CAPITOLO 31
Madelaine's Pov
Il trillo del telefono risuona nella segreteria scolastica per la millesima volta da quando sono qui. La mamma di Susan da anni segretaria della scuola lo mette a tacere rispondendo prontamente alla chiamata con la stessa frasetta fatta 'pronto segreteria della Toronto Hight School' come posso aiutarla?.
Dopo la mezza rissa con quella gallina parlante siamo state mandate dal preside ma visto che è impegnato con una riunione ci hanno detto di aspettare in segreteria, ed ormai siamo sedute da mezz'ora in totale silenzio una affianco all'altra controllate a vista dalla professoressa mentre il resto della classe è stata affidata al coach dei ragazzi per il proseguimento della lezione.
Sbuffo immersa nei miei pensieri visto che probabilmente verrà avvisata mia zia, e ciò non le piacerà affatto ma ormai è tardi per pentirsene.
O forse non dovrei pentirmi visto che la mia unica colpa è stata quella di difendere una mia amica, e se penso che quel verme di Lucas non ha alzato un dito per difenderla....
"Bene è stato un piacere, avremo sicuramente modo di discuterne in altra sede" il preside della scuola esce dalla sala riunioni, e stringe la mano cordiale ai suoi numerosi ospiti, tutti vestiti molto eleganti.
Si volta e notando la nostra presenza pare sorpreso, si sofferma poi sul nostro abbigliamento ovvero la tenuta ginnica e storce il naso congedando velocemente i suoi ospiti.
"Che succede qui?" Chiede avvicinandosi alla professoressa.
"C'e stata una rissa signor preside, durante la mia lezione ci sono stati lanci di palloni non autorizzati e scambi di parole per nulla consone all'ambiente scolastico" dichiara lei stizzita mentre sia io che Dakota osserviamo la scena confuse.
"Capisco" annuisce lui "bene seguitemi nel mio ufficio ragazze".
"Ma signor preside è un equivoco!" Urla Dakota mentre io alzo gli occhi al cielo, eh te pareva che non doveva fare la vittima.
"Ne avremo modo di parlane nel mio ufficio signorina" riaponde secco.
Ci alziamo e lo seguiamo a ruota nel suo ufficio.
È piccolo e pieno di scartoffie che però si stendono ordinate sui vari scaffali, l'uomo si accomoda nella poltrona nera e ci fa segno di fare lo stesso.
Io e Dakota prendiamo posto proprio difornte e attendiamo in silenzio che cominci a parlare.
"Bene" si schiarisce la voce "qualcuna di voi ha voglia di raccontarmi cosa è successo?" chiede quasi annoiato.
"Io signor preside" dice cantilenante la cheerleader alzando una mano.
Lui mi osserva ed io scuoto le spalle, tanto se dirà qualche cazzata la bloccheró all'istante.
"Prego" fa un cenno con la mano per invitare Dakota a parlare.
"Allora stavamo tranquillamente giocando a palla prigioniera, attività di oggi proposta dalla professoressa quando Mandelaine mi ha tirato forte una pallonata perché discorde con una misera opinione" dice con aria innocente.
"Non è assolutamente vero!" La interrompo.
Il preside si volta verso di me e Dakota mi guarda male.
"Mi dica la sua allora signorina Barrow"
"Io le ho tirato una pallonata, dopo che ha dato della poco di buono alla mia amica davanti a tutti deridendola e con l'intento di ferirla" spiego leggermente irritata "ho sbagliato a tirarle una pallonata ma lo ho fatto solo per difendere un'amica".
C'e un momento di silenzio poi l'oca inizia a sbraitare.
"Ora non fare la paladina sei solo invidiosa di me e lo sei da sempre, mi ha colpita apposta signor preside!" Urla puntandomi il dito.
"E di cosa dovrei essere gelosa? Sei ridicola" rispondo.
"Silenzio!" La voce del preside mette entrambe a tacere "è evidente che qualsiasi sia il motivo fra voi due ci siano delle divergenze di cui non mi importa assolutamente nulla, tuttavia non posso lasciar correre qusti atteggiamenti all'interno della mia scuola e per questo verrete messe in punizione. Pulirete entrambe la palestra e lo spogliatoio femminile questo pomeriggio".
"Ma signor preside" diciamo entrambe.
"Niente ma" ci blocca "sappiate inoltre che i vostri parenti verranno avvisati dell'accaduto, e ora via dal mio ufficio." Ci fa un cenno di sparire ed entrambe di malavoglia ci alziamo.
"Complimenti Barrow" dice stizzita Dakota ed io semplicemente decido di lasciarla perdere.
Torniamo entrambe nello spogliatoio che è già pieno di ragazze, come entriamo tutte ci osservano probabilmente chiedendosi quale sia stato il verdetto.
Mi dirigo al mio armadietto e prendo la divisa, non posso credere che dopo dovrò pulire tutto lo spogliatoio e la palestra... ma perché a me!
"Mad!" La voce di Kate mi fa voltare e le sue braccia mi stritolano in un'abbraccio.
"Mi dispiace così tanto, e successo tutto per difendere me... che ti ha detto il preside" dice a raffica.
"Ci ha messo entrambe in punizione, e stasera dovremo pulire lo spogliatoio e anche la palestra" rispondo infilandomi la camicetta.
"Dio Mad scusa" cerca di riabbracciarmi ma la fermo.
"Kate non è stata colpa tua ok? Semplicemente fatti delle domande su chi veramente è dalla tua parte o no" dico e con queste parole mi dirigo in mensa.
....
"Allora iniziamo con lo spogliatoio visto che in palestra ci sono ancora i ragazzi?" Chiedo a Dakota, voglio sloggiare il più presto possibile e questo significa che prima iniziamo meglio è.
"D'accordo" alza gli occhi al cielo lei.
Giuro che oggi la strozzo con la fune per saltare, infilo i guanti che la collabiratrice scolastica ci ha fornito e inizio a darmi da fare.
Quattro ore dopo anche la palestra e stata pulita, e nonostante le numerose lamentele di Dakota sono riuscita a tenere le mani apposto, anche se le idee su come farla tacere non mi mancassero.
Sospiro dolorante, e metto a posto gli arnesi per pulire nel piccolo magazzino adiacente alla palestra. I ragazzi hanno finito di allenarsi da diverso tempo e ora mi aspetta una bella camminata fino a casa visto che mio fratello non mi ha aspettata.
Decido di non cambiarmi e tornare a casa così come sono vestita, leggings felpone per ripararmi dal freddo e air force.
Alla mia uscita dal magazzino Dakota è sparita segno che se ne è andata senza nemmeno salutare o avvisarmi, incredibile la maleducazione di questa ragazzina...
"Lo spogliatoio maschile è ancora da pulire" dice una voce divertita alle mie spalle che riconosco subito.
"Quello non ci è stato assegnato, chissà magari alla prossima rissa" rispondo senza nemmeno voltarmi e continuando a sistemare le mie cose.
"Beh magari ci hai preso gusto a fare la donna delle pulizie" dice divertito.
Mi volto e osservo un' Elliot con ancora i capelli umidi appoggiato alla porta d'ingresso della palestra, sulle spalle un borsone dall'aria pesante dove penso dentro tenga la sua attrezzatura da football ed il solito sorriso da stronzo sul viso. Nonostante sia bello da paura lo fulmino con lo sguardo.
"Divertente, ma l'allenamento è finito già da un po'... non dovresti essere in giro a consegnare erba ai poveri ragazzini dei bassifondi di Toronto?" Chiedo ironica ricambiando il sorrisetto.
Il suo sorriso si allarga e annuisce come chi per una volta ha incassato il colpo.
"Beh effettivamente dovrei ma ho pensato che volessi essere aggiornata sulla faccenda della pennina" dice avvicinandosi.
Spalanco gli occhi, con tutta questa faccenda della punizione mi ero scordata che la pennina la aveva lui!
"Avete aperto i file?" chiedo impaziente.
"Forse" dice misterioso ed io lo guardo male per l'ennesima volta da quando è qui.
"Elliot" inizio ma mi blocca.
"Se vuoi saperne di più devi venire con me bambolina, non è il posto adatto per discuterne questo".
"E dove dovrei venire?" Chiedo incrociando le braccia al petto.
"All'appartamento" risponde.
Guardo l'ora e sono solo le 18:30, penso che mia zia sarà arrabbiata per la punizione e dovrei rientrare ma ho bisogno di scoprirne di più.
"Allora vieni o no?" Chiede Elliot visto il mio silenzio.
"Si arrivo". Dico caricando lo zaino in spalla.
.....
In circa venti minuti grazie alle velocità di Elliot al volante siamo in periferia.
Arrivati davanti alla porta, il ragazzo davanti a me inizia a bussare ripetutamente e ad accoglierci troviamo il biondo che vidi quella mattina.
"Che cazzo non potevi aprire da solo" Fulmina Elliot con lo sguardo.
"Perché disturbarmi a cercare le chiavi se puoi aprirmi tu" risponde Elliot divertito.
Entriamo nella piccola stanza e visto che nessuno lo fa mi chiudo la porta alle spalle, l'appartamento è uguale a come lo ricordavo e sembra molto pulito, il ragazzo biondo si butta letteralmente sulla poltrona davanti alla quale è poggiato un pc e finalmente si accorge di me.
"Oh abbiamo una signorina, menomale che il mio amico ha fatto le pulizie di Pasqua" dice in tono scherzoso.
Sorrido leggermente visto che Elliot alza gli occhi al cielo prima di sparire nell'altra stanza, io mi avvicino sedendomi nella poltrona libera.
"Non ci siamo ancora presentati, io sono Matt" allunga la mano sorridente.
Sembra un tipo molto più alla mano di Elliot, come faranno ad essere amici..
"Madelaine" stringo la sua mano e ricambio il sorriso.
"Bene ora basta con le presentazioni" interviene Elliot uscendo dall'altra stanza "abbiamo cose importanti di cui parlare".
"Non ti ingelosire amico" ride Matt prendendo un pacco di patatine e offrendomene.
Scuoto la testa per declinare l'invito.
Figuriamoci poi se Elliot Johnson è geloso di me.
"Allora" Elliot si siede sul tappeto e accende il pc "prima di iniziare Madelaine dovresti sapere un paio di cose".
****Capitolo 31 raga!💕
Scusate se ho interrotto in questo modo, ma voglio scrivere bene il prossimo capitolo e sommando il tutto uacirebbe veramente molto lungo, e poi voglio lasciarvi un po' con la curiosita...
Cosa avranno scoperto Matt ed Elliot?🤫
Fatemi sapere che ne pensate con qualche commento e mi raccomando le 🌟🌟🌟🌟🌟🌟.
A presto💕
-Lostshadow.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro