Capitolo 65
Summer
《Ma porca puttana!》Imprecò il castano incazzato.
《Igor per favore.》Cercai di calmarlo.
《Per favore un cazzo! Hai una cena con un tuo collega ed io lo vengo a sapere da Nataly!》Sbottò ancora passandosi le mani nei capelli.
《È solo una cena tra colleghi, niente di più.》Cercai di spiegargli.
《Cosa avresti fatto tu se io fossi andato ad una cena con Elena, eh? Avresti applaudito e mi avresti detto 'bravo' ?》
《Igor, basta per favore. Non tornerò tardi.》
《Fai come vuoi Summer.》Tagliò corto.
Lo evitai ed andai a prepararmi. Mi vestii con un abito nero attillato con maniche lunghe, mi truccai leggermente, misi il profumo, indossai un paio di tacchi e mi presi un cappotto.
Kreed mi guardò stupito ed era più incazzato di prima.
《Non ho capito se vai a cena con lui o se vuoi farti scopare da lui.》Assottigliò gli occhi.
《Perché tu dai sempre per scontato che tutti mi vogliano scopare? Anche tu mi avevi voluto solo per quello, giusto? Ora lasciami stare. Ciao.》Risposi.
《Io davvero non ti riconosco più, Summer.》
Non lo ascoltai, salutai Nataly e uscii.
Da quando avevo cominciato a lavorare, avevo conosciuto un ragazzo. Il suo nome era Adam, era una persona fantastica, mi aveva sempre capita e supportata. Eravamo uniti perché avevamo un passato simile. Dopo circa un quarto d'ora arrivai alla destinazione e salutai il mio collega.
《Sei davvero bellissima questa sera, Karina.》Mi disse Adam.
Era vestito elegante, aveva un profumo diverso da quello di Igor.
Entrammo nel ristorante dove ci accolse un cameriere e ci fece andare al tavolo prenotato.
《Non mi hai ancora detto il motivo di questa cena.》Dissi per poi sorseggiare un po' d'acqua.
《Vorrei aprire con te una clinica, una clinica nostra. È il nostro sogno in fin dei conti, giusto?》
Quella sera il biondo mi guardava in modo diverso dalle altre volte, inoltre aveva usato fin troppe volte la parola "noi".
《Io...ecco non mi aspettavo una cosa del genere. Non so cosa dire.》 Mi aveva colta di sorpresa.
《Tuo marito ti ha mai detto che sei bellissima quando arrossisci?》Chiese sorridendo.
《Ecco...noi non siamo sposati in realtà.》Gli spiegai.
《Quindi posso ancora provarci.》Mi fece l'occhiolino.
《Adam!》Lo rimproverai e scopiammo a ridere entrambi.
《Posso farti una domanda?》Chiese sistemandosi il ciuffo biondo.
《Dimmi.》
《Pensi ancora a ciò che hai dovuto subire in passato?》
《Si, Adam. Quella cosa me la porterò per sempre con me purtroppo, però cerco sempre di stare bene, lo devo fare per mia figlia. Non voglio che veda le mie crisi. E tu?》
《Anch'io. Anche ora che sono passati quasi trent'anni, ma molte volte sento ancora l'odore di mia madre addosso.》Vidi il biondo serrare i pugni.
Adam era stato abusato sin dall'età di sette anni da sua madre. Il padre era morto quando lui era piccolissimo e lui era rimasto con lei. Quando era a scuola non voleva mai tornare a casa come gli altri bambini, perché sapeva quello che lo aspettava. La donna abusava di lui e permetteva che anche altri uomini facessero la stessa cosa con suo figlio. Ancora non capivo come una madre potesse fare una cosa simile al proprio figlio.
Dopo questi tristi racconti, tornammo al discorso della clinica. Sarebbe stato bello aprire una clinica insieme. Igor non sarebbe mai stato d'accordo però. Era troppo geloso di Adam.
Dopo circa due ore la cena finì. Uscimmo dal ristorante e quando eravamo arrivati nel parcheggio dove sostavano le macchine, Adam insistette di parlare ancora un po' con me.
《Ti prego, resta ancora un po' con me, a casa mi sento solo, lo sai che non ho nessuno.》Mi chiese con occhi dolci.
Mi dispiaceva tantissimo per lui. Capivo come si sentiva, però a differenza mia, lui veramente non aveva nessuno. Io almeno avevo ritrovato la mia vera famiglia, avevo Igor e avevo Nataly.
《Certo, però pochi minuti perché voglio riuscire a leggere la favola a Nataly.》
《Sei speciale, Karina. Kreed è davvero fortunato ad averti.》 Mi sussurrò all'orecchio.
Ci fu un istante che i nostri visi erano vicinissimi. Ci guardammo per un secondo negli occhi e senza aspettarmelo, Adam pogiò le sue labbra sulle mie. Per qualche istante non mi resi conto della cosa e risposi al bacio mettendogli le mani sul petto, lo feci perché dovevo respingerlo, ma ad un tratto si staccò di colpo.
《Perdonami, sono un coglione, non so cosa mi sia preso Karina. Te lo giuro, perdonami.》Adam mi lasciò da sola e partì subito con la sua macchina premendo forte sull'acceleratore.
Dio mio, ma cosa diavolo era successo?
L'avevo baciato! Avevo tradito Igor!
Cosa mi era preso? Come avevo potuto a fare una cosa simile.
Andai alla mia auto, stavo per aprire lo sportello quando...
《Davvero complimenti, Summer!》Tuonò Igor all'improvviso applaudendo le mani.
Non l'avevo mai visto così arrabbiato e così deluso allo stesso tempo.
《Complimenti davvero, eh! Quindi è così che passi il tempo quando non sei a casa? È per questo che torni tardi dal lavoro? È sempre perché hai voluto scopare con quel biondino che non sei venuta a fare l'albero insieme a tua figlia?》 Aveva il cappuccio in testa e urlava. L'avevo ferito.
《Igor, ti giuro non è come pensi.》
《Hai una settimana di tempo per prenderti le tue cose e andartene. Ah, e non pretendere che tua figlia venga a vivere con te dopo ciò che ho appena visto!》
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