Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 60: Perché l'hai fatto?

Beatrice

La vista mi si annebbia, e l'unica cosa che riesco a percepire è il tremolio delle mie mani. Non riesco a metabolizzare quello che sta succedendo finché qualcuno non mi scuote, le mani sopra alle mie spalle.

Gli occhi neri di Nicklaus mi richiamano alla realtà, e vedo le sue labbra muoversi mentre mi parla, ma non ho idea di che cosa mi stia dicendo.

Non sento più niente. Non c'è più tutta quella rabbia e miscuglio di emozioni che sembrava accompagnarmi e rassicurarmi. È tutto sparito.

«Royal...» sento la voce di Anakin uscire spezzata dalla sua bocca.

Lo vedo inginocchiato vicino a Royal, e gli sta toccando la spalla con una mano. Le ombre nascondono quasi tutto il suo viso, ma riesco a intravedere i suoi occhi lucidi.

«Roy, dobbiamo portarla a casa di Bea.»

Anakin la prende in braccio e spalanca le ali. Non riesco a sentire quello che dice a Royal, ma un attimo dopo è sparito.

«Mi senti?»

Sposto gli occhi su Nicklaus, e annuisco, e per un attimo appoggio la fronte sulla sua spalla. Per un attimo chiudo gli occhi e cerco di rilassare i muscoli del viso. Ma non appena comincio a respirare più lentamente, ho l'impressione di sentire più caldo del dovuto, e mi allontano di scatto da Nicklaus prima che possa fare un qualunque gesto. Mi tocco il collo e sospiro quando le mie mani fredde toccano la mia pelle.

«Vi porto a casa» la voce di Theo mi fa girare di scatto.

Non faccio in tempo a dire qualcosa che le sue ali sono l'unica cosa che vedo. Non so che cosa stia facendo, ma le sue ali si arrotolano intorno a me, poi sento i piedi staccarsi da terra. All'inizio mi spavento, ma poi sento il respiro di Theo e allora capisco che non mi succederà niente. Mi domando come riesca a portare sia me che Nicklaus, con le sue ali ancora fragili, ma ho paura di parlare perché forse potrebbe distrarlo e farci cadere.

Quando sento i miei piedi toccare di nuovo terra, capisco che siamo arrivati. Ringrazio Theo con un filo di voce, poi mi precipito verso la porta aperta di casa mia. Salgo le scale e trovo Royal seduto in terra accanto al letto. Hanno appoggiato Aideen sul mio letto, e mi avvicino per guardarla.

«Dimmi che sai che cosa fare» dice Royal, e quando mi giro verso di lui lo vedo guardarmi con degli occhi gonfi, «Ti prego.»

Deglutisco e osservo Aideen. È pallida, gli occhi chiusi e i capelli corti sparsi sul cuscino. Sembrerebbe quasi che stia dormendo se solo respirasse e se non avesse un coltello a forma di mezzaluna conficcato nel petto.

Non ho idea di che cosa fare. Non so che arma sia. Non so quanto profonda sia la ferita. Non so nemmeno che incantesimo usare. Non so che cosa fare.

«Vado un attimo... un attimo in bagno» mormoro a Royal, per poi scendere le scale e aprire una porta, sperando che mi porti in bagno.

Mi siedo in terra, e appoggio la schiena al muro. Poi mi corpo gli occhi con le mani e le lacrime cominciano a scendere sulle mie guance. Non so che fare, non so che fare. Comincia a farmi male la pancia, e mi porto le ginocchia al petto.

Ad un tratto sento la porta chiudersi, e capisco che l'avevo lasciata aperta. Mi asciugo gli occhi, poi mi giro e il petto mi si stringe quando mi accorgo di  Nicklaus. Anche lui è piuttosto pallido, e quando si siede in terra lo sento emettere un piccolo sospiro.

«Ti fa male?» chiede, indicando il punto che prima era bruciato.
«No» mormoro, anche se mi fa male tutto il resto del corpo.

Quando Aideen e gli altri hanno riuscito a oltrepassare la barriera che avevo innalzato mi ero sentita un fallimento, ma poi avevo capito che non si trattava veramente di Aideen. Era qualcosa di diverso... una presenza quasi divina, e familiare. Altrimenti non mi spiego la mia pelle guarita miracolosamente.

«Ho paura, Nick» mormoro, scuotendo la testa, e sento la mia voce spezzarsi di nuovo.
«Non c'è più pericolo, nessuno ti farà del male» mi riavvia una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Non è quello» deglutisco, «Non so se riusciremo a curarla.»

Nicklaus non dice niente, poi mi mette un braccio intorno alle spalle e mi attira a sé. Mi lascia un bacio sulla tempia, e chiudo gli occhi.

«È stata una sua decisione, Beatrice. Era al corrente dei rischi, te lo assicuro. Come lo eri tu quando hai creato quella barriera per fermarci.»

Scuoto la testa, perché non è la stessa cosa, ma allo stesso tempo capisco perché mi sta dicendo questo. Rimango un attimo tra le sue braccia, ma poi cerco di convincermi a staccarmi da lui.

«Devo... vado a prendere il libro degli incantesimi» mormoro, facendo uno sforzo enorme per poter alzarmi.

Nicklaus non mi segue, e rimane con la schiena appoggiata al muro.

«Vuoi... vuoi venire con me?» gli chiedo, tossicchiando un po' perché usare la voce è ancora un po' complicato.

E Nick sorride, anche se piano.

Royal

«Dovresti entrarle nei sogni» Anakin mi stringe un po' la spalla, «Per vedere come sta...»
«Lo so» riesco a dire, senza però riuscire a muovermi.
«Aideen non può morire, lo sai.»

Non mi giro verso di lui, e lascio che si allontani e vada verso l'angelo. Sento la sua voce in lontananza che comincia a parlare con Theo, ma non mi sforzo ad ascoltarlo.

I miei occhi sono fissi sul corpo di Stella, e decido di appoggiarle la mano sulla fronte e di farmi coraggio, per poi entrarle nella testa.

All'inizio non vedo nulla, ed è tutto buio. Fa freddo, ma a poco a poco riesco ad orientarmi. Immagino un prato, come faccio sempre, e aspetto che tutto prenda forma.

«Royal!»

Mi giro di scatto verso il punto dal quale la voce è arrivata, e vedo Aideen occupata a fare qualcosa con la terra. Indossa un pantalone rovinato e sporco, e anche la sua maglia non sembra essere in un ottimo stato. Lei però è felice.

Faccio un sospiro di sollievo ed ho l'impressione che tutta la preoccupazione che provavo sta evaporando dal mio corpo. Forse è perché sono in un sogno e non riesco a realizzare bene la situazione...

«Stella?» mi avvicino a lei, sedendomi per terra, e allungando una mano per toccarle i capelli.
«Guarda, li ho piantati da un po' di giorni e non sono morti!» esclama lei, mostrandomi due tulipani, uno rosa e uno bianco, «Ti piacciono?»

Annuisco, e la lascio fare per un po' di minuti, il tempo di riprendermi. Sta bene. Avevo paura di non riuscire a fare niente, ma riesco ancora a controllare i suoi sogni. Forse non è così grave.

«Ti ricordi che cos'è successo?» le chiedo dopo un po', e lei aggrotta le sopracciglia.

Raddrizza la schiena e si conta le dita, poi fa un respiro profondo e si tocca il petto.

«Lucifero...»
«Stai bene?» le chiedo, osservandola massaggiarsi il punto dove, nella realtà, è conficcata l'arma a forma di mezzaluna.
«Sì, cioè... non lo so. Io mi sento bene, solo un po' stanca, credo.»

Faccio un sospiro di sollievo, poi faccio un gesto con la mano e il sogno cambia. Il prato si trasforma in un letto bianco, enorme e soffice. Aideen ridacchia quando vede i suoi vestiti trasformarsi in una camicetta azzurra che le copre a malapena le gambe.

«Wow!»
«Un paio di trucchi li so fare» ridacchio alla sua reazione.
«E a quanto pare sei ancora un pervertito!» ridacchia rotolando da un lato, più lontano da me.

Spalanco gli occhi ma sorrido, perché mi fa strano sentirla parlare in questo modo, senza filtri. Credo che certe volte si dimentichi che sono davvero qui, e che non è tutto un sogno. E forse a volte me lo scordo anche io, perché fino ad un secondo fa stavo ridendo.

La raggiungo e le blocco i polsi sopra alla testa, mentre lei ansima come se avesse corso per ore. Il mio naso sfiora il suo, e la sento trattenere il respiro. E quando appoggio la bocca sulla sua non sembra quasi più un sogno. Stella rimane immobile, ma ricambia il bacio, e quando mi allontano un poco per guardarla e lei sembra sorpresa.

«Pensavo che non volessi...» mormora, abbassando gli occhi.
«Aideen...»

Le lascio i polsi e mi siedo, mentre lei fa lo stesso. Torno a guardarla e mi accorgo che la camicetta le si è allungata, e si è scurita.

«Perché l'hai fatto? Perché?» le chiedo.
«Era fatta per farvi del male, Royal, non potevo prendere il rischio» scuote la testa, senza guardarmi.

Mi dà la conferma che adesso si ricorda di tutto, e le immagini di lei che si infila quell'arma nel petto mi tornano in mente. Sento di nuovo tutta la rabbia e l'impotenza che ho sentito, e stringo gli occhi.

«E se non ti svegli più che cosa faccio? Me lo dici?»
«Puoi sempre vedermi qui» mormora abbassando gli occhi.

Mi modo le labbra per non dire qualcosa di cattivo e mi alzo di scatto. Non può dire sul serio, non può. Mi pizzico la parte alta del naso, e cerco di calmarmi, poi mi giro di nuovo verso di lei. È sempre nella posizione di prima, seduta con le mani che stringono la coperta. Ha gli occhi neri abbassati, le sopracciglia aggrottate e i capelli corti che le sfiorano le guance.

«Non volevo litigare, sulla spiaggia» dico, abbassandomi di nuovo verso di lei.
«Non importa, Royal-» comincia a scuotere la testa.

Mi siedo di nuovo accanto a lei e le prendo la mano.

«È soltanto che avevo bisogno di più tempo... è stato tutto così improvviso... ma ti voglio bene, lo sai...»
«Non sei più arrabbiato?» chiede, gli occhi luccicanti.

Scuoto la testa, e lei toglie la sua mano dalla mia per accarezzarmi la guancia. Sembra quasi sollevata.

«Puoi prenderti il tuo tempo, Royal. Io sto bene, non sento nessun dolore... poi se ci sei tu è ancora meglio, ovvio...» sorride piano, ma io non riesco a fare altrettanto.
«Non mi piace così.»

Stella non dice nulla, e la prendo per i fianchi, sdraiandomi e portandola sopra di me. Lei appoggia le mani sul mio petto e i suoi capelli neri mi solleticano il viso. Sposto le mani dai suoi fianchi al suo viso, e le tocco le guance, gli occhi, le labbra... non è abbastanza reale, ma sono talmente disperato che mi basta.

«Mi sei mancato. Mi è mancato tutto questo..» dice Aideen mentre mi bacia la guancia.
«Non è nemmeno reale.»
«Per me lo è» ribatte, tirandomi i capelli.

Le accarezzo la schiena, e la camicetta torna ad essere corta e trasparente: non arrivo nemmeno al fondoschiena che sento già la sua pelle nuda sotto le dita. La stringo a me, e mi convinco a baciarla di nuovo. Non importa più di niente, ho solo bisogno di essere insieme a lei. Non importa di tutto quello che è successo in questi giorni, non importa se sono ancora ferito... non importa più, adesso.

E per solo un attimo, sono disposto a convincermi che questo non è soltanto un suo sogno, e che quando riaprirò gli occhi lei sarà sveglia, accanto a me, e potrò dirle che adesso... la credo.

Theo

«Vado io» dico non appena sento il campanello suonare.

Do un occhiata a Royal che sta giocando con i capelli di Aideen, poi vado ad aprire la porta rotonda della casa di Beatrice.

È passata una settimana da quando siamo tornati qui, eppure Aideen sembra essere rimasta nelle stesse condizioni. Beatrice non si sta riposando nemmeno un attimo, e anche se le sue pozioni e le pietre che mette intorno alla ferita sembrano fare migliorare l'aspetto di Aideen, non sappiamo ancora che cosa fare con la mezzaluna.

Ecate ci ha spiegato - quando Anakin l'ha invocata - che non bisogna assolutamente toglierle l'arma, perché potrebbe portare via tutta l'essenza di Aideen e intrappolarla nella mezzaluna per sempre. Ha anche detto che stava lavorando su qualcosa, ma è da qualche giorno che non abbiamo più sue notizie... per questo sono un po' deluso quando mi accorgo di chi è davanti a me.

Non so speravo fosse Ecate, o un pacco contenente una cura miracolosa, qualcosa!

Un bambino biondo che avrà si e no dieci anni mi sta guardando con gli occhi lucidi e uno sguardo tristissimo. Spalanco gli occhi e mi abbasso alla sua altezza: forse si è perso?! Ma che ci fa un bambino così piccolo nella foresta? Oh, Dei, sembra sul punto di piangere.

«Siamo preoccupati» tira su con il naso, e non appena sento la sua voce, quasi perdo l'equilibrio.
«Chi sei?» mormoro quando mi accorgo delle ali che ha sulla schiena.

Non è un bambino normale, si sentiva anche dalla voce, che stupido, avrei dovuto riconoscerlo prima!

«La mia padrona mi ha mandato qui.»

Spalanco di nuovo gli occhi: la madre di Aideen?! Il bambino mi porge un foglio, poi una campanella.

«Grazie...» mormoro, anche se non ho idea di che cosa si tratti.

Non riesco a crederci. Deve per forza essere un aiuto per Aideen! Ma se sua madre è intervenuta sarà stato perché è molto grave. Cavolo, devo tornare là dentro, e in fretta!

«Se hai bisogno di me, fai suonare la campanella» il bambino mi fa l'occhiolino, poi vola via.

Non perdo tempo e torno subito in casa. Quasi vado a finire contro un mobile perché cerco di leggere quello che c'è scritto sul foglio.

«Cos'è?» chiede Anakin, apparendo alla mia sinistra.

Sento il gattino che gli avevano riportato Aideen e Royal in Sardegna miagolare, e lui lo accarezza con una sua ombra. Credo che lo adori un po' troppo: lo ha anche chiamato Shadow... un po' scontato, ma da quando Aideen è in quelle condizioni credo che lo stia distraendo abbastanza.

«L'ha mandato sua madre» sussurro.
«Sua madre?!»

Con la coda dell'occhio vedo Royal smettere di toccare i capelli di Aideen.

«Dallo a Beatrice» esclama Anakin, saltellando fino a lei.

La strega è seduta su un pouf, con le gambe incrociate, intenta a leggere un libro di incantesimi che ha fatto cadere non appena ho pronunciato le parole "sua madre".

Le porgo il foglio mentre mi infilo la campanella in tasca, e guardo Anakin per dirgli che gli spiegherò dopo.  Beatrice comincia a leggere, mordicchiandosi le labbra, mentre con le mani stringe i bordi della sua gonna verde scuro.

«È strano... qui si userebbe l'amore di due persone per guarirla... non ho mai fatto niente del genere» sento la sua voce tremare.
«Sua madre è specializzata nell'amore» precisa Anakin, alzando le spalle.

Beatrice annuisce, perché in questa settimana le abbiamo raccontato letteralmente ogni cosa che avesse potuto aiutarla a guarirla: da dove viene, il suo passato, sua madre, gli anni bui... Penso che quando Aideen si sveglierà ci ucciderà, ma era per una buona causa!

«Allora, strega, ce lo vuoi spiegare o no quest'incantesimo?» la prende in giro Nicklaus, che è seduto su una poltrona, le braccia stese in alto come per stirarsi.

Lei lo guarda male, ma poi sorride un po', e comincia a spiegare. Se Nicklaus non è scappato non appena è stato liberato dal legame che li univa, non credo che se ne andrà mai... e non credo che a lei dispiaccia, visto come le sue guance si tingono di rosso. In questi giorni non ha mai lasciato lo sguardo da lei, come se la tenesse d'occhio, e l'ha aiutata in ogni cosa che lei ha provato a fare per guarire Aideen.

«In effetti è tutto basato con l'amore: gli ingredienti sono... vediamo... okay, alcune piante che ho già, dell'acqua del mare e... oh! Questo non mi ricordavo come si chiamava... mhm, sì...»

Beatrice mormora tutte quelle cose a bassa voce, e mi giro verso Anakin che la sta guardando impaziente, battendo il piede a terra.

«Okay! Gli ultimi ingredienti sono un capello del suo primo amore, e il sangue della persona che ha amato di più.»

Beatrice sorride speranzosa, poi si alza e va verso Royal.

«Okay, allora ho bisogno dei tuoi capelli e del tuo sangue» gli dice, allungando la mano come se li volesse subito.
«Io?» chiede Royal, guardandosi intorno.
«Non... non devo prendere i suoi?»

Royal si gira verso di me, e io mi giro verso Anakin.

«Andiamo un attimo fuori» dice lui, e Beatrice ci segue mentre Royal rimane accanto ad Aideen.

Nicklaus rimane con Royal, ma lo vedo allungare la testa per vedere che cosa stiamo facendo.

«Aideen era innamorata di un umano... dobbiamo tenerlo in considerazione, è stato molto importante per lei.» dico, aggrottando le sopracciglia.
«Certo, Peter, non mi sono dimenticata... ma sei sicuro?» chiede Beatrice.
«Se lo prendiamo alla lettera, Aideen ha detto "ti amo" prima a Peter che a Royal, cioè, era sicura che fosse il suo primo amore, forse lei lo vede così, anche se non è sicuro che sia vero... Meglio essere sicuri e avere i suoi capelli, poi vedremo che cosa funzionerà... » dice Anakin, annuendo.
«Me ne occupo io» dico, preparandomi mentalmente a dover incontrare di nuovo l'umano.
«Va bene, io nel mentre comincio a preparare il resto» dice Beatrice.

Lei torna dentro casa, ma Anakin rimane.

«Non vuoi che venga con te?»
«Resta a sorvegliare Aideen...» mormoro mentre lui si avvicina e appoggia la fronte alla mia spalla.

Gli accarezzo i capelli, poi mi tiro un po' indietro per poterlo guardare. I suoi occhi neri sono truccati un po' a caso, senza la cura estrema che usa di solito... in questi giorni non è stato facile sorridere per lui. Ho cercato di farlo distrarre, abbiamo comprato giocattoli per Shadow e gli abbiamo insegnato a riportare la palla - lo so che è strano ma lo sa fare davvero.

Gli lascio un bacio sulla guancia, ma lui gira la testa per potermi mordere il labbro. Sorrido e gli accarezzo la fronte, scostandogli i capelli dal viso.

«La salveremo, vedrai.»

«Non sta funzionando.»
«Perché no?» sbotta Anakin, mordendosi le labbra.
«Dice che deve fare un colore rossastro, invece è blu!»

Aggrotto le sopracciglia mentre osservo il contenuto del calderone che Beatrice sta mescolando come un'ossessa.

Ripenso al viso di Peter addormentato e spero che non si arrabbi per il capello che gli ho strappato... che c'è, lui stava dormendo e non si svegliava! E poi non volevo disturbarlo ancora con questa storia di Aideen... mi è sembrato giusto così... e poi se mai non funzionasse non volevo fosse triste... penso che dopo tornerò da lui per raccontarglielo.

«Ve l'avevo detto che non era il capello giusto!» strilla Beatrice, coprendosi gli occhi con le mani,  «Ora devo ricominciare.»

Mi giro verso Anakin ma lui mi fa segno di non dire niente. Una sua ombra mi solletica l'orecchio. Valeva la pena provare.

Annuisco, però mi dispiace di aver fatto lavorare Beatrice il doppio...

«Ehi!» sento sbottare Royal e un attimo dopo vedo la strega arrivare con un capello nero in mano, attenta a non farlo cadere per sbaglio.

Torna a mescolare, e Anakin mi stringe la mano speranzoso. Anche Royal si è avvicinato per capire che cosa cavolo stiamo facendo, e alla fine ci sporgiamo tutti verso il calderone.

«Sta funzionando!» esclama Beatrice con un grido felice non appena la pozione diventa rosa.

Versa il tutto con attenzione in una piccola bottiglia con una forma strana, mentre tutti noi la stiamo fissando intensamente.

«Okay... adesso dice che dovrei versarlo sulla ferita. Ma così? Cioè non dovrei farglielo bere? Pensavo sarebbe stato così... non vorrei sprecarlo ancora, immaginate mi cade oppure non ce n'è abbastanza...?» Beatrice chiude la bocca e annuisce tra sé.

Ci spostiamo fino ad Aideen, e Beatrice ci intima di girarsi... per la privacy di Aideen. Perché deve toglierle le bende. Penso che sbuffiamo tutti nello stesso esatto momento, ma poi lo facciamo. Soltanto Royal non si muove, ma Bea non gli dice nulla.

«Allora?» chiede Anakin, battendo per terra con un piede.

Ad un certo punto sentiamo qualcosa muoversi e un rumore, come se qualcosa fosse caduto a terra. Ci giriamo di scatto verso di lei, e spalanco gli occhi quando vedo il petto di Aideen libero dal pugnale.

«Wow!» esclama felice la strega, mentre continua a versare la pozione sulla ferita di Aideen, che piano piano sembra richiudersi, «Il mio soffitto...»

Ridacchia nervosamente, poi preme sul petto di Aideen per impedire alla pozione di colare giù.

«È sempre viva» sorride, e io alzo lo sguardo verso la mezzaluna conficcata nel soffitto, che è stata come espulsa via dal corpo di Aideen.

Ci avviciniamo tutti a lei, forse un po' troppo perché mi arrivano i capelli di Anakin in bocca talmente siamo stretti.

«E adesso? Cosa c'è scritto?» chiede Royal, osservando il soffitto, gli occhi spalancati.
«C'è scritto "aspettare".»
«Eh?» sbotto, aggrottando le sopracciglia.
«E quanto bisognerebbe aspettare?» chiede Anakin.
«Non lo so...»

Cerca di rigirare il foglio per vedere se c'è scritto qualcosa dietro, ma nemmeno un secondo dopo che ha scosso la testa, il foglio scompare.

«È sparito!» strilla guardandosi le mani vuote.
«Forse bisogna aspettare che si svegli da sola... di sicuro non sarebbe sparito se ci fossimo sbagliati da qualche parte» dico, cercando di rimanere speranzoso.

Beatrice sorride e annuisce freneticamente. Si gira verso Anakin e piega la testa da un lato.

«Potremmo prepararle un dolce, forse quando si sveglierà avrà fame!» esclama, lanciando un occhiata ad Aideen, ancora immobile.
«Posso aiutarti?» chiede Klaus, girandosi verso di lei.
«Anche io, aspettate!» Anakin lascia la mia mano e si avvia verso di loro.

Riesco a sorridere leggermente mentre li guardo scendere le scale per arrivare alla cucina. Già li sento bisticciare su quale dolce fare...

Poi mi giro verso Royal, che si è di nuovo seduto accanto ad Aideen. Appoggia la testa sul bordo del letto e chiude gli occhi, mentre con una mano le accarezza i capelli.

E guardandolo così, stanco e con l'ombra di un sorriso che si fa spazio sulle sue labbra non appena si addormenta, mi viene come l'impressione che prima che Aideen assaggi quel dolce che le stanno preparando gli altri ci vorrà molto, molto tempo.

Ciao amici!! Dai, per una volta non ho aspettato anni e anni prima di pubblicare!

Questo era l'ultimo capitolo della storia, manca l'epilogo e poi... è finita. Non riesco a crederci, ma adesso non ne parlo troppo, che per quello ci sono i ringraziamenti. Adesso vi dico solo un piccolo spoiler: ci saranno dei capitoli bonus che scriverò, perché penso che ci siano un po' di cose lasciate in sospeso, e poi avete aspettato così tanto che penso che ve li meritate! Perciò non ve ne andate non appena vedete scritto fine AHAAHHAHAHA!

Comunque, ditemi un po' che cosa vi aspettate e sperate di leggere in questo epilogo!
Baci 😈
-Gaia 💜

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro