CAPITOLO 37
Madelaine's Pov.
Parlare dopo ciò che mi ha raccontato Elliot non sarà facile.
Il cuore mi batte all'impazzata mentre aspetto, insieme ai miei fratelli sulla cima delle scale che il sindaco annunci il nostro ingresso nella grande sala.
Sento la bellissima musica in sottofondo suonata dall'orchestra e cerco in qualche modo di confortarmi, devo stare calma dopotutto c'e Elliot sa quello che fa e andrà tutto bene.
Elliot, il suo pensiero stranamente mi calma ma facendomi battere ancora più veloce il cuore, tanto che ora non sento più nemmeno la musica.
Il modo in cui è entrato nella stanza riempiendola del suo profumo, la decisione con cui si è avvicinato a me poggiando la mano sulla mia guancia.
"Sei bellissima" ha detto guardandomi dritta negli occhi.
Tutto mi sarei aspettata da lui fuorché questo complimento, ma ogni volta che è in qualche modo dolce con me sento che potrei sciogliermi come burro fuso.
Per un attimo ho pensato che mi stesse prendendo in giro, ma quando finalmente ho avuto il coraggio di guardarlo ho visto la sincerità nei suoi occhi scuri.
Mi imbarazza pensare che fra il pubblico ci siano proprio quegli occhi ad osservarmi, ma allo stesso tempo mi sento più sollevata.
"Tutto bene sorellina?" Chiede Ray poggiandomi una mano sulla spalla.
Alzo il viso per osservarlo e sorrido "si sono solo un po' agitata" rispondo.
Solo ora noto l'eleganza dei miei due fratelli, Ryan con il suo smoking scuro ed i capelli ben pettinati e il piccolo Charlie in camicia e pantaloni eleganti è ancora più adorabile del solito.
"Tranquilla andrai benissimo " dice Ray riferito al discorso.
"Mh grazie, ma voi con tutta questa eleganza non mi vorrete mica rubare la scena" esclamo e lui ride.
Adoro questi momenti con i miei fratelli, mi fanno sentire meno sola.
"E adesso interrompiamo questa bellissima musica" la voce della Garrison risuona fin sopra le scale "per annunciare gli eredi di colei che ha ideato questo grande ed importante progetto, e che nonostante la giovane età hanno deciso di impegnarsi per il bene comune rendendo onore alla loro madre" prosegue un momento di silenzio "signori i figli della nostra amata ex sindaco".
Prendo un bel respiro e seguo mio fratello che per scendere le scale ha preso in braccio Charlie.
La prima cosa che noto è la luce, la stanza è incredibilmente illuminata tanto da sembrare dorata, e solo dopo l'enorme folla di gente.
Visi conosciuti di compagni ed amici, ma anche sconosciuti.
Donne dagli eleganti vestiti e uomini altrettanto di bella presenza tutti con gli occhi puntati su di noi.
Un piccolo applauso riempie la stanza mentre ci posizioniamo affianco al sindaco e a Frederik.
Cerco di sorridere nonostante l'ansia crescente ed intravedo Sim e Kate tra la folla che mi salutano contenti.
Intravedo Charlie ora impiedi sulle sue gambe nascondersi dietro Ryan e vorrei poter fare la stessa cosa.
"Ora senza ulteriori indugi, cedo la parola" la mano di una sorridente Garrison mi sfiora la spalla ed io annuisco senza nemmeno accorgermene "prego Madelaine".
Afferro meccanicamente il microfono e scambio uno sguardo con Ray che mano nella mano con Charlie scende le scale per mettersi appena sotto il palco, solo dopo avermi lasciato un piccolo sorriso.
Solo dopo che tutti sono scesi dal palco oso alzare lo sguardo sul pubblico che aspetta ansioso una qualche mia parola, stringo nella mano i miei preziosi fogli sperando che mi diano un qualche conforto e prendo un respiro prima di parlare.
Avvicino lentamente il microfono al viso e mi sforzo di sorridere.
Noto Matt tra il pubblico proprio affianco ad Elliot ma non oso incontrare i suoi occhi scuri nonostante percepisco il suo sguardo su di me.
"Buonasera a tutti, e grazie a tutti per essere venuti" inizio portando avanti i foglietti per aver modo di leggerli "questa serata come tutti sapete è molto importante per noi" dico osservando i miei fratelli e Frederik con la voce che mi si blocca in gola.
Noto la Garrison che mi fa cenno di proseguire mentre io cerco un disperato aiuto nelle parole scritte nei fogli ma quando li osservo vedo solo un ammasso di lettere senza senso, la voce che si rifiuta di uscire, per un secondo l'emozione che provo nel pensare ai miei genitori rischia di travolgermi in pieno.
Cedo all' insistente sensazione che ho nel petto ed alzo lo sguardo in un punto preciso dritto verso di lui.
Nonostante la serietà della situazione sorride, un sorriso provocatore dei suoi ma stavolta mi suscita qualcosa di diverso, ricordo le sue parole qualche giorno fa nella foresta, con la pistola, le nostre mani intrecciate.
Abbasso i fogli.
"Dicevo, questa serata è molto importante per noi, per me ed i miei fratelli. È difficile stasera non pensare ai miei genitori, ma non nel ruolo che vestivano per questa città per cui tutti li conoscono.
No, per quello che loro rappresentavano per noi, perché nel momento in cui lavoravano davano tutto per questa città, ma quando varcavano la porta della nostra casa erano solo mamma e papà." dico sorridendo " Ho passato tutte le settimane precedenti a cercare in qualche modo di tenerli fuori, in modo da non cedere alle emozioni ma solo ora ho capito che non posso farlo, e nemmeno voglio, perché tutto questo è grazie a loro, se questa clinica verrà costruita e potrà aiutare tutti coloro che sono in difficoltà lo dobbiamo ai miei genitori ed io sono orgogliosa di loro".
Non faccio in tempo a finire la frase che un applauso si solleva per la sala, guardo Ray che consola una Beth commossa, Sim che mi sorride con gioia facendomi un piccolo cuoricino con le mani, Matt che fischia ed Elliot che finge di non conoscerlo.
Sorrido sollevata ma riporto il microfono al viso " ringrazio ovviamente tutti coloro che hanno creduto nei miei genitori ed ora in noi, i vostri fondi ed il vostro aiuto sono e saranno essenziali per portare a termine i lavori in modo soddisfacente, ringrazio poi tutti i medici e gli infermieri che hanno deciso di lasciare i loro posti per venire da noi, e per ultimo il sindaco Garrison che è stata capace di organizzare questa bellissima festa e Frederik che ci aiuta ogni giorno in con le sue strane questioni legali" lo guardo e anche lui sorride raggiungendomi sul palco.
C'e un altro applauso che fa da colonna sonora al mio piccolo abbraccio con Frederik "ora ci penso io, sei stata bravissima" mi sussurra all' orecchio riempiendomi il cuore di gioia, gli passo il microfono. E scendo le piccole scale che mi portano dalla mia famiglia.
Elliot mi osserva ancora, ma viene distratto da una donna che varca l'ingresso, la sua espressione cambia radicalmente e si dirige verso di lei a grandi passi.
"Oh tesoro!" Le braccia di una zia Beth ancora in lacrime mi circondano rischiando di strozzarmi "sei stata cosi brava, i tuoi genitori sarebbero orgogliosi di te, di voi " dice coinvolgendo nell'abbraccio anche i miei fratelli "e lo sono anche io".
"Grazie zia" rispondo facendomi cullare dal suo abbraccio.
Sono felice, ma vedere l'espressione di Elliot cambiare in quel modo mi ha messo un po' di ansia addosso.
Subito vengo raggiunta da Simon e Kate che allegri si uniscono a noi urlando "abbraccio di famiglia!".
Scoppio a ridere mentre la Garrison ci rimprovera visto che Frederik sta ancora tenendo il suo discorso.
Simon sbuffa e mi prende per mano tirandomi lontana dal palco, anche Kate ci segue fino alla porta d'ingresso dove finalmente ci fermiamo.
"Sei stata grandiosa Mad" sorride entusiasta "gli occhi di tutti erano su di te!".
"Piano con i complimenti o potrei montarmi la testa" dico cercando di pavoneggiarmi.
"Non c'e il rischio, resti sempre una che mangia frappé e patatine fritte" mi prende in giro Sim mentre io gli faccio la linguaccia.
"Ma quando si mangia? Muoio di fame" esclama Kate.
"A breve dovrebbe iniziare il buffet" sospiro indicando il grande tavolo che i camerieri stanno iniziando a riempire.
Di Elliot nessuna traccia.
Elliot's pov.
È da qualche minuto ormai che Mad sta tenendo il suo discorso sul palco, ha titubato per qualche secondo ma è riuscita a tornare sui suoi passi.
Devo ammettere che il suo discorso alla fine si è rivelato niente male, e vederla su quel palco è l'unica cosa che al momento mi tiene la testa lontana dalle nuove scoperte.
Chi sia questo Carter non ne ho idea, ma se sono ancora un attento osservatore e so per certo di esserlo qui c'è qualcosa che non va e sia io che Matt lo sappiamo bene.
È da quando ho portato i fogli a Mad che tengo d'occhio l'individuo visto nel corridoio, si tiene a debita distanza dal palco, ma questo non fa altro che isospettirmi maggiormente, nn lo ho visto parlare con nessuno ma sarei pronto a scommettere che nella sala è presente qualcun' altro immischiato alla faccenda.
La voce di Mad non risuona più nella stanza lasciando lo spazio a numerosi applausi e fischi di Matt.
Alla faccia di non dare nell'occhio.
Sbuffo alzando gli occhi al cielo.
Mad si muove, sta per scendere le scale, vedo i suoi parenti e quell idiota di Simon avvicinarsi a lei e per un attimo ho l'impulso di farlo anche io, ma poi Matt di tocca una spalla.
"Che c'e" dico scocciato per il fatto di essere stato fermato.
Il biondo indica con la testa l'entrata e come sollevoo sguardo rabbia mista a preoccupazione si impossessa di me.
Mia madre ha appena varcato l'ingresso.
Mi dirigo a grandi passi verso di lei, voglio una spiegazione del perché sia venuta nonostante fossi stato chiaro sul fatto che non doveva venire.
Non posso stare tranquillo ed agire se c'e lei qui.
Ho bisogno di saperla al sicuro.
"Mamma" dico raggiungendola "che ci fai qui?".
Il suo sgurado nonostante la scenata fatta poco tempo fa è allegro quasi se lo fosse dimenticato.
"Elliot non ti arrabbiare, tua madre era cosi desiderosa di partecipare, non ho potuto fare altrimenti " scuote la testa Amelia.
La osservo e il mio sguardo deve essere tutto tranne che amichevole perché abbassa lo sguardo.
Non ce la ho con lei, ma stando qui corrono un pericolo e mettono pure noi in maggiore pericolo.
"Caro volevo solo divertirmi un po', non sono cosi vecchia da privarmi di ogni cosa" dice guardando il salone dietro di me.
Sto per replicare quando mia madre afferra la mano di Amelia "vieni cara hanno inaugurato il buffet" dice sorpassandomi.
Mi passo una mano frustrato tra i capelli, ci mancava solo fare il babysitter di mia madre in questa serata.
Madelaine's Pov.
La serata sta proseguendo alla stragrande, dopo il discorso di Frederik è stato aperto il buffet e tutti gli ospoti si sono riversati al grande tavolo per gustare le prelibatezze gourmet ordinate dalla Garrison.
Onestamente non c'e molto che mi piace ma ho un buco nello stomaco che credo sia meglio colmare con del cibo e non solo con lo champagne.
Al gruppo me Sim e Kate si sono aggiunti anche Sue e mio fratello e devo dire che tutti insieme ci stiamo divertendo più del previsto.
Non lo avrei mai detto.
Ho smesso di osservare la folla alla ricerca sia di Matt che di Elliot, visto che anche i miei amici si stavano insospettendo che qualcosa mi preoccupasse, quindi ho deciso di liberare la mente e godermi la serata.
Non ci ho capito molto da quello che Elliot mi ha riferito in camerino ma a quanto pare hanno scoperto un certo Carter e sono praticamente certi che quel tizio fuori dal mio camerino c'entri qualcosa.
L'orchestra riprende improvvisamente a suonare e tutti gli ospiti si stringono ai lati della sala lasciando libero il centro, come per creare una specie di pista.
Frederik prende la mano della Garrison e le fa cenno di seguirla mentre lei cerca di opporre una piccola resistenza per poi accettare ridendo rumorosamente.
I due arrivano al centro della sala e danzano a ritmo di musica una specie di lento mentre molte coppie iniziano ad imitarli.
Il mio gruppo scoppia a ridere nel vedere la scena.
"Certo che la Garrison si dà da fare" ride mio fratello.
"Ha un'abito splendido" dice adorante Kate mentre Sue annuisce.
"Quell'abito costa più di tutti i nostri messi insieme" ribatte Sim "comunque molti stanno scendendo in pista" gli occhi marroni che scrutano la sala.
"Non capisco perché questa inaugurazione si stia trasformando nel ballo di fine anno" dico alzando gli occhi al cielo.
"Come sei acida sorellina" mi prende in giro Ray mentre io per tutta risposta gli faccio la linguaccia.
"Sei poco romantica Mad" dice Sue "beh io vorrei ballare, Sim verresti con me?" Chiede arrossendo puntando gli occhi sul mio migliore amico.
"Certo che balleró con te Sue ma prima voglio in ballo con la mia migliore amica" dice Simon con un sorriso osservandomi.
Anche gli occhi di Sue sono su di me.
"Oh beh io posso anche aspettare qui..." balbetto ma Sim mi sta trascinando già in pista.
"Sei stato poco cortese" gli dico e lui alza le spalle.
"La star della serata sei tu non potevo non ballare con te"mi prende in giro poggiando le mani sui mie fianchi ed ondeggiando a tempo di musica.
Effettivamente nessuno dei due sa i passi precisi ma va bene comunque.
"Oppure non volevi far vedere che sei un tronco di legno ballando" rido mentre lui si finge offeso.
Noto alle mie spalle Sue che balla con Ryan e le sorrido, non voglio che ce la abbia con me.
La musica finisce e prima che si allontani prendo la mano di Sue e la poso in quella di Sim dove poco tempo fa c'era la mia.
"Ora tocca a voi" dico facendo l'occhiolino alla rossa, che mi ringrazia con un sorriso.
La musica riprende ed io mi allontano dalla pista, Simon non sarà felicissimo ma un ballo non lo ucciderà di certo.
"Mad" la testa bionda di Matt compare affianco a me, è la prima volta che lo vedo da vicino stasera.
"Matt,a dove eravate finiti!" Esclamo avvicinandomi maggiormente a lui "va tutto bene? Dove è Elliot?"
"Ehi ehi, una domanda alla volta... va tutto bene lui è impegnato in cose personali ma vuole che tu faccia una cosa" dice.
"Che genere di cosa?" Chiedo.
"Potrebbe essere un po' beh pericolosa".
"Dimmela"dico convinta.
"Sono le undici e trenta, a mezzanotte devi uscire dalla sala e dirigerti dal giardino fino al bosco, al centro" dice osservandomi con i suoi occhi azzurri.
"Nel bosco?" Chiedo sottovoce, il cuore che inizia a battere più veloce.
"Si nel centro, dove.." inizia ma lo interrompo.
"Dove ho visto per la prima volta Elliot" concludo per lui.
Matt annuisce.
"Ma perché?" Chiedo.
"Stammi a sentire Mad, con ogni probabilità sarai seguita, quindi occhi aperti cazzo" dice afferrandomi il polso "noi ti seguiremo non sarai sola ovviamente, tutto chiaro?".
Annuisco abbastanza impaurita, ma devo fidarmi di loro.
Dopo un ultimo sguardo la testa bionda di Matt sparisce, lasciando dentro di me un vuoto che avevo cercato di colmare con l'allegria dei miei amici.
Li vedo ancora ballare e ridere ma non sono più dell'umore per questo, quindi prendo un bicchiere da un vassoio e scolandolo in pochi sorsi mi dirigo dalla parte opposta.
"Posso chiederle un ballo?" Mi ferma una voce.
Mi giro, un'uomo sulla quarantina credo, mi osserva il mio primo pensiero è che sia un finanziatore ma dopo il discorso di Matt non ne sarei più tanto sicura.
Dopotutto ho parlato su un palco davanti a tanta gente, mi sono esposta alla grande.
"Ehm, è gentile ma ora non posso" dico cercando di sorridere.
"Posso chiedere il perché?" Continua lui avvicinandosi.
"Perché è già con me " la voce di Elliot risuona nell aria intorno a noi posando gli occhi sull'uomo.
Penso si stia sforzando di non sembrare minaccioso ma non ci sta riuscendo granché.
"Oh beh allora tolgo il disturbo, signorina" dice a mó di saluto senza però muoversi.
La musica riprende ed Elliot mi porge la mano posando gli occhi su di me per la prima volta da quando lo ho rivisto, poso la mia mano nella sua e insieme ci dirigiamo verso la pista.
Fermati al centro, mentre le altre coppie ci volteggiano intorno Elliot posa le mani sui miei fianchi nello stesso punto dove si erano posate quelle di Sim, ma quello che provo è totalmente diverso.
Glii cingo il collo e nonostante tutto è un movinento che mi viene naturale come se fosse tanto tempo che aspettavo di farlo.
Iniziamo a muoverci a ritmo di musica sulle note di una canzone che mi ricorda give me love di Ed Sheeran, e stretti l'uno all'altro vorrei che tutti ci vedessero.
"Gran bel discorso comunque" esordisce distogliendomi dalle fantasie.
"Grazie, hai risolto i tuoi problemi personali?" Chiedo alzando il viso a causa della differenza di altezza.
"Diciamo di si" risponde vago e so che se gli chiedessi qualcosa di più specifico non risponderebbe, perciò sto zitta.
"Hai visto Matt?" Riprende lui.
"Si, mi ha detto cosa devo fare" rispondo.
"Non ti preoccupare, ci saremo noi dietro di te, tu non ci vedrai ma ci saremo" cerca di rassicurarmi.
"Non sono preoccupata per me" dico scuotendo la testa.
"Lo so, per la tua famiglia ovviamente" stringe leggermente le mani sui miei fianchi avvicinandomi ulteriormente al suo petto.
"No anche per te" mi lascio sfuggire, i nostri occhi incastrati gli uni negli altri "e per Matt ovviamente" aggiungo.
"Ovviamente" ribatte lui.
La musica si ferma e noi restiamo ancora qualche secondo così.
Si avvicina affondando il viso nei miei capelli.
"Stai attenta bambolina" dice per poi staccarsi e disperdersi tra la folla.
A mezzanotte meno dieci con il mio cappotto panna in mano mi sto dirigendo verso l'uscita.
Cerco di essere il più tranquilla possibile facendo finta di stare semplicemente facendo una passeggiata, per questo mi sforzo di non guardarmi indietro.
Infilo il cappotto ed esco nell aria gelida della notte, il giardino è deserto poiché tutti sono riversati a fare festa all'interno.
Scendo i gradini ed incontro solo qualche coraggioso fumatore che però sta già tornando a rifugiarsi caldo.
E non hanno torto, fa veramente troppo freddo per stare fuori.
Rabbrividisco e mi stringo nel tessuto morbido della mia giacca proseguendo senza fermarmi, i miei piedi iniziando a calpestare foglie terra e bastoncini e ringrazio mentalmente me stessa per aver sostituito prima di uscire le scarpe a tacco con un paio di all star.
Il mio respiro forma delle nuvolette di condensa e la strada mi sembra infinita, non sento nessun rumore dietro di me solo il rumore della notte, se Elliot e Matt mi stanno realmente seguendo non stanno dando certo nell"occhio.
Sono quasi arrivata al centro, lo riconosco dalla pendenza del terreno e finalmente la vedo, la piccola zona dove vidi Elliot per la prima volta, chi avrebbe mai detto che quel ragazzo che minacciava mio fratello si sarebbe rivelato il mio unico alleato?
Mi sistemo al centro indecisa sul da farsi, cosi decido di sedermi su una piccola roccia, mentre lontano da questo bosco le campane suonano la mezzanotte.
Tutto questo mi fa sentire molto Cenerentola, con la differenza che lei era seguita dal principe non da chissà quali malfattori.
I minuti passano ed io sono ancora seduta qui, avvolta nel silenzio con il freddo che penetra fin dentro le ossa.
Decido di alzarmi e sgranchire le gambe nel tentativo di riscaldarmi quando sento un rumore, come di un bastoncino che viene spaccato.
Un ondata di ansia si impadronisce di me e mi sposto dalla parte opposta del rumore guardando costantemente in quella direzione.
Una mano mi afferra violentemente per le spalle sbattendomi alla grande parete di pietra dietro di me, mi scappa un urlo e quando apro gli occhi metto a fuoco la figura che mi tiene ancorata alla roccia.
"Ora hai un po' di tempo per me ragazzina?" Chiede con un sorriso perverso.
L'uomo che mi aveva chiesto di ballare in sala.
"Lasciami!" Urlo cercando di divincolarmi ma la sua stretta e troppo potente.
Sposta le mani dalle spalle al mio collo stringendolo con forza.
"Stà ferma ragazzina" sghignazza "per ora non ti faccio niente, sei troppo importante ma ti conviene non farmi arrabbiare".
Un rumore di passi squarcia l'aria.
"C'e qualcuno con te?!" Chiede l'uomo togliendo la pistola dalla tasca e puntandola prima in direzione del rumore poi verso di me.
"Rispondi porca puttana c'e qualcuno o devo farti assaggiare la pistola?" Ringhia tirandomi.
Un altro uomo che non conosco esce tra i cespugli mentre quello davanti a me si volta confuso viene caricato di peso e sbattuto a terra da Elliot arrivato alle nostre spalle.
Cerca di opporre resistenza ma dopo averlo disarmato e preso mumerosi colpi dal ragazzo bruno è costretto ad arrendersi.
Elliot viene verso di me non smettendo di puntare la pistola alla testa dell'uomo.
"Stai bene?" Chiede posandomi una mano sul collo dove prima mi stringeva l'uomo.
"Si" annuisco, ed è vero sono impaurita ma sollevata che stiano bene.
"Scusa per l'attesa ma ci hanno trattenuti" dice.
"Chi?" Chiedo confusa.
"Lui" dice Matt sbucando dai cespugli con l'uomo di poco fa "erano in combutta".
"A terra" ordina Elliot, sembra nervoso, distante anni luce dal ragazzo che mi stringeva in sala da ballo.
I due lo guardano ma rimangono immobili.
"Siete sordi?! Ho detto a terra cazzo!" Dice spintonandone uno, ed entrambi obbediscono.
"Stai bene Mad?" Chiede Matt osservandomi.
"Si Matt tutto okay" rispondo sforzandomi di sorridere " ma ora di loro che ne facciamo?" Chiedo indicandoli.
"Lo sappiamo già" dicono Elliot e Matt insieme.
Io li guardo facendo cenno di proseguire.
"Li terremo in ostaggio" dice il moro.
"Che cosa?!" Spalanco gli occhi dallo stupore, vorrei tempestare Elliot di domande ma so che non mi risponderebbe davanti a questi qui.
"Non devi preoccuparti di nulla, ci pensiamo noi" dice Matt.
"Quando" chiedo.
"Ora, dobbiamo essere svelti" dice Elliot.
"Ok vengo con voi" rispondo decisa.
"No tu devi rimanere qui" gli occhi di Elliot si fanno più scuri.
"Non se ne parla" scuoto la testa.
"Devi, cosa direbbero gli ospidi vedendoti sparire?"
La sua frase mi lascia senza parole, è vero non posso andarmene e basta, che direbbero tutti?.
"Stai già tardando troppo" continua lui.
"Ok allora quando ci vediamo?" Chiedo contrariata.
"Più in là ne parleremo" dice serio.
Sento la rabbia montare, non può tagliarmi fuori, non dopo che ho fatto palesemente da esca.
"Elliot.." inizio ma Matt mi blocca.
"Mad, fidati ti terremo aggiornata".
Sospiro arresa.
"D'accordo, state attenti" dico.
Lancio un ultima occhiata ai due uomini a terra e torno alla festa.
Qualche ora più tardi dopo aver ringraziato tutti tra lacrime e complimenti la famiglia Barrow torna a casa.
La zia al volante con accanto Ryan ed io dietro che stringo tra le braccia Charlie profondamente addormentato.
Guardo fuori la città illuminata dalla luna e sospiro, come staranno quei due? E che ne sarà di noi?.
Non sapere mi rende nervosa e per questo quando ormai libetata del mio vestito e con il mio pigiama infilato decido di uscire.
La meta? Casa di Elliot ovviamente.
Certo non sapere dove abita potrebbe essere un problema ma mi arrangeró.
Chiudo il cancello quando una macchina mi fa i fari.
Ci metto un secondo a capire che è lui.
Mi avvicino ed entro nell abitacolo.
"Bel pigiama" dice come entro.
"Lo so" rispondo stringendomi nelle spalle.
"Come è andata? Li avete imprigionati?" Chiedo arrivando al sodo.
Lui scoppia a ridere, una bella risata di quelle che poche volte si concede.
"Beh che ridi?" Chiedo fingendomi offesa.
"Imprigionati? Ti sembro un carceriere?" Risponde ancora divertito.
Alzo gli occhi al cielo "ridpondi per favore".
"Si, poi ne parleremo meglio" dice ed io annuisco.
Passano dei minuti in silenzio poi dice.
"Voglio che tu sappia una cosa però Mad, da oggi non si gioca più"
Eccomi ragazzi,
so che sono mancata per molto tempo ma ultimamente ho avuto dei problemi e mi sono dovuta staccare un attimo da wattpad.
Questo capitolo spero possa segnare il mio ritorno e che possiate leggerlo con lo stesso entusiasmo di prima.
Ovviamente fatemi sapere che ne pensate!❤
E mettete una stellina se vi va!🌟
Vi aspetto nei commenti!
-Lostshadow
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