Novità...
10.Capitolo
Novità...
Freddo.
Freddo, era quello che si poteva benissimo percepire per i corridoi del Castello di Hogwarts.
Ma non solo il freddo inteso come quello che si soffre nei mesi invernali, o, come in quel caso il gelo che si poteva percepire da qualche settimana nel Castello.
No, freddo inteso come la freddezza che si poteva avvertire nelle persone, nei ragazzi.
Da quando il Marchio Nero era ritornato a brillare in cielo, infatti, gli studenti avevano sviluppato una certa forma di apatia verso il mondo circostante.
Ma non una di quelle apatie in cui non ti importa di nulla e di nessuno, ma un'apatia in cui ogni studente di ogni singola casa si era chiuso in sé stesso, sperando che cosi facendo il dolore che provavano in quel momento si sarebbe fatto sentire di meno.
Una cosa strana, era il fatto che le lezioni non erano state annullate, e che invece proseguivano tranquille come se nulla fosse successo. Come se il male non stesse iniziando a dare i primi indizi del suo ritorno, o come se un ragazzo, un bambino, di nome Jacob Mackanzie non fosse stato - per quanto crudele possa essere la parola - ucciso.
Quella mattina gli studenti si erano alzati con la solita espressione che ormai da una settimana li dipingeva il volto.
Un espressione vuota.
Un'altra novità che aveva preso vita in quei sette giorni, era la presenza di un nuovo professore, per la precisione di difesa contro le arti oscure, che avrebbe aiutato il professor Piton.
Quest'ultimo, da come si poteva vedere in quei giorni quando qualche ragazzo camminava per i corridoi del Castello - e aveva la sfortuna di incontrarlo - non era nelle condizioni migliori, e sembrava non aver preso bene l'idea che qualcuno lo aiutasse durante le sue ore di lezione.
Il nuovo professore, da quello che si sapeva, e che qualcuno aveva udito dalle solite pettegole della scuola, che in un modo o nell'altro sapevano sempre tutto, era abbastanza giovane, ma la cosa che più colpiva era il fatto che fosse un Auror.
E già, un Auror, un membro del Ministero della Magia avrebbe insegnato ad Hogwarts come difendersi dalle arti oscure.
E in quel momento, Harry Potter, insieme a Ron Weasley, si stava dirigendo - o meglio correndo - nell'aula dove si sarebbe tenuta la lezione.
Una volta raggiunta la classe, con i respiri pesanti e il battito a mille, entrarono senza neanche bussare.
«Potter, Weasley... sempre in ritardo»borbottò con tono sprezzante Piton, che sedeva dietro l'enorme cattedra.
Al centro della grande aula di forma quadrata, invece, un ragazzo alto, che poteva avere poco più di trent'anni, se non di meno, si voltò a guardarli.
I suoi occhi erano chiari e verdi, mentre i capelli biondi erano lunghi fino all'altezza della spalla.
Indossava una casacca larga e lunga, nera come la pece, sulla quale si poteva vedere benissimo il simbolo degli Auror.
«Harry Potter...-disse, avvicinandosi al bambino sopravvissuto-..finalmente ci incontriamo!»esclamò, e dal suo tono di voce si poteva dire che sembrava quasi... felice di quell'incontro.
Il ragazzo in questione lo guardò confuso, mentre Piton borbottava tra sé e sé infastidito.
«Oh, ma certo!... tu non mi conosci..-continuò a dire, quando si rese conto dello sguardo che li rivolgeva Harry-io sono Matthews Browning, e da oggi, insieme alla fantastica presenza del professor Piton...»mentre parlava, lanciò un'occhiata a quest'ultimo, intanto che nella classe prendeva vita una risata generale, che finì non appena Piton si alzò dalla cattedra e con le mani dietro la schiena iniziò a girare intorno ai banchi, ringhiando un "state zitti" che pose fine alla risata di tutti tranne a quella dell'auror, che una volta ripresosi, ricominciò a parlare.
«Dicevo, da oggi insieme al professor Piton, vi insegnerò a combattere le arti oscure più potenti»finì, facendo segnò a Potter e Weasley di accomodarsi, i quali all'ennesima occhiataccia malvagia da parte del professor Piton si affrettarono a prendere posto vicino ai compagni con cui erano in coppia.
Passò qualche minuto di silenzio, prima che qualcuno - e questa volta non era Hermione Granger - alzasse la mano.
«Ha...-iniziò a dire titubante Lavanda Brown, con voce stranamente timida, senz'altro affascinata dalla bellezza del nuovo professore, mentre le sue guance, come quelle della maggior parte delle ragazze in quella stanza, si coloravano di rosso-ha studiato in questa scuola, prima di diventare auror?»chiese infine, facendo forse per la prima volta una domanda abbastanza adeguata.
Subito l'auror le rivolse un sorriso, rendendola ancora più felice di quello che era.
«Ho studiato fino al terzo anno a Durmstrang, per poi finire gli ultimi quattro anni qui ad Hogwarts»rispose, tranquillo.
«Di quale casata faceva parte?»chiese qualcun'altro, mentre l'attenzione di tutti si riconcentrava sul nuovo professore.
Non passò molto prima che lui rispondesse, intanto che le bocche degli studenti prendevano lentamente la forma di un "o".
«Serpeverde, e a quel tempo a dirigere la mia casata c'era il vostro amato professor Piton»affermò infatti, fiero della sua casa.
Serpeverde. Harry Potter, come del resto tutti gli studenti rimasero stupefatti, non avevano mai sentito di un auror che in passato era stato un Serpeverde.
Rimasero stupefatti anche dal fatto che Piton era stato suo insegnate, nonché direttore della sua casa, anche se non c'era da rimanere meravigliati, dal momento che fino a qualche tempo prima aveva mantenuto quel ruolo.
«Non scherzare, Browning»sibilo tra i denti, quest'ultimo.
Ma nessuno ci fece caso.
La notizia data dall'auror, aveva colpito molto il bambino sopravvissuto, cosi come colpì anche un altro ragazzo, seduto in terza fila, anche se in quel momento non lo dava a vedere, poiché era intento a fissare la sua compagna di banco.
Draco Malfoy, guardava Hermione Granger con sguardo pensieroso, intanto che ripensava a quello che era accaduto qualche giorno prima.
L'aveva abbracciata.
Lui. Aveva. Abbracciato. Una. Mezzosangue.
Non riusciva a crederci. La cosa buffa era che quell'abbraccio non gli era neanche dispiaciuto, anzi, le aveva anche lasciato un delicato bacio sui capelli.
Avvolte si chiedeva che cosa li stesse succedendo, perché si comportava in quel modo con la so-tutto-io?
Ma poi non trovava una risposta, se non quella della scommessa.
La scommessa. Era passato ormai un po'di tempo da quando le loro mani si erano unite per sancire quel patto, ma lui non aveva ancora fatto niente per vincere, se non agire d'istinto.
Aveva agito d'istinto quando le aveva citato la frase di Oscar Wilde, aveva agito d'istinto quando avevano quasi rischiato di farsi trovare in giro per il Castello al di fuori dell'orario consentito e lui le aveva mostrato il passaggio segreto, aveva agito d'istinto quando in quello stesso passaggio l'aveva abbracciata, e a modo suo le aveva chiesto scusa per non essere intervenuto nel momento in cui Bellatrix la marchiava.
La osservò, quando lei come suo solito sollevò una mano, pronta con le sue domande, intanto che Piton - osservando quella che anche se non lo avrebbe mai ammesso era la sua migliore studentessa - alzava gli occhi al cielo.
L'auror la guardò, rivolgendole un sorriso e facendole un cenno con la testa.
«Cosa ci insegnerà insieme al professor Piton?»chiese, sicura di sé.
L'auror ghignò, trovando la domanda abbastanza interessante, prima di rispondere.
«Insieme al professor Severus Piton, vi insegnerò a combattere le arti oscure più potenti, e a sapervi difendere. So che qualche giorno fa il Marchio Oscuro è riapparso in cielo, e un ragazzo del primo anno ci ha rimesso la vita, il mio compito è quello di rendervi autonomi, di insegnarvi a saper affrontare quello che vi aspetta fuori da queste mura. In quanto Auror, vi posso solo dire che questo titolo che qualche anno fa mi è stato assegnato, si riferisce all'aurora in antitesi con il termine di mago oscuro, poiché rappresenta la fine delle tenebre e l'inizio del nuovo giorno. Alla fine di quest'anno scolastico, spero, come credo che spera anche il professor Piton, che voi sappiate duellare e combattere con onore. Dentro le mura di questo Castello vi sentite protetti, ma là fuori, quando incontrerete i primi ibridi, i primi vampiri, i primi mostri, o quando magari i seguaci del Mago Oscuro più potente vi attaccheranno, vi posso assicurare che nulla, di quello che in sette anni avete acquisito in questa scuola vi potrà essere utile. E' per questo che vi insegnerò a combattere facendovi sconfiggere mostri reali...»ripose, mentre gli occhi di tutti gli studenti si puntavano sulla sua figura, questa volta anche quelli di Piton e di Draco Malfoy, che lo guardarono con interesse.
«Mostri reali?»borbottò Theodore Nott, seduto vicino a Calì Patil.
«Mostri reali-confermò il nuovo professore-ma di questo ne parleremo in un secondo momento. Vi aspetto domani pomeriggio nell'aula dei duelli»disse infine, prima di uscire dall'aula.
***
Inutile dire che tutti gli studenti del Castello sembravano felici dell'arrivo del nuovo professore, di cui da qualche ora non facevano che parlare, in particolare Harry Potter, che da quando nell'aula del professor Piton aveva ascoltato il discorso di Matthews Browning, si era dimenticato quasi totalmente del problema "Hermione Granger".
Infatti, erano appena usciti dall'ultima lezione di quella mattina, quando aveva fermato la Grifondoro e aveva iniziato a parlarle dell'Auror, mentre la Granger lo guardava confusa.
Era passata ormai più di una settimana da quando non si erano più rivolti la parola, poiché ogni volta che Hermione si avvicinava, lui si allontanava.
«Era un Serpeverde-ripeté il bambino sopravvissuto per l'ennesima volta-e ora è un Auror».
«Davvero ti piace quel tipo?»mugugnò Ron, accanto a loro due.
Quando varcavano la soglia della Sala Grande, gli occhi di tutti si puntavano su loro tre. Sembrava che dopo tanto il magico trio fosse finalmente tornato.
«Si, tantissimo»ammise, prendendo posto al tavolo dei Grifondoro.
«A me mi terrorizza»borbottò Seamus Finnigan, poco distante da loro sentendo l'argomento di conversazione.
«Se devo essere sincero terrorizza anche me- si intromise Neville-insomma, vuole farci combattere con mostri reali!?»esclamò.
«Ma ha ragione, la fuori non ci sono mollici o robe simili, la fuori ci sono mostri veramente pericolosi»disse anche Hermione, togliendosi un po'di arrosto nel piatto.
«E cosi bello...-mormorò con voce sognante Lavanda-e poi avete visto come tiene testa a Piton»disse ancora, intanto che prendeva posto vicino al suo "Ron-Ron"e gli stritolava un braccio-ma non essere geloso, mio tesoro, tu sei mille volte più bello»aggiunse, in direzione del rosso, che non la calcolò minimamente troppo impegnato ad abbuffarsi.
Anche al tavolo dei Serpeverde l'argomento di conversazione sembrava essere il nuovo professore.
«Mi piace!»esclamò Blaise Zabini, rubando una patatina dal piatto di Pansy Parkinson, seduta vicino a lui, questa lo guardò male, per poi colpirlo piano su una spalla.
«Sarà il solito professore tutto muscoli e niente cervello»disse invece Theodore Nott.
Proprio come con il magico trio, era strano rivedere quei cinque insieme, quando per settimane non si erano neanche rivolti la parola.
«Concordo»borbottò Draco, mentre Daphne Greengrass, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di sua sorella, poggiava la testa sulla spalla del biondo Serpeverde.
«A me piace»disse, chiudendo gli occhi e cercando di rilassarsi per porre fine a quel mal di testa allucinante che da qualche ora non le dava tregua.
«Comunque, quando è la prossima uscita ad Hogsmeade?»domandò Pansy.
«Non credo che ci faranno uscire da qui dopo quello che è successo»rispose il moro dagli occhi color cobalto, ripensando agli eventi di qualche giorno prima.
«Be' devono. A breve ci sarà il ballo di Natale!»si lamentò lei in risposta, mentre Draco scoppiava a ridere.
«Sul serio?-chiese ironico quest'ultimo-un ragazzo e morto, quel marchio del cazzo è ritornato in cielo e tu pensi al ballo di Natale per il quale manca più di un mese!?».
Quattro paia di occhi si puntarono su di lui, ma il bel Serpeverde sembrò non notarli nemmeno.
Natale.
Odiava il Natale.
Natale era sinonimo di fine, almeno per quanto riguardava lui.
Bellatrix era tornata in vita. Voldemort stava per tornare in vita. La lettera da parte di Pansy. Aveva scoperto l'esistenza di un ibrido di nome Ada. E chissà cos'altro stava succedendo.
Odiava la sua vita, odiava la sua famiglia e tanto per completare odiava anche se stesso.
Non riusciva più neanche a dormire, per la paura che chiudendo gli occhi non si sarebbe più svegliato, era per questo che ogni notte si creava da solo dei sonniferi, attraverso il miscuglio di qualche pozione.
Senza dire nulla a nessuno si alzò dal tavolo, e uscì dalla Sala Grande, aveva un estremo bisogno di fumare.
Peccato che un paio di occhi dorati si erano fissati sulla sua figura, e alzandosi a sua volta, inventando una scusa qualsiasi con i suoi compagni, lo aveva seguito fuori verso le scale dei sotterranei.
«Malfoy!»lo fermò Hermione per un braccio, in mezzo al corridoio, costringendolo a voltarsi.
«Che cazzo vuoi, Granger?»ringhiò lui tra i denti.
«Che cos'hai?»chiese lei, facendo finta di non sentire il suo commento.
«Non te ne deve fottere»rispose, prima di liberarsi dalla stretta della Grifondoro e continuare per la sua strada.
Era rimasta male da come le si era rivolto? Si.
Era rimasta male dal fatto che se ne fosse andato? Si.
Continuò a fissare il vuoto davanti a sé, fin quando non si decise a tornare indietro.
Se lui non voleva parlare, lei non aveva niente da dirli.
***
Il giorno seguente, più precisamente il pomeriggio, tutti gli studenti di Grifondoro e Serpeverde del settimo anno, si trovavano nell'aula dei duelli.
Davanti al grande palco, c'erano il professor Piton, insieme a Browning.
L'espressione del primo era leggermente infastidita e incorniciata dai capelli lunghi e come al solito unti, l'espressione del secondo, invece, era tranquilla e serena.
«Oggi-iniziò a dire Piton-insieme al professor...-e guardò il nuovo arrivato con un espressione schifata-..Browning-sputò tra i denti-inizieremo nuovamente ad utilizzare l'aula duelli. Ma, e sappiate che questa storia mi disgusta-ammise-come il professor Silente mi ha gentilmente chiesto, oggi vi lascerò da soli per fare-lanciò un'occhiataccia all'Auror-conoscenza»ringhiò infine, prima di uscire dal'aula duelli, sbattendo la porta.
Ci fu qualche secondo di silenzio, subito interrotto dal nuovo professore.
«Devo dire che Piton è sempre più simpatico»mormorò con finta aria pensierosa, facendo scoppiare tutta la classe a ridere.
«A parte gli scherzi, come ha detto il professor Piton questa sarà una delle poche lezioni in cui io avrò la possibilità di stare da solo con voi. Ci tengo a precisare che non voglio fregare il posto al vostro amato insegnante, ma Silente mi ha chiamato e io sono venuto-disse-vorrei inoltre precisare che mentre con Piton vi vedete più volte a settimana, con me ci vedremo una sola volta».
Aspettò per vedere se qualcuno volesse farli qualche domanda, ma nessuno sembrava trovare il coraggio di aprire bocca. Nel caso dei ragazzi, erano troppo occupati a pensare alle solite cose da maschio. Nel caso delle ragazze, erano troppo impegnate a fissare l'auror, e a rimanere incantate dal suo fascino.
«Bene-riprese il professore-come vi ho già detto mi chiamo Matthews Browning, ex Serpeverde, e Auror. Oggi avremmo due ore da passare insieme. Ho saputo che in questi anni avete combattuto contro esseri maligni di forza minima. Il mio scopo, è quello di farvi combattere contro vampiri, lupi mannari, e soprattutto contro i craters».
«Craters?»domandò Pansy Parkinson, che come il resto delle ragazze fissava il professore meravigliata.
«In effetti il nome può sembrare abbastanza strano, ma vi posso assicurare che i craters posseggono un potere talmente maligno da farvi perdere l'uso di tutti e cinque i sensi. Tuttavia, non è ancora arrivato il momento di affrontare questi mostri. Per ora vorrei solo sapere cosa siete in grado di fare su quel palco-indicò la piccola struttura improvvisata alle sue spalle-qualche volontario?».
A quella domanda, la maggior parte degli studenti fece qualche passo all'indietro.
«Forza.. Nessuno?»
Lentamente, ancora indecisa, la mano di Hermione si sollevò, attirando subito l'attenzione su di sé.
«Bene bene, tu devi essere Hermione Granger, migliore amica di Potter. Il professor Silente mi ha parlato molto di te»sorrise, facendo colorare le guance della Grifondoro di rosso.
Il preside li aveva parlato di lei? E di cosa?
Nonostante l'imbarazzo Hermione si sforzò di ricambiare il sorriso, per poi con la bacchetta alla mano, avvicinarsi al professore.
«Qualcun'altro?»chiese ancora quest'ultimo.
Ma come risposta ricevette ancora il silenzio.
A dirla tutta, Harry Potter ci sarebbe anche salito su quel palco, ma combattere contro di lei? No, non lo avrebbe mai fatto
Stessa cosa non si poteva dire del suo fidato compare Ronald Weasley, che più che preoccuparsi del combattere contro la sua migliore amica nonché ex ragazza, si preoccupava che la Grifondoro lo avesse potuto umiliare davanti a tutti.
Draco Lucius Malfoy, invece, osservava la mora con un espressione indecifrabile.
Sembrava stanco e pensieroso, ma al tempo stesso una sensazione di ansia gli attanagliava lo stomaco.
«Ok, a quanto ho capito avete paura di essere battuti da una femmina-ghignò malefico l'Auror-ma risolviamo subito la situazione. Tu-indicò un ragazzo alto di Serpeverde, Miles Bletchley-vieni qui».
Il ragazzo in questione si avvicinò titubante, ma con la solita area da duro dipinta sul volto.
Logicamente era un Purosangue. E, come tutti i Purosangue sembrava allettato all'idea di battersi contro una Mezzosangue.
«Ok, potete salire»disse infine, indicando nuovamente il palco.
Gli sfidanti si posizionarono a qualche passo di distanza, l'uno di fronte all'altro.
Hermione sembrava essere abbastanza tranquilla, anche se forse era stata un po'troppo avventata nell'offrirsi volontaria.
«Voglio che siate corretti, le regole credo che le conosciate tutti. Quindi, cari duellanti, onorate le vostre case!»esclamò Browning, prima di dare il via.
Il Serpeverde subito lanciò un Experlliarmus, ma la Granger pronta come pochi sapevano essere, controbatté subito con un protego.
Una barriera circolare di un bianco pallido e quasi trasparente, iniziò a formarsi lentamente attorno ad Hermione, facendo infrangere quindi l'incantesimo di Bletchley.
Quest'ultimo non si arrese, ma alzò la bacchetta nuovamente.
«Petrificus Totalus»sibilò, ma l'incantesimo andò a spezzarsi contro la parete di marmo alle spalle della Grifondoro.
Subito, un ringhiò feroce prese vita dalle labbra del Serpeverde, che iniziava ad innervosirsi per non riuscire a battere la Mezzosangue.
Intanto, il resto degli studenti e il professore compreso, guardavano la scena che si stava svolgendo davanti ai loro occhi, in assoluto silenzio.
Hermione ancora non aveva lanciato un'incantesimo a sua volta, al contrario rimaneva concentrata sulle mosse del nemico, aspettando che questo attaccasse.
Inutile dire che l'Auror rimase abbastanza sorpreso da questa sua tecnica.
Aveva già sentito parlare di quella ragazza, degna amica di Potter, e Silente stesso gli aveva assicurato che era la miglior studentessa che Hogwarts avesse visto da cento anni a quella parte.
E forse - pensò Browning - il vecchio preside non aveva tutti i torti.
Bastava osservarla in quel momento, mentre con la bacchetta alla mano, evitava di rimanere pietrificata.
L'incontro andò avanti per parecchi minuti, tra altri "Experlliarmus" , "Immobilius" e "Everte Statim".
Alla fine, la bella Granger, disarmando prima l'avversario lanciò uno Stupeficium, colpendo a pieno il Serpeverde, il quale svenne cadendo a terra dove rimase fin quando il professore non si decise a risvegliarlo con un "Innerva".
«Strabiliante-sussurrò, riferendosi alla Grifondoro-Davvero strabiliante».
«E' cosi che si combatte-disse poi rivolgendosi al resto della classe-ho osservato attentamente la vostra compagna durante questo incontro, dovete studiare l'avversario, le sue mosse, prima di lanciare un qualsiasi tipo di incantesimo. Signorina Granger per essere la prima volta che la vedo duellare, devo dire che è andata davvero molto bene. Cinquanta punti a Grifondoro!»esclamò.
Subito sui volti dei Serpeverde si formarono delle espressioni di fastidio, e si udì anche qualche "Fanculo a quelli illusi", ma nessuno sembrò farci caso. Al contrario i Grifondoro andarono ad abbracciare la loro compagna, felici di aver guadagnato qualche punto in più.
Intanto, anche un paio di occhi ghiaccio si puntarono sulla mezzosangue, pensierosi come solo in quei giorni sembravano essere.
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Salveee, spero che il capitolo vi sia piaciuto, scusate se vi ho fatto attendere tanto con l'aggiornamento, ma ultimamente il tempo per scrivere è davvero poco 😔
La storia ha quasi raggiunto le venti mila visualizzazioni, e di questo non posso che essere felice. Quindi grazie di cuore a tutte voi che la leggete e la commentate ❤️
Fatemi sapere che cosa ne pensate del capitolo, un bacio😉💕
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