dedicato a paroleemusica

La luce del giorno penetrò attraverso la persiana, Ada si svegliò e si guardò intorno spaesata. Da un po' di tempo aveva la sgradevole consapevolezza di non ricordare cosa aveva fatto il giorno prima. Si alzò e guardò fuori dalla finestra, pensandoci bene, lei non ricordava neanche come era arrivata a letto. In quel momento Jen, il setter irlandese, abbaiò e allora quegli strani pensieri divennero fumosi. «Su! Andiamo a passeggio.»

Ada passeggiava con Jen nel viale ombreggiato da platani vestiti d'autunno. Sulle verande le zucche intagliate facevano bella mostra di sé, oggi è 31 ottobre, pensò, e un senso di tristezza la pervase. Un soffio di vento le diede un brivido, Jen annusò l'aria, poi puntò lo sguardo verso un sentiero che portava al bosco. Ada guardò nello stesso punto, ma non vide nulla, il setter fece uno scatto in avanti e il guinzaglio le sfuggì. Il cane, allora, corse verso il bosco e lei istintivamente lo inseguì.

Ada ascoltava il rumore delle foglie che calpestava, chiamava a gran voce Jen e si chiedeva cosa avesse mai visto di così interessante (ironico) da scappare. Qualcosa si mosse tra gli alberi e credette di intravederlo «Jen, vieni qua. Subito!». La sua voce si incrinò e l'apprensione le strinse lo stomaco. Camminò decisa verso quel punto, promettendo a se stessa che se non lo avesse trovato nei cinque minuti seguenti sarebbe andata via, «Jen! Jeeeeen!». L'eco le restituì la sua voce. «Ma da quanto sto girovagando?».
Ada sentiva freddo, si strinse nel cardigan, un torpore improvviso l'aveva catturata, «forse se mi siedo per qualche minuto,» fece un profondo respiro, vide una nuvoletta bianca che le usciva dalla bocca. «Accidenti, sta scendendo la temperatura.»
Tese l'orecchio perché ebbe l'impressione di sentire abbaiare così andò nella direzione del richiamo inoltrandosi nel fitto bosco.
Ada era esausta quando vide il fumo, fece automaticamente questo ragionamento: fumo=camino=casa e qualcuno che l'avrebbe aiutata a uscire da quella situazione. Avanzò il passo e finalmente vide la casa, ma più si avvicinava più la sua sicurezza andava scemando. Poi sentì Jen abbaiare e lo intravide grattare da una delle finestre così corse alla porta e bussò.
La porta si aprì e lei si introdusse, «Jen!».
Il setter le andò incontro facendo le feste. «Andiamo a casa.»
Voleva aprire la porta, ma era bloccata. Tirò la maniglia, spinse la porta fino a scuoterla violentemente, la paura si stava facendo strada inesorabile.
«Non si aprirà.»
Ada sentì il sangue gelarsi e lentamente si girò per vedere a chi appartenesse la voce greve. Jen si mise tra lei e un uomo che la guardava severo. «Rassegnati.»
«Tu non esisti!». Urlò Ada.
«Neanche tu! Ma ti ostini a tornare qui ogni Halloween! Sei morta cinque anni fa.»
«Non è vero!».
Intanto svaniva.

Ada si svegliò di soprassalto. Guardò lo smartphone: 31 Ottobre, «cosa ho fatto ieri?». Poi guardò Jen che aspettava, «Su! Andiamo a passeggio!».

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WattpadBrividoIT, dolcetto o scherzetto? 🎃🦇