5- la Pillola
Berlino mi finì di medicare la ferita, e io non sentì più quel sapore del sangue che mi stava rivoltando lo stomaco.
<<Ecco fatto! ora sei apposto Amor>>
Mi asciugai le lacrime e mi alzai dalla sedia toccandomi la ferita
<<Forse é meglio che non la tocchi per evitare infezioni>>
Amor rise in modo beffardo
<<Tanto peggio di cosi non può andare>>
Dissi a bassa voce bassa
<<Cosa hai detto?>>
<<Niente che ti può interessare, ora devo andare con gli altri>>
Mi girai di scatto apri la porta e andai di sotto.
Le immagini di quello che era successo mi scorrevano veloci nella mente.
La testa mi scopiava e io non volevo provare dolore per un secondo di più.
Dentro di me stavo urlando, e nessuno sembrava accorgersene.
Il mio corpo stava cedendo lentamente, si stava rompendo in mille pezzi e non c'era modo di ricomporlo.
Ero stanca! stanca di tutto, di tutta questa situazione che ormai stava andando avanti da troppo e chissà quando sarebbe ancora durata.
Stanca di queste ingiustizie nei miei confronti.
Volevo solo chiedere gli occhi e svegliarmi che ero con la mia famiglia, e pensare che tutto ciò fosse solo un incubo.
Volevo la pace e la tranquillità, che tanto mi era mancava, e la mente libera da tutto questo dolore.
Chiedevo forse qualcosa di impossibile?
Arrivai con gli altri ostaggi, e loro avevano lo stesso sguardo nei miei confronti dei giorni precedenti.
Li guardai. Sapevo cosa volevo fare. E anche se avevo paura, ero veramente disperata.
Feci un sospiro, e poi presi coraggio per dire qualle parole che per giorni avevo pensato.
<<Scusate qualcuno di voi ha dei calmanti?>>
Mi guardarono in silenzio senza dire una parola.
Stavo perdendo la speranza, quando una una donna si fece avanti e prese dalla sua tasca interna un piccolo Flaconcino piccolo e me lo diede.
<<Tieni>>
Mi diede il flaconcino
<<Posso capire come ti senti. Non è facile qua dentro a rimanere calmi, ma vedrai che starai meglio, a me mi hanno aiutato molto>>
Mi sorrise dolcemente
<<Ti ringrazio>>
Guardai il flaconcino.
Le mie mani tremavano dalla paura, ma cercai di non pensarci.
Lo avevo fatto per il mio bene! anche se non pensavo che mai nella mia vita avrei dovuto arrivare a tanto.
Lessi le istruzioni che erano sulla confezione
<<Avvertenze! prendere 1/2 pillole al giorno in base a previa prescrizione medica. Non superare la dose raccomandata.
In caso di sovradosaggio subentrano vari effetti collaterali quali: tremore, svenimento, crisi respiratorie.
in tal caso di malessere avvisare immediatamente il proprio medico curante>>
Aprì la confezione e ne presi una poi misi il Flaconcino nella tasca interna del giubbotto e mi misi seduta insieme agli altri.
Passò del tempo, e le pillole iniziarono a fare il loro effetto.
Mi sentii un po' stordita, ma al momento stesso molto rilassata. Finalmente avevo la testa molto più libera.
Sorrisi
<<Era ora!>>
chiusi gli occhi per un attimo beandomi di quel momento.
<<Mettetevi in fila, é ora della cena>>
Helsinki ci portò la cena
Si misero tutti in fila con gli altri.
Risi.
Helsinki era buffo.
Un omone alto che incuteva paura, ma in realtà nel suo sguardo si vedeva che era buono.
Sembrava un cucciolo.
È cosi dolce! e sembrava anche simpatico.
Mi alzai, e mi misi come gli altri.
Ma mentre aspettavo, mi iniziò improvvisamente a venire sonno. sbadigliai.
Non so se era l'effetto della pillola oppure perche l'altra sera non avevo dormito tanto.
Presi il mio piatto, facendo una smorfia di disgusto.
Ogni sera ci davano sempre la stessa cosa, ed ero stanca di mangiarla.
Gurdai il mio piatto e iniziai a mangiarla.
Dopo un po' anche se non avevo ancora finito di mangiare, il sonno mi mi aumentò, cercai quindi di fare più veloce possibile per finire.
Una volta che tutti quanti avevamo finito ci portarono via i piatti sporchi e gli buttarono in un sacco nero.
Sbuffai
Solita routine giornaliera. Non ne potevo più.
Fortunatamente calò presto la sera, e mi preparai per andare a dormire.
Non trascorsero neanche due minuti che subito mi addormentai.
<<Hey, ti devi svegliare è ora>>.
Mi senti scuotore per la spalla
<<Cosa è successo?>>
Mi svegliai mezza addormentata.
<<É ora di alzarti, non vedi che si sono svegliati tutti?!>>
Un uomo che non conoscevo mi svegliò.
Mi girai ed in effetti era vero, si erano tutti alzati
<<Scusa, hai ragione! ora mi alzo subito, ti ringrazio>>
Mi alzai, e mi sentì molto meglio. La pillola mi aveva fatto dormire bene e ora mi sentivo meglio.
Sorrisi contenta.
Ero immersa nei miei pensieri, quando però mi accorsi di una cosa.
<<Berlino! devo andare da lui! sono in ritardo!>>
Diventai agitata, Berlino mi avrebbe sicuramente sgridata, lui odiava i ritardi.
Iniziai a correre verso il suo l'ufficio.
Arrivai davanti alla porta e quando misi la mano sulla maniglia, sentii una voce.
<<Che cosa? non lo farò mai! se lo è meritato! Amor mi ha provocato! è stata legittima difesa>>
Non riuscii a capire tutto, ma dalla voce femminile, mi sembrava Ariadna
<<Legittima difesa? dare della "Poco di buono" a una persona che non ha un fatto un bel niente! Tu questo come lo chiami?>>
La voce di Berlino si era alterata
<<Be' ecco io..>>
<<Te lo dico io come si chiama: ingiustizia! prendersela con un una persona innocente che non ha fatto niente>>
Diede un pugno nel tavolo, e io feci un sussulto.
Poi mi bloccai dopo avere realizzato.
Berlino mi aveva davvero difeso? per quale ragione? Cercai di scacciare quel pensiero, e mi concentrai di nuovo a sentire.
Ariadna Non disse nulla.
<<É inutile che tu nasconda la verità Ariadna, sappiamo entrambi come è andata là dentro la storia>>
Ariadna si bloccò, ed iniziò a tremare.
<<Va...bene! è andata così hai Ragione! ma per favore! Non mi punire! farò qualsiasi cosa!>>
Mi si strinse il cuore, che cosa avrà in mente questa volta Berlino?
Ariadna si mise a piangere.
Ci fu un momento di silenzio.
In quel momento pensai che Berlino la avrebbe risparmiata.
La sedia si spostò e Berlino si alzò
e capi che non fù così.
<<Ti prego non mi farmi niente!>>.
Ariadna pianse
Mi strinsi la tutta rossa tra le dita.
Il dolore e la rabbia stavano ritornando, e io mi sentivo di morire ancora una volta dentro.
Anche se Ariadna si ere comportata male nei mie confronti non si meritava tutto ciò.
Che potevo fare? mi sentivo impotente davanti a Berlino
I passi si fermarono, così anche le loro voci. Presumevo che si trovavano uno di fronte a l'altro.
<<Beh, una cosa ci sarebbe Ariadna, che potresti fare per me>>
Berlino sorrise. E quel sorriso non era nullo di buono.
Si avvicinò a lei
<<Balla per me, convincimi, e forse ti risparmierò>>
Mi bloccai.
come poteva pretendere una cosa del genere? chi era lui per decidere una cosa così.. non avevo parole per descrivere.
<<Cosa?!>>
Purtroppo i mie pensieri terminarono quando dissi quella frase a voce.
Mi misi una mano sulla bocca
<<Amor che cosa hai fatto?>>
iniziai a tremare, quindi vidi Berlino aprire la porta.
<<Bene Bene, abbiamo avuto un ospite che ha sentito tutto. Ariadna puoi andare via>>
Ariadna corse via subito, senza dire una parola.
Mi ritrovai davanti Berlino.
<<Non é quello che pensi! io stavo->>
<<Non c'e nulla da spiegare Amor>>
Mi prese il braccio e mi portò dentro alla stanza chiedendo la porta.
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