Capitolo 10.
Capitolo 10.
I mesi passarono lenti, ma finalmente Leonard riuscì a liberarsi del gesso alla gamba e al braccio.
Il medico, però, lo mantenne in ospedale per qualche ora in modo che potesse fare un po' di fisioterapia.
In quel lasso di tempo, Leonard, mise tutto il suo impegno, ma avrebbe dovuto usare ancora qualche giorno la sedia a rotelle per quando fosse stato stanco.
Per tutto il tempo, Thomas, rimase ad osservare attentamente i movimenti della dottoressa che spiegava gli esercizi da fare al ragazzo anche quando era da solo per almeno due ore al giorno.
Tornarono a casa che ormai era ora di merenda per questo appena ne varcarono la soglia andarono in cucina.
La nonna del ragazzo vedendoli sorrise: «Come va Leonard?»
«Bene. Devo fare fisioterapia, ma posso farla anche qui a casa senza esagerare» ammise lui senza indugiare.
«Sono felice per te. Quindi tornerai presto a scuola?» chiese lei sorridendogli felice.
«Sì, ma preferirei aspettare ancora due settimane per far si che il mio corpo diventi più forte» ammise lui spostandosi una ciocca di capelli dal volto.
«Fai pure con calma» disse con dolcezza la donna.
Thomas che era rimasto in silenzio disse: «Possiamo andare uno di questi gioni a scuola insieme. Posso aiutarti a fare le scale e a portare le cose per non farti affaticare troppo»
«Sicuro che possiamo farlo. Sarò lento nei movimenti e forse sentirò del dolore prima che io riesca a fare tutto quello che facevo prima» ammise un po' preoccupato il ragazzo.
«Sei il mio compagno e dovresti saperlo che non ho intenzione di lasciarti indietro» rispose tranquillamente Thomas alle sue parole.
Leonard annuì alle sue parole per poi prenderlo per il polso: «Mi aiuti ad alzarmi? Voglio camminare un po'»
Thomas sorrise tendendogli le mani dopo aver bloccato con il piede la sedia a rotelle in modo che non si muovesse sotto di lui.
Il ragazzo le prese alzandosi lentamente scendendo dalla sedia solo dopo Thomas lo affiancò passandogli un braccio attorno ai fianchi per sorreggerlo e con calma mossero qualche passo dentro casa.
Leonard si morse il labbro dicendo: «Andiamo in giardino? Voglio camminare un po' lì. Penso che possa aiutarmi a fortificare meglio la gamba»
«Va bene» rispose lui sorridendogli.
Poco dopo uscirono di casa e scesi in giardino camminarono lì per un po'.
Alcuni minuti dopo la loro attenzione venne attirata da Simon che vedendo quella scena disse: «Ti sei liberato dei pesi, vedo?»
«Sì. Era ora, mi stavano dando fastidio» rispose lui sorridendogli: «Non restate sul cancello»
Victor che teneva per mano Kevin entrò tranquillamente chiedendogli: «Quando tornerai a scuola?»
«Pensavo di aspettare due settimane, ma penso che lo farò prima seguendo il consiglio di Thomas» ammise lui allentando lentamente la presa su la maglia del ragazzo che non aveva smesso un attimo di sorreggerlo.
Fino a ora di cena i ragazzi rimasero con Leonard alternandosi nell'aiutarlo a muoversi.
La nonna del ragazzo uscì dalla porta di casa dicendo: «Su ragazzi venite dentro. La cena è pronta»
Il gruppo si voltò a guardarla sorridendo: «Grazie signora!»
Poco dopo entrarono in casa raggiungendo la cucina dove cenarono tranquillamente.
Kevin che era rimasto in silenzio si rivolse all'amico: «Leonard, ti andrebbe uno di questi giorni di venire a casa mia? Mio padre e il suo compagno vorrebbero un tuo consiglio per abbellire il giardino»
«Davvero?» gli domandò sorpreso.
«Sì. Ho mostrato loro le foto del tuo giardino e lo adorano» ammise lui arrossendo imbarazzato.
«Va bene» rispose lui semplicemente riprendendo a mangiare tranquillamente.
Al termine della cena, prima che gli amici andassero via disse: «Domani mattina, vengo a scuola. Voglio riprendere un passo alla volta la mia vita»
«Non preoccuparti ci saremmo noi ad aiutarti» risposero loro senza giri di parole.
Poco dopo i quattro se ne andarono.
Kevin e Victor quella notte andarono a casa di quest'ultimo per poter riposare tranquillamente dopo il loro terzo appuntamento.
Simon e Derek tenendosi per mano andarono a casa del primo.
Ne varcarono le soglia andando poi nella sua stanza.
Dopo essersi chiuso la porta alle spalle si misero seduti sul letto.
Derek si tormentava le mani e la cosa intenerì moltissimo Simon che si mise comodo tra le coperte afferrandolo per il polso attirandolo al suo corpo: «Vieni qui che ti faccio le coccole»
Il ragazzo si accoccolò tra le sue braccia borbottando: «Voglio farlo con te...»
«Sicuro. Stiamo insieme da poco tempo e non voglio correre troppo» ammise semplicemente Simon accarezzandogli la schiena.
«Voglio provarci...» rispose mordendosi il labbro stringendo tra le dita la sua maglia.
«D'accordo...» rispose lui sorridendogli con dolcezza facendolo mettere comodo sul letto.
Solo dopo si mise a posargli piccolissimi baci sul collo.
Sotto quel tocco, Derek, si lasciò scappare timidi gemiti di piacere.
Una scossa percorse il corpo di Simon: Come diavolo fa a farmi questo effetto? Voglio farlo mio...
Gli diede un piccolo morso sul collo che fece sussultare il ragazzo e gemere più forte così con un movimento delicato oltrepassò la maglia che indossava andando ad accarezzargli l'addome.
«Simon... spogliami...» ansimò lui coprendo la mano con la bocca per cercare di soffocare quei gemiti.
Il ragazzo gli prese il polso spostandogli la mano sussurrandogli a fior di labbra: «Non nascondere i tuoi gemiti. Siamo soli in casa» non aspettò una sua risposta e gli chiuse la bocca coinvolgendolo in un bacio passionale.
Quando si allontanò afferrò la maglia che Derek indossava sfilandogliela per poi gettarla a terra facendo lo stesso con la sua.
Solo dopo con un tocco delicato delle mani gli aprì il pantalone in modo da dargli un po' di sollievo dalla pressione che gli provocavano i vestiti sull'erezione.
Derek si lasciò andare a un sospiro avvertendo la pressione diminuire, ma prima che Simon si spostasse gli afferrò la cintura del pantalone.
Il ragazzo vide le sue mani tremare per questo gliele prese posandoci sopra dei piccoli baci: «Posso farlo da solo. Non devi farlo tu...»
«Voglio farlo... sono pronto...» rispose lui arrossendo imbarazzato.
Simon gli diede un dolcissimo bacio: «D'accordo, Derek»
Il ragazzo gli aprì con mani più sicure la cintura, solo dopo fece lo stesso con il bottone e la cerniera del pantalone.
Simon sorrise con dolcezza per poi chiedergli: «Posso toglierti i pantaloni?»
«Non devi chiedere una cosa come questa. Non mi sono ribellato fino a ora» disse lui arrossendo imbarazzato.
Il ragazzo sorrise alla sua risposta spogliando dei pantaloni gettandoli a terra assieme ai suoi poco dopo. Con calma si avvicinò a lui riprendendo a baciargli il collo, accarezzandoli dolcemente i fianchi per farlo rilassare.
Solo dopo si spostò scivolando verso il basso lasciando una scia di baci sul corpo del ragazzo sotto di lui che ormai non riusciva più a trattenere la voce tanto che diversi brividi fecero fremere Simon che si eccitò ancora di più.
Poco dopo iniziò a posare piccoli baci sull'erezione di Derek tenendola ancora nascosta con i boxer.
Derek strinse tra le dita le coperte ansimando: «Ti prego... toglili...»
A quella richiesta, Simon, sorrise mentalmente così gli sfilò l'intimo senza indugiare gettandoli a terra, ma prima di riprendere il suo piacevole lavoretto rimase a osservarlo facendo scivolare la mano sul suo petto verso il basso andando ad afferrargli l'erezione massaggiandola con cura.
«Simon, hai del lubrificante?» gli domandò Derek con voce tremante.
«Sì...» rispose lui aprendo il cassetto del comodino afferrando il tubetto porgendoglielo: «Cosa vuoi fare?»
Derek arrossì imbarazzato e aperto il tubetto se ne versò una dose nelle dita portandole poco dopo alla sua piccola apertura iniziando a stimolarla un po' lubrificandola sotto lo sguardo sorpreso del ragazzo: «Non guardarmi così... ho cercato come fare...» due piccole lacrime comparvero nei suoi occhi.
Simon si affrettò a cancellarle con piccoli baci: «Scusami, Derek» gli diede qualche altro tenero bacio dicendo: «Io non ho pensato. Sto solo seguendo l'istinto»
Ci furono alcuni minuti di silenzio tra di loro, ma Simon prese il lubrificante mettendoselo nelle dita andando a portarle vicino alle sue: «Lascia fare a me adesso...»
«Simon, tu mi ami?» gli chiese spostando le dita lasciando il posto alle sue.
«Certo che ti amo, Derek» disse con dolcezza lui riprendendo da dove aveva interrotto il ragazzo penetrandolo con due dita che scivolarono bene al suo interno così le mosse fino a quando non riuscì a far entrare tre dita.
Senza sfilarle con la mano libera si calò i boxer, ma Derek lo sorprese versandogli del lubrificante sull'erezione passandoci sopra le mani per lubrificarla.
Quel tocco lo sorprese facendolo gemere scosso da un'ondata di puro piacere, ma quando lo vide spingersi contro le sue dita disse: «Posso entrare?»
«Sì...» rispose lui aprendo un po' di più le gambe per fargli spazio.
Simon si sistemò al meglio tra le sue gambe per poi guidare l'erezione contro la sua piccola apertura inviolata prendendone possesso un passo alla volta del suo corpo.
Derek rimase rilassato nonostante si fosse sentito spaccare in due per questo si affrettò a nascondere il volto contro il petto del ragazzo.
Dopo alcuni minuti si spinse contro il corpo del compagno dandogli il permesso di muoversi.
Il loro legame durò diversi minuti nel quale Simon lo amò con tutta la dolcezza in suo possesso fino a quando l'orgasmo non arrivò portandolo a riversarsi l'uno nel corpo dell'altro che sporcò i loro ventri con il suo seme caldo.
Si presero qualche minuto per riprendere il controllo del loro respiro e solo dopo Simon lo liberò dalla sua presenza distendendosi al suo fianco abbracciandolo tenendolo stretto contro il suo corpo.
Poco dopo si coprirono con le coperte per non prendere freddo addormentandosi profondamente.
La mattina arrivo piuttosto svelta per tutti.
Leonard trovandosi stretto dalle braccia del compagno sorrise, si liberò lentamente dalla sua presa mettendosi seduto tra le coperte.
Non era certo di riuscire a muoversi da solo, ma nonostante tutto prese coraggio e si alzò camminando fino a raggiungere il tavolo pensando: Ok, posso arrivare fino al bagno. Ieri mi hanno aiutato moltissimo e so come non pesare troppo su la gamba e quando fermarmi...
Riprese a camminare raggiungendo il bagno senza problemi.
Si spogliò entrando sotto la doccia lavandosi con tutta calma, solo quando ebbe terminato indossò l'accappatoio tornando in camera.
Thomas che si era svegliato sorrise: «Stai bene?»
«Sì. Mi sono mosso bene, non fa nemmeno tanto male al momento per questo volevo fare un bagno caldo» ammise lui sedendosi sul letto dandogli un dolce bacio.
Thomas lo ricambiò alzandosi poco dopo dal letto dicendo: «Vado a lavarmi e poi mangiamo qualcosa»
«Sì. Thomas, sono pronto per rientrare» rispose lui sorridendogli con dolcezza.
«Sì. L'ho visto nel tuo sguardo deciso» rispose lui dandogli un altro bacio.
Recuperò dei vestiti andando in bagno dove si lavò tranquillamente per poi tornare dal compagno vestito di tutto punto pronto per quella nuova giornata.
Leonard che aveva terminato di vestirsi, preparò lo zaino inserendoci dentro anche la scatola con il progetto terminato.
Solo dopo andarono in cucina dove fecero colazione con tutta calma.
Una volta che ebbero terminato raggiunsero casa di Thomas che recuperò tutte le sue cose compresa la moto che usarono poco dopo per andare a scuola.
Arrivati a destinazione trovarono ad attenderli Kevin, Simon, Derek e Victor.
Insieme si diressero all'interno dell'edificio dove Thomas aiutò Leonard a fare le scale tenendo il suo passo.
Alcuni professori vedendo il ragazzo che si muoveva a fatica decisero di lasciare perdere se fossero arrivati con qualche minuto di ritardo in classe.
Il progetto di meccanica e ingegneria del ragazzo ebbe successo tanto che il professore lo presentò a un suo amico che lavorava in ospedale come creatore di protesi aiutandolo a migliorare il prototipo, facendogli trovare in questo modo un lavoro redditizio.
Nel tempo libero sistemò anche il giardino a casa del padre di Kevin che sparse la voce facendo si che il ragazzo avesse anche un secondo lavoro pagato molto bene.
Dopo cinque anni Thomas chiese a Leonard di sposarlo cosa che lui accettò senza indugiare pur di non farsi scappare quel dolcissimo amore che aveva sempre cercato nella sua vita.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro