Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO 10


Elliot's Pov

Un vento forte si sta alzando su queta maledetta città impedendomi di accendere la dannata sigaretta che vorrei fumarmi da dieci fottuti minuti, sono seduto nei gradini davanti all'ospedale aspettando che mia madre faccia tutte le visite.

Mi hanno chiesto di aspettare fuori e così ho fatto per non far agitare la mamma e per non far agitare nemmeno me stesso, so bene che se peggiora la colpa è mia quindi ho deciso di tenermi alla larga da alcol e disinfettanti e prendere un po' d'aria.

Metto le mani a coppa davanti a me per l'ennesima volta e aspiro forte sentendo la nicotina fare subito l'effetto che desideravo.

Guardo le persone che escono ed entrano dall'edificio completamente bianco, alcuni felici mentre abbracciano qualche loro caro e altri distrutti per chissà quale orrenda sentenza gli è stata dettata dalla vita.

Vedo un bambino percorrere la rampa d'accesso con la piccola manina stretta in quella del papà hanno un passo tranquillo e un lieve sorriso spunta tra le labbra dell'uomo, quando passano affinco a me posso sentirli.

"Papà ma come sta la mamma?" Chiede impaziente il bambino guardando in alto per cogliere le emozioni del padre.

"Sta bene tesoro, hai una bella sorellina con cui giocare da oggi " dice il padre sorridente ma il bambino non sembra particolarmente felice, beh ora le attenzioni non saranno più tutte per lui.

Forse perché si è accorto che lo guardavo il bimbo posa lo sguardo su di me curioso e osserva la sigaretta che ho fra le labbra, assottiglia gli occhi quasi a farmi capire che fumare fa male, e beh ha ragione ma io ne ho anche bisogno.

Quando sono entrato in un'ospedale la prima volta non avevo nessuno che mi prendesse per mano che mi sorridesse e mi dicesse che era tutto ok, ero solo.
Avevo dodici anni, il papà io non lo avevo più e per poco non perdevo anche mia madre.

Butto il resto della sigaretta in terra schiacciandola poi con il piede, un po' troppo forte del necessario come se con quel gesto potessi scacciare gli orribili ricordi della mia infanzia e torno dentro, ormai dovrebbero aver finito.

Le porte si aprono e vengo subito inondato dall'odore acre dei detergenti misti a quello del caffè delle macchinette mi affretto e salgo al terzo piano
mi guardo intorno ma di mia madre ancora nemmeno l'ombra, e dal momento che le sedie della sala sono tutte occupate mi appoggio alla parete e tiro fuori il telefono.

Apro la chat e vedo che mi hanno aggiunto al gruppo della scuola, scorro tutti i nomi dei partecipanti ma non conosco quasi nessuno ma il suo nome non c'e, dovevo immaginarlo visto che i partecipanti sono quasi tutti atleti...
Apro instagram per la prima volta da non so quanto tempo e digito il suo nome ed eccola, guardo le sue foto mentre sorride, quelle di spalle che amano tanto farsi le ragazze e quelle con il suo super amico se avessi il potere di canellarle lo farei molto volentieri, la inizio a seguire quando sento.

"Johnson?" Alzo lo sguardo e un medico sulla cinquantina d'anni scruta la sala in attesa di risposta.

"Sono io" dico mettendo giù il telefono e avvicinandomi.

Lui mi guarda probabilmente aspettandosi una persona adulta e non un ragazzo di 18 anni, ma ormai sono abituato.

"Mi segua dobbiamo parlare" dice serio.

Il mio cuore inizia a battere velocissimo, che ci siano dei peggioramenti? Qualcosa di nuovo? Non so che pensare, perché devono essere così misteriosi questi cazzo di dottori.

Arriviamo davanti a quello che è probabilmente il suo ufficio e mi fa cenno di entrare, si sistema dietro alla sua scrivania "prego si accomodi pure" dice semplicemente.

Io mi siedo e lo fisso nella speranza che inizi presto a parlare, mi servirebbe un'altra sigaretta, se non si muove a parlare me la accenderó qui nel suo ufficio del cazzo, giuro.

Finalmente alza lo sguardo e sorride "ci sono dei miglioramenti signor Johnson" dice mentre io riprendo a respirare "certo lievi ma ci sono, ho controllato le cartelle della sua vecchia clinica e sono d'accordo col parere del vecchio medico, le analisi risultano tutte buone quello che c'e da preservare ora è la salute mentale signor Johnson ed evitare la depressione."

Io annuisco in silenzio.

"Avete fatto benissimo a trasferirvi qui, sua madre mi ha detto che nella vostra vecchia città non era felice e non lo era nemmeno lei Elliot, e nonostante lo stress del trasloco la trovo una saggia decisione, mi ha detto che lei non le fa mai mancare nulla ma che ha pochi contatti con il mondo esterno".

"Mondo esterno?" Dico confuso.

" Si beh per sua madre benché la presenza di suo figlio sia fondamentalmente, ha bisogno anche di uscire un po' vedersi con qualche persona, avere degli amici" dice il dottore giocando con il tappo di una penna.

"Prima del trasloco la portavo al parco vicino a prendere aria era una cosa che facevamo spesso, ma non ho sempre tempo" dico cercando di spiegare la mia situazione evitando però di entrare nei particolari.

"Ne sono consapevole signor Johnson ma oltre alle uscite sua mandre ha bisogno di interfacciarsi con altre persone avere dei dialoghi con esse e tornare piano piano alla realtà e non nel mondo dove vive ora mi capisce?" Quando mi vede perplesso continua " ora, sua madre mi ha detto che lei lavora e studia allo stesso tempo e in più si occupa di lei, ha mai pensato di prendere un' aiutante specializzato?".

Beh è ovvio che ci ho pensato, ma non mi posso permettere prima di tutto di pagarla e in secondo luogo con quello che faccio mi manca solo una ficcanaso che mette mano ovunque in casa mia e a cui devo spiegazioni, non ci penso proprio.

"Si ci ho pensato varie volte, tuttavia preferisco fare da solo, seguirò i suoi consigli e porterò più spesso mia madre fuori, ho degli amici che mi possono aiutare non c'e problema dottore" dico cercando di essere il più tranquillo e convincente possibile.

Lui mi guarda annuendo e si alza aprendo la porta
"Lei ha molto coraggio signor Johnson non sono in molti i ragazzi della sua età che sarebbero in grado di affrontare soli tutto questo ".

Rongrazio il dottore ed esco dal suo studio mentre ancora una volta mi trovo a pensare che non ho altra scelta.















***Siamo arrivati al capitolo 10 che ho deciso di dedicare completamente ad Elliot.
Da oggi non aggiornerò più ogni giorno come ho fatto finora ma con un ritmo un po' più lento senza però farmi aspettare troppo🙏.
Ringrazio ancora chi ha deciso di dare un occhiata alla storia.
Mi raccomando le 🌟🌟🌟.
Buonanotte ❤.

-Lostshadow

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro