Capitolo 67
Igor
Erano passati quattro fottuti giorni da quella serata orribile. Ripensavo sempre a quel fottuto istante di quando avevo visto Summer e quel coglione baciarsi. Non me l'avrei mai aspettato da Summer. Era sempre lei quella che parlava di fedeltà e altre cazzate varie. Odiavo sapere che quel tizio l'avesse baciata o toccata. La vedevo sempre triste da quella sera, faceva finta di essere felice solo per non dire a Nataly che ci saremo separati. Ero incazzato nero, perché lei oltre ad avermi tradito, mi aveva pure mentito. Mi aveva fatto pure la promessa che sarebbe tornata in tempo per fare l'albero insieme a nostra figlia e non l'aveva mantenuta. Tornava a casa tardi, non perché aveva troppo lavoro, ma perché stava con quel biondino.
Era sera, Nataly era bella sua camerata che guardava Tom e Jerry, Summer stava per tornare. Non avevo ancora cenato, la piccola invece si, non volevo però cenare con Summer. Volevo cercare di starle il più lontano possibile.
Dopo pochi minuti sentii la porta, era tornata e non appena Nataly sentì la porta corse verso di lei. La ragazzina mi salutò, ma io non risposi.
Andai a mangiarmi un panino in camera mia, in modo da evitarla e quando lei andò a farsi la doccia, andai nella stanza di Nataly a darle la buonanotte.
Andai nella stanza di Summer a prendermi altri vestiti dato che nella stanza dove mi ero trasferito non avevo tutti i vestiti. Entrai senza bussare e mi maledii per averlo fatto. Avevo davanti a me Summer con un reggiseno bianco di pizzo e un tanga del medesimo colore. Cazzo, sembrava un angelo. Notai subito che non aveva più la pancia piatta come prima, aveva messo su qualche chilo, però era bellissima lo stesso. La guardai come se ne fossi dipendente e solo dopo cercai di tornare in me e ricordarmi per ciò che ero venuto.
Aprii la porta dell'armadio e presi quel che mi serviva ma quando stavo per andarmene, sentii una mano fredda afferrarmi per un polso.
《Ti prego dormi qui stanotte.》Me lo chiese a bassa voce.
Si avvicinò a me non smettendo mai di guardarmi gli occhi.
《Concedimi un'ultima notte, Kreed.》
Mi spinse sul letto ed inaspettatamente si mise a cavalcioni sopra di me.
《Cosa cazzo stai facendo Summer? 》Le chiesi mentre lei avvicinò di più il suo viso al mio.
《Hai detto che non ti piaccio più. Dimostrami che è così.》
Si mosse sopra di me, inutile dire che il soldato si era alzato, era di marmo e non so con quale pazienza mi stavo contenendo.
《Infatti non mi piaci più.》Le dissi cercando di esser freddo. Il mio cazzo però non era affatto d'accordo.
Sapeva l'effetto che mi faceva. Decise quindi di strusciarsi ancora sopra il mio cazzo e la sentii ansimare.
Si morse il labbro e non sapevo più come fare per trattenermi dal non aprirle le cosce e farla urlare di piacere, facendola gemere il mio nome.
Mi aveva bloccato le mani, mentre lei continuava a strusciarsi sopra di me e poi mise le mie mani sopra il suo culo grande e sodo. In un nano secondo mi tolse la maglietta che indossavo e cominciò a baciarmi il collo in modo passionale. La ragazzina aveva proprio gli ormoni a palla. Cazzo, dovevo reagire, mi aveva tradito ed io ero lì sul letto pronto a farla mia, sembravo stregato da lei, era più forte di me, non riuscivo a tirarmi indietro da quel che stavo facendo. Cominciò anche ad aprirmi la zip dei pantaloni. Era decisa e sapeva quel che voleva.
《Summer, fermati. Bisogna smetterla subito. 》
《Un'ultima notte Igor, ti prego. Poi accetterò che la nostra storia sia finita. 》Me lo chiese quasi con occhi lucidi.
Non ci vidi più e le slacciai il reggiseno. La mia bocca si impossessò di un suo seno, passavo la lingua sopra di esso fino a quando i suoi capezzoli diventassero turgidi. Le baciai il collo e mentre lo feci, le spostai il tanga di lato e giocai con il suo clitoride, era super bagnata, ed era pronta per me. Le inserii due dita all'interno del suo sesso e la sentii ansimare, adoravo sentirla. Mossi le dita in modo piano per farle aumentare ancora di più la voglia e poi le mossi più velocemente, poi cominciai di nuovo a toccarla in un modo lento, volevo farla impazzire. Quando sentivo che sarebbe arrivata al culmine, tolsi le dita e le baciai di nuovo il collo. La feci sdraiare sul letto, le tolsi anche il tanga che ormai era l'ultimo tessuto che copriva il suo corpo. Allargò le gambe e mi guardò dritto negli occhi. Conoscevo bene quello sguardo. La penetrai con un colpo deciso e urlò. Affondai dentro di lei con veemenza mentre lei stringeva un pezzo del piumone con le mani. Gemeva e ansimava fortissimo, la baciai per soffocare quei bellissimi suoni, non volevo che svegliasse Nataly. Dio mio, mi era mancato tanto fare l'amore con lei. Continuai ad entrare e uscire da lei, mentre lei voleva sempre di più.
Era solo una fantasia, idiota! Non è successo veramente. Ma che film mentali ti fai!
Dopo pochi secondi ritornai alla realtà.
《Cos'hai intenzione di fare adesso, Igor?》
Scoparti, cara mia.
Vai via ora, stupida coscienza del cazzo.
《Prendere tutti i miei vestiti e metterli nella mia stanza.》Parlai freddo.
《E con Nataly invece? Le hai detto che non vedrà più sua madre ogni giorno? Le hai detto che...》
《Se fosse stata più grande, avrebbe capito che sua madre avrebbe preferito il suo amante alla famiglia.》
Summer intanto si era vestita e non sapeva più cosa fare per non scoppiare a piangere.
Ad un tratto sentii dei passetti rumorosi avvicinarsi alla porta.
《Papà, papà, guarda cosa ho trovato. Questo pennarello però non funziona. Come si fa a colorare con questo?》
《Amore...dove hai trovato questo pennarello?》
《Nella borsa di mamma.》Rispose a bassa voce.
Non riuscivo a crederci, Summer era incinta. Quello strumento che Nataly pensava fosse un pennarello, era un test di gravidanza ed era positivo.
《Che cazzo significa questo, Summer?》
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