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Capitolo 16

Igor

Ma porca di quella puttana! Vacca troia! E che cazzo!

Imprecai per aver sbattuto il piede contro il comodino.

Ero incazzato nero, era tutto un cazzo di casino. Natasha era tornata e Summer mi aveva respinto. Tre anni fa, avevo conosciuto la nera, sembrava una ragazza seria, era carina e scopabile, ma lei già volava fin troppo con la fantasia. Voleva fare il matrimonio e avere subito dei figli, ma quello, non era ciò che volevo io. Natasha era una bella ragazza, sì, ma non avrei voluto passare il resto della mia vita accanto a lei.

Non me ne fregava più nulla di lei, non l'avevo mai pensata neanche per un istante durante un anno intero, mentre lei si trovava in Nuova Zelanda.

Dovevo uscire di casa altrimenti avrei spaccato qualcosa, Natasha era  andata a fare shopping, per quello, che ero andato in camera di Summer per parlarle, per spiegarle ciò che era successo. Quando ero entrato nella sua stanza, l'avevo trovata solo in intimo, sembrava un angelo ai miei occhi. La sua bellezza mi faceva mandare il cervello a puttane.

Mi vestii con dei jeans blu, una camicia bianca, presi il giubbotto e le chiavi della mia auto per poi dirigermi verso il bar, dove dovevo vedermi con il mio migliore amico, Vadim.

Ultimamente io e lui non ci eravamo sentiti per molto, quasi per nulla. Diceva di aver trovato una ragazza e che voleva dedicarsi di più a lei, anche se Vadim non era mai stato un tipo serio con le ragazze.

Una volta arrivato lo salutai, lui mi guardò e capì subito che ci fosse qualcosa che non andava.

《Hai la faccia di uno che non scopa da molto o che ha scopato, ma non è stato soddisfatto.》 Rise Vadim, passandomi l'accendino per accendere la mia sigaretta.

《È tornata Natasha.》Dissi ispirando il fumo.

《Ma a te non frega un cazzo di lei, perché sei innamorato perso di quella con il culo di marmo e con delle belle tette, la quale vorresti scoparla ogni minuto della giornata e dalla quale vorresti avere cinque figli, giusto?》

Non volevo avere cinque figli!

《Si chiama Summer!》Lo corressi.

《Wow! Ti ricordi pure il nome. Quanto tempo ci impiegavi a imparare il nome di una tipa? Ah e chiamavi Dasha o Masha la tipa che è tornata dalla nuova Zelanda, quando in realtà il suo nome è Natasha!》Puntualizzò lui.

Vadim era uno molto spiritoso. Era molto diretto, ma era una persona affidabile, lui era quello che conosceva il mio passato e quello che mi aveva aiutato quando avevo avuto bisogno.

《Non so cosa fare, Vadim! Natasha è tornata come se niente fosse e la bionda non vuole vedermi mai più, mi ha pure rifiutato sta mattina.》Spiegai mentre accesi la seconda sigaretta Marlboro.

《Potresti dire a Natasha le cose come stanno, mandala via, dille che ti piace un'altra. Alla ragazza con il culo di marmo devi chiederle scusa, perché si sarà sentita usata da te e ora non si fida più di te. Smettila di fare il coglione e prenditi la bionda, non fartela scappare.》

《Va bene tutto, ma la smetti di chiamarla 'culo di marmo'?》 Chiesi e scoppiai a ridere.

《Sei tu che mi hai fatto il discorsone sul suo culo mica io.》 Affermò ridendo anche lui.

Era vero, Summer aver aveva un bel culo e delle tette fantastiche, ma non erano le uniche cose belle di lei. Mi piaceva il suo sorriso, i suoi occhi, il modo in cui arrosiva mentre le dicevo qualcosa di perverso, il suo carattere, mi piaceva il suo essere forte, la sua schiettezza, mi piaceva un sacco sfotterla e chiamarla bambina. Si arrabbiava subito quando la chiamavo con quel nomignolo ed era dannatamente bella da incazzata.

《Ma quella non è mica Natasha che si sta baciando con un tipo?》 Mi fece notare Vadim fuori dal bar.

Era proprio lei! Il suo "shopping " era un ragazzo alto un metro e più meno un cazzo. Era vestito da dottorino e indossava un capello strano. Presi il telefono e decisi di scattare una foto, in questo modo, avrei avuto una prova contro di lei e me l'avrei scrollata di dosso più facilmente.

Non sarei mai uscito da quel locale a farle una scenata di gelosia. A me non me ne fregava proprio di quello che faceva, anzi ero contento, così se ne sarebbe andata ed io avrei cercato di risolvere con Summer.

《Quindi ora ti metterai insieme con la bionda?》 Domandò il mio migliore amico sorridendo.

《Non esageriamo ora. Voglio risolvere con lei sperando che non faccia delle mie palle un portachiavi per la mia macchina.》

Passammo altro tempo a parlare di sesso e ragazze e poi lui dovette andare a casa. Decisi di rotornare nel mio appartamento anche io e vedere come sarebbe andata la serata. Una volta arrivato, misi la mia bambolina nel garage ed entrai in casa, ma quando stavo per entrare in soggiorno sentii le voci di Summer e Natasha. Mi fermai un attimo per cercare di ascoltare cosa si sarebbero dette.

《Non so perché ma hai la faccia da troia!》Esclamò la modella.

Natasha sembrava una mucca svenuta sul divano in quel momento!

《Non so perché ma la tua voce mi urta!》Replicò Summer del tutto tranquilla.

《Dimmi una cosa Summer, te lo sei scopato? Hai sentito cosa si prova ad avere ventiquattro centimetri di cazzo dentro di te?》 Domandò con tono di sfida la nera.

Vidi Summer sgranare gli occhi, Natasha non si faceva scrupoli, era fin troppo sfacciata.

《Dimmi una cosa Natasha, hai mai sentito un bicchiere d'acqua ghiacciata in faccia?》 La bambina le lanciò l'acqua che c'era nel bicchiere, mentre la nera era super arrabbiata e i suoi capelli sembravano degli spaghetti.

Summer aveva colpito ancora!

Ad un tratto lei mi notò che ero vicino alla porta e che avevo visto tutto e mi sorrise soddisfatta.

《Tu sei pazza e sei solo una sgualtrina del cazzo!》 Urlò la modella alzandosi dal divano di pelle.

《Vuoi un altro bicchiere, tesoro? Oh, guarda, c'è il tuo ragazzo con il suo membro di ben ventiquattro centimetri che può portarti un altro bicchiere. Non c'è di che comunque.》 Parlò Summer sorridendo, mi fece l'occhiolino, si vedeva che era soddisfatta per aver messo a tacere la nera e poi se ne andò via nella sua stanza.

《Igor, sei arrivato finalmente! Quella stronza guarda cosa mi ha fatto!》 Indicò il suo maglione tutto bagnato.

《Poteva andarti molto peggio.》 Esclamai poggiando il mio giubbotto sul divano.

《Come scusa?》 Non riusciva a credere alle mie parole.

《È finita Natasha, hai due ore per potertene andare!》

La modella scomparve dalla mia vista quando all'improvviso sentii il rumore delle rotelle...

Un momento!

Mi girai e vidi la bambina con la valigia davanti alla porta.

《Summer!》

《Me ne vado Igor, è l'unica cosa da fare. Non riesco a vivere in casa con una che mi insulti, tu hai la sua vita con lei, state per sposarvi. Voglio farmi una vita anche io.》

Mentre parlava non riusciva neanche a guardarmi in faccia. La sua voce tremava. Non era per niente facile andare via. Infondo, noi due insieme,  avevamo fatto un sacco di cose, avevamo passato molti momenti insieme e sarebbe stato difficile per lei lasciar andare tutto.

Aprì la porta e uscì con la sua valigia blu.

Decisi di seguirla, questa volta non me la sarei fatta scappare.

《Summer! Aspetta!》 La chiamai mentre correvo per raggiungerla, lei camminava fin troppo veloce.

《Tornatene dalla gatta morta numero due!》 Urlò lei.

La rincorsi fino a quando non la raggiunsi. La presi per un braccio e la portai verso di me, sentivo il suo cuore che batteva all'impazzata, era magnifico averla vicina a me, sentire il suo profumo e sentire il suo respiro cambiare in mia presenza.

《Lasciami Igor...》Il suo era un sussurro, non voleva andarsene per davvero perché il suo cuore diceva un'altra cosa.

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