare grandi amici>> dice Axel prima di infilare in bocca l'ultimo morso del panino.
<<Comunque il profumo puoi tenerlo, te lo regalo>> dice Jace.
Axel annuisce in segno di "grazie" e esce di corsa sbattendo la porta senza neanche accorgersene.
Grandi amici. Ripete nella sua testa Jace, solo quello possono essere. Inizia a farsi un caffè mentre cerca di concentrare l'attenzione su qualcos'altro per non sprofondare nei suoi pensieri su Nicole.
• Spazio autore •
Ciao! L'immagine che ho caricato sopra l'ho disegnata io, magari non è venuta alla perfezione ma sono fiera di quello che ho fatto e questo mi basta. Spero che la storia vi stia piacendo e che possa continuare ad appassionarvi, il mio intento era quello di riuscire a scrivere una storia che tenga incollati i lettori fino all'ultima parola, spero di esserci riuscita. 🌻
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