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22- confessioni

Denver e Berlino misero i due corpi in  una specie di bara di legno, e gli portarono nel seminterrato, in un angolo dove nessuno gli avrebbe trovati.
Denver guardò la cassa di legno, ancora incredulo di quello che aveva fatto poco fa.
Rimase serio per qualche secondo poi ritornò alla realtà.
<<Che cosa dirai ad Amor?>>
<<Non lo so Denver.. potrebbe rimanerci molto male, o allontanarsi da me, devo trovare le parole giuste.
Ora andiamo, siamo stati via per troppo tempo>>

Denver e Berlino pulirono le poche tracce di sangue. Non doveva rimanere assolutamente nulla.
Le telecamere si accesero subito dopo, così come la telecomunicazione con il professore
<<Berlino, che sta succedendo? per quale ragione le telecamere erano spente? lo sapete benissimo che non potete spegnerle.
Non posso allontanarmi neanche per mezz'ora, che succede il finimondo?.
Voglio una spiegazione, ora!>>
Esclamo il professore  con voce arrabbiata
<<Professore, è tutto sotto controllo, non c'è bisogno di preoccuparsi.
Le telecamere ci sono spente perché ci sono stati dei problemi, ma ora vedo che si sono risolti>>
<<Problemi? allora mi spiegate  cosa ci fa Nairobi con una ragazza distesa sul divano?>>
Berlino deglutì
<<Niente, e solo una ragazza che ha avuto un malore, niente di più>>
<<Come mai questa cosa non mi convince? Non è che mi stai mentendo? Andrès... se vengo a scoprire che mi stai mentendo->>
<<Puoi fidarti ok? non è successo niente>>
Il professore fece un sospiro
<<Va bene, ma non deve mai più capitare. Se succede qualcosa di importante lo devo venire a sapere, va bene?>>
<<Va bene, sarai messo all'occorente di tutto>>
Berlino rimase un attimo fermo, il professore stava scoprendo ogni cosa.
C'e la avrebbe fatta a nasconderlo oppure no?
Ora non ci doveva pensare, Amor lo stava aspettando.

Berlino aprì la porta dello studio dove  si trovavano Nairobi e Amor.
Amor fece un sorriso enorme vedendo Berlino, con gli occhi che brillavano dalla felicità.
<<Berlino!>>
Dalla contentezza scese dal divano e andò incontro a lui abbracciandolo, si alzò in punta di piedi per arrivare alla sua altezza.
<<Ero cosi in pensiero per te, quando ho sentito degli spari... pensavo che ti era successo qualcosa>>
Nairobi guardò Berlino con uno sguardo di intesa
<<Vi lascio soli, così potete stare un po' insieme>>
Berlino si staccò da Amor
<<Nairobi, Grazie per essere stata con Amor>>
<<Per me è stato un piacere>>
Detto questo uscì dallo studio.
<<Stai bene? sai ferito?>>
<<Amor... sto bene, non ti devi preoccupare, tu piuttosto
come stai?>>
<<Mi sento bene, ho dormito un po', ma poi ho sentito degli spari e mi sono alzata>>
Berlino gli accarezzo dolcemente, la guancia
<<Mi fa piacere che stai bene, e che ti stai riprendendo.
A proposito degli spari.... ora non dovrai più preoccuparti di Ariadna e Arturo, ora sei al sicuro.
Potremmo vivere la nostra vita tranquillamente, io e te>>
<<Davvero?
Io..  non ci posso credere!
Vivere... una vita con te.
Beh, ho sempre desiderato di vivere la mia vita con... la persona che amo.  Grazie, grazie davvero Berlino>>
Berlino la bacio stringendola a lui
Amor fu la prima a staccarsi.
<<Scusa se ti faccio questa domanda, ma non mi  hai ancora risposto a proposito degli  spari.
Centrano qualcosa con Ariadna e Arturo?>>
Berlino si fermò un attimo poi parlò
<<Si... Arturo e Ariadna sono stati... giustiziati. Ecco cosa erano quegli spari>>
Amor si bloccò alle sue parole, spalancando gli occhi incredula.
<<È una cosa terribile!
Si mi hanno fatto del male ma... non pensavo che sarebbe finita così>>
Amor entrò come in una sorta di trance per la notizia.
Berlino cercò di cambiare discorso,
non volendo che Amor  scoprisse ciò che aveva fatto al momento>>
<<Amor, è il caso che ritorniamo con gli altri, non vogliamo certo->>
<<Chi è stato?>>
Berlino si bloccò. Non pensava che Amor gli avrebbe fatto una domanda del genere.
<<....Forse è il caso di chiudere per sempre questa storia, non dobbiamo più pensare a loro>>
Amor rimase in silenzio per un po' prima di tornare a guardarlo.
<<Berlino... non dirmi che... sei stato tu, ti prego dimmi di no>>
implorò con gli occhi lucidi.
Ma Berlino non diede nessuna risposta.
Amor si mise una mano sulla bocca
<<O mio Dio!>>
Tolse la mano sulla bocca, indietreggiando da Berlino
<<Amor fermati>>
<<Non mi toccare>>
Berlino presso dolcemente Amor per i fianchi e la avvicinò a lui, mettendo la fronte contro la sua, mentre dal suo viso scendevano lacrime.
Gli prese le sue mani intrecciandole nelle sue
<<Amor... ti prego, perdonami.... ma dovevo farlo.
Dopo tutto quello che ti hanno fatto, non potevo sopportare ancora che ti facevano del male.
Hai idea di che com'è  stato difficile per me, vedere che ti facevano del  male, e non potere fare nulla?>>
La voce di Berlino tremava mentre raccontava quello che aveva provato nel corso del tempo.
<<Io... dentro di me, mi sono sempre ripetuto che se le circostanze cambiavano, e c'era l'occasione giusta, avrei fatto qualcosa, e questo è stato il momento...altrimenti... me lo sentivo, stavo impazzendo!
Amor ti chiedo scusa nuovamente, io non volevo che->>
Amor lo prese per la tuta, attirandolo poi a sé per baciarlo, zittendolo del tutto.
Rimasero per qualche secondo in quella posizione, poi Amor si staccò.
<<Berlino... mi dispiace per averti detto inizialmente così, sapevo che l'avevi fatto per il mio bene, ora sono qui e lo sarò per sempre >>
Disse lei mentre lo guardava intensamente, prendendogli le mani.
<<Amor.. c'e un'altra cosa che non ti ho detto>>
<<Che cosa?>>
Berlino fece un sospiro
<<Non credo di essere ancora nei guai... ma se il professore lo venisse  a sapere, lo sarò.
Ha quasi scoperto che io e Denver abbiamo ucciso Ariadna e Arturo.
Se lo viene a scoprire, siamo nei guai seri.
Ho trasgredito la prima linea rossa, e ci saranno delle conseguenze se succede ciò>>
Amor stette in silenzio per un attimo, poi parlò
<<Io sono con te sempre, qualunque cosa succeda, non dimenticarlo mai>>
Berlino la guardò sorridendole.
<<Mi merito una persona come te? a volte mi chiedo come fai a stare con uno come  me! sei cosi... perfetta>>
Amor rise alle sue parole.
<<Non sono perfetta, ho tanti difetti..  vedrai che con il tempo gli vedrai>>
<<Mhm...sicuro? secondo me, non è così.
Lo dici tanto per farmi credere>>
<<Va bene te lo dico uno..
pero non ridere.
A volte quando sono arrabbiata, mi viene da dire le parolacce.... però le dico dentro alla mia tasta>>
Confessò imbarazzata
Berlino rise
<<Non ci posso credere! vedi, sei perfetta>>
Amor lo guardò male, ma finì per ridere anche lei.
<<Ora però andiamo, Nairobi e gli altri ci staranno aspettando>>
<<Hai ragione>>
Berlino le rubò un bacio, facendola diventare rossa.
<<Ora andiamo>>
Sorrise, soddisfatto di vedere le guance rosse di Amor.

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