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Capitolo 6

Igor

《Cosa cazzo ci fai tu qui?》 Domandai pieno di odio e rabbia.

《Tua madre non può venire a trovarti?》 Entrò in casa senza chiedere il permesso. Indossava un tailleur nero e dei tacchi alti, il suo stile non era cambiato, era quello di tanti anni fa.

《Tu per me non sei più niente, ora sei solo la signora Ivanova!》 Alzai la voce chiudendo la porta.

《Io sono tua madre! Io ti ho creato, io ti ho cresciuto-》

《Una madre non abbandona il proprio figlio in strada!》 Sbottai interrompendola.

Lei per me era diventata una sconosciuta, non contava più niente per me.

《Ascolta figliolo...lo so abbiamo sbagliato in passato, però ora sono qui per rimediare. Oh, ma guardati come sei cresciuto, sei un uomo ormai. Vorrei chiederti di venire a casa nostra, magari trasferirti anche.》 Mia madre parlava come se niente fosse, era come se si fosse dimenticata di tutto ciò che avevo dovuto affrontare a causa sua e di mio padre.

《Adesso è tardi! Senti, signora Katia ti chiedo di andartene perché ne ho le palle piene per oggi!》

《Ma figliolo...》Cercò di controbattere mia madre.

《Buona sera.》 Tuonò la voce di Summer dietro alle mie spalle.

《Oh mio dio! Tu devi essere la fidanzata di mio figlio, ma quanto sei carina. Piacere io sono Katia Ivanova.》 Porse la mano mia madre.

Ma che diavolo stava facendo?

《Piacere mio, sono Summer, ma non-》

《Sì, è la mia fidanzata.》 Dissi all'improvviso non lasciandola finire quello che stava per dire.

Summer mi lanciò un'occhiataccia del tipo " Che cavolo combini? Poi ti strozzo!"

《Summer , io stavo proponendo a mio figlio di venire a trovarci qualche volta ma lui non mi dà mai retta, che ne dici di convincerlo tu e così venite a casa nostra per un pranzo o una cena, ne sarei molto contenta.》 Chiese mia madre con un sorriso.

《Ecco io...》 Summer era sorpresa per la proposta di mia mamma e non sapeva cosa rispondere.

《Tranquilla cara, non mi devi rispondere subito. Io vi aspetto e spero che tu possa convincere mio figlio. Buona serata.》 Mia madre fece per andarsene, ma prima mi toccò la spalla guardandomi negli occhi e poi andò via senza dire una parola.

《Buona serata signora.》 Rispose Summer educata.

Tre, due, uno e

《Si può sapere come cazzo ti è venuto in mente di dire che stiamo insieme?!? Ma dico io sei impazzito?》 La bambina era incazzata, sembrava una pantera pronta a saltarmi addosso e uccidermi all'istante.

《Mi è uscito così, sennò sarebbero partite un sacco di domande e poi ero sotto pressione, okay? Non vedevo mia madre da tipo dieci anni.》

《Perché la chiami signora Ivanova? È tua madre Igor!》 Mi rimproverò la ragazzina.

《Una madre che mi ha abbandonato in mezzo alla strada solo perché volevo cantare!》

《Però lei è venuta fino a qui perché vuole ricominciare, perché vuole riniziare un nuovo capitolo madre e figlio con te.》

《Senti Summer, tu non sai ciò che ho passato, quindi non mi dire cazzate che riguardano la famiglia, perché sei l'ultima persona che potrebbe parlare di questo argomento.》

《Sai che ti dico? Vaffanculo Kreed! Io provo ad aiutarti e tu ti comporti da stronzo come sempre.》La ragazzina serrò i pugni e scomparve all'istante dal soggiorno senza farmi controbattere.

Decisi di guardare la tv per rilassarmi un po' e dopo circa mezz'ora vidi la bambina scendere le scale. Indossava dei jeans che le evidenziava ancor di più il culo sodo e tondo che si ritrovava, una maglietta nera un po' scollata, un giubbino nero di pelle e dei stivaletti con tacco basso. I capelli le ricadevano in morbide onde definite e il trucco che si era fatta, mettevano in risalto ancor di più i suoi occhi, che sembravano dei diamanti.

Era una cazzo di visione!

《Io esco.》 Tagliò corto.

《E dove vai così bella?》

《Fuori.》 Mi lanciò un'occhiataccia dopo di che fece sbattere la porta.

La ragazzina si comportava da stronza adesso e a me, non andava affatto bene.

Io sono Igor Kreed! Nessuna osa trattarmi in questa maniera.

Continuai a guardare la tv, ma avevo sempre un pensiero fisso.

Summer.

Dopo essermi stancato di stare sul divano, andai a vestirmi e decisi uscire anche io. Fuori faceva freschino, si sentiva arrivare l'autunno. La strada era piena di foglie, gli alberi erano spogli, le nuvole erano più scure, forse sarebbe arrivato un altro temporale.

《Ma ciao bello.》 Mi salutò Elena mordendosi il labbro.

《Ciao Elena.》

《Vuoi compagnia? Magari potremmo andare a prenderci qualcosa al bar.》Propose speranzosa.

Accettai. In quel momento ero solo ed Elena era quella che poteva distrarmi dai pensieri.

Andammo al bar e ordinammo due caffè. Elena continuava a squadrarmi dalla testa ai piedi, si mordeva insistentemente il labbro inferiore, segno che non vedeva l'ora di essere scopata. Nonostante tutto, lei era una bella ragazza, aveva i capelli neri gli occhi grandi e verdi, delle labbra abbastanza carnose e un bel corpo.

《Come mai non eri a casa con quella contadinella?》

《È uscita, però smettila di chiamarla così!》 Risposi continuando a sorseggiare il mio caffè amaro.

《Non mi dire che si è trovato un altro quella troietta...》

《Chiamala ancora una volta così e puoi dire addio a tutto!》

Guardai un attimo fuori dal locale e vidi Summer scendere da una macchina, ma non era sola.

《Ups...guardala la tua contadina.》 Rise Elena soddisfatta.

E adesso chi cazzo era quello?!?

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