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11- Il Tremore

Berlino Mi guardò
<<Tu non devi ringraziarmi, hai lavorato tutto il giorno per me senza mai fermarti, e il minimo che posso farti è offrirti almeno una cena>>
Lo guardai e mi buttai all'indietro sullo schienale, dolorante.
<<La mia schiena... non la sento più>>
Feci una smorfia di dolore
<<Non avevo mai lavorato così tanto, ma credo che mi abitueró.
Be'..... almeno ora mi sono avvantaggiata per domani>>
<<Poi non avere un letto non aiuta>>
<<Già...>>
Guardai per un attimo nel vuoto  malinconica,
e mi immaginai di essere nella mia stanza, nel mio letto.
<<Stai immaginando di essere a casa nella tua stanza?>>
<<Come hai fatto a->>
<<Immaginavo>>
In realtà vedendo quella faccia aveva capito che li mancava la sua casa e la sua famiglia, anche a Berlino a volte gli mancava.
Per quanto amava quella  vita piena d'azione, si immaginava di vivere in una villa in aperta campagna, in pace, a bere un bel bicchiere di vino rosso, lontano da tutti.
E perché no... magari avere un vigneto tutto suo, magari.
Ma questo suo sogno non la avrebbe mai detto ad Amor.
Almeno non per ora.
Berlino si riprese un attimo dai suoi pensieri e si girò verso Amor che lo stavo guardando
<<Ti manca la tua famiglia vero?>>
E lì Caddero tutte le barriere che Amor aveva.
Sentendo quella parola "famiglia" tutte le sue difese crollarono, la sua famiglia era la sua ragione di vita, e ora che per un momento aveva fatto in modo di essere forte senza di loro, si sentì che non c'e la avrebbe fatta senza vederli, li mancavano così tanto>>
Un brivido di freddo comparve sul corpo di Amor, e così la tristezza ritornò di nuovo.
Berlino si accorse del cambio di umore
<<Non volevo tirare fuori l'argomento->>
<<Si mi manca la mia famiglia, in modo che non puoi neanche immaginare.
Loro sono la mia ragione di vita.
Noi viviamo uno per l'altro, e se uno va via o non c'e ? soffriamo insieme tutti quanti.
Siamo legati da un filo speciale che mai si separerà.
Loro sono i miei amici, i miei confidenti, i miei alleati.
Insieme siamo il trio, insieme siamo una cosa sola. E questa lontananza mi sta... divorano lentamente ogni giorno!
Ma la cosa che più mi preme e che non sanno niente di me. Non sanno dove sono, se sto bene, se sono ancora viva.
Se solo quel giorno c'è l'avrei fatta a chiamare, almeno ora sarebbero meno in pensiero per me>>
Mi bloccai, non volevo farmi vedere  in lacrime da Berlino, non avrebbe capito.
In parte è anche colpa sua se ero in questa situazione.
Come mi sono permessa di dire o solo pensare che lui era diverso? Lui era un mio nemico, perché avrei dovuto provare anche solo simpatia verso questo uomo che non si poteva neanche  definire tale, che mi aveva appena fatto soffrire fino a pocho tempo fa?
Si, l'avevo perdonato per quello che aveva fatto e lo avevo ringraziato, ma non avrei mai, e poi mai perdonato tutto quello che mi aveva fatto!
Sono stata una grande stupida ad accettare di nuovo di ritornare qui, e ancora più stupida ad accettare di mangiare con lui.
Come potevo aver abbassato solo per qualche secondo le guardia?
Dovevo subito ritornare all'attacco. Berlino non doveva vedere il mio punto debole, o avrebbe approfitto di questa mia debolezza.
<<Amor tutto bene?>>
Mi girai verso di lui, e la mia espressione cambiò di nuovo nel giro di pochi secondi. diventò Fredda e senza sentimenti.
Berlino lo notò e diventò freddo anche lui. Che abbia notato anche lui di aver abbassato le sua guardia verso di me?
Mi alzai e andai verso la porta
<<Ci vediamo domani Berlino>>
<<Va bene Amo->>
Berlino si bloccò
Mi girai verso di lui per capire perché si era bloccato, e la mia faccia cambio, per un attimo mi spaventi quando vidi che Berlino stava tremando in maniera compulsiva.
Berlino cercò di tenere ferma la mano, ma anche l'altra tremava, proprio come l'altra volta, stessa scena. Che cosa gli stava accadendo?
<<Maledizione non adesso!>>
Mi guardò
<<Amor puoi andare via? tanto te ne stavi andando>>
Berlino mi parlò provocandomi, e io mi innervosii.
Se non fosse per questa situazione, me ne sarai andata non prima di averli risposo a tono, ma vederlo cosi questa volta un po' mi preoccupò.
Non sapevo che fare! dovevo andarmene perché mi ero ripromessa di avere il  meno possibile a che fare con Berlino.
Ma non potevo lasciarlo cosi!
Berlino mi aveva aiutato quando stavo male e ora toccava a me ricambiare il favore.
<<Ancora non te ne vai?! ti ho detto di andartene Amor!>>
Questa volta Berlino si era arrabbiato con me.
Feci un respiro per non cercare di rispondergli e stare calma
<<Berlino, so che in questo momento vorresti stare da solo perché.. magari hai paura... ma non ti devi preoccupare di me.
Sono qui solo per aiutarti come tu hai fatto per me>>
Dissi con voce calma, e gli feci un sorriso
Berlino rimase un attimo fermo poi mi parlò.
Ma questa volta la sua voce era calma.
Fece un sospiro
<<E va bene Amor>>
Mi avvicinai a lui
<<Bene, ora mettiti seduto sulla poltrona e dimmi come devo fare>>
Berlino mi guardò per un attimo per vedere se si poteva fidare di me, e se aveva altra scelta.
<<Berlino puoi fidarmi di me, non ti chiederò niente se non vorrai dirmelo tu,  voglio solo aiutarti per farti sentire meglio>>
Berlino guardò verso la scrivania
<<Dentro al secondo cassetto c'e una casetta del pronto soccorso rossa, dentro troverai, una fialetta di vetro e una siringa, prendila e portamela qui>>
La voce di Berlino era tagliente e dolorante allo stesso tempo.
Feci come avevo detto e gliela portai.
Il tremore c'era ancora, ma di meno, cosi Berlino se la preparò da solo la siringa e se la inietò come faceva di solito.
Berlino chiuse gli occhi, e quando gli aprì, la sua faccia era ritornata come prima
<<Come ti senti ora Berlino>>
<<Ora sto molto meglio grazie mille Amor>>
<<Mi... fa davvero piacere>>
Berlino si provo ad alzare.
Non riuscì a fare neanche qualche passo che la sua Gamba destra rimase  paralizzata, non  riusciva a muoversi.
Berlino quasi perse l'equilibrio
<<O mio Dio Berlino>>
Mi spaventai un pò nel vederlo cosi.
Lo presi per un braccio prima che caddesse a terra, poi lo aiutai a sedersi.
<<Berlino che Succede? perché la tua gamba non si muoveva più?>>
Iniziai ad agitarmi un po'
Berlino Abbassó lo sguardo
<<Non ti preoccupare Amor, e... un piccolo problema che ho e..ogni tanto mi fa cosi.
Non c'e nulla di cui preoccuparsi>>
Alzò lo sguardo verso di lui.
<<Amor sto bene. stai tranquilla davvero, grazie per avermi aiutato>>
Mi fece un sorriso, e io mi rilassai sentendo che la tensione  dentro di me andava placandosi.
Ma allora... perché guardandolo bene negli occhi mi sembrava che Berlino mi stesse mentendo? Dentro di me aveva questa sensazione.
Perché lo stava facendo?

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