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Capitolo 69

Igor

《Arrivo, porca puttana!》 Imprecai dirigendomi verso la porta. Qualcuno stava suonando il campanello in modo parecchio insistente.

Aprii la porta e all'improvviso mi sembrò di tornare indietro nel tempo.

Era la signora alta un metro e un cazzo!

Ma per favore! Cos'è la nuova unità di misura?

《Ciao, Igor. C'è mia f... Summer?》

Poco dopo mi resi conto che non era sola...

Aveva di nuovo con lei quella fottutissima capra, che al tempo mi aveva sporcato il divano e rigato il telefono.

《Non c'è. È andata da suo fratello.》Mi limitai a dire questo senza neanche salutare.

《Posso aspettarla? Devo parlare con lei.》 La signora non mi fece neanche parlare che era già entrata in casa e la capra dietro di lei.

《Signora, la prego, la capra deve rimanere fuori! 》Esclamai.

《È un capretto ed il suo nome è Blanco.》Cercò di ricordarmi.

All'improvviso arrivò in soggiorno Nataly. Appena vide la signora, salutò educatamente.

《Ha preso tutto da te la bambina. Non assomiglia per niente a Summer.》Cercò di parlare per rompere il ghiaccio.

《Papà, ma questo bel capretto è tutto per me? Posso giocarci? 》

《No amore.》Cercai di spiegarle ma lei non mi ascoltò neanche.

《Siii, tu sarai il mio nuovo allievo.》Esultò lei contenta.

Dopo pochi minuti arrivò Summer, aveva un sacchetto della spesa in mano.

《Mi spieghi perché la porta era aperta e perché cazzo la porta è graffiata? 》Tuonò la castana arrabbiata incamminandosi verso di noi.

Quella capra aveva graffiato la porta!

Non appena si accorse che c'era sua madre, le cadde il sacchetto dalle mani.

《Cosa ci fai tu qui ?》

《Volevo parlarti Summer, volevo chiederti scusa per tutto il male che ti ho fatto.》

《Non parlare, ti prego.》

Summer era incinta, non doveva stressarsi. Durante la gravidanza era svenuta parecchie volte, infatti l'avevo portata più volte in ospedale. I dottori mi avevano detto di tenerla d'occhio e di farla riposare. Lei invece aveva la testa dura, andava di qua e di là con la macchina, puliva la casa e si arrabbiava per ogni cosa stupida, tutto il contrario di quello che doveva fare.

《Volevo chiederti scusa per tutto il male che ti ho fatto e per averti tolto la vita bella che avresti potuto avere con la tua famiglia. Io non volevo rovinare la tua vita, volevo solo essere felice con l'uomo che amavo.》Singhiozzò la donna amaramente. Sembrava davvero pentita e sincera.

《Mamma, io ti perdono, però non dimentico. Devi chiedere perdono alla mia famiglia. I miei genitori andavano a piangere sulla mia tomba al cimitero.》 Alzò la voce Karina, sottolineando l'ultima frase.

I veri genitori di Summer avevano sofferto tanto, incluso Vadim, che forse era stato peggio di tutti.

Ricordai ancora di tutte quelle volte che Vadim si ubriacava per cercare di dimenticare quel terribile giorno.

Nonostante tutto però, Vadim aveva sempre avuto una sensazione strana di fronte a Summer. Quella volta in cui baciò sua sorella si rese conto che non era l'amore che si prova per una donna o un semplice desiderio, era solo amore fraterno e senso di protezione.

《Certo, chiederò perdono, anche se so di non meritarmelo. Volevo però avere il tuo perdono e volevo anche conoscere la mia nipotina.》Spiegò la donna.

Dopo un po' mi accorsi che mia figlia non era più in soggiorno e neanche la capra.

Quella cosa mi preoccupò parecchio.

Corsi subito per vedere dove fossero.

Entrai nella stanza e...

《Meeeeee 》Fece la capra mentre schiacciò in continuazione i miei occhiali Gucci con la zampa.

《Ma porca puttana! E che cazzo! 》

《Nataly vai subito in camera tua!》Alzai la voce incazzato.

Presi via quel capretto e lo portai in soggiorno.

La signora se ne stava andando lasciando a noi la capra.

《Signora, la capra! Se la porti via.》Esclamai arrabbiato.

La signora si fece una risata e Summer pure.

《Non sei riuscito a gestire un capretto per neanche dieci minuti, cosa farai quando nascerà il secondo figlio?》Chiese Summer mentre si accarezzava la pancia.

《Guarda spero solo che sia maschio, non ce la farei a stare con tre donne in casa.》

-

《Sai, non avrei mai immaginato di avere figli con Mr stronzo Kreed e che un giorno avrebbe raccontato le favole alla figlia per addormentarsi.》Confessò sorridendo.

Chi lo avrebbe mai immaginato?

Igor Kreed che cambia pannolini e che si fa truccare da sua figlia?

La mia vita era totalmente diversa cinque anni fa. Si divideva tra musica,  divertimento, sesso e ragazze.

Era anche vero che ero solo. Avevo tanti  amici, ma non c'erano sempre. L'unico che c'era sempre stato era Vadim.

《Chi cazzo è quella che ti ha appena scritto?》Tuonò all'improvviso riportandomi alla realtà.

《Non so di cosa parli.》Risposi deciso.

Permettevo a Summer di usare il mio telefono, così come io potevo usare il suo. Non avevamo nulla da nascondere.

《Ti piace, eh? Ha delle belle tette e pure un bel culo!》

Le presi il telefono e vidi che era una mia ex compagna di classe. L'avevo incontrata pochi giorni fa.

《Summer, basta. È solo una ragazza che andava con me a scuola. Non devi farti problemi.》Le dissi cercando di tranquilizzarla.

《Ma pensi che sia idiota? Ti ha chiesto un appuntamento e tu non mi dici niente. Cos'è volevi magari scopartela? Ormai ti faccio schifo? Io...》

Non la lasciai finire di dire le sue stronzate che la baciai. Si era arrabbiata e agitata troppo, infatti con una mano le accarezzai la pancia per calmarla. A volte avevo paura che le potesse succedere qualcosa per quelle crisi di rabbia. Il dottore mi disse che erano pericolose nel suo stato.

Mi staccai dalle sue labbra e le sfiorai il viso, notai che i suoi occhi erano diventati lucidi.

《Bambina, non mi interessa più nulla delle altre da quando ti ho conosciuto. Ho scelto te. Ho scelto te come madre dei miei figli. Ho scelto di avere te nella mia vita e voglio scopare solo te. 》

Era tutto così perfetto e romantico e poi ecco la parte perversa!

《Fammi passare questa rabbia per favore.》Me lo chiese guardandomi con quegli occhioni blu.

Mi avventai sulle sue labbra e la spinsi piano verso la scrivania di legno nel mio studio. Le tolsi il vestito in un nano secono facendolo cadere per terra. La stessa fine fece anche il suo intimo. Con la stessa audacia, Summer mi tolse la maglietta e  con le mani cominciò ad aprirmi la zip dei pantaloni, ma io la fermai.

《Perché...?》Domandò timida e confusa.

《Ssh..parli troppo.》

Mi abbassai e le allargai le gambe. Cominciai a baciarle l'interno coscia e lei sussultò.

《No, questo no, per me è...》

《Fidati di me e rilassati.》Le parlai sensuale con voce roca.

Da quando stavamo insieme, non mi aveva mai permesso un preliminare del genere. Aveva sempre paura e troppo imbarazzo. Si era lasciata andare in tante cose, ma in quella mai.  Forse aveva paura di risvegliare qualche brutto ricordo del passato.

Ricominciai a baciarle l'interno coscia lentamente e poi soffiai sul suo punto più sensibile. Con le dita le sfiorai piano il frutto proibito e notai con piacere che era eccitata per me. L'unica cosa che la fregava sempre era l'agitazione e la paura. Le scappò un gemito incontrollato durante quel leggero tocco. Mi guardava dritto negli occhi, il suo sguardo era misto tra l'eccitazione, la paura e la voglia di provare quel piacere nuovo per lei.

Cominciai a lasciare dei baci umidi sulle sue grandi labbra e poi con la lingua iniziai a giocare con il clitoride.  Era un gioco tra succhiare, leccare e toccare. Oltre alla lingua, aggiunsi due dita dentro di lei. I suoi ansimi e i suoi gemiti stavano diventando sempre più forti. Affondò la sua mano destra nei miei capelli mossi, mentre la sinistra era appoggiata sulla scrivania.
Continuiai a far entrare e a far uscire le dita da dentro di lei, mentre la lingua si concentrava sul punto più sensibile. Notai che ad un certo punto i suoi gemiti erano sempre più forti e che voleva stringere le gambe, ma io decisi di smettere di procurarle piacere.

《No...Igor...perché mi fai questo?》Domandò lei in piena eccitazione.

《Girati.》Le ordinai dandole una pacca sul culo.

Karina sussulò e lo fece.

《Ora allarga le gambe per me.》

Da quando sei così romantico?

La penetrai lentamente, mentre lei appoggiò le mani sulla parete.

《È così bello sentirti così...》Biascicò piano mentre continuai ad affondare dentro di lei.

Le morsi delicatentre la spalla e poi le baciai il collo di lato. Era la parte dove lo faceva impazzire di più.

Con la mano andai sul suo clitoride ed iniziai a stimolare anche quello. Sentii i suoi umori colarle sulle cosce e questo mi eccitò ancora di più.

Uscii da lei e la feci appoggiare sulla scrivania.

La penetrai di nuovo mentre le dissi di guardami.

《Guardami. Voglio vederti mentre godi. 》Le sussurrai con quella voce che sapevo le piacesse tanto.

Si mordeva le dita per il forte piacere, decisi di baciarla e di non farle mordere le dita. Le morsi il labbro inferiore, mentre continuavo ad affondare con più veemenza dentro di lei, dopo un po' sentii le sue pareti stringersi intorno al mio cazzo. Dopo poco ci abbandonammo al piacere.

《È stato bellissimo...》Sussurrò a bassa voce come se avesse avuto paura a dirmelo.

《Andiamo a dormire, bambina.》

*È già disponibile il capitolo 70. Scorri.*

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