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CAPITOLO 33

Madelaine's Pov.

Lancio un'ultima occhiata allo specchio difronte a me, prima di uscire dal bagno afferrare la giacca e dirigermi al piano di sotto.
Sto andando a dare una mano alla  troup che ha ingaggiato il sindaco per la tanto attesa e ormai prossima inaugurazione.

Perché si, ho deciso che non rinuncerò al progetto nonostante tutto.

Sono passati tre giorni da quando io Elliot e Matt abbiamo parlato di questa strana situazione, tre giorni in cui non ho potuto fare altro che meditare profondamente su ciò che sarebbe stato meglio fare, e sulle parole sputate da Elliot.

Non posso negare che mi faccia male ripensare a tutto ciò che ha detto su di me e sulle congetture fatte sui miei genitori, è come se ogni volta che lascio la mia mente ripercorrere quei momenti qualcosa dentro di me si spezzi ulteriormente, e mi vergogno di sentirmi così per colpa di una persona a cui non importa di me.

Mi ferisce che sia arrivato a cercare informazioni sui miei genitori quando avrebbe potuto tranquillamente chiederle a me, avrei risposto senza problemi , invece ha violato la mia privacy sbattendomi tutto in faccia in quel modo sgarbato che solo  lui riesce ad avere. Sono scappata via da quella stanza perché non riuscivo più a reggere il suo sguardo senza esplodere in un pianto nervoso, non si è nemmeno curato di segurmi ha mandato il suo amichetto che si è offerto almeno di riportarmi a casa.
Ovviamente ho rifiutato, non sarei salita sulla macchina di quel cretino di Elliot nemmeno sotto tortuta.
Almeno in questi tre giorni non ho dovuto sopportare la sua presenza a scuola, è come se si fosse volatilizzato addirittura.
Ryan ha fatto presente che non si è preso la briga nemmeno di presentarsi agli allenamenti.

Oggi ho deciso che non sarei andata a scuola, e so che mia zia nonostante sia poco contenta della punizione datami dal preside non farà problemi se le dico che oggi mi dedicherò al progetto.
Ho scelto un'outfit comodo ma non troppo scontato, dal momento che si aggirano spesso assessori per casa Garrison ho decido per una volta di non sembrare una barbona, optando per una gonna scozzese ed un maglioncino nero il tutto accompagnato da un paio di anfibi.

Trovo mia zia nella cucina, raccatando le ultime cose per dirigersi a lavoro, oggi infatti inizia il turno più tardi.
Solleva lo sguardo su di me e mi sorride.

"Stai meglio tesoro? Ray mi ha detto che non andavi a scuola per un brutto mal di testa" dice osservandomi.

"Si" annuisco " tutto bene, solo che non mi va di stare in casa senza nulla da fare, vado ad aiutare a casa Garrison, il sindaco mi ha detto che le avrebbe fatto piacere".

"Oh, d'accordo sono contenta devi essere molto emozionata per l'inaugurazione " sorride gentile.

"Si, quello che mi preme è buttare giù un discorso decente" dico dal momento che non ho ancora scritto mezza parola.

"Sono sicura che sarai bravissima" dice convinta.

Quanto vorrei avere la sua positività...

"Zia senti, nella nostra famiglia c'è o c'è mai stata per caso una certa Charlotte?" Chiedo un po' titubante, quel nome non mi dice assolutamente nulla eppure se era in quei progetti qualcosa vorrà pur dire.

"Mh no non mi risulta nessuna Charlotte perché?" Chiede lei scuotendo la testa.

"No nulla, mi sembrava di aver sentito una volta la mamma parlare di una vecchia zia e mi pare si chiamasse Charlotte.." invento su due piedi.

"Oh no cara, non penso sicuramente avrai capito male, dopotutto tua madre conosceva molte persone visto il suo lavoro" dice con un sorriso triste, probabilmente pensando alla sorella perduta.

"Si hai ragione" rispondo cercando di non sembrare troppo afflitta.

La villa dei Garrison si stende davanti a me con una certa impotenza, è indubbiamente la villa più grande del quartiere e ci metto svariati minuti prima di arrivare alla porta d'ingresso dove prontamente vengo accolta dalla cameriera di turno.

Saluto con un sorriso e mi dirigo nel salotto riservato agli ospiti e le feste di una certa importanza, non sono mai stata qui visto la mia sempre poca partecipazione a questo genere di eventi, e  vedere la grandezza e l'eleganza di questa sala mi sconcerta leggermente.

Il pavimento è di raffinato marmo bianco, quasi color perla, talmente tanto tirato a lucido che quasi potrei  specchiarmici sopra, alle finestre  delle pensanti ed eleganti tende bordeaux lunghe fino al pavimento sono appena state appese dalla famosa troup ingaggiata ed il loro riflesso si stende sul pavimento candido.
Lampadari di elaborato cristallo pendono invece sal soffitto regalando un aria piuttosto retró alla sala.

Il mio stupore viene interrotto dal sindaco Garrison che viene verso di me con espressione fiera.

"Che te ne pare?! Bello non è vero?" Chiede con un sorriso a 32 denti ed aprendo le braccia verso i lavoratori.

"Si molto bello, non pensavo che avremo avuto tutto questo lusso" dico ancora stupita dalla visione che mi circonda, ma non posso fare a meno di sorridere.

"Oh cara e questo è ancora nulla! Tutta la mobilia e gli addobbi devono ancora essere montati" allarga ulteriormente il suo sorriso.

"Sono sicura che sarà tutto splendido, sindaco" sorrido mentre le batte le mani soddisfatta " in cosa posso essere utile?" Chiedo.

"Oh indubbiamente a decidere decorazioni e colori, vieni con me sto facendo proprio ora l'ordine" dice prendedomi a bracetto e conoscendomi verso numerosi uomini e donne con altrettanti numerosi cataloghi e tessuti in mano.

Mi salutano tutti cortesemente e cerco di essere il più socievole possibile.

"Allora che colore sarebbero più adatte le tovaglie secondo te Madelaine?" Chiede la Garrison mentre una donna mi piazza sotto il naso tre cataloghi uno sopra l'altro "io direi porpora e panna in modo che riprenda il colore delle tende... ti piace io porpora vero cara?"

"Ehm si mi piace" rispondo confusa ma allo stesso tempo divertita.

"Signora" un'uomo con dei baffi alla francese ed un berretto in testa si avvicina con un ulteriore catalogo ed una lista kilometrica "in che genere di porcellana vorrebbe servito il dolce?".

La Garrison pare perplessa nell'udire questa domanda "ma quale porcellana! Avevamo stabilito che il dolce sarebbe stato servito su quel grazioso servizio di cristallo" sancisce decisa mentre l'uomo annuisce allontanandosi velocemente.

Dopo numerose porcellane, stoffe e dolci vari trovo il tempo di sedermi su una delle sedie recentemente portate, anche Ryan che ci ha raggiunto dopo la scuola si siede accanto a me abbastanza soddisfatto del tutto.

E come biasimarlo sembra di essere in un sogno! Alla mamma sarebbe piaciuto molto non ho dubbi, non amava vivere nel lusso come la Garrison ma per questo genere di eventi voleva sempre il meglio.

"Alla mamma sarebbe piaciuto" dice Ryan dando voce ai miei pensieri.

Mi giro sorridendo e poggiando la testa sulla sua spalla "si, molto e sarebbe fiera di noi" aggiungo.

"Beh di me è sicuro, di te dipende da come sarà il tuo discorso" scherza lui.

"Ehi vedrai che farò colpo!" Dico facendgli la linguaccia.

"Ragazzi" la signora Garrison si avvicina seguita dalla governante "avete da fare tra qualche ora?" Chiede.

"Mh no" rispondiamo in coro io e mio fratello.

"Perfetto, rispondi che alle 18 saremo da lui" da indicazioni alla donna che poi si congeda "ho prenotato in una boutique per comprarvi dei vestiti" dice felice.

"Ma non c'e bisogno" provo a dire ma lei mi ferma con un gesto della mano.

"Ovvio che si! Non preoccupatevi di nulla... passo io a prendervi" sancisce per poi allontanarsi.

Io e mio fratello ci guardiamo ridacchiando leggermente.

"Questa sta impazzendo" ride Ryan ed io annuisco, tutte queste preparazioni le daranno alla testa "io vado a farmi una doccia, vuoi venire con me o torni dopo?"

"No vai pure" rispondo, mio fratello si alza e salutando tutti esce dalla stanza.

Prendo il cellulare e solo ora mi rendo conto dei messaggi mandati da Sim.

Da Simon: "hey che fine hai fatto tutto ok?".

Effettivamente non ho detto a nessuno che non sarei andata a scuola, e visto che sono stata tutta la mattina ad aiutare non ho avuto modo di rispondere.

A Simon: "hey tutto bene, scusami ma ho avuto da fare con la sala dell'inaugurazione" digito.

La risposta arriva poco dopo.

Da Simon: "peccato mi andava un frappé al J&J".

A Simon: "se vuoi fino alle 18 sono libere poi appuntamento dalla sarta!".

Da Simon: "grande, allora passo a prenderti dai Garrison, a tra poco".

Sorrido visto che un buon frappé è quello che ci vuole in vista di un interminabile ricerca di vestiti da sera.

Prendo le mie cose, e  dopo aver salutato tutti mi dirigo  passo svelto verso la porta, non voglio far attendere Simon, sono così presa a camminare che quasi non mi accorgo della persona che compare davanti a me.

Mi blocco all'improvviso  e devo sbattere le palpebre più volte per essere certa di ciò che vedo.

Elliot Johnson nella sua solita tenuta nera si trova proprio davanti a me, nonostante siano solo 3 giorni che non lo vedo mi sembrano passate settimane. I miei occhi incontrano i suoi così scuri e per un momento mi viene voglia di spostare quei piccoli ciuffi che ricadono sul suo viso, ma non lo faccio e tutte le brutte parole che mi ha riservato qualche sera fa mi cadono addosso come una secchiata d'acqua ghiacciata.

Incrocio le braccia al petto guardandolo male "che ci fai qui?" Ringhio consapevole della rabbia che trapela dalle mie parole.

"Sono venuto a controllare se avessi preso la decisione sbagliata e come immaginavo lo hai fatto, congratulazioni" risponde, il tono tranquillo come se non fosse mai successo nulla, come se non ci fossimo mai gridati le peggio cose.

"Bene ora che lo hai verificato come sei arrivato puoi andartene" dico indicandogli la porta, lui mi guarda serio e per una volta fatico a sostenere il suo sguardo.

"Mad, non volevo dire quello che ho detto sui tuoi genitori ma era necessario controllare.."dice portandosi una mano tra i capelli, noto che su di essa ha una fasciatura e non posso fare a meno di chiedermi cosa si sia fatto.

Ma che mi importa?

E poi queste sarebbero delle scuse?

"Controllare cosa? Che fossero dei delinquenti? Beh qualsiasi cosa volessi sapere su di loro potevi chiederla a me invece di fare ricerche sulla mia famiglia, forse dovresti pensare prima di dire certe cose"

Lui mi guarda ma non dice nulla, sto per andarmene quando la Garrison ci raggiunge.

"Madelaine cara, hai dimenticato questo" dice porgendomi il mio cellulare.

"Oh  grazie" rispondo prendendolo, come sono sbadata!

"E tu chi sei?"chiede lei rivolta ad Elliot.

"Elliot Johnson, mi sono trasferito da poco" risonde lui porgendogli la mano in modo addirittura cortese.

"Oh si ora ricordo le pratiche della casa, come vi state trovando qui?".

"Bene ci piace molto" risponde lui con un sorriso magnifico.

Adulatore dei miei stivali.

"Sono molto contenta, è un tuo amico cara?" chiede ora rivolta a me.

"Più un conoscente direi" rispondo guardandolo dritto negli occhi.

"Oh beh in ogni caso, mi sembra giusto invitarvi all'inaugurazione della clinica Barrow" dice il sindaco porgendogli un invito.

Spalanco gli occhi quando Elliot prende l'invito con la mano non fasciata "sarà un piacere partecipare" risponde questa volta è lui a guardarmi.

"Bene, io devo andare non voglio far attendere il mio migliore amico" dico.
E sotto lo sguardo gelido di Elliot esco dalla villa.

...

Il frappé con Simon mi concede di distrarmi da ciò che è appena successo.
Non posso credere che Elliot sia stato così arrogante da presentarsi addirittura a villa Garrison.

Sono venuto a controllare se avessi preso la decisione sbagliata

Proprio lui parla con il lavoro che fa?!

"Come vanno i preparativi?"chiede Sim sorseggiando il liquido rosa.

"Abbastanza stressanti direi, la Garrison ha una passione per i cristalli" dico pensando a quanti cataloghi ho dovuto sfogliare.

"Mi è arrivato l'invito ufficiale stamattina, Kate non sta nella pelle" dice.

"Mhhh"

"Mad devi accettare la sua relazione, è grande e vaccinata sa decidere da sola" dice Sim capendomi al volo come sempre.

"Ci sto provando" mento, il prima possibile parlerò con lei, mi sento una pessima amica per non averle ancora detto nulla.

"Insomma" ride.

"Sim" dico.

"Si?".

"Come te la cavi con i discorsi?" Chiedo con un sorrisino.

"Non scriverò il  tuo discorso Mad!" Ride mentre io sbuffo.

**** Capitolo 33!🦄
Chissà perché Elliot si è presentato a casa del sindaco, sarà veramente pentito delle parole rivolte a mad?☹
E voi da che parte state?🤔
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto con qualche commento che mi aiutano molto❤❤.
A presto🍾💕....

-Lostshadow.

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