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Capitolo 15

Summer

Non potevo dargli un calcio nelle palle, ancor molto tempo prima?

Magari non avrebbe giocato così con me.

Non ci potevo credere che Igor aveva una fidanzata e con la quale aveva pure progettato il matrimonio. Ero triste e delusa soprattutto. Quando stavo con lui, le mie paure sparivano, smettevo di pensare al passato, lui mi trasportava dentro la sua bolla e lì, stavo bene.

La sua fidanzata era bellissima, era alta e molto magra, aveva i capelli neri, corti e lisci. Era una modella ed era perfetta per Igor.

Quel che mi stava dando fastidio, era il fatto di non avermi detto nulla. Era quello che mi diceva che tra di noi c'era attrazione, lui mi aveva raccontato una parte del suo passato, lui...

Lui era uno stronzo!

Con quale coraggio mi aveva toccata quella volta, dato che era fidanzato?

Lui mi aveva sedotta, mi aveva baciata e nel frattempo aveva una bella fidanzata, che era in Nuova Zelanda, che non vedeva l'ora di sposarlo.

Durante le notti si sentivano i gemiti e le urla di quella ragazza. Mi ero sentita uno schifo, forse mi ero affezionata fin troppo a Kreed e non avrei mai dovuto.

Aprii la finestra della mia stanza per respirare un po' d'aria. Mi sentivo soffocare là dentro. Continuavo a pensare alle tante cose, che erano successe nell'arco di un anno.

Forse aveva ragione Elena, io sarei sempre stata una serva e Igor, il capo stronzo che mi aveva dato un lavoro.
Volevo chiamare Anastasia, avevo bisogno di sfogarmi e di raccontare a qualcuno di come mi sentivo, ma non volevo disturbarla, dovevo anche ricordare che era la sorella di Igor.

Mia madre era uscita dall'ospedale e grazie al denaro, che avevo ottenuto lavorando, le avevo affittato una stanza dove poteva avere una vita più dignitosa. Inutile dire, che mia mamma non mi disse neanche un "grazie", mi trattava come una sconosciuta. Era fredda come lo era stata in ventidue anni di vita.

Mi ritrovavo sola, senza una sorella o un fratello, senza una madre e un padre e se prima pensavo che per Igor contassi qualcosa, mi sbagliavo di grosso.

Smettila di pensare a quello stronzo antipatico, Summer!

Dovevo fare qualcosa, non potevo continuare così. Misi della musica, magari mi avrebbe aiutata a...

《Dobbiamo parlare!》Tuonò Igor in camera mia all'improvviso.

《Non abbiamo niente da dirci!》 Esclamai mentre vidi i suoi occhi posarsi sul mio corpo.

Cavolo, ero solo in intimo!

Mi diressi subito verso l'armadio e presi una vestaglia blu, quando ad un tratto sentii Igor dietro di me.

《Ascolta Summer, ti devo spiegare...》

《Non mi devi nessuna spiegazione, ora vattene, mi devo vestire!》Dissi cercando di rimanere calma.

《Non sapevo che Natasha sarebbe arrivata. È vero abbiamo avuto una storia, lei voleva già il matrimonio, ma quando è andata in Nuova Zelanda, le avevo detto che non si sarebbe fatto niente. Non mi aspettavo che tornasse, devi credermi!》 Spiegò lui ancora vicino a me.

Doveva allontanarsi subito, faceva fin troppo caldo, anche se era inverno!

《Tu mi hai presa in giro! Sei solo il solito stronzo di sempre, mi hai mentito per tutto questo tempo!》 Alzai la voce girandomi verso di lui mentre lui mi prese per il polso facendo incontrare i nostri sguardi.

《Non ti ho preso in giro. Con te, io ero me stesso!》

《Vattene Igor...》 Sussurrai. Doveva andarsene altrimenti non ce la facevo più.

Mi liberai il polso dalla sua mano e presi la vestaglia blu, la indossai, mentre Igor, non mi toglieva gli occhi di dosso per un attimo. La sua vicinanza mi rendeva debole, il suo profumo mi mandava in tilt il cervello .

《No, non me ne vado.》 Replicò lui avvicinandosi di più a me.

《Ma cosa vuoi, eh? Hai una fidanzata, giusto? Allora, vai da lei e scopatela come fai ogni sera e lasciami in pace, cazzo!》

《Non mi dire che sei gelosa che mi scopo lei e non te...》Continuò lui con quel timbro di voce che mi faceva impazzire ogni volta.

《Io gelosa? No!》

Ero gelosa?
Certo che no !

《Sei una pessima bugiarda Summer.》 Affermò sorridendo.

Dio mio, ma perché era così sexy quando sorrideva?

《Vattene, ho detto!》 Dissi sperando che se ne andasse.

《Non mi dire che hai paura di stare qua con me, appoggiata a questo armadio grigio, mentre io ti sto parlando e sono a un millimetro dal tuo viso...》La sua voce era così roca, così dannatamente eccitante. Dovevo allontanarlo da me, ma non ci riuscivo, era come se lo volessi lì.

《Smettila con questa voce, cazzo!》Riuscii a dire.

《Ti stai arrabbiando...lo sai che sei più bella da incazzata e sopratutto sei molto eccitante quando pronunci la parola "cazzo".》 Le mani Igor entrarono in possesso della cinta della mia vestaglia. Tolse la cinta facendo mostrare il mio corpo solo in intimo.

《Che stai facendo?》 Domandai, mentre cresceva un strano desiderio dentro di me.

Non proferì neanche una parola, i suoi occhi blu erano puntati nei miei, sentii le sue mani sfiorarmi dolcemente i seni e poi il ventre piatto, ma quando poi sentii la sua mano tra le mie cosce, mi sembrò di impazzire. Mi ero eccitata, Kreed aveva un potere immenso su di me. Era sbagliato ciò che provavo, ma Dio mio era la cosa più bella.

《Igor...ti prego.》

《Mi stai chiedendo di toccarti o di smettere?》 Sussurrò al mio orecchio, mentre sentii premere la sua eccitazione sulla mia coscia.

Non sapevo neanche io la risposta.
Certo, lo volevo, desideravo le sue mani su di me, volevo abbandonarmi a Igor, volevo essere baciata da lui, essere tra le sue braccia possenti, ma tutto ciò era sbagliato. Aveva una fidanzata che lo amava e che era perfetta per lui, perciò, dovevo mettere i miei sentimenti da parte e lasciar andare Igor una volta per sempre.

《Io non posso.》 Fu l'unica cosa che riuscii a dire e fuggii via da lui.

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