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Capitolo 42

Vadim

《Ah..sì così, non ti fermare...》

Continuai ad affondare dentro di lei sempre più violento, di lei non ne avevo mai abbastanza.

《Vadim...mi fai male così.》Non riuscivo più a sentire la sua voce, i miei pensieri erano altrove.

《Vadim, ti prego fermati.》Disse ancora mia moglie. Per un attimo la vidi con gli occhi lucidi e mi fermai.

《Amore scusami, non so cosa mi sia preso.》Spiegai mentre mi sdraiai vicino a lei.

《Sembravi  un'altra persona, non ti avevo visto così da molto tempo. Cosa c'è che ti turba? Puoi parlarmi sono tua moglie.》

《Non insistere, cazzo!》

All'improvviso il pianto di Thiago peggiorò la situazione.

《Vai la e fallo smettere di piangere, Anastasia.》Sbottai prendendo il giubbino e andai via di casa sbattendo la porta.

Pensavo a Summer. Mi sentivo legato a lei in una maniera inspiegabile, quando l'avevo baciata non avevo sentito nessun sentimento simile all'amore che si prova per una donna, eppure l'avevo fatto per vedere cosa provassi.

Negli ultimi mesi mi ero ritrovato a sognarla sempre e mi sentivo in colpa, mi sembrava di tradire mia moglie.

Igor mi aveva chiamato e mi raccontò che aveva portato via Summer dalla casa di quel ginecologo di merda. Andai con la moto in un parco, in quel parco...

L'avevo lasciata lì da sola, mia madre aveva ragione a odiarmi, se Karina non c'era più, era a causa mia.

Mia madre mi disse che ero un disgraziato e che mi avrebbe odiato a vita. Quel giorno mi picchiò con la cintura dei pantaloni, però me lo ero meritato. Karina era il nome che avevo scelto per lei, quando ero piccolo volevo avere una sorella da proteggere e con la quale magari giocare, volevo crescere con lei e averla anche come amica, dato che a scuola non avevo tanti amici a causa del mio carattere introverso.

Dalla macchina avevo preso una birra e cominciai a bere seduto sulla panchina, cercando di ricordare qualcosa.

Niente. Buio totale.

Mi ricordai di quella sera che mi ubriacai in discoteca e degli occhi occhi di Summer che erano uguali a quella di Karina.

E se fosse stata lei?

Non poteva esserlo, era impossibile. Non c'era nessun indizio che mi dicesse che era lei la bimba scomparsa. La polizia l'avrebbe trovata in tutti quegli anni. Stavo impazzendo, ultimamente pensavo sempre al passato, dovevo smetterla. Karina non c'era più e non sarebbe più ritornata. Forse era morta o forse era stata rapita per poi essere venduta a qualche famiglia.

《Perdonami Karina, perdonami per ciò che ho fatto...》

Presi un'altra birra e poi un'altra birra ancora, avevo bisogno di bere per dimenticare, ma le immagini di Summer mi apparivano davanti ai miei occhi.

Basta!

Entrai in macchina, misi in marcia e andai alla casetta dove Igor aveva portato la sua amata.

Una volta arrivato, scesi dalla macchina e andai a suonare il campanello insistentemente. Erano le undici di sera.

All'improvviso la porta si aprì rivelando una Summer vestita tutta di bianco.

《Chi cazzo sei tu veramente?》Chiesi guardandola dritto negli occhi.

Lei sgranò gli occhi confusa.

《Chi cazzo sei tu? Te lo ripeto!》

《Vadim...sono Summer, io non capis...》

Non la lasciai finire che la presi per il collo e la feci sbattere al muro.

《Dimmi chi cazzo sei, realmente! Dimmi quale è il tuo piano!》Alzai la voce stringendola per il collo.

《Vadim, ti prego, calmati, lasciami per favore, mi manca l'aria. 》Disse con le lacrime agli occhi.

Ad un tratto mi sentii prendere per le spalle e mi arrivò un pugno, che mi fece uscire sangue dal naso.

《Ma sei coglione?Ma che cazzo ti viene in mente? 》 Era Igor, sembrava un toro pronto a saltarmi addosso.

Solo dopo mi resi conto che avessi perso il controllo, non rispondevo più delle mie azioni. Summer andò subito via piangendo.

Ero stato un coglione. Cosa cavolo avevo combinato?

Mi ero ritrovato ad aggredire una ragazza incinta, nonché la donna del mio migliore amico.

《Igor, scusami davvero, io non so più che cazzo sto facendo, sono fuori di me. Aiutami ti prego.》

《Stavi per strangolare Summer, Cristo santo! Ti rendi conto?》Urlò il mio migliore amico.

《Sto impazzendo, te lo giuro. Non so che cosa fare. 》

《Per un attimo ho pensato che Summer fosse Karina. 》Confessai pulendomi il naso dal sangue.

《Ma sei impazzito o cosa ? Vadim tu vedi cose che non stanno né in cielo né in terra. Basta con il passato! Sei sposato e hai un figlio, devi pensare a loro. Karina deve rimanere nel passato.》

《Mi perseguita, Igor. Io vado a dormire e di notte mi sveglio perché la sogno.》

《Quanto cavolo hai bevuto? Non tornare come gli anni scorsi, brat. Torna l'uomo di cui si è innamorata mia sorella.》Disse il mio migliore amico cercando di farmi ragionare.

Lo squillo del mio telefono interruppe la nostra conversazione.

《Pronto.》Risposi.

《Se vuoi scoprire cosa è successo e dov'è tua sorella, devi riportare Summer da me e togliermi Ifor Krad dai piedi una volta per tutte.》

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