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21- Giustizia Fatta (2 parte)

La Porta dello studio si aprì.
<<Berlino, siamo arrivati>>
<<Molto Bene Denver, porta Arturo e Ariadna qui da me.
Denver spinse tutti e due verso di lui.
<<Muovetevi, veloci>>
disse Denver con voce fredda
Ariadna e Arturo erano nel centro nella stanza
<<Nairobi, porta via Amor e occupati di lei>>
Nairobi annuì e si avvicinò ad Amor
<<Piccola... che ti è successo?>>
chiese guardandola con preoccupazione
<<Scusa,  ma ho molto da fare.
Aiuta Amor ad alzarsi>>
Erano poco chiare le sue parole, ma Nairobi fu in grado di capire cosa stava succedendo.
Non disse più nulla.
Aveva notato anche che Berlino era frettoloso, infatti lui voleva finire questa storia ad ogni costo.
Nairobi aiutò lentamente Amor ad alzarsi, anche se quest'ultima aveva ancora un po' di dolore.
<<Piano, ancora mi fa male un po'>>
<<Si certo, tranquilla>>
Disse facendole un sorriso, alzandola poi più lentamente.
<<Grazie... cosi va molto meglio>>
<<Forza, dobbiamo andare via di qui>>
Amor diede un veloce sguardo a Berlino, notandolo parecchio innervosito.
Non volendo creargli ulteriore nervosismo, non disse nulla e uscì dallo studio insieme a Nairobi.

Appena uscirono dallo studio, Nairobi la guardò preoccupata
<<Vieni con me, andiamo in un posto dove potrai riposare, e se lo vorrai mi racconterai cosa è successo. l'importante è che tu stia bene, non c'è fretta.
Amor la guardò con sguardo di ringraziamento, e le sorrise
<<Grazie per tutto, Nairobi>>

Nairobi la fece sdraiare piano su un divano e le diede una copertina per non sentire freddo
<<Grazie mille>>
Eravamo in una stanza che Amor non aveva mai visto.
Non pensava che la banca avesse cosi tante stanze, magari era di un altro direttore.
Nairobi prese una sedia e si mise davanti a me.
<<Cerca di riposare, ne hai bisogno..
io starò qui con te, va bene?>>
<<Che sta facendo Berlino? perché è in quella stanza con Ariadna e Arturo?>>
Chiese Amor, preoccupandosi un po
<<Stai tranquilla, Berlino deve fare una cosa... tu non ti devi preoccupare>>
Rispose accarezzandole la testa.
L'effetto che sparava non tardò ad arrivare, infatti sentì il corpo di Amor rilassarsi piano piano, fino ad arrivare a calmarsi.
<<Va bene...>>
Amor si gustò le carezze di Nairobi, e poco dopo si addormentò profondamente.
Nairobi si alzò dalla sedia e si allontanò, accedendo il microfono.
<<Berlino, ho capito cosa vuoi fare... non fare sciocchezze, ti prego>>
<<Nairobi... al momento sono un po' impegnato, non posso risponderti>>
<<Berlino smettila.... so quello che vuoi fare. Non puoi farlo, andresti contro le regole.
Cosa dirai poi al professore? sai che ci saranno delle conseguenze>>
<<Sono consapevole del rischio che vado incontro, ma loro devono pagare.
Hanno fatto del male ad Amor, non dovevano farlo>>
Nairobi poté sentire la voce nervosa dell'uomo, facendole capire quanto fosse stressato in quel momento.
Nairobi fece un sospiro
<<Va bene.... so che non cambierai idea, quindi l'unica cosa da fare e assecondarti.
Ti aiuterò Berlino, ma a una condizione>>
<<Quale?>>
<<Questa sarà la prima e ultima volta che tu fai una esecuzione, non ci saranno più.
Se ricapiterà, lo dirò al professore, ogni cosa....va bene?>>
<<.... va bene>>
<<La prima cosa da fare è spegnere le telecamere, in questo modo nessuno vedrà quello che sta succedendo.
Ora chiudo. se sente il professore sentisse  tutto ciò, saremo nei guai>>
<<Va bene. grazie Nairobi>>
la ringraziò prima di spegnere il microfon
Nairobi si lasciò scappare un altro sospiro.
<<Speriamo che non succede un disastro>>

<<Dobbiamo interrompere immediatamente la linea.
Avremo poco tempo prima che qualcuno si accorga che si sono spente le telecamere.... perciò dobbiamo agire molto veloci>>
<<Berlino, sai che ti stai mettendo nei guai, vero?>>
<<Denver... so quello che sto facendo, ma deve essere fatta giustizia. Loro devono pagare per tutto il male che hanno fatto. E poi tu non odiavi Arturo? Beh.... è il tuo momento>>
Denver osservò con attenzione  Berlino
<<Va bene, ma facciamo svelti>>
Berlino fece un acceno a Denver, poi si girò verso Ariadna.
Era furioso, e lei era certa che sarebbe riuscita a vederlo anche se fosse stata cieca.
<<Pensavi che non ti avrei trovato, vero? invece eccomi qui a pareggiare i conti una volta per tutte.
È stato difficile trovarti, ma c'è lo fatta>>
Ariadna non si lasciò intimidire da lui, facendogli un sorriso provocante.
<<Pensi davvero che uccidendomi risolverai qualcosa? ci sarà sempre qualcuno che darà problemi ad Amor. Ancora non l'hai capito? È lei che fa creare odio. Io non volevo certo ad arrivare fino a questo punto, ma è lei che mi ha portato. Perché non togli di mezzo lei, anziché me.. vedrai che andrà molto meglio>>
Berlino fulminò con lo sguardo Ariadna.
<<Stai zitta. Non voglio sentire una sola parola su Amor. Tu stai dicendo tutto questo perchè la odi.
l'hai sempre odiata, so come ti comportavi con lei, quindi qui chi da problemi non è lei, ma sei te.
Sei stata una meschina e una ingiusta a fare gratuitamente del male ad Amor, lei non meritava tutto ciò.
Ma ora... sarà tutto finito>>
Berlino guardò i due presenti nello studio con aria furiosa.
<<Vuoi due avete sempre dato dei problemi, fin dall'inizio.... e ora che la risolviamo questa situazione.
Mi dispiace, ma la vostra corsa finisce qui.
Non tornerete mai più a casa>>
Berlino si girò verso Denver.
<<È il momento. Ora io stacco le telecomunicazioni, e poi faremo tutto velocemente.
Tu sparerai ad Arturo e io ad Ariadna.
Gli spareremo alla testa, cosi sarà più veloce.
Ci dobbiamo riuscire al primo colpo.
Lo faremo insieme, nell'preciso istante, così sembrerà solo uno sparo>>
<<Ok, tutto chiaro>>
Denver era diventato un po' nervoso al solo pensiero di uccidere una persona.
<<Ora mettetevi in ginocchio con le braccia dietro alla testa>>
Ariadna e Arturo fecero proprio come aveva detto
Berlino si avvicinò alle telecamere, e gli sparo in modo che si rompesse il vetro e la telecomunicazioni.
<<Denver, sbrighiamoci>>
Denver carico la pistola e la puntò verso Arturo
Arturo sbiancò quando capì che quella di Berlino non era solo una minaccia.
<<Ti prego.. non ho fatto nulla di male, io->>
<<Stai zitto, e risparmiati le tue lamentele>>
Sputò Denver prima di guardare Berlino.
<<Sono pronto>>
Ariadna guardò Berlino
<<Non hai nulla da dire Berlino?>>
La provoco
In quel momento, Denver e Berlino non sapevano se attribuire ad Ariadna coraggio o semplice stupidità.
Ma una cosa era chiara per entrambi.
<<Si: muori, brutta bastarda>>
Non la degnò più di nessuna attenzione,
lanciando uno sguardo a Denver.
<<Al mio tre spariamo>>
Denver preparò l'arma
<<1... 2.... 3....>>
Spararono insieme.
Ariadna e Arturo cadderono entrambi per terra, ormai privi di vita.
Berlino rimase immobile per un attimo, poi fece un sospiro
<<È fatta>>
<<Si.. ma ora dobbiamo fare una cosa. Dobbiamo portare via i corpi, prima che il sangue inizia a sporcare il pavimento>>
Denver e Berlino trascinarono via i due corpi senza vita.

Amor si alzò di scatto sentendo degli spari
<<Cosa è successo? perchè hanno sparato?>>
Chiese Amor con agitazione
<<Amor calmati, va tutto bene... avranno sparato per mettere in riga gli ostaggi>>
<<Berlino, dov'è Berlino? come sta?>>
Continuò a fare domande senza ascoltare quello che aveva detto Nairobi.
<<Berlino sta bene non preoccuparti, tra poco tornerà, tu stai tranquilla, ok?>>
Amor annuì con riluttanza, tornando a sdraiarsi sul letto, ma nella sua mente qualcosa le diceva che in quello sparo c'entrava qualcosa Berlino.

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