Capitolo 10
Summer
《Non voglio fare più quel gioco.》
《Non fare i capricci Summy, sennò dirò a tua madre che sei stata una bambina cattiva!》 Urlò facendomi sobbalzare.
Lo odiavo, lo odiavo con tutte le mie forze. Lui mi aveva rovinato l'infanzia, lui si aproffitava di me quando mamma andava al lavoro, lui era un verme schifoso che non meritava la vita. Tutti i giorni pregavo che smettesse di farmi del male, volevo vivere come tutti i bambini della mia età, invece la vita era stata ingiusta con me.
《Oggi proviamo una cosa nuova, sei contenta Summy?》 Chiese con un sorriso divertito.
Lo vidi arrivare verso di me con un coso strano in mano, la paura si impossessò di me e in quel momento avrei preferito morire piuttosto che subire quel dannato inferno.
《No!》 Urlai svegliandomi di colpo. Ero tutta sudata e il cuore mi batteva all'impazzata, un'altra mattina che mi svegliavo così.
Decisi di alzarmi dal letto, andare a farmi una doccia e poi sistemare tutta la casa. Per fortuna Igor dormiva ancora, almeno non avrebbe rotto le palle per cinque minuti della giornata. Andai in bagno, aprii l'acqua, mi tolsi il pigiama ed entrai nella doccia, intanto i ricordi di sera mi ritornavano nella mente. Gli avevo confessato che lo avrei voluto tra le mie gambe, inoltre mi ero mostrata gelosa nei confronti di Elena, quando in realtà io e lui non eravamo niente e non sapevo se mai saremmo potuti essere qualcosa. Finii di farmi la doccia, mi vestii e andai nella camera di Igor, da lì avrei iniziato a pulire.
《Ma buongiorno, Kreed!》Aprii le tapparelle facendo arrivare il sole sulla faccia di Igor.
《Ma che cazzo fai? Voglio ancora dormire, non sono abituato a svegliarmi come te alle cinque di mattina come facevi tu in campagna.》 Brontolò mettendosi le mani sugli occhi a causa della luce del sole.
《Ringrazia che non sia venuta a svegliarti col barattolo d'acqua!》 Risi mentre spostai la tenda di lato.
《Abitudini di campagna, eh Summer?》Sbuffò mentre si alzò dal letto ancora assonnato. Era solo in boxer, i miei occhi andarono subito sul suo fisico palestrato, più lo guardavo e più...
Summer, contieniti! Ricordati che avete litigato.
Tolsi subito lo sguardo e guardai da un'altra parte, ma tanto lui se ne accorse e sentii le mie guance andare a fuoco.
Chiamate i pompieri vi prego!
《Ti imbarazza guardarmi?》
《Ma figurati e solo che-》Non mi lasciò finire di parlare che mi interruppe.
《Se ti imbarazza guardarmi mentre sono così, allora cosa faresti se mi dovessi toccare o altro...?》 Il suo tono di voce era cambiato, era più sensuale, più impuro e più eccitante.
《Sogna, sogna Igor, tanto non mi avrai mai!》 Dissi cercando di essere sicura di me.
《Ieri però non la pensavi così, quando mi hai confessato che avresti voluto me tra le tue gambe e non quel poliziotto del cazzo...》 Igor si avvicinò a me, era troppo vicino, mi sentii mancare l'aria, quel ragazzo aveva un potere assurdo su di me ed io lo odiavo per questo. Decisi di allontanarmi da quella stanza e andare da un'altra parte, ma Igor mi prese per un braccio e mi fece sbattere al muro, premendo il suo corpo contro il mio. Era autunno ma per me sembrava ancora estate, faceva troppo caldo per i miei gusti.
《E adesso? Non parli più bambina?》 Soghignò a pochi millemitri dal mio viso.
《Lasciami...》Stavo cercando di non cedere, ma ero così bello che le mie forze mi abbandonarono.
《Il tuo corpo, però mi dice un'altra cosa Summer.》
La sua voce era puro erotismo per le mie orecchie, però mi piaceva quel lato di lui, mi piaceva così tanto che mi fece serrare le gambe. Igor lo notò e fece scorrere la sua mano destra dal mio ginocchio fino ad arrivare all'interno coscia, era vicinissimo alla mia zona più intima, mi costava ammetterlo ma volevo che la sua mano varcasse il confine. Dopo un istante però, lui lo fece, la sua mano scostò di lato i miei slip e cominciò a fare dei movimenti circolari sulla mia intimità. La sua bocca si impossessò del mio collo lasciando dei baci e dei leggeri morsi. Mentre continuava a baciarmi il collo, infilò un dito tra le mie pieghe bagnate facendomi uscire un gemito. Continuò a muovere il dito prima lentamente per poi sentire aumentare la velocità e poi ancora sentire l'aggiunta di un secondo dito. Ero fuori di me, il piacere si era impossessato di me mentre Igor iniziò a baciarmi le labbra, facendo intrecciare le nostre lingue che si muovevano sempre con più bisogno e passione. Con una mano cercavo di tenere l'equilibrio al muro mentre con un'altra strinsi il braccio di Kreed.
《Lo so che vuoi solo me...》Sussurrò tra un bacio e l'altro.
《Non fermarti...》Biascicai senza rendermene conto di ciò che gli stavo chiedendo.
Dopo un po' mi abbandonai al piacere, bagnando fin troppo le dita di Igor, che se le portò alle labbra sorridendomi malizioso.
《Ecco, ora ho la prova che sei già mia, Summer.》
《Sei uno stronzo Igor!》
《Lo so, me lo dici sempre. Ora puoi riprendere a pulire.》Rispose con un sorriso beffardo.
Odiavo quando faceva così. Decisi di andarmene da lì prima di prendere a schiaffi la sua faccia, andai a pulire in soggiorno, in bagno, nella mia stanza e nella stanza di quello stronzo sarei andata alla fine, quando lui sarebbe uscito da lì. Dopo ore, finii di sistemare tutto e notai l'orologio segnare le dodici. Andai nel frigo per prendere qualcosa ma poi vidi una cosa del tutto sconcertante sulla penisola della cucina.
Non ci potevo credere!
《Ma perché è così duro?》 Chiesi tra me e me.
《Stai parlando di quello o di questo?》 Ammiccò Igor spuntando all'improvviso come un coniglio da un cespuglio.
《Sei un pervertito, Kreed! Io volevo assaggiare questo salame, ma tu invece che metterlo in frigo lo hai lasciato qui!》 Incrociai le braccia come una bambina.
《Puoi sempre assaggiare un altro salame...》
Ma perché era così pervertito?
All'improvviso sentii il campanello e mi diressi verso la porta ad aprire. Ma la persona che arrivò mi stupì.
《E adesso chi cazzo è Summer?》 Urlò Igor dalla cucina.
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