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Capitolo 66

Summer

《Mammina, cosa significa la lettera M sulla tua schiena?》Chiese Nataly sbattendo le ciglia più volte.

《Ehm...ecco....mamma, significa mamma.》Per fortuna era ancora piccola.

Non potevo di certo dirle che lo zio di Igor mi aveva inciso la lettera con un coltello da macelleria.

《Quando potterò anch'io un elliseno?》Chiese tutta contenta.

《Si dice reggiseno amore, comunque lo porterai quando sarai più grande.》

《Ma perché tu e papà non vi parlate più?》Chiese ancora.

《Perché papà è arrabbiato, Nataly.》

《E perché non dormite più nella stessa stanza?》

《Non vi amate più?》

《Ma quindi anche io avrò i genitori separati?》

Quella piccoletta faceva un sacco di domande. Una volta mi aveva persino chiesto del perché le fragole fossero rosse.

《No, amore. Vieni qui e abbracciami.》Mi mise le sue piccole manine intorno al collo e mi strinse forte. Era bellissimo abbracciarla.

Dopo poco finii di vestirmi e Nataly mi chiese di poter giocare con i miei trucchi e i miei tacchi, le diedi il permesso, così l'avrei tenuta impegnata ed io sarei potuta andare a parlare con Igor.

Kreed era in una stanza, che aveva atrrezzato come se fosse una palestra vera e propria. Si allenava parecchie ore, ma ultimamente lo sentivo sempre che dava pugni al sacco da box. In questo modo scaricava la sua rabbia.

Arrivai alla stanza e non bussai, aprii direttamente la porta. Igor indossava solo dei pantaloni grigi della tuta e non indossava nessuna maglietta. Era tutto sudato nonostante fuori fosse ancora inverno. Sicuramente mi aveva vista, ma fece finta di nulla e continuava ad allenarsi.

《Possiamo parlare?》Chiesi a bassa voce come una codarda.

《Non abbiamo niente da dirci, ora non rompermi il cazzo, vattene e lasciami allenarmi in pace.》Parlò freddo senza neanche guardarmi in faccia.

Non mi considerava più dopo l'accaduto. Non mangiava mai insieme a me, non stava mai con Nataly in mia presenza, dormiva in un'altra stanza e le poche volte che ci incrociavamo per la casa, non mi guardava neanche. Ero inesistente per lui ormai.

Gli fermai quel sacco, al quale stava dando un sacco di pugni, dovevamo parlare a qualsiasi costo.

《Igor, ti prego ascoltami. Non volevo baciare Adam, mi ha baciata lui ed io non mi sono neanche resa conto. Lui è un bel ragazzo, non posso negarlo, però lo vedo come un fratello. Mi devi credere.》Cercai di spiegargli e sperai che mi credesse.

《Vi ho visti Summer! Eravati avvinghiati, la sua lunga era nella tua bocca e chissà cos'altro sarebbe successo. Anzi no, te lo dico cosa sarebbe successo : ti avrebbe scopato sul cofano della sua fottuta macchina e magari ti sarebbe pure piaciuto!》Urlò incazzato iniziando di nuovo a colpire il sacco.

《Te lo ripeto Summer, fai le valigie, ti mancano solo cinque giorni per poter abbandonare questa casa.》Parlò incazzato.

《Ti prego Igor. Non facciamo questo a Nataly. Lo sai che sarebbe traumatico per lei veder vivere i genitori separati.  Noi abbiamo...》Non finii di parlare che il castano mi interruppe.

《Non c'è più nessun noi, Summer! Per me non conti più niente, ti ho cancellata per sempre. Mettitelo in quella fottuta testa.》Quella parole furono come tagli sui polsi.

《Non ci credo che mi hai dimenticata,  io non...》

《Vattene.》Sibilò di nuovo.

Me ne andai. Igor era troppo arrabbiato per poter avere una normale conversazione. Ero arrabbiata, frustrata e mi maledivo per quello che era successo. Per quello stupido bacio avevo perso Igor per sempre.

《Perché sei triste, mamma?》

《Ma no, amore. Non sono triste.》L'abbracciai perché era l'unica cosa che mi faceva stare bene in quel momento.

Dopo poco vidi Igor. Si stava indirizzando verso la cucina per prendere una bottiglia d'acqua. Nataly corse subito da lui per mostrarle come si era truccata.

《Ma che bella che è la mia principessa.》Le disse sorridendo e lei era tutta contenta.

《Papi, posso mangiare la torta? Perché la mamma mi dice sempre di no.》Incrociò le braccia e facendo la finta arrabbiata.

Quella bambina a volte mi mandava fuori di testa e poi faceva la furbetta andando da Igor a chiedergli le cose, perché sapeva che le avrebbe detto di si.

Ovviamente Kreed le disse di si.

《Dai mamma mangia un pezzo anche tu.》Nataly corse da me con un piattino e una forchetta, ma non appena mi portò la torta, il forte profumo di cioccolato mi costrinse ad andare in bagno e a vomitare. Ero riuscita a chiudermi a chiave perché non volevo che la piccola mi vedesse che stavo male.

Mi lavai il viso e cercai di pensare a ciò che era successo ultimamente, non avevo assunto la pillola regolarmente. Avevo saltato alcuni giorni, avevo fatto l'amore con Igor senza....

Basta! Era impossibile.

Summer, calmati. Mi ripetevo nella mia testa.

Uscii dal bagno facendo finta di nulla e Nataly corse verso di me con un termometro in mano.

《Stai male, mammina?》

《No, amore.》Cercai di convincerla.

《Allora posso continuare a giocare nella tua stanza con i tuoi trucchi? 》

Le diedi il permesso così forse avrei avuto un'altra possibilità con Igor.

Si era fatto una doccia e cercava una camicia bianca da indossare.

《Esci questa sera?》Gli chiesi dopo averlo seguito nella stanza dove si era trasferito.

《Si.》

《Con chi?》Domandai a bassa voce come se non avessi voluto farmi sentire.

《Non ti devo dire niente. Sono un uomo libero, giusto? Così come tu esci e te la spassi con i tuoi amici, anche io posso fare così.》

《Quindi per uno stupido bacio senza senso, tu mandi tutto all'aria, uscendo a scopare con un'altra e fregandotene di me e di tua figlia?》Parlai coraggiosa toccandomi i capelli.

《Non idea di cosa abbia provato in quel momento che ti ho visto baciare un altro. Avevo pure pensato di proporti una cosa, ma meno male che ho aperto gli occhi.》

《Propormi...c...cosa?》Mi schiarii la voce.

《Di avere un altro figlio, Summer. Però dopo l'episodio di due giorni fa, non voglio avere più niente a che fare con te.》

Non riuscii a dirgli più niente andai in bagno e piansi come una disperata. Mi sentivo male dentro. Non avrei mai pensato che sarei arrivata a separarmi da Kreed. Non riuscivo a immaginarmi la vita senza di lui.

In quel momento però avevo paura di essere incinta. Se fosse stato così, avrei dovuto abortire. Io non ce l'avrei fatta a crescere un altro figlio da sola senza Igor. Non volevo che fosse come la prima gravidanza. L'unica cosa che mi avrebbe fatto stare tranquilla era solo una : fare il test. Decisi perciò di chiamare Vadim, dirgli di non dire niente a nessuno e di andare a comprarmi un test di gravidanza.

Il castano uscì e dopo un po' arrivò mio fratello. Lo abbracciai quando lo vidi, avevo bisogno di tanto sostegno in quel momento.

《Ehi, ehi, alza la testa e non piangere, capito? Igor è solo arrabbiato, sono sicuro che risolverete.》

《Non credo, Vadim. Lui non mi vuole più, è finita per sempre e mi ha detto che Nataly rimarrà con lui, avrò il permesso di vederla ma non starà con me, io non potrei sopportarlo.》

《Stai tranquilla. Ora fai il test, Karina. Così ti togli subito il dubbio.》

Feci il test e dopo vari minuti di attesa non avevo il coraggio di guardare il risultato. Vadim perciò mi prese il test dalle mani e...

《Cazzo! È positivo! Diventerò zio un'altra volta!》Vadim era contentissimo che mi prese in braccio.

《Penso che interromperò la gravidanza. Non voglio passare ciò che ho passato durante la prima gravidanza, non lo sopporterei. E ti chiedo per favore di non dire niente a nessuno, sopratutto a Igor.》

《Secondo me stai facendo una cazzata, Karina.》

Gli presi il test e me lo misi nella borsa, in modo che non lo vedesse Igor.

Vadim se ne andò deluso e arrabbiato pure lui.

Andai a vedere intanto se Nataly era coperta bene con il piumone e poi andai in soggiorno, mi misi sul divano, avevo freddo, ma non mi importava, speravo di addormentarmi così.

Dopo un po' di ore aprii gli occhi perché fui svegliata dal rumore della porta. Era lui, era tornato. Cercai però di fare finta di niente e dormire anche se avevo cominciato a sentire di nuovo freddo. Sentii i suoi passi, si stava avvicinando verso di me. Mi sfiorò la gamba, che era seminuda e poi sentii che mi coprì con un piumone.

Mi addormentai e questa volta non sentendo più freddo e pregai che tutto quel casino si risolvesse.

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