Capitolo 50: È perché sei serpeverde?
Aideen
«Questi sono i nostri posti» Beatrice indica due posti da due e si affretta ad avvicinarsi.
«Io sono vicino a te» dico, leggendo il numero sul mio biglietto.
«Vuoi stare dal lato del finestrino?» mi chiede, sorridendo un po'.
«Come vuoi.»
Alla fine lei si mette lei vicino al finestrino, e quando mi siedo mi giro per vedere se dietro è tutto okay. Royal è seduto dietro la strega, e sta guardando fuori dal finestrino. Non abbiamo parlato molto quando abbiamo fatto le valigie, e credo che ci vorrà un po' prima che mi perdoni davvero.
Sono stata una stupida. L'ho ferito, e adesso non so come fare. Forse in questi giorni troverò un modo per farmi perdonare...
Indossa una maglietta bianca e dei jeans che gli stanno un po' larghi, per stare più comodo, penso. Anche io mi sono vestita comoda, con dei pantaloni della tuta.
Sento un po' di paura solleticarmi il naso, e mi giro verso la strega che si sta allacciando la cintura. Lei invece indossa una maglietta con dei fiori disegnati, e una felpa di Winnie The Poo. I suoi capelli ricci sono un po' disordinati, forse perché ha corso troppo mentre cercavamo di arrivare all'aereo in tempo.
«Hai paura dell'aereo?» le chiedo, perché la paura proviene da lei.
«No» scuote la testa, «Mi mette un po' ansia, tutto qui. È vero che le prime volte ero terrorizzata, ma adesso che ci siete anche voi sono più tranquilla.»
Annuisco, anche se la paura non diminuisce molto. Mi viene l'istinto di toccarla, ma dopo quel bacio al Lux penso sia meglio che io stia ferma.
Sono contenta che mi abbia aiutata con i fiori per Royal, anche se non hanno risolto i miei problemi.. però non so se sia una buona idea starle troppo accanto. Quando ha parlato di questa vacanza non ero molto convinta, ma Royal sembrava entusiasta di tornare in Italia, anche se sull'isola quindi...
«Nicklaus, ti fanno ancora male le ferite?» si gira verso il guardiano del pugnale di Caitlìn.
«No.»
«Sei sicuro?»
Mi domando di che ferite stia parlando, ma non dico niente e tiro fuori un biscotto dal mio zaino. Tutto questa paura mi ha dato fame. Mi giro verso Royal, e gli porgo una bottiglietta con un liquido rosso all'interno.
Lo vedo ridacchiare mentre la prende, ma non mi chiede come ho fatto per portarla fin qui.
«Ti ho detto di chiamarmi Klaus» il guardiano continua a parlare con la strega.
«Scusa...»
Sinceramente Nicklaus non l'ho ancora guardato bene in faccia, ma da come gli parla la strega dev'essere una brava persona... non saprei, so soltanto che è il guardiano del pugnale di Caitlìn. Adesso che ci penso, sono sollevata che la strega abbia nascosto il pugnale dentro di lei... sono ancora scossa dalla scena che ho visto, dove Royal si pugnalava.
Quando l'aereo decolla, sento un po' più di paura provenire dal corpo di Beatrice.
«Wow, che bel serpente!» esclama, indicando il tatuaggio che ho sul braccio, «Ha fatto male?»
«No, non molto.»
«È perché sei serpeverde?» sorride divertita.
Mi si blocca il respiro, e non riesco a rispondere. Con un dito mi strofino la pelle dove c'è il tatuaggio, e mi torna in mente quando qualcuno mi aveva fatto la stessa domanda, più di anno fa, su un aereo che portava nello stesso paese nel quale stiamo andando.
«Non esisteva nemmeno Harry Potter quando l'ho fatto» mormoro, dicendo la verità, questa volta.
«Giusto» annuisce, per poi spalancare gli occhi, «Oh, Ecate, non volevo dire che sei cattiva, insomma, i serpeverde non sono tutti cattivi, ci sono anche-»
«Tu invece di che casa saresti?» le chiedo, per farla smettere di parlare.
«Tassorosso, credo...»
Mi sembrava ovvio. Annuisco e distolgo lo sguardo da lei. Perché me la deve ricordare così tanto? Non mi sento molto bene...
«Royal, Lei invece di che casa sarebbe?» si rigira per guardarlo.
«Puoi darmi del tu quando non siamo al lavoro, streghetta» gli risponde.
Io continuo a sgranocchiare il mio biscotto, mentre ripenso a Jessica, e a quando l'avevo vista di nuovo in purgatorio. Chissà se adesso è con Arrow. Di sicuro, devono essere insieme. E adesso lei è felice, giusto? E anche lui?
«Allora, la casa?» ripete, incuriosita.
«Non lo so.»
Beatrice si rigira e mi guarda, come per chiedermi la mia opinione. I suoi occhi marroni mi scrutano il viso e mi sento messa in soggezione.
«Penso serpeverde anche lui» alzo le spalle, sorridendo un poco.
«Nick?» si gira di nuovo verso il guardiano.
Mentre ascolto sento che per un attimo non risponde, poi sembra ricordarsi della domanda.
«Grifondoro» borbotta, per poi incrociare le braccia al petto.
«E Anakin? E Theo?» la strega assottiglia gli occhi, «Dovremmo chiederglielo più tardi!»
Dopo qualche minuto a pensare alla questione delle case, Beatrice smette di parlare, e quando mi giro verso di lei capisco che si è addormentata. Soltanto che la sua testa cade in avanti, poi di lato, e ancora in avanti... va a sbattere contro il muro e mi dà fastidio il rumore. Sbuffo e le afferro la testa con una mano, per poi appoggiarla alla mia spalla.
Theo
«Io non sono sicuro che sia una buona idea, Anakin» sussurro, osservando la città dall'alto della collina sulla quale siamo saliti.
«Fidati, funzionerà. Devi soltanto tenermi la mano, okay?»
Faccio un respiro profondo e annuisco. Mi giro verso di lui, e osservo il cappotto nero che gli copre le spalle e la schiena.
«Se non abituiamo di nuovo le tue ali a volare, sarà sempre più difficile ricominciare» dice, accarezzandomi la schiena, «Tu aprile e basta, per il resto faccio io.»
In questo momento mi pento di aver accettato... ma apro lo stesso le ali, insieme a lui, e quando Anakin salta giù, cominciando a volare, provo a seguirlo. Lui mi tiene la mano, e sento le sue ombre arrotolarsi intorno alla mia pancia: mi sta tenendo, e devo solo sbattere un po' le ali.
Piano piano, comincio a sorridere. Non sto volando da solo, ma sto volando di nuovo. Da quando sono stato ferito... non ho mai pensato che sarebbe stato possibile farlo così presto.
«Stai andando benissimo!» sorride Anakin, e una delle sue ombre viene ad accarezzarmi la guancia.
Dopo un po', le ali cominciano a farmi male, come dopo troppo sport quando non ho usato le braccia da un po'.
«Sei stanco?» Anakin se ne accorge, e io riesco ad annuire.
Forse un'altra volta non glielo avrei mai ammesso, ma adesso non riesco proprio a fare finta. Forse dopo un po' potrò provarci di nuovo...
«Vieni» mormora, e sento le sue ombre attirarmi a sé.
Nascondo di nuovo le ali, e ritrovo il mio viso di fronte al suo.
«Ciao» ridacchia, spalancando gli occhi contornati di nero.
Appoggio la testa al suo petto mentre sento le sue mani accarezzarmi la schiena. È strano essere così vicino a lui, e di certo non mi lamento, perché comunque se mi lasciasse - cosa di cui sarebbe capace - mi prenderei un infarto. Apro un occhio e guardo le sue ali nere. Allungo una mano e provo a toccarle.
«Ehi, così ci fai cadere» sospira Anakin, abbassandosi per mordicchiarmi il labbro.
Smetto di toccarlo ma mi riprometto di farlo di nuovo. Non le avevo mai toccate prima... le ali di un demone.
«Se dormi il tempo passa più veloce» mi dà un consiglio, e poco dopo sento le sue ombre velarmi gli occhi, come per aiutarmi ad addormentarmi più in fretta.
Beatrice
«Vi piace? Ci sono due stanze con dei letti matrimoniali e una con due letti separati. C'è anche il divano letto se volete... a partire dal secondo piano non potete andarci però» sorrido.
«Ma i tuoi parenti hanno una famiglia numerosa?» chiede Anakin, gironzolando per casa, e aprendo ogni porta per vedere ogni punto nascosto.
«In realtà usano questa casa un po' come un hotel per gli stregoni e le streghe che hanno bisogno di ospitalità...»
Alla fine è andato tutto bene. Mentre volavamo mi sono addormentata, e quando siamo arrivati in macchina davanti alla casa dei miei parenti, c'erano anche Anakin e Theo, un po' confusi dalla casa forse un po' strana per loro, ma per fortuna senza nessuna ferita. Lo ammetto, mi ero un po' preoccupata per l'angelo, visto le ferite alle sue ali, ma gli ho chiesto prima di farmi vedere e sembravano a posto.
Mi avvicino alla cucina per capire la situazione al livello del cibo, e viene quasi un tic all'occhio quando realizzo che tutti i mobili sono vuoti.
«Devo andare a fare la spesa» ridacchio, mentre mi giro verso di loro.
Corro nello stanzino a cercare le buste per la spesa, e non prendo nemmeno il tempo di riposarmi un attimo che torno davanti alla porta. Preferisco fare tutto adesso, così almeno domani non dovremo andare a fare la spesa! Magari stasera ordineremo qualcosa perché non so se avrò la forza per cucinare...
«Ti aiuto io» dice Aideen, dopo che Royal si sia schiarito la voce, come per invitarla a dirlo.
Aggrotto le sopracciglia, un po' sorpresa che sia stata lei a proporsi di venire con me invece di Nicklaus, come fa di solito. Le sorrido e la ringrazio, mentre cerco Nicklaus con lo sguardo. Credo sia andato in bagno, altrimenti penso che avrebbe voluto accompagnarmi. Devo ricontrollare le sue ferite...
Il supermercato è vicino a casa, quindi decidiamo di andarci a piedi.
Mentre camminiamo, guardo Aideen di soppiatto, cercando di decifrarla. Riesco a leggerla, ma cambia sempre, e non riesco a seguirla. Certe volte sembra triste, altre arrabbiata, e altre volte... un po' imbarazzata.
È la ragazza più bella che io abbia mai visto, credo. Ha dei capelli corti e nerissimi, mentre il suo viso pallido è duro e concentrato.
Quando arriviamo al supermercato, comincio a dirle tutto quello che potrebbe servirci, sperando che abbia una memoria migliore della mia, e poi le chiedo se vuole aggiungere qualcosa, o se ci sono cose che piacciono agli altri.
Lei prende alcune cose e le mette nel carrello senza dirmi nulla.
Ad un certo punto mi allontano per prendere del latte, e quando torno mi accorgo di una presenza dentro al nostro carrello. Aideen sta guardando altrove, persa nei suoi pensieri.
«Per Ecate! C'è un bambino che è salito nel nostro carrello...» sussurro, attirando la sua attenzione.
«Oh, merda» dice lei quando si accorge del piccolo nel nostro carrello.
Come cavolo ci è arrivato?! Aideen si allontana un po', forse non le piacciono i bambini?
«Ehi, piccolo, ti sei perso?» mi avvicino a lui, che si guarda intorno spaesato.
Ora che mi avvicino, mi accorgo che indossa una tunica bianca, piuttosto strana per un bambino... non è ancora Halloween ma sembra essere travestito in qualcosa.
Il bambino si gira verso di me, e spalanca gli occhi scuri. Ha dei ricciolini neri e due fossette ai lati della bocca.
«Bea! Ti stavo cercando, certo che ti nascondi proprio bene! Sai quanta strada ho fatto per arrivare fin qua?» esclama, e mi accorgo soltanto in quel momento di un paio di ali che cominciano a sbattersi dietro la sua schiena.
Faccio un salto indietro e corro verso Aideen.
«Aideen! Aiuto!» esclamo, nascondendomi dietro di lei.
Che cosa sta succedendo?! Come fa a sapere il mio nome? E perché parla così bene anche se è un bambino? E le ali? Oh, Ecate!
«È soltanto un amorino, non ti farà niente» dice Aideen, e sembra piuttosto infastidita.
Mi stacco immediatamente da lei e torno a guardare il bambino alato nel nostro carrello.
Un amorino?
«Non ti piaccio?» mormora il bambino, e i suoi occhi cominciano a riempirsi di lacrime.
«No... non volevo...» che pasticcio ho combinato?!
Il bambino comincia a respirare più velocemente e poi scoppia a piangere.
«Oh, scusami tanto!» esclamo, correndo verso il carrello e prendendolo nelle mie braccia.
Non so come riesco ad abbracciarlo con le ali che ha, ma lo stringo forte cercando di consolarlo. Nel mentre il bambino ha smesso di piangere, e mi sta porgendo qualcosa.
È strano il modo in cui ha smesso di piangere a comando...
«Sono per me questi?» gli chiedo, quando mi accorgo dei girasoli che mi sta porgendo, «Ma sei adorabile! Non dovevi, davvero! Mi dispiace per prima!»
Continuo a scusarmi come se fossi in autonoma, e il bambino mi mette una mano sulla bocca, per fermarmi.
«Oh no, dove si è cacciata?» sussurra, girandosi dall'altra parte, cercando qualcuno.
«Di chi parli, tesoro?»
Non fa in tempo a rispondermi che sospira e indica qualcosa con un dito. Aideen, che in tutto quello lasso di tempo non aveva detto nulla, aggrotta le sopracciglia quando vede che il bambino la sta indicando. Poi si gira, e mi accorgo di un'altra bambina che sta correndo verso di noi.
«Aideen!» esclama, come se la conoscesse da anni.
«Ditemi che è uno scherzo.»
Aideen sembra cercare una via di fuga, ma prima che abbia il tempo di muoversi, la bambina le è addosso.
«Mi sei mancata così tanto! Sei bellissima con questi capelli, Stellina!» sorride toccandole i capelli.
«Non mi chiamare così...» ringhia, staccandosela di dosso e per poi poggiarla per terra.
Aideen si porta una mano sugli occhi come per non dover guardare, e la bambina si gira verso di me, facendomi un piccolo inchino. Ha dei capelli biondi lunghissimi, e indossa un vestitino bianco. Anche lei ha le ali.
«Che cosa sta succedendo?»
Aideen si gira verso di me e mi guarda come per dirmi che non voglio saperlo. Ma io voglio sapere! Gli amorini esistono davvero? E perché sono qui da noi?
«Vi siete-»
«State zitti! Se dite un'altra parola, giuro che vi strappo le ali e ve le faccio mangiare!»
Il bambino che ho ancora in braccio si stringe un po' più a me e nasconde la testa sul mio petto.
«Tu. Se Royal si accorge di te, ti ritrovo e ti faccio molto male» sbotta indicando la bambina bionda.
«Ma io-»
«Shh!»
Dopo averla interrotta, si gira verso di me, e l'espressione minacciosa diminuisce un po'.
«E tu...» mormora, «Non dire a nessuno che l'hai vista, okay?»
«P-perché?»
«Perché te l'ho detto io.»
Annuisco, distogliendo lo sguardo. Non ci sto capendo più nulla.
«Vieni, Amaris» dice, prendendo la bambina per mano, «Dobbiamo parlare.»
La guardo uscire dal supermercato, camminando velocemente. Mi giro lentamente verso il bambino che tengo ancora in braccio.
«Mi chiamo Kaos» sorride, presentandosi, «E sono venuto da te perché ti stai innamorando, Bea!»
Salve a tutti! Eccomi qui con un nuovo capitolo... piano piano ci stiamo avvicinando alla fine... ci credete?!
I nostri amici sono partiti in Sardegna, come vi ha fatto sentire il déjà-vu all'inizio? E Theo e Anakin, invece? Sono carini ❤️ Finalmente li vedremo un po' insieme ehehehe!
Aideen e Bea stanno passando del tempo insieme! Che ve ne pare? Secondo voi potrebbero diventare amiche? Aideen se lo permetterebbe, dopo Jess?
E poi... gli amorini sono tornati??
Baci 😈
-Gaia
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