La rinascita del terrore
Ciao ragazze! Prima di lasciarvi al capitolo volevo spiegare una cosa che ultimamente mi avete chiesto in tante. Come avete visto in questa fanfiction c'è già stata la guerra magica, ma sia Silente che Piton, non sono morti, anche perchè personalmente non riesco a immaginare una storia dove questi due personaggi non compaiono, spero di aver chiarito ogni dubbio :)
3.Capitolo
La rinascita del terrore
La figurava saliva sempre più in alto, intorno a lei i fulmini e i tuoni continuavano a squarciare il cielo, il vento freddo e gelido iniziava a diventare sempre più forte, come se una strana forza lo stesse in qualche modo guidando. Davanti a loro, la figura buia aveva smesso di muoversi, e si era fermata alla loro stessa altezza, rimanendo sospesa nell'aria, al di fuori della terrazza. Sia Hermione che Draco, conoscevano bene quella figura, ognuno di loro due per motivi diversi. Draco era cresciuto con quella donna che gli ronzava sempre attorno, quella donna che giorno dopo giorno, gli ripeteva che lui sarebbe dovuto diventare il braccio destro di Lord Voldemort, cosi da raggiungere il potere. Hermione, invece, aveva vissuto a causa di quella donna il momento peggiore della sua vita. Il terrore iniziò a nascere dentro di loro, nonostante fossero due contro uno, non sarebbero mai riusciti a sconfiggerla.
La donna che aveva ucciso Sirius, la donna che aveva ucciso Dobby, la donna che aveva torturato, senza mai risparmiarsi, persone innocenti, era davanti a loro.
Bellatrix Lestrange, era tornata in vita. Le lacrime iniziarono a rigare il viso di Hermione non appena la vide. Aveva promesso a se stessa di essere forte, ma essere forte non significa nascondere i propri sentimenti.
E in quel momento, l'unico sentimento che provava era di terrore.
Draco, invece, non piangeva, nessuna lacrima rigava il suo viso, ma al contrario il suo corpo era immobile, come se la visione di quella donna pazza, lo avesse paralizzato.
-Tu...-riuscì a mormorare tra i denti, con la bacchetta sempre protesa verso l'alto.
-Piaciuta la sorpresa, nipotino?-sorrise malignamente Bellatrix-sai è da un po' di tempo che penso ad un modo per potere annunciare la mia, come possiamo definirla?...rinascita? Si la mia rinascita mi sembra perfetto, e poi attraverso una ragazza Corvonero, sono venuta a conoscenza di questa festa, che avreste organizzato al di fuori dalla scuola, e allora ho pensato, quale occasione migliore se non quella di prendere parte io stessa alla festa, fuori dalla portata di Silente? E allora eccomi qui nipotino mio- disse e iniziò a ridere, come se fosse divertita dalle sue stesse parole.
Draco la guardò ma non ascoltò nulla di quello che aveva appena detto, al contrario, si avvicinò sempre di più ad Hermione, e la prese per mano, come per tranquillizzarla, per farle capire che lei non era da sola e che lui l'avrebbe protetta, quel gesto, però, non passò inosservato. -Ora te la fai con le sporche, luride, mezzosangue!-gridò Bellatrix, furiosa.
In meno di dieci secondi, strani incantesimi iniziarono a volare a destra e a sinistra.
Draco fece in tempo a spostare Hermione di lato, quando uno di quegli incantesimi venne lanciato nella loro direzione, ma non fu abbastanza veloce da spostarsi e un incantesimo lo colpì alla spalla.
Bellatrix continuava a ridere come se tutto quello che stava succedendo fosse uno spettacolo divertente.
Hermione corse nella direzione di Draco, facendo attenzione a non farsi colpire.
Draco era accasciato a terra, con una mano a tenersi la spalla dolorante, quando Hermione lo vide cercò di spostargli la mano per vedere quanto grave fosse la ferita che gli aveva provocato l'incantesimo, ma lui si alzò e nello stesso momento in cui Bellatrix si stava preparando per lanciare un altro incantesimo, Draco lanciò un protego.
Una barriera circolare di un bianco pallido e quasi trasparente, iniziò a formarsi attorno a Draco e Hermione, facendo infrangere l'incantesimo di Bellatrix.
Quest'ultima iniziò a ridere, sempre più forte.
-Sai- disse tra una risata e l'altra- me lo sarei dovuta immaginare che tu fossi un traditore, sei figlio di tua madre in fondo-.
Draco la guardò, non gli piaceva quando le persone parlavano di sua madre.
-Ti voglio dare un'ultima possibilità nipotino- continuò, seria, con la bacchetta sempre alzata.- se tu stasera verrai via con me, e dimostrerai la tua fedeltà all'Oscuro Signore facendo fuori la mezzosangue io non ti ucciderò ma ti farò raggiungere il potere-.
Draco la guardò, la guardò con l'odio dipinto sul volto.
-Come hai fatto a tornare in vita?-chiese, saltando volontariamente la possibilità datagli da Bellatrix.
Non avrebbe mai accettato la sua proposta. Non avrebbe mai ucciso Hermione per dimostrare la sua fedeltà al Signore Oscuro.
Voldemort era morto, e lui non voleva servire una persona morta.
-Non ti hanno mai insegnato le buone maniere, Draco? Forse dovrei rinfrescarti la memoria-disse ridendo, e preparandosi a lanciare il prossimo incantesimo-Non si risponde a una domanda con un'altra domanda-.
Draco schivò l'incantesimo prendendo Hermione per mano e rotolando dall'altra parte del balcone.
-Rispondi alla mia domanda e dopo io risponderò alla tua-.
-Mi dispiace ma io non ho alcuna intenzione di rispondere-. Ghignò.
-E io non ho alcuna intenzione di venire via con te, né stasera né mai Bellatrix-.
-Perfetto, allora puoi dire addio alla mezzosangue-. Disse, puntando lo sguardo su Hermione.
La Grifondoro la guardò negli occhi.
In quel momento non aveva paura di lei, ma aveva paura del dolore che avrebbe potuto provocarle.
Bellatrix era spietata, non le importava quante sofferenza provocasse, quante vite distruggesse, le importava solo del suo divertimento personale, e l'unica arma che era in grado di dare vita al suo divertimento, era il desiderio di infiggere dolore per pura e semplice crudeltà.
-Stupeficium- urlò Hermione, cercando di schiantare Bellatrix, ma invano.
-Crucio- contraccambiò l'incantesimo Bellatrix, facendo uscire quelle parole dalle sue labbra come se non fosse una maledizione senza perdono, ma come se fosse un semplice incantesimo, come se fosse l'incantesimo avis.
Draco cercò di bloccare l'incantesimo, ma non ci riuscì.
Appena Bellatrix vide che stava per prendere la bacchetta, lanciò contro di lui un incarceramus.
Grosse funi iniziarono a fuoriuscire dalla punta della bacchetta, andando a legare le braccia e le gambe di Draco contro la ringhiera, mentre altre funi si creavano attorno al suo collo, lui cercò di opporre resistenza ma le funi stringevano sempre di più.
L'incantesimo crucio colpì Hermione tanto velocemente quanto era stato lanciato.
Hermione iniziò a urlare, non era la prima volta che veniva colpita da quell'incantesimo, ma ogni volta faceva sempre più male della prima.
Atroci dolori la invasero per tutto il corpo, come se mille coltelli bollenti la stessero infilzando in ogni centimetro dall'interno.
-NO!- gridò Draco, cercando di liberarsi dalle funi ma peggiorando soltanto la situazione.
Le urla aumentarono sempre di più, fin quando anche gli altri ragazzi iniziarono a sentirle all'interno della Stamberga Strillante.
I primi ad uscire fuori furono Harry e Ron, seguiti da Ginny e Blaise.
La scena che si presentò ai loro occhi, era qualcosa di terribile.
Draco si dimenava, rischiando di essere strangolato dalle funi che aumentavano sempre di più la loro stretta.
Hermione urlava, muovendosi in continuazione come per allontanare l'incantesimo.
Bellatrix rideva con il viso alzato verso il cielo buio.
Non appena Harry la vide, la rabbia iniziò ad impossessarsi del suo corpo.
Senza nemmeno rifletterci prese la bacchetta e cercò di colpirla con un sectumsempra, Bellatrix però fece in tempo a spostarsi.
Nonostante l'incantesimo di Harry non avesse avuto un buon fine, Bellatrix perse la concentrazione, la maledizione senza perdono che aveva colpito Hermione finì. Ginny e Ron corsero a soccorrere la Grifondoro che si era accasciata a terra.
Blaise andò a liberare Draco dall'incarceramus.
Harry e Bellatrix, invece, si guardarono negli occhi per minuti interminabili, tra di loro era come se ci fosse una strana energia, una strana forza che si scontrasse.
Altri ragazzi continuarono ad uscire fuori.
Forse fu proprio questo, o la paura che Silente potesse arrivare da un momento all'altro che fece si che Bellatrix se ne andasse.
Prima di scomparire in una nube di fumo nero, le sue ultime parole furono-ci rivedremo presto, promesso-.
Non appena Bellatrix scomparì, i fulmini e i tuoni finirono, anche se era notte fonda il cielo sembrò schiarirsi.
I ragazzi iniziarono a preoccuparsi, a correre e a gridare, nel giro di pochi minuti centinaia di scope si alzarono in cielo in direzione del castello.
-Come sta?-cercò di chiedere Draco indicando Hermione con la testa.
Harry e Ron lo guardarono senza rispondere, chiedendosi cosa le ne potesse importare a lui di Hermione.
Fu Ginny a rispondere- E' svenuta, non si sveglia-.
-Andiamocene, sia Draco che Hermione devono andare in infermeria-. Disse Blaise, andando a prendere le scope.
Ron e Ginny presero il volo per primi, cosi da andare ad avvertire Madama Chips, Harry cercò di prendere Hermione in braccio, ma venne fermato da Draco.
-Lei viene con me-.
-Malfoy, non la lascerò venire con te-.
-Ripeto: lei viene con me.-
-Ho già detto...- iniziò Harry, ma venne interrotto da Blaise.
-Ragazzi, ragazzi non so se ve ne rendete conto ma una pazza è appena tornata in vita, e voi state qui a discutere su chi deve portare Hermione.-
-Blaise, l'ho accompagnata io qui, mentre i suoi "amici" se ne erano andati, e io la riporterò a scuola.-
-Noi non ce ne eravamo andati, pensavamo che Hermione non sarebbe venuta-.
-Be' vi sbagliavate-.
-Dra hai una spalle ferita, pur volendo non riusciresti a portare Hermione-.
-E' per questo che lei verrà con me...- affermò Harry, ma Blaise si avvicinò e gli tolse Hermione dalle braccia, poggiandola delicatamente sulla propria scopa.
-E' per questo che lei verrà con me- ripeté le stesse parole di Harry, Blaise, e insieme ad Hermione prese il volo.
Dopo essersi lanciati un'ultima occhiata anche Harry e Draco salirono sulle loro scope e iniziarono ad allontanarsi dalla Stamberga Strillante.
Quando questi ultimi arrivarono al Castello, lanciarono le scope nella Torre di Astronomia, e corsero in infermeria.
Hermione, era sdraiata sul letto, priva di sensi, accanto a lei Ginny le teneva un panno sopra la fronte, Ron la guardava, seduto vicino a letto e Blaise, continuava a camminare, come se facendo ciò si tranquillizzasse.
-Signor Malfoy, mi mostri la spalla- chiese Madama Chips, uscendo dal suo studio.
-Come sta la Granger?-richiese Draco, senza fare ciò che Madama Chips gli aveva chiesto.
Tutti nella stanza si girarono a guardarlo, chiedendosi se Bellatrix non avesse colpito Il Serpeverde alla testa invece che alla spalla, in effetti, anche Draco stesso non smetteva di chiedersi come mai gli importava di Hermione.
-La Signorina Granger si riprenderà nel giro di qualche giorno, ora mi mostri la sua spalla Signor Malfoy-.
Dopo che Madama Chips fini di medicare e fasciare la spalla di Draco, si girò verso i cinque ragazzi e disse:- ora, non so cosa sia successo questa notte, ma a giudicare dalle condizioni del Signor Malfoy e della Signorina Granger, immagino sia successo qualcosa di grave, e io in quanto infermiera di questa scuola mi vedo costretta a riferire tutto ciò al professor Silente-.
Tutti annuirono a eccezione di Draco, in quel momento, la sua unica preoccupazione era come diavolo aveva fatto sua zia a tornare in vita, quando lui stesso l'aveva vista morire.
***
Quella sera Hermione e Draco erano rimasti in infermeria, sotto le cure di Madama Chips.
Il giorno seguente, di buon ora, Silente era andato a fare loro visita. Hermione, era ancora priva di sensi, mentre la spalla di Draco si stava pian piano riprendendo. Silente era entrato nell'infermeria, portando dietro di se la sua solita area di sicurezza, si era fermato a parlare per qualche secondo con Madame Chips, e dopo come se nulla fosse si era posizionato difronte al letto su cui riposava Draco.
-Signor Malfoy, come si sente?- chiese, guardando il Serpeverde negli occhi.
-Sono stato meglio- rispose lui indifferente, come se la presenza del preside non lo coinvolgesse realmente.
-Immagino, immagino...-mormorò il vecchio mago.
-Da quanto mi ha detto Madama Chips, la Signorina Granger è stato sottoposta a una serie di Cruciatus, lei ne sa qualcosa?- domandò di nuovo il preside, guardandolo da dietro gli occhiali a mezzaluna.
Draco non rispose subito, non sapeva se doveva o non doveva dire ciò che era successo la sera prima.
Non gli era mai stato simpatico Silente, e di sicuro non c'era mai stata questa grande confidenza tra loro due, fu per questo che decise di non dire niente, anche perché non solo erano stati attaccati da Bellatrix, ma erano stati attaccati da Bellatrix durante una festa organizzata al di fuori delle mura del castello e di nascosto.
Prima che lui rispondesse, Silente lo anticipò -Non è necessario che mi dia la sua risposta ora, in quanto la Signorina Granger è colei che è stata ferita più gravemente, credo che vorrà prima confrontarsi con lei. Spero solo, che la sua risposta sia sincera- e con queste ultime parole, sorprendendo il Serpeverde, Silente uscì dall'infermeria.
***
Il giorno dopo la festa di Halloween non tutti gli studenti si presentarono alle lezioni, mentre quei pochi che ne presero parte avevano stampata in viso un espressione ricca di terrore e preoccupazione. Non tutti gli studenti, sapevano chi fosse quella persona che avevano visto fluttuare nel cielo buio, e quei pochi che lo sapevano non avevano la minima intenzione di spiegarlo, avendo paura che Bellatrix gli avrebbe fatto del male.
I professori guardavano i loro studenti, mentre l'ombra del dubbio che qualcosa di grave fosse successo iniziava ad insinuarsi nelle loro menti.
Tutti gli insegnanti erano stati informati, che la fuori, oltrepassate le mura del Castello, oltrepassato il cancello, che lo circondava, qualcosa stava succedendo.
Non si sapeva quando, non si sapeva come questo "qualcosa" stesse in qualche modo succedendo, ma il male stava tornando, e questa volta non sarebbe stato facile porli fine.
Era a questo che pensava la professoressa McGranitt mentre si dirigeva nell'ufficio del preside.
Quando aprì la porta, fu sorpresa di non trovare il professor Silente al suo interno, infondo, era stato lui a chiederle di andare.
Cosi nell'attesa, decise di andare a sedersi difronte all'enorme scrivania.
La vicepreside, però, non si era accorta che nella stanza non era da sola.
-Minerva- disse, un voce troppo melodiosa per essere vera.
La McGranitt sussultò, intanto che si girava nella direzione da cui proveniva la voce, e fu allora che la vide.
Una donna alta, e da una bellezza indescrivibile, si trovava a girovagare tra gli enormi scaffali ricchi di libri, che si trovavano all'interno dell'ufficio.
All'inizio la vecchia maga rimase sorpresa, non si aspettava di trovare proprio lei nell'ufficio del preside.
Sapeva che sarebbe dovuta arrivare a breve, nonostante avesse cercato di impedirlo in tutti i modi, ma non sapeva che si trovasse già all'interno del Castello.
-Ada-sussurrò, alzandosi.
-Minerva cara, è un piacere rincontrarti-disse la donna, avvicinandosi alla vicepreside.
Mentre si muoveva i lunghi capelli biondi, raccolti in un altrettanto lunga treccia, saltellavano ad ogni suo passo.
E il vestito bianco, corto, ondeggiava da una parte all'altra del suo corpo.
-Peccato che non possa dire lo stesso di te-rispose la vecchia maga, riacquisendo la sua sicurezza, mentre una serie di immagini passate si facevano spazio nella sua testa.
-Oh su, non tiriamo in ballo questa storia, è cosa passata ormai-. Sogghignò in risposta quella creatura soprannaturale, più un demone che un ibrido.
-Per te sono cose passate Ada, per te-.
-Minerva, ormai non possiamo più fare...- Iniziò Ada, ma venne interrotta dal preside che entrò nell'ufficio e prese posto dietro la scrivania.
-Oh Minerva, vedo che hai già rincontrato Ada- disse, sedendosi-Bene, prima di andare oltre, vorrei informarti, che per il momento Ada alloggerà nel Castello, ma nessuno studente dovrà sapere di lei-.
La McGranitt annuì.
-Allora, questa mattina sono stato informato che due nostri studenti nella nottata di ieri sono stati feriti-.
-Cosa? Chi sono gli studenti?- chiese la vicepreside sorpresa e preoccupata al tempo stesso.
-Il Signor Malfoy, e la Signorina Granger-.
-Stanno bene?- continuò.
-Per il momento la Signorina Granger è quella che si trova nelle condizioni più gravi, da quanto mi ha riferito Madame Chips è stata sottoposta a una serie di Cruciatus-.
La McGranitt, si alzò mettendosi una mano davanti alla bocca, e dirigendosi verso la porta per raggiungere il prima possibile l'infermeria.
-Minerva, per favore siediti, o delle cose urgenti da dire, dopo potrai andare-.
-Albus, una mia studentessa, Hermione Granger, della mia casata è stata sottoposta all'incantesimo cruciatus- si rivolse al preside, mentre la rabbia sostituiva la paura sul suo volto.
-Ma si riprenderà-rispose il preside.
-La ragazza, questa Hermione Granger...-intervenne perplessa Ada -è stata sottoposta all'incantesimo, all'interno del Castello?-.
-No- iniziò a camminare il preside all'interno dell'ufficio - il Castello è protetto e nessuno al di fuori degli studenti e dei professori può entrarvi-.
-Albus, e se qualcuno fosse riuscito a spezzare l'incantesimo?- chiese la McGranitt.
-L'incantesimo non può spezzarsi- rispose il preside -o almeno finché io sarò in vita, l'incantesimo non potrà spezzarsi-.
-Pensi che questi due studenti siano usciti fuori dal Castello?- Domandò Ada.
-In realtà, credo proprio di si. Ma non erano da soli, insieme a loro c'erano anche Ron e Ginny Weasly , il Signor Zabini ed Harry Potter-
La vecchia maga sospirò -Pensi che lui sia tornato?-.
-Tutto è possibile Minerva, ma non credo che sia ancora tornato, per il momento, non possiamo fare altro che attendere, e nell'attesa, prepararci al peggio-.
-Scoppierà un'altra guerra- sussurrò Ada-dobbiamo preparare gli studenti-.
-La guerra che scoppierà, cara Ada, sarà qualcosa di terribile, mai visto prima, ci serve tutto il tuo aiuto-continuò il preside.
-E io sarò pronta a darvelo Albus, desiderò la sua morte più di qualsiasi altra cosa al mondo.-
-Dobbiamo proteggere gli studenti, Albus. Se due di loro sono rimasti feriti, vuol dire che la cosa si potrà ripetere quando meno ce lo aspettiamo-.intervenne la vicepreside.
-Lo so, Minerva, lo so- sussurrò il preside in risposta - cercherò di fare del mio meglio purché a nessun altro di loro succeda qualcosa-.
E con queste ultime parole la conversazione sembrò finita.
***
Blaise Zabini, non era mai stato un ragazzo che cercava guai.
Anche lui, aveva i suoi lati negativi, come tutti del resto, ma il lato positivo che più lo caratterizzava era senza ombra di dubbio, proprio questo, il non cercare guai.
Le cosa a cui più teneva, si potevano contare sulle dita di una mano, c'erano i suoi amici, i suoi vestiti e sua madre
Non amava mostrare i suoi sentimenti, come ogni Serpeverde del resto.
Ma in quel momento non gli importava, perché sentiva questo sentimento, alla bocca dello stomaco, questo sentimento di rabbia nei confronti di Bellatrix.
Draco non era mai stato quello che si può definire una brava persona.
Ma il suo non essere una buona persona era dovuto al modo in cui era cresciuto.
Non aveva mai avuto un infanzia felice, era nato, ed era stato affidato alle cure di una balia, fino al momento in cui era abbastanza grande da potersela cavare da solo.
E anche raggiunto quel momento, non era mai stato bene veramente, ovunque si girasse vedeva Mangiamorte, pronti a farlo soffrire se non assecondava i loro ordini.
Quindi, a Blaise Zabini, gli faceva rabbia il fatto che nel momento in cui il suo migliore amico, stava in qualche modo riprendendosi, quella pazza di sua zia tornasse in vita e rovinasse tutto.
Insomma, Draco aveva sofferto già abbastanza, giusto?
In qualche modo aveva sofferto non solo per se stesso, ma sulle sue spalle si portava anche il dolore di altre tre persone.
Ed ora, quando si sarebbe presentato il momento, perché con Bellatrix viva, il momento si sarebbe presentato sicuramente, Blaise avrebbe preso sulle proprie spalle il dolore del suo migliore amico.
-Blaise!- urlò Daphne Greengrass, per far fermare l'amico.
-Ehi Daph- la salutò Blaise, raggiungendola -qualcosa non va?-chiese, vedendola preoccupata.
-Sai dov'è Draco? Lo sto cercando da tutto il giorno ma...-
-E' in infermeria- la interruppe il Serpeverde -Perché? E successo qualcosa?-.
-Oh cazzo- mormorò tra sé e sé la Greengrass -ho ricevuto questa lettere da parte di Pansy, riguarda Draco-. E dicendo ciò gli porse la lettera.
Cara Daph.
So che probabilmente non dovrei scrivere questa lettera a te, ma è urgente, e non potevo scriverla a nessun altro.
Qualche giorno fa, ho sentito mio padre parlare con qualcuno, non so dirti chi era, e questo ora non è importante, l'importante è quello di cui stavano parlando. Dicevano qualcosa riguardo il Signore Oscuro, qualcosa che riguardava la sua rinascita. Hanno detto che soltanto i Mangiamorte fedeli potranno continuare a vivere, e che per farlo tornare in vita avranno bisogno del sangue delle due persone più vicine all'Oscuro, non so dirtelo con certezza, ma ho sentito lo sconosciuto parlare di Draco. Hanno detto qualcosa anche riguardo qualcun altro, una figura più potente di Voldemort. Non so cosa sta succedendo Daphne, ma è qualcosa di grosso.
Parla della lettera a Draco, e dopo bruciala, nessuno la deve vedere, se saprò qualcos'altro, cercherò di farvelo sapere, ma vi prego fate attenzione.
Pansy.
-Oh cazzo-ripeté Blaise, dopo aver letto la lettera.
Quindi, non era un caso che Bellatrix fosse tornata in vita? Non era un caso che Bellatrix avesse dato a Draco un ultimatum per tenere fede al Signore Oscuro, nonostante questo fosse morto?
Volevano il sangue di Draco e di un'altra figura vicina all'Oscuro Signore? Ma chi era quest'altra figura? Harry Potter, forse?
Furono queste le prime domande che si susseguirono nella mente di Blaise Zabini.
Soltanto dopo si rese conto di cos'altro c'era scritto nella lettera, Voldemort sarebbe tornato in vita.
-Dobbiamo dirlo a Draco- disse, e insieme a Daphne iniziò a correre in direzzione dell'infermeria.
***
Erano le 17:00 passate, quando Hermione aprì gli occhi.
Il cruciatus a cui era stata sottoposta era stato talmente forte, da farla rimanere priva di sensi per quasi un intero giorno.
Quando si svegliò, la prima cosa che notò fu la stanza, era diversa rispetto alla sua solita stanza, poco più distante del suo letto, c'erano una serie di lettini, e allora capì di trovarsi nell'infermeria del Castello.
Ma la domanda che non smetteva di farsi era: come ci era finita?
Girò la testa dall'altro lato, e provò un immenso dolore al collo, un dolore che aveva già provato in passato.
Provò a muovere una mano, ma anche in quel caso provò lo stesso dolore.
E allora si ricordò.
Ricordò tutto.
Ricordò di quando Draco gli aveva detto di andare alla festa con lui.
Ricordò di quando era uscita in terrazza, di quando Draco l'aveva raggiunta.
Ricordò i tuoni e i fulmini, la figurava che saliva sempre di più nel cielo buio, gli incantesimi, Draco che le stringeva la mano per infonderle sicurezza, e che si metteva davanti a lei per proteggerla.
Ricordò quella voce, quel
"piaciuta la sorpresa, nipotino?".
E infine, ricordò l'unica cosa che non avrebbe mai più voluto ricordare, mai più voluto rivivere.
Ricordò Bellatrix lanciare contro di lei, l'incantesimo cruciatus, mentre il suo corpo, veniva trafitto da un dolore talmente forte da farle desiderare la morte.
-Come ti senti?-chiese una voce, arrogante ma che nonostante nessuno lo avrebbe potuto notare era anche preoccupata.
Hermione, girò il viso, accanto al suo letto con un braccio fasciato, c'era Draco Malfoy.
Lo guardò per un po' prima di rispondere, cercò di immaginare come si dovesse sentire, come dovesse essere sapere che tua zia, una persona che tu credevi fosse morta, era in qualche modo tornata in vita.
-Come se mi avesse colpita un cruciatus-cercò di rispondere, ma la sua voce uscì debole come un sussurrò.
-Be', so come ci si senta- mormorò Draco, perso nei suoi pensieri.
Hermione poteva vedere negli occhi di Draco, in quegli occhi color ghiaccio, il dolore e le sofferenze che aveva passato.
Poteva vedere i ricordi passare attraverso i suoi occhi, ma non durò a lungo, perché Draco si riprese subito.
-Ti ricordi tutto di ieri?- chiese.
Hermione annuì in risposta
-grazie-.
-Per cosa?-domandò Malfoy, sorpreso.
-Per ieri, per avermi accompagnato alla festa, per avermi difesa e per esserti preso un incantesimo al mio posto- rispose, indicando con la testa la spalla del biondo Serpeverde.
-Non c'è bisogno di ringraziarmi-disse lui, indifferente.
-Grazie lo stesso- sorrise Hermione.
Dopo sette anni, in cui frequentavano la stessa scuola, questa che era appena avvenuta, poteva essere definita come la loro prima, vera, conversazione.
Senza litigi, senza urla, senza insulti.
Una semplice conversazione, come quella che avviene tra due persone normali.
-Harry e Ron?-chiese Hermione, guardandosi in giro.
Draco fece una smorfia al sentire i loro nomi, ma rispose alla domanda, senza dire nulla-Sono passati questa mattina insieme alla rossa, ma tu stavi ancora dormendo-.
Da quando si era svegliata, Hermione era rimasta sorpresa a trovare Draco Malfoy, vicino al suo lettino, ed era rimasta ancora più sorpresa, quando lo stesso Malfoy, le aveva chiesto come stesse, cosi si era fatta di coraggio e aveva deciso di fargli quella domanda che voleva fargli da tempo.
-Come mai sei qua?- chiese, guadagnandosi un occhiata confusa da parte di Draco.
-Per il tuo stesso motivo, Bellatrix mi ha ferito alla spalla e...-.
-No, non questo, voglio dire come mai sei qua, come mai mi hai chiesto come stavo?-
-Oh-esclamò Draco-devo essere sincero, Granger? Non lo so. So solo di aver visto Bellatrix lanciarti un cruciatus per la seconda volta, e mi è sembrato giusto chiederti almeno come stessi-.
Hermione annuì, sorridendo.
-Draco!- urlarono Blaise e Daphne entrando nell'infermeria.
All'inizio i loro occhi passarono da lui a Hermione, ma se rimasero sorpresi, non lo diedero a vedere, al contrario si avvicinarono a Draco e gli porsero la lettera.
-leggila- disse Blaise.
-E' urgente-aggiunse Daphne.
Draco gli guardò negli occhi prima di prendere la lettera e iniziare a leggerla.
Intanto che Draco leggeva la lettera, Hermione gli guardava.
Non aveva mai notato quanto in realtà fossero uniti, tutti e tre. Ma non solo loro tre, quanto in realtà fossero uniti tutti loro, compresi Theodore Nott e Pansy Parckinson.
Stavano sempre insieme, e soltanto chi gli guardava attentamente poteva notare il loro legame.
All'inizio poteva sembrare come se quei cinque ragazzi trascoressero le loro giornate insieme solo perchè le loro famiglie, erano le più importanti tra i purosangue.
Ma soltanto ora, Hermione vide che non era cosi.
Non era il mostrare la loro importanza agli altri che gli univa, ma era quello che avevano passato.
Draco finì di leggere la lettera, mentre un serie di espressioni facevano a gara sul suo volto: dolore, paura, preoccupazione, rabbia...
Forse quella fu la prima volta in cui Draco si mostrò realmente
-non può essere-ringhiò tra i denti.
-Merda- disse poi, guardando prima Blaise e poi Daphne, e infine anche se lei non sapeva niente riguardo al contenuto della lettera, rivolse un occhiata anche ad Hermione.
Quell'occhiata bastò per far crescere la preoccupazione nel corpo della Grifondoro.
Se le parole della lettera erano vere, non era solo Voldemort che stava tornando, ma anche una figurava più potente di lui.
E a quel punto, la guerra era inevitabile e insieme a lei, anche la morte di persone innocenti.
Ciao ragazze!! Vi prego, non mi uccidete , so che sono passati due mesi da quando ho aggiornato l'ultima volta, e vi chiedo scusa per questo :'( ma con la scuola i compiti e tutto il resto, non ho trovato il tempo di scrivere il capitolo.
Cosi oggi, mi sono armata di buona volontà e ho scritto tutto il capitolo, quindi vi chiedo scusa se ci sono degli errori, come sempre, spero che il capitolo vi sia piaciuto, con il ritorno di Bellatrix, anche il ritorno di Voldemort si avvicina sempre di più, inoltre come avete notato, tra Draco e Hermione si sta creando un specie di rapporto, Draco la difende, cosa che prima non aveva mai fatto. Tra l'altro, come fa notare Hermione, già da questo capitolo si può notare in un certo senso il legame che lega Draco con gli altri ragazzi.
Ora vado, ma prima volevo ringraziare di cuore tutte le persone che stanno leggendo, che seguono e che mettono una stellina a questa fanfiction, so che probabilmente sarà ripetitivo, e che è una cosa che dicono in tanti, ma veramente e solo grazie a voi se questa storia sta andando avanti. GRAZIE! ♥
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